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il cibo biologico è più sano

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

il cibo biologico è più sano

Messaggioda mauri il 17/07/2014, 18:43

niente ogm, nè chimica e nemmeno sementi brevettate, è questa la strada da seguire, le 7 confederazioni fanno gli interesi dalle multinazionali che vogliono obbligarci a mangiare 10-12 varietà di vegetali anzichè i 1000 e più che esistono, così facendo fanno scomparire la biodiversita che è anche una delle eccellenze italiane
ciao mauri

http://www.greenme.it/mangiare/prodotti ... iossidanti
l cibo biologico è più ricco di antiossidanti. Contiene meno metalli tossici e meno pesticidi. I livelli di antiossidanti presenti negli alimenti bio sono superiori rispetto al cibo proveniente dall'agricoltura convenzionale per una percentuale che va dal 19% al 69%.
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Re: il cibo biologico è più sano

Messaggioda franz il 17/07/2014, 21:32

tutto vero, tutto sicuramente vero.
Ritengo pero' che con il cibo BIO, piu' costoso e che necessita di maggiori superfici (per la minoore resa per ettaro) non ci sarebbe cibo a sufficenza per 7 miliardi - e rotti - di esseri umani.
http://www.census.gov/popclock/

Ma in fondo chi se ne frega.
Noi occidentali il cibo BIO ce lo possiamo permettere; lasciamo il resto al terzo mondo ed al quarto.
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Re: il cibo biologico è più sano

Messaggioda mauri il 18/07/2014, 16:27

franz ha scritto:Ma in fondo chi se ne frega.
Noi occidentali il cibo BIO ce lo possiamo permettere; lasciamo il resto al terzo mondo ed al quarto.


non è vero franz, milioni di tonnellate di cibo viene distrutto per mantenere alti i prezzi, una economia umana sfamerebbe il mondo oggi e domani
miliardi in cibo viene buttato nel pattume, una informazione attenta alle famiglie permetterebbe di risparmire euro alla famiglie, anche parecchi, e di avere una bilanacia commerciale in attivo
una maggiore offerta di prodotti bio abbatterebbe i prezzi
tutto sta nella volontà di attuare una politica economica a favore delle persone e non del capitale, il cibo è un diritto perchè indispensabile come l'acqua alla ns sopravvivenza e non può essere una speculazione
i paesi del "3zo" mondo dipendono dalle sementi brevettate ogm cui ci speculiamo noi occidentali affamando popoli interi, in quei paesi esistono terre immense non coltivate per soddisfare gli interessi del capitale
ciao mauri

ps
gli ogm possono andare bene per il superfluo come il vino, oppure per aiutare popolazioni a rischio che sono carenti di elementi nutritivi
tra non molto i mari saranno deserti e alleveranno salmoni o pesci vari franchestin ma non certo per sfamare tutti i terrestri ma per speculare
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Re: il cibo biologico è più sano

Messaggioda annalu il 18/07/2014, 18:23

mauri ha scritto:l cibo biologico è più ricco di antiossidanti. Contiene meno metalli tossici e meno pesticidi. I livelli di antiossidanti presenti negli alimenti bio sono superiori rispetto al cibo proveniente dall'agricoltura convenzionale per una percentuale che va dal 19% al 69%.

Bene, posso crederci: il cibo biologico è forse più ricco di antiossidanti ed ha meno pesticidi. Ma siamo certi che questo basti a rendere il cibo BIO migliore e più sicuro sempre e comunque?

L'umanità ha la memoria corta; quando poi la cultura è scarsa, la mancanza di memoria diventa una vera tragedia. L'umanità (quella ricca, ovviamente) ha dimenticato l'esistenza di malanni come il tifo ed il colera, ed anche il botulino e la segale cornuta, che pure facevano stragi ai tempi in cui il cibo era per forza solo biologico.
Perché coltivazione "BIO" non significa affatto che sia possibile coltivare senza concimi, solo che invece dei concimi chimici useremo i concimi naturali, come facevano gli antichi: sterco (cioè feci) di animali ed anche umani: che c'è di meglio del riciclo?

Si tende a dimenticare che nelle feci sono presenti un'infinità di patogeni, e che questi patogeni producevano epidemie letali ai tempi andati, ed ancora le producono nei luoghi in cui le coltivazioni sono BIO per necessità e non per scelta.
Perché questo non accade nei paesi ricchi?
E' ovvio. Nei paesi ricchi le colture BIO sono concimate sì con concimi BIO (sterco), ma questi concimi BIO sono pretrattati con cura in modo da sterilizzarli augurandosi di uccidere tutti i patogeni, e poi vengono controllati prima di immetterli sul mercato per verificare l'assenza dei patogeni in questione.

