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Camminare grazie alle cellule olfattive

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Camminare grazie alle cellule olfattive

Messaggioda mauri il 22/10/2014, 18:13

incredibile, beh gli asini volano...
se, dico se si dimostrasse concretamente che gli ogm sfamano il mondo cambierei idea su di loro
ciao mauri

http://www.lastampa.it/2014/10/22/scien ... agina.html
Per la prima volta, un uomo le cui gambe erano paralizzate da quattro anni a causa di una lesione al midollo spinale ha potuto di nuovo camminare. Il miracolo è stato reso possibile da un’équipe di scienziati anglo-polacca, che ha scoperto come rigenerare il midollo grazie a particolari supercellule facili da trovare: si trovano nel naso di ogni individuo.
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Re: Camminare grazie alle cellule olfattive

Messaggioda pianogrande il 22/10/2014, 19:19

Bella notizia.

Quanta speranza per tanti disabili.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Camminare grazie alle cellule olfattive

Messaggioda franz il 28/10/2014, 21:04

Per la serie "calmae gesso", un aggiornamento dallo sbugiardatore di bufale per antonomasia.
http://attivissimo.blogspot.ch/2014/10/ ... inare.html


La notizia di questi giorni secondo la quale un uomo paralizzato avrebbe ripreso a camminare dopo un trapianto di cellule dai bulbi olfattivi del cervello non ha le caratteristiche tipiche di una bufala, ma mi sembra presentata da varie testate generaliste in modo ingannevole. Provo a fare un po' di chiarezza e vi chiedo di darmi una mano attraverso i commenti.

A favore della credibilità c'è il fatto che la sperimentazione, svolta da un gruppo di medici principalmente polacchi, è stata pubblicata da una rivista scientifica (Cell Transplantation, non ho tempo di reperirne l'impact factor) ed è il traguardo di un lungo e cauto percorso ben documentato. L'articolo è intitolato Functional regeneration of supraspinal connections in a patient with transected spinal cord following transplantation of bulbar olfactory ensheathing cells with peripheral nerve bridging ed è reperibile qui.

C'è anche la relativa limitatezza dei risultati raggiunti fin qui: non è vero che l'uomo ha ripreso a camminare in modo del tutto autonomo, come possono dare a intendere alcuni titoli di notizie: ha ampio bisogno di supporti e di un tutore. Non si tratta di un recupero miracoloso. Tuttavia le sue condizioni sembrano nettamente migliori rispetto a uno stato di paralisi totale e quindi i risultati, se confermati, sarebbero importantissimi per chiunque sia colpito da paralisi traumatica: secondo l'abstract della pubblicazione, il paziente ha beneficiato di un “parziale recupero dei movimenti volontari degli arti inferiori... e di un parziale recupero della sensazione superficiale e profonda”.

Un altro aspetto che distingue questa procedura da quelle dei ciarlatani è che i medici non hanno invocato segreti da custodire o altre scuse: hanno pubblicato tutti i dettagli della sperimentazione.

Aggiungo, infine, che la BBC sta seguendo e documentando il caso e di solito la BBC lavora con molto rigore. Non è Raidue con la redazione di Voyager, per intenderci. L'emittente britannica ha trasmesso un'inchiesta la sera del 21 ottobre nel programma Panorama.

Cauto ottimismo, quindi: bisogna attendere che l'operazione venga ripetuta su altri pazienti per verificare che la ripresa parziale della sensibilità e della parziale capacità di camminare non sia dovuta a guarigione spontanea e sia realmente un effetto ripetibile dell'operazione.

Maggiori dettagli sono su Ars Technica; le immagini del paziente e un'analisi approfondita sono sul sito della BBC qui.
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Re: Camminare grazie alle cellule olfattive

Messaggioda flaviomob il 29/10/2014, 2:28

Attivismo è tuttologo? Perché onestamente qui l'approccio sembra piuttosto superficiale. E' abbastanza ovvio che tornare a camminare dopo una paralisi non comporti immediatamente un recupero integrale; persino chi ha le terminazioni nervose perfettamente intatte, se impedito a camminare per lungo tempo (ad esempio per un ricovero ospedaliero senza possibilità di alzarsi, cateterizzato e allettato) ha bisogno di fisioterapia, tutori, sostegno e riabilitazione. Figuriamoci in che stato neuromuscolare sono gli arti di una persona che non ha camminato per quattro anni.

