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parte l'iter per la modifica della legge 157/92 sulla caccia

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

parte l'iter per la modifica della legge 157/92 sulla caccia

Messaggioda mauri il 15/10/2008, 10:42

Presso la XIII Commissione-Ambiente del Senato inizia questa settimana, 13 ottobre, l'iter di modifica/sostituzione dell'attuale legge quadro sulla caccia.
Da prime indiscrezioni pare che il testo base adottato sarà il ddl Carrara n. 276, e che potrebbe essere nominato come relatore un senatore Pdl ligure, il cacciatore Franco Orsi.
Queste le principali proposte del ddl Carrara (276)
Per il testo completo
http://www.senato.it/service/PDF/PDFSer ... 302002.pdf

Cosa ne pensate? Favorevoli, contrari?
bella giornata, mauri



ALCUNI DEI PRINCIPALI PUNTI PEGGIORATIVI DEL DDL CARRARA ED AL. (n.276, PRESENTATO IL 29/4/2008) PER LA SOSTITUZIONE DELL’ATTUALE LEGGE SULLA CACCIA 157/92

DEPENALIZZAZIONE DEL REATO DI CACCIA IN PARCHI URBANI E GIARDINI URBANI O NEI TERRENI ADIBITI AD ATTIVITÀ SPORTIVE

DEPENALIZZAZIONE REATI ABBATTIMENTO SPECIE NON CACCIABILI

Ad esempio 200 EURO di sola sanzione amministrativa in misura ridotta a chi spara a un airone, in gabbiano, un pettirosso, un martin pescatore, una rondine.

DEPENALIZZAIZONE DEL REATO DI SPARO DA AUTOVEICOLI O AEROMOBILI

POSSIBILITA’ DI ESSERE AMMESSI ALL’OBLAZIONE PER I REATI DI CACCIA NEI PARCHI E NELLE AREE PROTETTE, O PER L’UCCISIONE DI ORSI STAMBECCHI E MUFLONI SARDI, IN TAL MODO EVITANDO L’ATTUALE POSSIBILITA’ DI SOSPENSIONE DELLA LICENZA IN ATTESA DEL PROCESSO

DEPENALIZZAZIONE DEL REATO DI CACCIA CON IMPIEGO DI RICHIAMI VIETATI (RICHIAMI ACCECATI, IMPIEGO DI IMPIANTI ELETTROACUSTICI);

DEPENALIZZAZIONE DEL REATO DI CACCIA NELLE GIORNATE DI SILENZIO VENATORIO DEL MARTEDÌ E VENERDÌ

LEGALIZZAZIONE DELLA CACCIA DA NATANTI (CON MOTORE SPENTO),OGGI VIETATA E SANZIONATA PENALMENTE

CACCIA DA APPOSTAMENTO AGLI ACQUATICI ANCHE PER UN’ORA DOPO TRAMONTO

MOBILITA’ SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE PER 15 GIORNATE ANNUE AI CACCIATORI MIGRATORISTI

PERIODI DI CACCIA VARIABILI DALLE REGIONI

CACCE AD INIZIO SETTEMBRE E A FEBBRAIO

FRINGUELLO PEPPOLA CORMORANO CACCIABILI + PICCIONE DOMESTICO

AFFIDAMENTO COSE SEQUESTRATE DA guardie VOLONTARIE AL CACCIATORE

SANATORIA RICHIAMI ILLEGALI E DI SPECIE PROTETTE

STORNO TRA I RICHIAMI CONSENTITI

POSSIBILITA’ STRANIERI PER CACCIARE IN ITALIA

CACCIA A VOLPI, NUTRIE E PICICONI DOMESTICI SINO AL 30 DI GIUGNO

ABOLIZIONE DELLE SANZIONI SPECIFICHE PER CHI EVADE LE TASSE VENATORIE REGIONALI

RIDUZIONE DA 1000 METRI A 200 METRI DEL RAGGIO DEL DIVIETO DI CACCIA SUI VALICHI MONTANI INTERESSATI DA ROTTE MIGRATORIE
mauri
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Re: ambientalisti, cacciatori e agricoltori insieme