Il costo delle colture BIO nei paesi ricchi è molto elevato, non solo per la possibile minor resa per ettaro, ma anche e soprattutto per la grande quantità di lavoro ed il costo dei trattamenti dei concimi per renderli privi di patogeni.
Ciononostante, io non mi sento tranquilla a cibarmi di prodotti BIO che crescano a contatto col terreno, come per esempio un bel cespo di insalata: troppo difficile evitare il contatto coi patogeni, che ritengo molto più pericolosi della maggior parte dei concimi di sintesi.
E pensate che se le colture BIO diventassero di larga diffusione e non più un prodotto di nicchia, non si allenterebbero i controlli, non si avrebbero frodi piccole e grandi, con relativo riacutizzarsi di epidemie dimenticate?

Forse il progresso, la scienza e l'industrializzazione non hanno portato solo catastrofi, ma anche benefici che tendiamo a trascurare: se la vita media negli ultimi decenni si è allungata praticamente ovunque, non sarà forse anche perché certe malattie sono scomparse, e non solo perché si curano, ma anche perché il nostro cibo è più sano e più nutriente?

Ovvio che le cose si possono migliorare, che di alcuni tipi di concime si può fare a meno e possono essere sostituiti da altri meno tossici, ma cerchiamo di guardare avanti, senza "avanzare" camminando all'indietro

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Re: il cibo biologico è più sano

Messaggioda pianogrande il 19/07/2014, 1:31

Dopo l'intervento di Annalu sono ancora più convinto che il fondamento della buona nutrizione non sia l'appartenenza a questa o quella famiglia di alimenti ma una buona regolamentazione: la rispondenza a requisiti che valgano sempre e per tutti.
Bio o non bio, ogm o non ogm, il cibo deve rispondere al tale o talaltro requisito.
Credo che il problema fondamentale sia stabilire questi requisiti ed uscire così dalle lotte ideologiche.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: il cibo biologico è più sano

Messaggioda franz il 19/07/2014, 14:14

mauri ha scritto:non è vero franz, ...

Mi attendevo due obiezioni:
la prima quella sugli sprechi, la seconda (che non hai usato) sull'alimentazione animale (allevamento) che toglie spazio all'agricoltura.
Venendo alla prima io direi che gli sprechi sono una caratteristica del solo occidente. Dove c'è fame non c'è spreco e si mangiano pure gli insetti (ottima riserva di proteine ma che lascio volentieri ad altri).

https://www.google.com/search?q=mangiar ... 18&bih=905

Il problema dello spreco è comuque duplice: da un lato a livello produttivo, perché si distrugge la sovra produzione per mantenere alto un prezzo, dall'alto a livello di consumatori, spesso perché il genere alimantare (che ha una scadenza) arriva sulle nostre tavole già compromesso. La metà la mangiamo e dopo qualche giorno il resto è ormai da buttare. A maggior ragione se BIO. Ma se avessimo prodotti OGM potrebbero durare di piu', se appositamente studiati. Il BIO non sfugge ad entrambe le distorsioni. Implica alti investimenti e quindi un prezzo elevato. Se il prezzo scendesse per un eccesso di produzione, anche qui avremmo distruzioni preventive. È una "logica" illogica se vogliamo, ma non si capisce perché mai il BIO dovrebbe esserne esente. Tra l'altro recentemente ci sono stati anche scadali sul falso BIO, nel senso di BIO spacciato per tale ma che tale non era. Noi cosumatori, che possiamo solo leggere etichette, come possiamo difenderci?

PS: grazie Annalu per il tuo prezioso contributo. Sono aspetti che conoscevo ma avevo dimenticato.
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Re: il cibo biologico è più sano

Messaggioda mauri il 19/07/2014, 16:56

pianogrande ha scritto:Credo che il problema fondamentale sia stabilire questi requisiti ed uscire così dalle lotte ideologiche.