A volte è l'antibufala ad essere una mezza bufala... chissà se esiste un sito anti-antibufala!? :?: :ugeek: :mrgreen: :lol:


PS

Il Guardian ne parla così:

http://www.theguardian.com/science/2014 ... ng-surgery


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Re: Camminare grazie alle cellule olfattive

Messaggioda franz il 29/10/2014, 9:32

flaviomob ha scritto:Attivismo è tuttologo? Perché onestamente qui l'approccio sembra piuttosto superficiale. E' abbastanza ovvio che tornare a camminare dopo una paralisi non comporti immediatamente un recupero integrale;

Il proelma non è questo ma come la notizia è stata amplificata (e spesso distorita) dai media itaiani (ed il guardian non mi risulta lo sia). E su questo (come i media distorcono le notizie) Paolo è un esperto.
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Re: Camminare grazie alle cellule olfattive

Messaggioda flaviomob il 29/10/2014, 15:39

Io non ho trovato distorsioni sui media italiani, in questo caso.


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Re: Camminare grazie alle cellule olfattive

Messaggioda annalu il 29/10/2014, 20:38

Grazie ai link riportati da Franz e da Attivissimo ho capito qualcosina di più sull'intervento, e quindi esprimo le mie impressioni (solo impressioni, per carità).
Premetto prima di tutto che negli ultimi anni la scienza ha fatto vorticosi passi in avanti, spesso riuscendo a realizzare cose che fino a poco tempo prima venivano giudicate "teoricamente impossibili", per cui ora anche gli scienziati più esperti temporeggiano prima di esprimere giudizi su riultati molto innovativi.
Questa volta mi pare che i giornali non abbiano enfatizzato troppo l'esperimento (non sono stati molto precisi, ma questo è comprensibile) ed anche Attivissimo è tato molto cauto: non mi pare che dica trattarsi di una "bufala", dice solo di non lasciarsi andare a facili entusiasmi, e questa è una generica considerazione di buon senso.
Attivissimo cita un articolo di Ars Technica che descrive molto bene i concetti sui quali si basa l'esperimento (in pratica di questo si tratta), e su quale principio è possibile che il successo ottenuto su un singolo individuo possa essere la giusta via per ottenere almeno un miglioramento in molti casi di lesioni al midollo spinale.
In pratica, dal bulbo olfattivo sono state coltivate e trapiantate non le cellule nervose (i neuroni) ma le cellule di sostegno che aiutano i neuroni a inviare i loro prolungamenti sino al giusto bersaglio; il bulbo olfattivo si presta bene a questo scopo, in quanto l'epitelio olfattivo (costituito anche da neuroni olfattivi) viene continuamente danneggiato ed i neuroni si rigenerano continuamente, e continuamente riescono a inviare i loro prolungamenti verso il giusto obiettivo e si connettono regolamente coi loro bersagli.
Sulla rigenerazione del midollo spinale lesionato si lavora da decenni, sia sull'uomo che su modelli animali. In alcuni mammiferi la rigenerazione e la riparazione (almeno parziale) si riesce ad ottenerla, mentre nell'uomo per ora no, soprattutto a causa del tessuto cicatriziale che impedisce ai neuroni di inviare i loro prolungamenti attraverso la regione lesionata per raggiungere i bersagli che si trovano dall'altra parte rispetto alla lesione.
Nel caso in questione infatti il tessuto cicatriziale è stato rimosso e sostituito con le cellule trapintate, che pare abbiano ricostituito la corretta guida per i prolungamenti dei neuroni che così - con la dovuta calma (i primi miglioramenti si sono visti dopo cinque mesi) - hanno potuto superare la regione lesionata e raggiungere i loro bersagli.
A questo punto quanto grande sarà il recupero di questo unico primo paziente è importante solo per lui, per noi tutti è importante che ci sia stato un recupero anche soltanto minimale, perché questo significherebbe essere riusciti a trovare il modo per ottenere un qualche rigenerazione dei nervi; una volta ottenuto il primo risultato e capito il meccanismo di fondo, migliorare il successo è solo questione di tempo. Una volta capito come fare anche a livello teorico, il successo si può dire che sarebbe facilmente raggiungibile, nei primi casi con fatica e molto limitatamente, poi via via con sempre maggiore facilità.

