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onestà intellettuale

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

onestà intellettuale

Messaggioda trilogy il 26/05/2014, 20:05

Bravi gli amici della terra. Finalmente una riflessione seria fuori dal coro.

26 maggio 2014
La proposta: tagliare gli incentivi al fotovoltaico per rilanciare l'efficienza
di Federico Rendina

Sì a un ridimensionamento dei super-incentivi al solare fotovoltaico, anche con misure retroattive. Utilizzando i risparmi non solo per alleggerire le bollette energetiche degli italiani (come vuole fare il Governo) ma anche per finanziare una nuova spinta all'efficienza energetica. Via libera dunque a un nuovo piano nazionale per i trasporti collettivi, specie nelle grandi città. E largo ai condizionatori a pompa di calore nelle abitazioni, abolendo (come del resto promette di fare l'Authorithy dell'energia con il beneplacito del Governo) la fortissima progressività delle nostre tariffe, che ora ci induce a limitare i consumi anche quando il ricorso all'elettricità anziché al gas o al gasolio ci farebbe risparmiare.

È destinata a creare non poche frizioni tra le associazioni ambientaliste la ricetta sugli incentivi "verdi" che verrà presentata oggi dagli Amici della Terra, storica associazione che si dissocia apertamente dalla difesa dei cospicui benefici garantiti negli scorsi anni agli impianti fotovoltaici ed eolici. Che secondo l'associazione andrebbero anzi chiamati ad un "contributo compensativo" per restituire una parte dei benefici ricevuti. A sostegno - insistono gli Amici della Terra - di una radicale revisione delle priorità e degli strumenti di sostegno dell'economia verde, privilegiando appunto le soluzioni e le tecnologie per l'efficienza energetica ma anche un potenziamento degli incentivi ad altre fonti verdi che secondo l'associazione hanno un potenziale colpevolmente sottovalutato: ad esempio le rinnovabili termiche (recupero di calore nei processi industriali, teleriscaldamento, solare termico).

Gli inganni della Ue
La correzione di rotta è più urgente di quel che si crede, incalza l'associazione contestando i messaggi rassicuranti che vengono dalle istituzioni. Il presunto taglio delle nostre missioni del 16% rispetto al 1990 certificato dalla Ue che attribuisce gran parte dei risultato al progresso delle fonti rinnovabili? Un inganno, un effetto distorto – si afferma - dei criteri fuorvianti indicati dalla stessa Unione europea sia per il taglio delle emissioni che per gli obiettivi di efficienza energetica.
La verità? Combinando correttamente gli indici sulla produzione interna con quelli sulla delocalizzazione di molte nostre attività produttive tra quelle più energivore, sull'uso complessivo delle componenti energetiche e sulle emissioni emerge invece «con chiarezza - si sostiene nello studio - che il principale fattore dei risultati ottenuti tra il 2008 e il 2012 nelle politiche energetico-ambientali è stata la crisi economica,
che ha determinato il contenimento delle emissioni di gas serra per il 46,3%, il secondo è stato il miglioramento dell'efficienza energetica che ha contribuito per il 31%, per un impatto doppio rispetto a quello della crescita delle rinnovabili, che ha contribuito per il 16,7% mentre il 6% della riduzione deriva da processi di emissione non energetici».

Il messaggio è chiaro: ciò che si investe in efficienza ha prodotto e produce assai di più di quello che abbiamo malamente investito finanziando istallazioni speculative che oltretutto, come stranoto, hanno sostenuto prevalentemente l'import di apparati costruiti all'estero senza promuovere la creazione di una filiera industriale nazionale. Ignorando nel frattempo che «il driver fondamentale per conseguire una decarbonizzazione virtuosa coerente con una crescita dell'economia, è il miglioramento dell'efficienza energetica in cui la riduzione dei consumi di energia sia espressione di aumento di competitività e ricchezze non di crisi e impoverimento».