si credo sia anche questa la strada da seguire per arrivare ad una alimentazione sana, per tutti, che non causi vittime da mucca pazza, aumento dei tumori del 60%, quintuplicazione dei casi di celiachia ed una crescita esponenziale e costante delle malattie rare,
tutte cose nuove di questo secolo e del passato, debellate malattie eccone di nuove causate sia dal cibo che dall'inquinamento anche se si vive più a lungo i vecchi sopravvissuti cadono per parkinson o alzaimer che forse fanno impallidire l'inquinamento da letame, poi se aggiungiamo l'incuria dell'uomo e la sua sporcizia certo avremo sempre sementi attaccate da funghi perchè mal essicate e conservate insieme ai topi, le tecnologie ci sono ma evidentemente...
la 3za sono biomasse e olio di palma e consimili
ciao mauri

ps
magari sarà questo il futuro, lo auguro alle future generazioni
http://www.aiab.it/index.php?option=com ... Itemid=163
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Re: il cibo biologico è più sano

Messaggioda annalu il 19/07/2014, 21:00

mauri ha scritto:
pianogrande ha scritto:Credo che il problema fondamentale sia stabilire questi requisiti ed uscire così dalle lotte ideologiche.


si credo sia anche questa la strada da seguire per arrivare ad una alimentazione sana, per tutti, che non causi vittime da mucca pazza, aumento dei tumori del 60%, quintuplicazione dei casi di celiachia ed una crescita esponenziale e costante delle malattie rare,
tutte cose nuove di questo secolo e del passato, debellate malattie eccone di nuove causate sia dal cibo che dall'inquinamento anche se si vive più a lungo i vecchi sopravvissuti cadono per parkinson o alzaimer che forse fanno impallidire l'inquinamento da letame, poi se aggiungiamo l'incuria dell'uomo e la sua sporcizia certo avremo sempre sementi attaccate da funghi perchè mal essicate e conservate insieme ai topi, le tecnologie ci sono ma evidentemente...
la 3za sono biomasse e olio di palma e consimili

Scusami, ma questa tua risposta non mi pare molto pertinente.
Per arrivare ad una alimentazione sana per tutti servono regole, ma anche qualcuno che le regole le faccia rispettare. Se si scaricano i rifiuti speciali in discariche abusive che inquinano le falde acquifere è inutile parlare di BIO o non BIO, ed anche di regole: a questo riguardo le regole ci sono e andrebbero pure bene, ma non c'è nessuno che si preoccupi di farle rispettare. Se mancano i controlli, se i disonesti continuano ad inquinare indisturbati, di che discutiamo?

Detto questo, ci vorrebbe ugualmente un minimo di vera cultura e corretta informazione. Non tutti i concimi chimici sono pericolosi (alcuni sono semplici soluzioni saline, ed i sali sono sempre quelli, qualsiasi provenienza abbiano), così come l'utilizzo del letame come concime può essere reso non pericoloso con opportuni trattamenti di sterilizzazione.
Lo stesso vale per gli OGM: all'inizio i timori erano giustificati perché la tecnica per ottenerli era discutibile. Ora si sa che il trasferimento di geni da una specie all'altra è un fenomeno diffuso in natura soprattutto tra i vegetali, ed è veicolato da infezioni virali diffuse ovunque. Gli OGM prodotti dall'uomo quindi imitano semplicemente la natura, come è stato per la selezione di vegetali con caratteristiche utili, gli innesti e gli ibridi.
Oppure, visto che ci siamo, vorresti distruggere tutte le colture - per esempio molte delle più diffuse specie di grano - che sono tutte frutto di millenaria selezione umana?
Quindi smettiamola di considerare gli OGM come fossero tutti uguali, ma applichiamo regole diverse per ogni singola specie, favorendo la coltivazione delle specie che - dopo una sperimentazione sufficientemente prolungata - si rivelano davvero utili.

Insomma, coltiviamo le nostre piante alimentari aiutandole coi concimi migliori per le piante e l'ambiente in genere, e lo stesso criterio usiamolo per selezionare le specie da coltivare: OGM o non-OGM a seconda dei casi, cercando di limitare l'ibridazione con specie spontanee almeno fino a quando non si è certi della loro innocuità.
Per esempio, io trovo che la lotta ideale contro i parassiti infestanti richieda prima di tutto la limitazione massima dell'uso dei pesticidi che non selezionano gli insetti utili da quelli dannosi, e procedere con tecniche di lotta integrata, sostituendo progressivamente ai pesticidi la lotta biologica (ad esempio diffusione di insetti che eliminano gli insetti nocivi, cibandosene) e coltivazione di piante resistenti agli attacchi dei parassiti, ottenute sia per selezione naturale che via OGM.