Messaggioda mauri il 17/10/2008, 15:55

questa è un'ottima notizia, forse stiamo superando le barriere architettoniche mentali, era l'ora
il pd cosa sceglie?
ciao mauri


CACCIA:AMBIENTALIST I-AGRICOLTORI- DOPPIETTE, STOP CAMBIO LEGGE
(ANSA) - ROMA, 16 OTT - Stop alle proposte di legge che vogliono ''stravolgere' ' la legge 157 del '92 sulla caccia e via ad un tavolo di lavoro congiunto fra ambientalisti, agricoltori e cacciatori per migliorare la normativa attuale ed evitare poi uno scontro ''muro contro muro''. Questo il messaggio lanciato oggi da 11 sigle: Amici della terra, Arcicaccia, Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori, Fare Verde, Federazione italiana della caccia, Italcaccia, Legambiente, Lega italiana protezione uccelli (Lipu) e Wwf. Prima di parlare di modifiche, secondo le 11 associazioni occorre che il governo faccia il punto ''con una relazione sullo stato di attuazione della 157'', per poi definire ''un sistema di regole, parametri e riferimenti alla luce dei quali governare la materia - ha affermato Danilo Selvaggi della Lipu - altrimenti esposta a passioni o propaganda'' . Appoggiano il tavolo delle associazioni l'ex ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro (Pd) e Roberto Della Seta (Pd), che ha lanciato la possibilita' di instaurare con la maggioranza ''un vero dialogo sui contenuti''. Tra le proposte gia' presentate al Senato si parla di ''liberalizzare il movimento dei cacciatori su tutto il territorio nazionale - spiega Patrizia Fantilli del Wwf - aumentare le specie cacciabili e allungare la stagione venatoria, da agosto a febbraio''. Portavoce della necessita' di una ''convinta revisione della 157'' e' l'intergruppo dei 330 parlamentari 'amici del tiro, della caccia e della pesca'. Sulla stessa linea Franco Orsi (Pdl), relatore delle proposte di legge in Commissione Ambiente del Senato, che vuole proporre l'avvio di consultazioni con tutti i soggetti coinvolti fino a Natale, per poi ''subito dopo fare un comitato ristretto in Commissione per redigere un testo condiviso entro febbraio''. (ANSA). Y62-GU
16/10/2008 15:27

CACCIA: ANDRIA (PD), BENE 11 ASSOCIAZIONI SU TAVOLO COMUNE
(ANSA) - ROMA, 16 OTT - Bene l'iniziativa comune fra mondo agricolo, ambientalista e venatorio, ''intanto il Governo ci faccia conoscere dati e aggiornamenti in ordine allo stato di attuazione della legge 157/92''. Questa la posizione espressa in una nota dal ministro ombra dell'Agricoltura, Alfonso Andria, a margine della conferenza stampa organizzata da Legambiente, Amici della Terra, Arcicaccia, Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione italiana Agricoltori, Fare Verde, Federazione italiana della caccia, Italcaccia, Lipu e Wwf, per dire stop allo stravolgimento della legge sulla caccia. L'auspicio di Andria e' che il tavolo delle 11 sigle ''porti presto alle piu' alte sintesi e a posizioni condivise su un tema delicato e fortemente interconnesso qual e' la corretta gestione delle risorse naturali e faunistiche' '. Perche' secondo il ministro ombra ''abbiamo il dovere - come Pd - di attendere il tempo giusto di maturazione e di conclusione del dibattito, per poi promuovere, in sede parlamentare, le iniziative conseguenti, anche in relazione alla necessita' di eventuali correttivi ed attualizzazioni della legge 157/92''. (ANSA). Y62-GU
16/10/2008 16:18

