pianogrande ha scritto:... Che l'incremento di energia (che mi fa consumare ossigeno) porti ad una reazione che produca più ossigeno del mio incremento di consumo è il vero problema.
Ci stanno lavorando degli esperti del settore?
Stiamo un po' a vedere.
Ho seguito la cosa, che sui giornali è spiegata poco e male. Mi sembra che il marchingegno sia originale, in quanto produce fotosintesi (che in natura da acqua, anidride carbonica e luce solare produce zucchero e ossigeno) utilizzando una fonte di energia che non è la luce diretta del sole ma è l'energia della pedalata o del motore elettrico.
Lo scopo primario del marchingegno mi sembra sia favorire i ciclisti, che pedalando in città di solito inalano quantità abnormi di smog, producendo una corrente di ossigeno ed aria pulita verso di loro quando pedalano nel traffico. Questo potrebbe incentivare il desiderio di andare in bicicletta che, anche con pedalata assistita da motore elettrico, è pur sempre meno inquinante di altri mezzi di trasporto.
Quando la bici è ferma (quindi anche se non ci fosse la bici) il marchingegno può continuare a funzionare sfruttando il motore elettrico, che si spera funzioni con energia prodotta da fonti non inquinanti.
Credo che gli inventori abbiano applicato il loro marchingegno ad una bicicletta perché ha ancora una resa molto bassa, sufficiente a spruzzare aria ossigenata sul viso del ciclista, insufficiente a ripulire anche solo una zona della città.
Sul problema della "ripulitura" dell'aria mi sembra però che i gruppi di ricerca che ci stanno lavorando siano molti, su molte linee di ricerca: dalla costruzione di "giardini verticali" con vere piante posizionate su muri e terrazzi per produrre fotosintesi naturale, alla produzione di cementi o asfalti in grado di assorbire gli inquinanti.
Vista la rapidità con cui è cambiato il mondo negli ultimi decenni, direi che c'è speranza che il problema finisca col venir risolto, catastrofi varie permettendo.
Annalu