Guai, si affrettano a precisare gli amici della terra, a frenare l'impegno sulle energie rinnovabili. Ma serve una drastica correzione di rotta ridefinendo – insistono - quel che è più conveniente e quel che invece disperde risorse. Occorre dunque concentrare al massimo lo sforzo per sostenere un obiettivo delle rinnovabili termiche del 35% al 2030 rispetto al 14,5% di oggi. E la strada giusta potrebbe essere quella di una combinazione tra incentivi, regolazione e riqualificazione energetica degli edifici . Nel frattempo serve una «cessazione immediata degli incentivi per i grandi impianti eolici e per gli impianti di sola produzione di elettricità ai fini commerciali».

Tassare le extra-rendite
Ed ecco la proposta rovente, destinata a raccogliere non poche critiche. Bisogna introdurre – chiedono gli Amici della terra - una «tassazione delle rendite di cui hanno beneficiato gli impianti di produzione di rinnovabili elettriche realizzati nell'ultimo decennio». Una misura che potrebbe dare un «possibile gettito nell'ordine minimo di 1 miliardo all'anno», da destinare proprio «al rafforzamento degli strumenti di incentivazione per la promozione dell'efficienza energetica».
I risultati più consistenti in rapporto alle risorse da mobilitare potranno venire, secondo l'associazione ambientalista, dal settore residenziale. «Effettuando gli interventi di riqualificazione energetica sul 4,5% all'anno degli edifici costruiti prima del 1991 è possibile raggiungere un risparmio di circa 8,7 megatep rispetto ai consumi del 2010 (31,67 Mtep)». Gli interventi e gli incentivi degli anni passati? Giusti, ma bisogna accelerare. Rendendo innanzitutto «permanenti le detrazioni fiscali per la riqualificazione edilizia e il risparmio energetico almeno fino al 2030» distribuendo la detrazione «in un numero di rate annuali più basso rispetto agli attuali 10 anni». Le famiglie sicuramente gradiranno.

26 maggio 2014
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=ABHGjOLB
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Re: onestà intellettuale

Messaggioda pianogrande il 26/05/2014, 23:00

Il risparmio energetico è anche un fatto culturale.
L'abissale ignoranza in materia l'ho appena vissuta nel mio condominio dove, finalmente, siamo riusciti a spendere soldi che daranno risparmio energetico (secondo me) largamente superiore al 30% oltre al recupero fiscale del 65%.
Abbiamo impiegato anni a cercare di spiegare in mezzo al solito immane casino delle assemblee e, alla fine, l'unico argomento valido è stato l'imminente arrivo delle sanzioni a chi non realizzava certi interventi.

Le materie tecniche non le vuole studiare nessuno in un paese dove tutto viene predicato come facile.
Spendere per risparmiare è un discorso che viene subito attaccato come se fosse truffaldino per definizione.

Lo stato potrebbe fare tantissimo attraverso le scuole ma, a parte chi fa specifici studi tecnici, la gente non capisce neanche l'ABC dei discorsi sul consumo di energia.

Sono discorsi di lungo termine ma, se mai si comincia...
Fotti il sistema. Studia.
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Re: onestà intellettuale

Messaggioda Robyn il 28/05/2014, 13:14

Per il risparmio energetico sono molto importanti le lampade fluorescenti a risparmio energetico e le lampade a led
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: onestà intellettuale

Messaggioda flaviomob il 28/05/2014, 20:51

L'Asia supera l'Europa nel fotovoltaico.

Ma in Europa continua l'incremento delle rinnovabili e il calo delle fossili:


Nel complesso nell'Unione Europea nel 2013 la potenza da rinnovabili è cresciuta di 22,7 GW, quella da fossili è calata di oltre 11 GW.


Immagine

Articolo completo su: http://www.qualenergia.it/articoli/2014 ... ssa-Europa

===

E la competitività? E' italiana.


Fotovoltaico: Italia in prima fila per la competitività
di Giuseppe Caravita

Ha fatto scalpore, tra gli addetti ai lavori, uno studio della McKinsey che indicava due Paesi al mondo come i più vicini, oggi, alla "grid parity" fotovoltaica. Ovvero a quel punto di pareggio in cui una cella solare, sotto un cospicuo irraggiamento, riesce a produrre elettricità a costi uguali, o persino inferiori a quelli prevalenti di mercato.