(ANSA) - ROMA, 16 OTT - ''Evitare facili, gratuite e inutili strumentalizzazioni ''. Questo l'invito rivolto da Franco Orsi (Pdl), relatore dei disegni di legge sulla caccia, ai parlamentari del Pd. ''Trovo non corretto - spiega in una nota - isolare alcune delle proposte presenti nei disegni di legge pervenuti e attribuirle alla volonta' della commissione, come io non attribuisco a tutto il Pd la proposta presentata da alcuni senatori di quel gruppo che sostanzialmente abolisce la caccia in Italia''. L'esponente del Pdl afferma che dara' ogni ''supporto'' al tavolo delle sigle di ambientalisti, agricoltori e cacciatori. Orso ricorda poi come la Commissione Ambiente del Senato abbia ''deciso di affrontare il tema caccia oggetto di undici ddl, dal contenuto assai diverso'' e la sua proposta di avviare ''audizioni di tutto l'associazionismo interessato e l'acquisizione di informazioni scientifiche disponibili sulla fauna presente in Italia'', un lavoro ''propedeutico all'esame delle proposte esistenti e di quelle che sono certo arriveranno' '. (ANSA).
mauri
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Re: wwf esce dagli atc dell'emilia

Messaggioda mauri il 23/10/2008, 10:25

ciao, mauri

WWF ESCE DA AMBITI TERRITORIALI DELL'EMILIA- ROMAGNA

BOLOGNA, 22 OTT - Il Wwf Emilia-Romagna da oggi cessa di partecipare alla
gestione degli Atc della regione. I propri volontari e rappresentanti non
parteciperanno pertanto ne' agli enti costituiti ne' a quelli da costituire,
'riservandoci inoltre - spiega una nota - la possibilita' di ogni azione
legale in merito, in particolar modo nelle Province che hanno in vigore
politiche venatorie dissennate o regolamenti che non facilitano i controlli
sull'attivita' venatoria'.
Il Wwf ha espresso 'grande soddisfazione per l'ordinanza emessa dal Tar di
Bologna in merito all'attivita' di prelievo in deroga di specie animali
protette dall'Europa, decisione che porta nuovamente in vigore i concetti di
legittimita' e di legalita', ripetutamente sospesi e violati dalla Regione
Emilia- Romagna e da molte delle sue Province. E' ridicolo lamentarsi che il
Tar dia ragione agli ambientalisti, facendo rispettare la legge, che
dovrebbe essere nota ed uguale per tutti: le associazioni ambientaliste,
tutte, e non solo il Wwf, avevano preavvisato la Regione dei rischi. La
politica deve ora interrogarsi se la scelta di sostenere le frange piu'
oltranziste del mondo venatorio e di lasciare sempre inascoltate le
richieste degli ambientalisti abbia dato i suoi frutti'.
'I danni causati dalla fauna selvatica - rileva il Wwf - crescono anno dopo
anno, dimostrando il fallimento dell'opzione venatoria come risposta ai
disagi degli imprenditori agricoli.
Alle Associazioni agricole chiediamo di non farsi condizionare dalle
Associazioni venatorie, che non hanno alcun interesse a risolvere
definitivamente i problemi dell'agricoltura, pena la perdita del loro
discutibile divertimento. Tornando alla politica regionale e locale, troppe
sono le richieste del Wwf che sono rimaste inascoltate, sempre piu' accorate
e sempre piu' in difesa, non piu' della necessaria concertazione ma, ormai,
dello stato di diritto, sospeso per assecondare le lobby venatorie in vista
delle prossime elezioni amministrative' .
'Certamente - sottolinea ancora il Wwf - possiamo lamentare il piu' totale
disinteresse alle nostre richieste in merito: alle modifiche alla legge
regionale sulla caccia e alla riorganizzazione degli Ambiti Territoriali di
Caccia (Atc, gli enti di gestione del territorio a fini venatori); alla
questione della caccia in deroga; al Regolamento sulla vigilanza venatoria
volontaria delle associazioni, un efficace deterrente al bracconaggio,
stante la scarsita' di volonta', di uomini e di mezzi degli enti pubblici.
In quest'ultimo caso Errani stesso ha snobbato la nostra richiesta di un
incontro in merito.
Ugualmente, a cascata, in molte province si riscontra un attacco alle
posizioni ambientaliste, a vantaggio dell'oltranzismo venatorio, spesso
attuato da dirigenti pubblici e organi istituzionali con la licenza di
caccia in tasca e che fanno leggi per se stessi e la propria categoria'. Da
qui la decisione di uscire dagli Ambiti territoriali di caccia.
(ANSA) 22-OTT-08

