pianogrande ha scritto:Ci vogliono regole e requisiti chiari e controllabili.
Non dovremo più essere schierati a favore o contro un genere di cibo ma a favore di chi rispetta le regole e contro chi non le rispetta.
E' così difficile (non solo in senso tecnico) fare queste regole?
E' così difficile stabilire questi requisiti?
Non lo so, non sono un tecnico della produzione di leggi e requisiti in campo alimentare.
Non credo tuttavia che sia difficile, Pianogrande, ma la cosa è resa difficile perché dietro ci sono enormi interessi dei produttori e della grande distribuzione. Non a caso quello studio famoso che individuava pericoli tumorali in un particolare OGM era stato prodotto da un laboratorio finanziato da una famosa catena di supermercati francesci (con un fatturato 10 volte quello di Monsanto, per capirci). Studio privo di ogni valore scientifico e poi ritirato dallo stesso ricercatore che lo aveva fatto.
Questi interessi spingono diverse lobby a premere perché certe regole vengano scritte a loro favore (se producono in un certo modo) e contro chi produce in modo diverso e facendo anche terrorismo psicologico nei confronti dei consumatori per spingerli a rifiutare un determinato cibo e prendere il loro.
Naturalmente è chiaro che connesso al tema dell'alimentazione c'è un grosso problema psicologico. La paura di mangiare cibo che possa fare male è perfettamente comprensibile. Il richiamo al "naturale" ha un impatto molto forte ma come ha spiegato annalu non è sempre tutto vero. È anche vero che siamo in 7 miliardi e controllare tutto quello che si produce e si mangia non è assolutamente facile.