Infine, le malattie "nuove". La malattia di Parkinson tutto è fuorché nuova, dato che è stata descritta già nel 5000 AC (vedi qui); l'Alzheimer è vero che è stato descritto solo nel 1901, ma era presente ben prima, confuso con le varie forme di demenza senile. Si tratta però di malattie che insorgono in genere ad età avanzata, quindi è vero: adesso sono malattie più diffuse, dato che la percentuale della popolazione in età avanzata (sopra i 65-75 anni) è cresciuta molto. Tu come proponi di risolvere il problema: cercare di curare (o prevenire) questi malanni, oppure decidere di eliminare tutti gli ultrasettantenni? Altre vie non vedo.

Quanto al cancro, anche qui non si tratta di un'unica malattia ma di molte differenti, la maggior parte delle quali sono attualmente curabili e spesso guaribili.
I casi di cancro in aumento sono per lo più legati da una parte all'invecchiamento della popolazione, dall'altra a forme di inquinamento selvaggio che si dovrebbe combattere seriamente sino ad eliminarlo (vedi terra dei fuochi). Infine, la ricerca ha portato alla scoperta di molte nuove patologie in precedenza non riconosciute (ma non significa che non mietessero vittime), e tieni conto che alcune "patologie rare" ora le conosciamo perché la mortalità neonatale ed infantile è drasticamente calata nei paesi "ricchi", quindi sopravvivono anche bimbi che soffrono di patologie che un tempo li avrebbero portati ad una morte precoce.

Quindi non so che dire: tu preferiresti l'inquinamento da letame al Parkinson ed all'Alzheimer? Liberissimo di sceglierlo: puoi andare a vivere nelle campagne dell'Asia più povera o in alcuni paesi africani: lì ad avere malattie rare non ci si arriva, ed i campi sono concimati con tecniche rigorosamente BIO.
Io preferisco rimanere qui, e cercare per quel poco che posso di lottare contro chi inquina e danneggia l'ambiente, ma senza estremismi e senza generalizzazioni arbitrarie.

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bio ed ogm a confronto

Messaggioda franz il 04/08/2014, 21:44

In difesa degli ogm

L’innovazione in campo alimentare passa anche dagli organismi geneticamente modificati. Ecco l’opinione dello storico della medicina Gilberto Corbellini

Immagine

È stata un’esperienza interessante la discussione che si è scatenata su l’Unità, nei suoi ultimi giorni di presenza in edicola, a seguito di un mio intervento che voleva ricordare alla sinistra un illuminato e moderno economista agrario, Manlio Rossi Doria, il quale prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale aveva combattuto la posizione dominante e conservatrice di Coldiretti, e spiegato l’importanza dell’innovazione tecnica per affrancare l’agricoltura meridionale da zavorre culturali arcaiche. La mia tesi era che gli ogm, in quanto tecnologia avanzata, pulita e applicabile attraverso la ricerca pubblica, rappresentano un’opportunità per rilanciare l’economia agricola italiana. Non un tabù religioso, come è stato fatto credere negli ultimi vent’anni dal pensiero conservatore e antimoderno prevalso a sinistra.

“Sei stato duro, troppo duro”, “un pezzo rude”, “hai ragione, ma con questi toni passi dalla parte del torto”, mi han detto alcuni. Addirittura “cattivo” mi ha definito in un suo commento Oscar Farinetti, che mi appella “Professore” con scontato sarcasmo anti-intellettualistico. Anche alcuni interventi in rete hanno criticato i miei toni. Ora, mettere l’accento sui toni in una discussione sulla crisi terminale del settore agricolo in Italia è, per fare un paragone, come mettersi a criticare il livello dei decibel dell’allarme che segnala l’incendio che divampa in un palazzo o che la nave sta affondando. State scherzando? Le leggete le discussioni sull’economia e tutto il resto, pubblicate da New York Times, Wall Street Journal, Financial Times, Guardian, Huffington Post, El Pais, Le Monde, Frankfurter Allgemeine… e ormai persino sui giornali arabi in lingua inglese? Siamo educande schizzinose o adulti responsabili? Non mi aspetto certo di convincere chi su questi temi pratica consapevolmente o meno l’inganno, con interessi personali in gioco. Cerco solo di risvegliare i cittadini illusi dai moderni fachiri.

Giudico stucchevolmente ipocrita il buonismo come filosofia astratta. Sono i comportamenti (azioni, scelte, etc.) che si possono definire, sulla base di argomenti logici e prove dei benefici o danni derivati per altri o all’ambiente di vita, buoni o cattivi. Non le persone! Se mai, i miei toni esprimono un sentimento di indignazione. Sono arrabbiato perché questo Paese e soprattutto la sinistra sono preda di autoinganni incredibili. E stuoli di politici e intellettuali ripetono, da decenni, cose non vere su diverse questioni empiriche: come recitassero dei mantra. E questo, banalmente, perché non si documentano e non controllano. Questi autoinganni concorrono all’ingiustizia economica e alle derive illiberali.