L'ASSESSORE VENETO ELENA DONAZZAN, L'EUROPARLAMENTARE SERGIO BERLATO, IL
PRESIDENTE DEL VENETO GIANCARLO GALAN, IL CONSIGLIERE REGIONALE ROBERTO
CIAMBETTI E IL MINISTRO LUCA ZAIA UNITI A FAVORE DEL MASSACRO DI PISPOLE, PEPPOLE E
FRINGUELLI.

Venerdi’ 17 ottobre verrà ricordato da molti dei sostenitori della caccia
agli uccellini insettivori, soprattutto da chi siede nelle poltrone della
Giunta Regionale e del Consiglio Regionale del Veneto e anche in altre
prestigiose poltrone romane, come un giorno da dimenticare.
Questi signori, i nomi è sempre bene farli: Elena Donazzan Assessore alla
Caccia del Veneto vicentina, Roberto Ciambetti consigliere regionale del
Veneto vicentino, Sergio Berlato europarlamentare vicentino, Luca Zaia
Ministro dell’Agricoltura trevigiano, Giancarlo Galan presidente del Veneto,
pensavano che i loro giochi nelle stanze dei bottoni avessero messo al
sicuro la legge n.13 del 2008 che consente ai cacciatori veneti di uccidere
quasi un milione di piccoli uccellini insettivori e canori come la Pispola,
i Fringuelli e la Peppola (Cf. FOTOGRAFIA IN ALLEGATO).
Venerdi’ 17 la LAC comunicava ai giornali, seminando inconsapevolmente il
panico, che il TAR del Lazio, con due distinte ordinanze di pochi giorni
prima, sospendeva le fondamenta della legge regionale del Veneto n.13/2008,
ovvero un accordo sugli uccellini da uccidere approvato in marzo dalla
Conferenza delle Regioni, e rinviava la stessa legge 13 alla Corte
Costituzionale per possibile incostituzionalità.
Il TAR sinteticamente affermava che questa legge consentiva il triplo delle
uccisioni concesse dalle norme sulle deroghe e che questa norma doveva essere
approvata con atto amministrativo come prevede la L.157/92 sulla caccia.
In un sol colpo venivano sbugiardati tutti i sostenitori e difensori della
legge, che è bene ricordarlo: 1) consente la caccia ad uccelli protetti
l'uccisione dei quali è considerata bracconaggio nel resto d’Italia
dall’art.30 della L.157/92 sulla caccia, 2) consente la caccia in deroga
senza rispettare l’articolo 9 della Direttiva 409/79/CEE che la prevede solo
in casi eccezionali e mai per sport; 3) è stata approvata senza il parere
dell’Istituto Nazionale Fauna Selvatica ovvero in violazione dell’art 19-bis
della L.157/92; 4) non prevede i rigidi controlli previsti dalla predetta
direttiva tant’è che i cacciatori non sono nemmeno tenuti a registrare gli
uccellini dopo l'uccisione; 5) va contro una sentenza della Corte
Costituzionale di quest’anno, la n.250/2008 del 25/06/08, che sancisce che le
deroghe devono essere autorizzate con una delibera di giunta e mai per legge.
Questo pronunciamento del TAR del Lazio deve essere stato un bel pugno sullo
stomaco anche per il neo ministro all’agricoltura Luca Zaia, che sino a pochi
giorni prima si era fatto in quattro per non far rinviare dal Governo alla
Corte Costituzionale la legge 13, anche contro il parere di altri
ministri, dichiarando ad una agenzia di stampa ”Ho quindi costituito una
task force formata da esperti e coordinata dall'ufficio legislativo del
Ministero per trovare al più presto la migliore soluzione al problema e per
consentire a tutti gli appassionati dell'ars venandi la possibilità di
praticare con serenità e certezza del diritto la loro attività" (quanti
termini “forestieri” per un padano doc!).
Zaia, grazie al TAR del Lazio, con la sua task force ora può andare a
piangere dove vuole magari assieme all’ars venandi, sta di fatto che tutto
il suo lavoro per consentire le stragi delle piccole Pispole è andato in fumo
restando con un pugno di mosche-
A Zaia, Ministro dell’agricoltura, consiglierei un libro sugli uccelli e
un ripasso alle norme che dovrebbe conoscere a menadito; scoprirebbe che il
buon Giovanni Spadolini, ancora nel 1982 da presidente del Consiglio dei
Ministri, decreto' la protezione della Pispola perché utile all’agricoltura!
Per quanto riguarda Donazzan, Ciambetti e Berlato è inutile raccontare che si
sono precipitati con fax, comunicati e telefonate a destra e a manca, non
senza agitazione, per dire che nulla era cambiato.
Peccato che non si sono resi conto che invece, dopo quel venerdì nero, sono
cambiate molte cose, in particolare hanno perso la faccia nei confronti dei
cacciatori, dei cittadini, ma soprattutto nei confronti dei 30 consiglieri
regionali, di destra e di sinistra, che l’1 agosto scorso hanno approvato la
legge 13 probabilmente credendo fosse legittima.
Ultima modifica di mauri il 23/10/2008, 10:29, modificato 1 volta in totale.
mauri
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Re: Caccia, assurdo esame Ddl oggi in Senato