E l'Italia, caratterizzata dalle sue tariffe elettriche più care del 30% rispetto alla media europea e, insieme, da un robusto irraggiamento naturale, è stata valutata dagli analisti della McKinsey global Foundation come il secondo candidato mondiale alla rottura del filo di lana fotovoltaico: elettricità realmente competitiva con le fonti fossili.

Ma le cose stanno davvero così? Heinz Ossembrink, responsabile dell'unità per le energie rinnovabili del centro di ricerca comunitario di Ispra, da oltre vent'anni, con il suo gruppo, misura il fotovoltaico europeo e internazionale. «La "grid parity" stabile, con il progresso delle tecnologie e la riduzione nei costi arriverà all'incirca, nelle previsioni condivise, al 2012 – osserva – ma già l'estate scorsa, sulla borsa elettrica del Gme vi sono stati numerosi casi di richieste spot di picco diurno giunte a 50-60 centesimi per chilowattora. E alcune di queste sono già state soddisfatte da forniture via rinnovabili». Si tratta, per ora di casi piuttosto estremi. «Ma, soprattutto nel Sud Italia, la barriera del l'economicità comincia a essere superata, e non solo per poche settimane all'anno».

Per Ossembrink è la leva per una previsione: «La nascita, nei prossimi anni, di operatori a energie rinnovabili combinate e integrate, di massa critica sufficiente, capaci di sfruttare al meglio le situazioni di picco, e di adattarsi con flessibilità al mercato».

Un esempio viene da un esperimento in corso guidato dal l'Università di Kassel per conto del Governo tedesco: la simulazione di un impianto energetico combinato, da 40 megawatt, che integra 36 impianti da biomasse, pompaggio d'acqua in bacini idroelettrici, campi eolici e fotovoltaici. «Ebbene, un impianto a rete di questo tipo sarebbe ampiamente capace di soddisfare la domanda elettrica in ogni punto dell'anno, anche nei suoi picchi stagionali». Sfatando il mito di rinnovabili incostanti, destinate a un futuro marginale.

«Nei prossimi anni cominceranno ad emergere operatori ibridi di questo tipo – prevede Ossembrink – che si avvantaggeranno da crescenti masse critiche e insieme dalla riduzione dei costi insito nello sviluppo della tecnologia fotovoltaica. Il loro punto critico starà nello storage. I pompaggi possono essere molto costosi. In inverno, per esempio, i picchi sono nelle ore serali. E uno storage di energia persino di poche ore, anche fatto con sistemi di batterie, potrà fare la differenza».

Operatori di picco, quindi, agili e capaci di evolvere. «Con strutture energetiche anche, per così dire, in multiproprietà, ma gestite in modo coordinato. E casi di questo genere, almenmo in Germania, cominciano a emergere». La traiettora, secondo Ossembrink, verso gestori profittevoli e di mercato. E non più dipendenti dai sussidi pubblici.

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... aico.shtml


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: onestà intellettuale

Messaggioda pianogrande il 29/05/2014, 1:49

Il riciclo dell'acqua a monte è una tecnica antica nell'idroelettrico.
Sfruttarla come equalizzazione del fotovoltaico mi sembra una ottima idea.
Equivale a una grossa batteria.
Avrebbe costi di strutture e apparecchiature (e comunque perdita di rendimento equivalente al rendimento della linea di pompaggio) ma porterebbe ad una certa conversione (non senza limite per motivi di risorse naturali disponibili) dal fossile all'idroelettrico.

Sarebbe una situazione brillante in cui si integrano due produzioni di energia pulita.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: onestà intellettuale

Messaggioda Robyn il 29/05/2014, 14:47

La cosa più sbagliata per il risparmio energetico è l'utilizzo di infissi in alluminio-pvc perche non traspirano a meno che non si parla di uffici.Il legno per gli infissi è insostituibile.Invece per quel che riguarda il riscaldamento esistono i regolatori elettronici di temperatura che mantengono costante la temperatura dell'ambiente variandola all'ingresso.Le lampade fluorescenti a risparmio energetico e a led sono un'altro aspetto molto importante.Se ci addentriamo più nei particolari,per ridurre le perdite di energia bisogna ridurre le perdite di linea per aumentare il rendimento
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