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FREE SCHOOLS/ Inghilterra, ecco come
funziona la "vera" la libertà di educazione
Pubblicazione: sabato 3 agosto 2013
INT. Orson Francescone
Le prime "free schools" hanno cominciato ad aprire nel 2011.
Sebbene l'idea iniziale fosse stata di Tony Blair quando era Primo Ministro, è stato l'attuale capo del governo inglese Cameron a riuscire a sbloccare la situazione e a renderle operative. E' una idea, questa, a livello educativo, assolutamente innovativa che si pone in alternativa alle scuole private (molto costose) e a quelle statali, spesso in condizioni pessime dal punto di vista dell'insegnamento, della coesistenza fra studenti e da quello economico.
Le free schools, che proprio in questi giorni hanno superato brillantemente l'esame dei responsabili del ministero dell'educazione inglese con risultati che vanno dall'eccellente al buono, sono in pratica scuole pubbliche perché finanziate dallo stato ma affidate in completa autonomia a chiunque si assuma la responsabilità di un progetto educativo, siano associazioni religiose o laiche.
Unica eccezione sono gruppi religiosi di tendenza fondamentalista (il riferimento a possibili scuole islamiche di tendenza fondamentalista è chiaro). A due anni circa dall'apertura delle prime ventiquattro free schools, attualmente se ne contano 81 e per il prossimo mese di settembre si calcola ne saranno aperte altre duecento. Il successo dell'iniziativa è dunque evidente.
Il sussidiario.net ha chiesto a Orson Francescone, dirigente del gruppo editoriale Euromoney Institutional Investor e membro del Governing Body della scuola St George the Martyr, di spiegarci meglio questo esempio di libertà di educazione.
Con le free schools aumenterà la libertà di educazione nel Regno Unito?
Si può fare un paragone con l’Italia?
Anche prima dell’introduzione delle free schools, la libertà di educazione nel Regno Unito era anni luce più avanti rispetto all’Italia.
Come funziona il sistema educativo inglese?
L’istruzione, come è accaduto per la sanità in Italia, passa dallo stato centrale alle autorità locali. Queste, a loro volta, nominano un consiglio di amministrazione per ogni scuola e ad ognuna assegnano un budget annuale. Poi ogni istituto è libero, entro certi limiti ovviamente, di spendere quei soldi come meglio crede.
Come avviene il reclutamento degli insegnanti?
La scelta degli insegnanti è uno degli esempi più lampanti di quanto sia arretrato e inefficiente il sistema educativo pubblico in Italia rispetto a quello del Regno Unito.
Perché?
Ogni scuola pubblica nel Regno Unito può assumere insegnanti nel modo che crede più appropriato e, soprattutto, in totale indipendenza. Solitamente tramite un annuncio sui giornali locali.
Non sono previsti concorsi pubblici?
Niente megaconcorsi nazionali, niente graduatorie, nessuna imposizione su quale insegnante viene assegnato alla scuola, nessun insegnante di Liverpool viene imposto a una scuola a 300 chilometri di distanza, in Cornovaglia.
Nella scelta degli insegnanti la scuola ha praticamente mano libera, e così?
Semplicemente ogni scuola assume l’insegnante con l’esperienza, background e specificità che ritiene più necessari per il ruolo da ricoprire, tramite una normale serie di colloqui. Se un insegnante ritiene di avere abbastanza esperienza per rispondere all’annuncio pubblicato da un'altra per una posizione superiore può farlo semplicemente richiedendo un colloquio e se ha successo può trasferirsi liberamente.