Messaggioda mauri il 23/10/2008, 10:27

eppur si muove...
avanti così
mauri

Poretti: Caccia, assurdo esame Ddl oggi in Senato, senza la relazione attesa da 13 anni impossibile cambiare le leggi

Roma, 22 ottobre 2008
• Dichiarazione di Donatella Poretti, Senatrice Radicale - Partito Democratico, e di Bruno Mellano, Presidente di Radicali Italiani

Oggi all'ordine del giorno in Commissione ambiente al Senato è previsto l'esame di alcuni Ddl sulla regolamentazione della caccia. Ci sembra una cosa assurda e inconcepibile: su quali basi si può procedere alla discussione di una nuova legge se ancora da 13 anni si attende dal Ministero una relazione dettagliata sugli effetti che ha avuto la legge 157 del '92?Secondo la legge vigente è stabilito che al termine dell'annata venatoria 1994/1995 si sarebbe dovuto procedere alla stesura della prima relazione sul suo stato di attuazione. Tutto ciò è rimasto lettera morta. Nessuna relazione sullo stato di applicazione della legge è mai stata prodotta. Si tratta di una mancanza determinante rispetto ad ogni pretesa di comprensione della norma, della sua applicazione, del modo in cui essa ha potuto svolgere funzioni prioritarie di conservazione della fauna selvatica e gestione del territorio. Purtroppo, ad oggi, non si dispone di alcuna conoscenza del numero di capi di fauna selvatica abbattuti ogni anno, così come niente si sa sullo stato di conservazione delle specie cacciabili e le minacce a cui esse sono sottoposte.

Non si dispone di un quadro sul fenomeno del bracconaggio, che risulta ancora diffuso e del quale abbiamo notizia tramite le operazioni del Corpo Forestale dello Stato. Non ci sono informazioni e organizzate sulle attività di conservazione della natura e gestione del territorio che la legge rimanda alle regioni, nonostante siano decisive sugli obiettivi che il legislatore ha posto.

