Pagina 1 di 1

"Senza fili, senza confini"

MessaggioInviato: 27/11/2014, 15:51
da mauri
dove lo stato non ci arriva ci pensano i cittadini, e spendono 1 decimo, dovremmo tutti organizzarci così e non solo per la banda larga, ma purtroppo siamo un paese di individualisti che non vogliono responsabilità e nemmeno cambiare, appena uno prende una iniziativa gli vanno tutti addosso,
evviva l'immobilismo, mauri


http://www.repubblica.it/tecnologia/201 ... 101290765/
UN PICCOLO paese del Monferrato, Verrua Savoia, sta per diventare il primo comune italiano in cui internet arriverà attraverso un particolarissimo gestore di rete: saranno infatti gli stessi cittadini ad essere i gestori di rete del loro territorio attraverso l’associazione di promozione sociale “Senza Fili, senza Confini”. Un esperimento avveniristico che ha come obiettivo quello di abbattere il digital divide e portare la banda larga attraverso tecnologie wi-fi nel mondo rurale, laddove gli operatori tradizionali non hanno interesse ad intervenire.

Re: "Senza fili, senza confini"

MessaggioInviato: 27/11/2014, 21:50
da flaviomob
Grandissimi! I famosi comuni "virtuosi"!

Re: "Senza fili, senza confini"

MessaggioInviato: 27/11/2014, 22:00
da franz
dove lo stato non ci arriva ci pensano i cittadini

già, e se i cittadini ci arrivassero sempre, indipendentemente dal "pensiero" statale?
Pensa quanti soldi e e quante tasse risparmiate!

Soprattutto se .... "spendono 1 decimo".
Ora magari 1/10 è fantascienza ma almeno la metà direi che si puo' fare.

Re: "Senza fili, senza confini"

MessaggioInviato: 28/11/2014, 0:52
da flaviomob
Pensa te, che lo stato dovrebbe proprio essere formato da loro: i cittadini...

Re: "Senza fili, senza confini"

MessaggioInviato: 28/11/2014, 8:54
da franz
dovrebbe, falvio, dovrebbe.
In Italia pare non sia cosi'.
Lo stato ha vita propria, al servizio di una casta e dei furbetti.

Re: "Senza fili, senza confini"

MessaggioInviato: 28/11/2014, 12:43
da flaviomob
forse se i cittadini dormissero di meno, si incazzassero un pò di più (non per l'ultima partita persa o per un calcio di rigore) e si organizzassero (non solo in partiti ma in associazioni) per farsi sentire meglio, approfondire alcuni temi, creare solidarietà dal basso...