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Scuola: referendum

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: Scuola: referendum

Messaggioda pagheca il 30/10/2008, 13:57

Voglio provare a discutere di quanto detto da Paolo (con il cui approccio mi trovo sostanzialmente d'accordo, meno su alcuni contenuti), partendo dalla mia esperienza in Uk ed Australia. Magari qualcuno ci legge e si rende conto che c'e' spazio per una proposta concreta e alternativa. Con questo non sto dicendo che tutto va bene nella scuola (pubblica) britannica, ma solo sottolineando alcuni aspetti che secondo me potrebbero essere presi a prestito.

Paolo65 ha scritto:1.sul valore comportamentale e di rendimento degli studenti mi trovo d'accordo, ma comunque non lo vedrei come uno stravolgimento: tra i 4 ed un insufficiente poco cambia, e secondo me uno che merita collegialmente un 5 in condotta, anche se ha 8 in tutte le latre materie, significa che non ha imparato la cosa più importante, l'educazione ed il rispetto degli altri, per cui se lo si boccia si fa più che bene.


Anch'io non vedo problemi con il legare la condotta al rendimento complessivo.

Personalmente comunqne non ho mai capito che differenza ci sia tra scrivere "8" e "ottimo". Qui in UK il giudizio non comprende voti, ma un "libretto" che comprende un giudizio sulla persona, uno sulle singole materie, uno sul comportamento in classe e uno sui problemi da risolvere e da migliorare. Questi libriccini, scritti a piu' mano dagli insegnanti (e con una nota finale del Preside) sono molto ben fatti, incoraggiano lo studente, fanno capire dove sono i problemi. Naturalmente tutto dipende da scuola a scuola (la scuola qui e' legata strettamente all'indirizzo dove si abita). Questo a me sembra un ottimo sistema. La lettura del giudizio finale, che viene ricevuto a casa in busta chiusa e sigillata 15 giorni prima della fine dell'anno scolastico (che, ricordo, termina a fine Luglio in UK) e' una piacevole attivita.

2.sul maestro unico,avendolo avuto alle elementari pubbliche e da cui ho ricevuto un buon livello d'istruzione, non sono a priori contrario. Vorrei sapere invece come si è pensato di formare i docenti ormai abituati ad insegnare una sola materia.Quello è il punto per me più importante. La vulgata odierna ci dice che oggi i ragazzi sono diversi e necessitano di un insegnamento all'avanguardia. A questa vulgata rispondo che non credo che i ragazzi di oggi siano più preparati di come lo eravamo noi, per cui con me questo discorso non attacca.


qui non mi trovi d'accordo. La sostituzione del maestro unico con un equipe e' stata un grande progresso di tante lotte. E fin qui si puo' non essere d'accordo. Il punto e' che consente di mediare la preparazione del bambino. E' come offrirgli tanti punti di vista piuttosto che uno, mediare la qualita' pro-capitae. Significa anche rendere il corpo insegnante un team che collabora nell'educazione. Il maestro unico e' un inutile e brutto ritorno indietro giustificato solo da questioni di budget evidentemente.

3.che i libri di testo siano bloccati per 5 anni dovrebbe far risparmiare i genitori, ingiustamente derubati dagli editori con la connivenza degli istituti scolastici.


Non ho letto la legge ma se e' cosi' questo e' meglio della situazione precednete. Comunque, qui in UK (e in Australia) la soluzione adottata e' molto semplice e a volte mi stupisco (ma non troppo, vedi nel seguito) del perche' non si sia diffusa rapidamente: i libri sono di proprieta' della scuola che li presta agli studenti che ne devono fare uso. Ovviamente, chi li danneggia (anche di pochissimo) paga. In realta' non si tratta nemmeno di libri ma di dispense che vengono editate (e aggiornate ogni anno) dagli insegnanti stessi, evitando problemi di copyright e rendendoli perfettamente in linea con il syllabus della Scuola. I libri che accompagnano le dispense vengono invece dati in prestito agli studenti.