Inoltre esistono già numerose contestazioni che la Commissione europea ha trasmesso all'Italia tramite il parere motivato alla procedura di infrazione n. 2006/2131, causata dal cattivo o incompleto recepimento di parti persino centrali della direttiva 409/79/CEE. A tali contestazioni, fatte salve alcune pur importanti eccezioni tra cui il decreto per la tutela delle Zone di protezione speciale, la Repubblica italiana non ha ancora risposto.

Per queste ragioni, insieme ai senatori Marco Perduca, Adriana Poli Bortone e Franca Chiaromonte, abbiamo presentato un'interrogazione al Ministro delle Politiche agricole e forestali e al Ministro Ambiente e tutela del territorio e del mare, per sapere se il Governo intenda dare urgente applicazione e attuazione a ogni procedura prevista o che si ritenga necessaria affinché si possa produrre in tempi brevi e in modo esaustivo la relazione sullo stato di applicazione della legge n. 157 dell'11 febbraio 1992, secondo quanto disposto dall'articolo 35 della stessa, e come il Governo intenda rispondere alle contestazioni espresse dalla Commissione europea, al fine di evitare che il contenzioso sfoci in una condanna della Repubblica italiana da parte della Corte di Giustizia europea.

Qui il testo dell'interrogazione

http://blog.donatellaporetti.it/?p=306
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Re: CACCIA: UNIONE EUROPEA – ITALIA DEFERITA ALLA CORTE DI GIUST

Messaggioda mauri il 13/11/2008, 11:29

per favorire qualcuno, facciamo leggi sbagliate e poi paghiamo multe salate alla Comunità Europea!!
Non so se questo nuovo deferimento porterà ad un'altra multa, ne paghiamo già tante che una in più o una in meno, non cambia certo il bilancio statale.... visto però che siamo in periodi di "vacche magre" non vedo perchè continuare in siffatta consuetudine
mauri

UNIONE EUROPEA – ITALIA DEFERITA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA

Il 16 ottobre scorso la Commissione dell’Unione Europea ha deciso di
deferire l’Italia alla Corte di Giustizia nella procedura d’infrazione
2006/2131 per violazione della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione
degli uccelli selvatici (WWF, 3 novembre). Infatti, come già fatto
osservare dalla Commissione al Governo Italiano nella lettera del 4 aprile
2006, ben 13 Regioni italiane hanno emanato norme per l’applicazione delle
deroghe previste dall’articolo 9 della detta direttiva in modo non
conforme ai limiti e alle condizioni stabiliti dalla direttiva medesima.
Tali Regioni sono: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio,
Marche, Puglia, Umbria, Calabria, Lombardia, Toscana, Veneto, Sardegna e
Liguria. Le norme emanate dalle ultime tre regioni citate sono oggetto di
specifiche procedure di infrazione: 2004/4926, 2004/4242 e 2006/4043.
mauri
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Re: parte l'iter per la modifica della legge 157/92 sulla caccia

Messaggioda mauri il 14/11/2008, 11:27

sorrido alla parola "piccole manutenzioni" ....
Ciao mauri

CACCIA: DELLA SETA (PD), LEGGE 157 HA DATO OTTIMI RISULTATI
(ANSA) - ROMA, 13 NOV - La legge 157 sulla caccia ''e' un' ottima legge. A sostenerlo non siamo solo noi, ma il ministero dell'Ambiente, il Corpo forestale dello Stato e l'ex Istituto per la fauna selvatica (ora Ispra) che sono stati ascoltati, nel corso di audizioni informali, dalla commissione Ambiente del Senato''. E' quanto afferma il capogruppo del Pd in Commissione Ambiente del Senato Roberto Della Seta. ''Stravolgere la 157, come propongono una serie di disegni di legge presentati da alcuni esponenti del centrodestra - prosegue Della Seta - creerebbe un grave danno alla tutela della fauna ed esporrebbe l'Italia a sicure procedure di infrazione da parte della Ue. Sarebbe un gravissimo danno - continua l'esponente Pd - prolungare oltre il 31 gennaio la durata del calendario venatorio indebolire il sistema sanzionatorio degli illeciti venatori, prevedere la possibilita' di cacciare specie espressamente protette a livello europeo e autorizzare l' attivita' venatoria per i cacciatori al di fuori del proprio luogo di residenza''. ''Queste prime audizioni - aggiunge Della Seta - confermano che la 157 ha dato ottimi risultati e che stravolgerla sarebbe sbagliato e dannoso. Naturalmente sono ipotizzabili aggiustamenti e piccole manutenzioni ma senza smantellare i principi cardine della normativa''. (ANSA). Y95-GU
13/11/2008 16:28
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audizione al senato sulla deregulation della caccia