Vi ricordate la pecora Dolly, il primo mammifero clonato in Scozia nel 1996? Io a quel tempo insegnavo "Biologia dello Sviluppo", e tutti in tutto il mondo insegnavamo che la clonazione di un mammifero da una cellula somatica era "teoricamente impossibile". Quando venne pubblicato il lavoro sulla nascita di Dolly in tutto il mondo i biologi dello sviluppo entrarono in crisi; alcuni dichiararono che probabilmente era un lavoro sbagliato, se non un imbroglio, ma negli anni successivi si potè verificare che invece era tutto vero, e la cosidetta "impossibilità teorica" era stata superata con un particolare trattamento cui era stato sottoposto il nucleo della cellula somatica per falo "ringiovanire".
Tra l'altro, in seguito si verificò che il "ringiovanimento" non era iuscito del tutto: Dolly risultò "nata vecchia", e si ammalò presto dei malanni tipici dell'età avanzata.
Da allora nessun biologo (ma anche nessuno scienziato in genere) si azzarda più a parlare di "impossibilità teorica": ora si fabbricano microscopi ottici particolari che superano il potere risolutivo "massimo teorico" ottenibile con la luce visibile, ed in ogni campo del sapere si superano continuamente barriere "teoriche", semplicemente cambiando la teoria, dato che le teorie sono una costruzione del pensiero umano, ed è la teoria a doversi "adattare" alla realtà, non viceversa.
Penso quindi che anche in questo caso sia possibile - ed anche probabile - che ci si trovi davanti ad un primo vero risultato incoraggiante. Certo, farsi troppe illusioni sul fatto che questi interventi diventeranno possibili "domani", è prematuro, ma che alla fine diventeranno possibili mi sembra verosimile, e quindi la speranza non è priva di fondamento.

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Re: Camminare grazie alle cellule olfattive