RIsultato: dato che anche le penne e gli articoli di cartoleria sono fornite dalla scuola, il costo per le famiglie e' zero, nil, nulla, 0. L'unica cosa che manca nel conto e' la divisa che e' notoriamente una vera e propria divisa con il marchio della scuola comprensiva di giacche, cravatta e pantaloni, mentre la camicia, le calze e le scarpe devono essere di un certo colore. Ma anche qui ogni scuola ha un negozio dell'usato per chi vuole, e comunque le divise sono incredibilmente poco care e fatte di materiali che credo abbiano sviluppato per gli astronauti visto che tiri fuori una giacca dalla lavatrice ed e' asciutta e stirata... Poi c'e' il pasto. Gli studenti pagano per mangiare, a meno che non siano "on benefit", visto che il tempo pieno e' diffuso ovunque. Ma siccome il costo dei pasti e' di circa 1-1.50 £ al giorno, non si tratta di una spesa inarrivabile. Insomma, in questo paese tanto liberale le famiglie hanno un vero diritto alla scuola. Non ci sono costi aggiuntivi di sorta. So che molti hanno in odio la divisa, ma mi sembra una cosa accettabile visto che rende tra l'altro tutti uguali.

C'e' da dire comunque che e' chiaro che le case editrici devono avere una certa capacita' di lobby dato che anche loro sono abituate a vivere di "aiutini" statali. Mi chiedo quanta fetta delle loro vendite, comprese quelle in mano al Presidente del Consiglio sia legato ai libri scolastici.

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Re: Scuola: referendum (era giornata di lutto naz.)

Messaggioda franz il 30/10/2008, 14:15

scusate tutti ma la discussione sulla scuola la stiamo già facendo da mesi nel forum tematico Ecologia, Energia, Innovazione, Ricerca

Evitiamo di disperdere le discussioni in tanti rivoli.

Questo thread verrà spostato in una discussione già in corso.

Per la redazione,
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29 ottobre, giornata di lutto nazionale

Messaggioda mauri il 31/10/2008, 12:02

parlo di istruzione, non faccio differenza dal il nido fino ai master
la 133 art.64 è stata la premessa e la 137 è il canovaccio, una volta aperta la giugulare l'istruzione si dissangua

è scandaloso che i dimensionamenti passino furtivamente per la sanità, 154 del 7 ottobre 2008
scuole con meno di 50 iscritti spariscono e i genitori se li porteranno i bimbi sù e giù per valli e isole in cerca di un comune che gli fornisca il servizio, esploderanno materne e elementari private finanziate

è vero giuliva non ha detto tutte cose sbagliate negli 8 articoli, di più non sarebbe riuscita a fare, ma nel suo populismo ci ha camuffato l'insegnante unico, i genitori potranno scegliere per i figli tra le 24 e 40 ore ma se non scelgono perchè non lo sanno e nessuno glielio dice sono fregati, cade il principio del tempo pieno
insegnante unico coadiuvato da inglese e religione... che farà lui stesso

i libri di testo dureranno 5 anni, ma daiiii da un anno all'altro avvengono cambiamenti spaventosi eppoi ancora carta stampata? ma checcavolo ci sono a fare i computer nelle scuole? muffa e a fare carta inutile e libri inutili a carico degli utenti, alberi abbattuti e co2 a gogò....

rendimento scolastico, alle elementari si parla di rendita? i bimbi giocheranno in borsa
con classi di 20 al max, i 3 doc del tempo pieno e imparano a vivere nella società, educacivica, informati e aggiornati, con 1 solo docente gli orizzonti si fermano al paesello

valutazione, perchè fino a ieri non erano valutati? le maestre si fanno ore di incontri con i genitori per informarli
l'anno prossimo si ride, i primini col 6, tutti gli altri con il suff

>Art. 8. Norme finali
>1. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

la ciliegina... addio a tutti i progetti già poco pagati da un fondo d'istituto, è rimasto uguale dal '99, per pagare le ore in puù dei maestri unici
altro che aumenti stipendiali taglitagli
mauri che gli girano
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