L’ex-Mister Unieuro (Farinetti), che da qualche tempo cerca di mettere sotto contratto tutti gli agricoltori italiani, vuol far credere che io lo disprezzi. Ma sbaglia. Sinceramente io apprezzo le sue capacità propagandistiche (il marketing) e imprenditoriali. A Farinetti, che ha conquistato l’intelligenza alimentare della sinistra, sto contestando che i suoi interessi economici coincidano con quelli del Paese. Men che meno con il bene comune. Qualunque cosa sia questo bene comune, e aspettando che qualcuno riesca a spiegarmelo o a dimostrarmi che è qualcosa di più di un neutro Pil in crescita. Punto. Vogliamo discutere di questo? Lo potremmo fare, anche andando a pranzo insieme, come mi propone con una battuta. Naturalmente voglio pagare metà del conto. E rilancio. Perché non mandiamo in streaming – che va tanto di moda – la nostra chiacchierata sull’agricoltura, gli ogm, la povertà in Italia e nel mondo, il prezzo del cibo, la globalizzazione, i prodotti tipici, i mercati asiatici, etc.?

Non poteva mancare un commento al mio pezzo di Marcello Buiatti, a cui la parola ogm fa lo stesso effetto del campanello sul povero cane di Pavlov. Però mi rifiuto di dedicare tempo alle sue stantie argomentazioni (le stesse da venti anni), se prima non dichiara di non essere in conflitto d’interessi per le tesi che insieme a tre o quattro scienziati italiani va mestamente ripetendo. Il conflitto d’interessi riguarda il fatto che egli è membro del consiglio scientifico della Criigen, un comitato scientifico che ha supervisionato le ricerche del dottor Seralini, un tizio che è riuscito a farsi criticare da sei Accademie francesi contemporaneamente, le quali gli hanno scritto che i suoi “risultati non hanno alcun valore scientifico”. Buiatti spieghi quali benefici trae dal far parte di un tale comitato scientifico tanto screditato, e come possa da un simile scranno dare lezioni su argomenti che non ha mai insegnato.

Anche l’onorevole Susanna Cenni è un caso intellettualmente problematico, e non ne azzecca una nel suo intervento. Inutile fornire dati e argomenti a confutazione a questi politici: loro ripetono sempre la solita litania. E poi, se gli fai domande precise mai che rispondano: il ministro Martina forse sta ancora compulsando i 16 punti su cui la senatrice a vita e accademica Elena Cattaneo ha chiesto chiarimenti. La deputata Pd ricicla la storia del furbastro canadese Percy Schmeiser, di cui si capisce che ha giusto sentito parlare. Se no non lo citerebbe a esempio. Ah, questa cultura marmellata fatta di sentito dire, che ha intossicato la sinistra, come ripeteva Giovanni Jervis! Onorevole Cenni, prima di lanciarsi in argomentazioni avventurose faccia almeno un controllo su Wikipedia. Le lascio tutta la sorpresa di scoprire la verità.

Mi si contesta poi, sempre l’onorevole Cenni, di non sapere dell’aumento di consumo ed esportazione del biologico. Ma io ho scritto che quel consumo vale in Italia il 2%, e nessuno ha obiettato. Domanda: quanto vale un aumento dell’8% sul 2%, in rapporto a una diminuzione del 3% sul 98%? Risposta: i pochissimi che si sono potuti permettere consumi più costosi (cibo biologico) perché non hanno sentito la crisi economica hanno potuto mangiare di più, mentre la stragrande maggioranza di chi si è impoverito ha ridotto i suoi consumi di alimenti, già meno costosi. Interessante ascoltare una difesa dei consumi di nicchia e per ricchi dal deputato di un partito che si dice di sinistra. Qualcuno mi spiega, però, perché dobbiamo concentrarci sul 2% dei consumi, e su un settore, il biologico, che interessa il 3% circa dell’intero comparto agricolo? Perché gli interessi di chi fa il 3% di produzione dovrebbero prevalere su quelli di chi fa il 97%? Dove sta la democrazia (economica) in questo? E poi, lo si vuol capire che quello che viene esportato (prosciutti, formaggi, etc.) non sono prodotti biologici, ma derivati da filiere alimentate con mangimi ogm importati e che nessuno qui sta contestando il diritto di un paese di investire anche in biologico (a patto che sia controllato e non rischioso)?