Messaggioda annalu il 29/10/2014, 20:38

Grazie ai link riportati da Franz e da Attivissimo ho capito qualcosina di più sull'intervento, e quindi esprimo le mie impressioni (solo impressioni, per carità).
Premetto prima di tutto che negli ultimi anni la scienza ha fatto vorticosi passi in avanti, spesso riuscendo a realizzare cose che fino a poco tempo prima venivano giudicate "teoricamente impossibili", per cui ora anche gli scienziati più esperti temporeggiano prima di esprimere giudizi su riultati molto innovativi.
Questa volta mi pare che i giornali non abbiano enfatizzato troppo l'esperimento (non sono stati molto precisi, ma questo è comprensibile) ed anche Attivissimo è tato molto cauto: non mi pare che dica trattarsi di una "bufala", dice solo di non lasciarsi andare a facili entusiasmi, e questa è una generica considerazione di buon senso.
Attivissimo cita un articolo di Ars Technica che descrive molto bene i concetti sui quali si basa l'esperimento (in pratica di questo si tratta), e su quale principio è possibile che il successo ottenuto su un singolo individuo possa essere la giusta via per ottenere almeno un miglioramento in molti casi di lesioni al midollo spinale.
In pratica, dal bulbo olfattivo sono state coltivate e trapiantate non le cellule nervose (i neuroni) ma le cellule di sostegno che aiutano i neuroni a inviare i loro prolungamenti sino al giusto bersaglio; il bulbo olfattivo si presta bene a questo scopo, in quanto l'epitelio olfattivo (costituito anche da neuroni olfattivi) viene continuamente danneggiato ed i neuroni si rigenerano continuamente, e continuamente riescono a inviare i loro prolungamenti verso il giusto obiettivo e si connettono regolamente coi loro bersagli.
Sulla rigenerazione del midollo spinale lesionato si lavora da decenni, sia sull'uomo che su modelli animali. In alcuni mammiferi la rigenerazione e la riparazione (almeno parziale) si riesce ad ottenerla, mentre nell'uomo per ora no, soprattutto a causa del tessuto cicatriziale che impedisce ai neuroni di inviare i loro prolungamenti attraverso la regione lesionata per raggiungere i bersagli che si trovano dall'altra parte rispetto alla lesione.
Nel caso in questione infatti il tessuto cicatriziale è stato rimosso e sostituito con le cellule trapintate, che pare abbiano ricostituito la corretta guida per i prolungamenti dei neuroni che così - con la dovuta calma (i primi miglioramenti si sono visti dopo cinque mesi) - hanno potuto superare la regione lesionata e raggiungere i loro bersagli.
A questo punto quanto grande sarà il recupero di questo unico primo paziente è importante solo per lui, per noi tutti è importante che ci sia stato un recupero anche soltanto minimale, perché questo significherebbe essere riusciti a trovare il modo per ottenere un qualche rigenerazione dei nervi; una volta ottenuto il primo risultato e capito il meccanismo di fondo, migliorare il successo è solo questione di tempo. Una volta capito come fare anche a livello teorico, il successo si può dire che sarebbe facilmente raggiungibile, nei primi casi con fatica e molto limitatamente, poi via via con sempre maggiore facilità.

Vi ricordate la pecora Dolly, il primo mammifero clonato in Scozia nel 1996? Io a quel tempo insegnavo "Biologia dello Sviluppo", e tutti in tutto il mondo insegnavamo che la clonazione di un mammifero da una cellula somatica era "teoricamente impossibile". Quando venne pubblicato il lavoro sulla nascita di Dolly in tutto il mondo i biologi dello sviluppo entrarono in crisi; alcuni dichiararono che probabilmente era un lavoro sbagliato, se non un imbroglio, ma negli anni successivi si potè verificare che invece era tutto vero, e la cosidetta "impossibilità teorica" era stata superata con un particolare trattamento cui era stato sottoposto il nucleo della cellula somatica per falo "ringiovanire".
Tra l'altro, in seguito si verificò che il "ringiovanimento" non era iuscito del tutto: Dolly risultò "nata vecchia", e si ammalò presto dei malanni tipici dell'età avanzata.
Da allora nessun biologo (ma anche nessuno scienziato in genere) si azzarda più a parlare di "impossibilità teorica": ora si fabbricano microscopi ottici particolari che superano il potere risolutivo "massimo teorico" ottenibile con la luce visibile, ed in ogni campo del sapere si superano continuamente barriere "teoriche", semplicemente cambiando la teoria, dato che le teorie sono una costruzione del pensiero umano, ed è la teoria a doversi "adattare" alla realtà, non viceversa.
Penso quindi che anche in questo caso sia possibile - ed anche probabile - che ci si trovi davanti ad un primo vero risultato incoraggiante. Certo, farsi troppe illusioni sul fatto che questi interventi diventeranno possibili "domani", è prematuro, ma che alla fine diventeranno possibili mi sembra verosimile, e quindi la speranza non è priva di fondamento.

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Re: Camminare grazie alle cellule olfattive

Messaggioda flaviomob il 30/10/2014, 0:17

Grazie per un approfondimento così chiaro, Annalu.


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Re: Camminare grazie alle cellule olfattive

Messaggioda annalu il 30/10/2014, 16:30

flaviomob ha scritto:Grazie per un approfondimento così chiaro, Annalu.

Grazie a te.
Saper spiegare in modo da farsi capire dovrebbe essere una caratteristica di base per chiunque insegni qualsiasi cosa.

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