Anche Vizioli, che si occupa di promuovere la vendita di prodotti biologici, è intervenuto: parla di sicurezza, ma non riporta un solo episodio sanitario o di danno ambientale descritto come conseguenza dell’uso di ogm. Mentre i morti e le intossicazioni da cibo biologico, nello stesso periodo, non si contano. I sequestri in Italia da parte dei Nas di alimenti biologici inquinati o falsamente biologici ammontano a varie centinaia di migliaia di tonnellate e gli scandali sono continui. Se voleva entrare nel merito, Vizioli poteva almeno spiegare perché non fa scrivere sui prodotti da agricoltura biologica come sono fertilizzate le sue piante. Perché non dice che dal 1991 si usano (lecitamente) farine animali, di ossa, di pelli, di epiteli, di sangue, di corna, oltre che residui di macellazione di animali che hanno indiscutibilmente mangiato ogm? E che i letami usati provengono anche da animali allevati con antibiotici e che si sono nutriti di ogm? Nonostante i dogmi superstiziosi (tipo quelli teosofici) abbracciati da chi coltiva secondo riti biologici. Mah… questo bio non è davvero molto logico.

Mi ripeto. Non sono pro o contro gli ogm, né pro o contro il biologico. Sono, come tutti, penso, per alimenti buoni, sicuri ed equi. Ma penso che spetti alla libera scelta di ognuno decidere cosa sia buono (se un cibo piace) ed equo (quanto si vuole spendere). Mentre sulla sicurezza, le valutazioni andrebbero fatte da agenzie indipendenti, sorvegliate dal Governo. Per il resto, non voglio imporre niente a nessuno. Sono altri che pretendono di imporre preferenze o pregiudizi.

Su un punto siamo d’accordo, Vizioli e io. Cioè che la discussione sugli ogm è una questione di democrazia. Meglio, di capirsi su cosa sia la democrazia. Quella che lui ha in mente, come purtroppo anche molti giovanotti delle nuove generazioni di sinistra su questo concordi con l’ideologia delle destre populiste, si chiama maggioritarismo, o anche democrazia consensuale: le opinioni (attenzione ho scritto “opinioni”) della maggioranza fanno legge. Una maggioranza sempre presunta, come quella che secondo mistificanti sondaggi sarebbe contro gli ogm. Io preferisco una democrazia costituzionale (detta anche liberaldemocrazia), come la nostra, dove vige il primato della legge, la separazione dei poteri, il principio di maggioranza, etc. Per cui le opinioni personali o gli interessi economici degli “amici del giaguaro” non si dovrebbero tradurre in leggi valide per tutti, facendo credere che coincidano con il famoso interesse generale.

Nelle democrazie liberali, dove oggettivamente si vive meglio, la libertà di una persona si può limitare solo se danneggia quella altrui. E la maggioranza non può esercitare una dittatura nelle sfere private. Questo vale anche per le attività economiche private. Come recita l’articolo 41 della Costituzione, e come ha scritto la senatrice a vita Cattaneo (che non è un nume per nessuno) di queste figure, cioè di guru, hanno bisogno altri, abituati a genuflettersi davanti ai più diversi dispensatori di ideologie. Nel caso degli ogm, non esiste una sola prova che siano più dannosi per la salute e l’ambiente delle coltivazioni tradizionali. Anzi il mais ogm è più sicuro per la salute umana e per l’ambiente di un mais coltivato con metodologie tradizionali o biologiche. Inoltre c’è una montagna di prove che i cibi biologici, meno controllati, causano migliaia di tossinfezioni, in quanto tali o perché sono fasulli. Nessuno ricorda più le oltre 50 morti in Germania tre anni fa, per aver mangiato germogli di soia di origine biologica inquinati da un batterio killer?

Gilberto Corbellini è docente di Storia della medicina, bioetica ed epistemologia medica.
http://www.wired.it/scienza/biotech/201 ... ifesa-ogm/
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Re: il cibo biologico è più sano

Messaggioda pianogrande il 05/08/2014, 0:16

Ci vogliono regole e requisiti chiari e controllabili.
Non dovremo più essere schierati a favore o contro un genere di cibo ma a favore di chi rispetta le regole e contro chi non le rispetta.
E' così difficile (non solo in senso tecnico) fare queste regole?
E' così difficile stabilire questi requisiti?
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