Messaggioda mauri il 27/11/2008, 15:15

favorevoli, contrari?
buona giornata, mauri

27 novembre 2008 – Comunicato stampa

Si è tenuta stamane l’audizione di alcune associazioni animaliste da parte del Comitato ristretto della XIII Commissione Ambiente/Territorio del Senato per l’esame di una diecina di disegni di legge sulla caccia presentati a Palazzo Madama, che in grande maggioranza stravolgerebbero l’attuale disciplina in senso estremamente permissivo.
Il prof. Carlo Consiglio, presidente della LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia, ONLUS) ha innanzi tutto chiesto l’abolizione della caccia, attività non più compatibile con le moderne conoscenze scientifiche sulla sofferenza degli animali e contraria ai sentimenti di almeno il 72% degli italiani, in base a recenti sondaggi. In via subordinata ha chiesto la modifica della vigente legge sulla caccia (n. 157 del 1992)
-aumentando la percentuale di territorio protetto al 40%,
-vietando la munizione di piombo nelle zone umide in esecuzione del trattato AEWA sulla tutela dei migratori acquatici,
- fissando una grandezza massima di 15.000 ettari per gli ambiti territoriali di caccia,
- consentendo al proprietario o al conduttore di un fondo di vietare la caccia sul proprio terreno mediante semplice tabellazione,
-vietando l’allevamento del cinghiale
e vietando la caccia nelle aree dellea Rete Natura 2000 individuate ai sensi delle direttive comunitarie per la protezione della fauna.
Per quanto riguarda i vari disegni di legge all’esame del Senato, il prof. Consiglio ha espresso opposizione all’inserimento di altre specie nell’elenco di quelle cacciabili, perchè vietate dalla direttiva sulla conservazione degli uccelli o per per oggettivi problemi di conservazione nei restanti.
Ferma contrarietà della LAC al prolungamento della stagione di caccia oltre il 31 gennaio, che porterebbe ad uccidere solo dei riproduttori, con gravissimo danno per la conservazione delle specie; un netto NO alla depenalizzazione dei reati di bracconaggio; all’autorizzazione alla caccia da appostamento fino ad un’ora dopo il tramonto, con grave rischio che a causa del buio vengano uccisi esemplari di specie protette; alla mobilità dei cacciatori su tutto il territorio nazionale; ai fucili a più di due colpi, vietati dalla citata direttiva; alla sanatoria per detenzione di richiami vietati; alla riduzione del divieto di caccia sui valichi montani.
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caccia in deroga è incostituzionale

Messaggioda mauri il 14/12/2008, 20:23

l'amarezza resta perchè in fondo questi provvedimenti vengono presi in piena coscienza del fatto che saranno annullati, ma sapendo perfettamente che prima che ciò succeda i propri elettori sparapasseri saranno in grado di massacrare "legittimamente" migliaia di animali protetti. Una "finestra" da settembre a novembre è più che sufficiente, anche se la caccia a queste specie viene chiusa a dicembre non è così grave. Tanto l'anno prossimo si farà una legge identica e, in attesa che sia annullata, si continuerà a sparare nell'impunità di tutti.
buona settimana, mauri

La faccia dell'arroganza
La Suprema Corte ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della Legge Regionale lombarda per la caccia in deroga a storno, peppola e fringuello per la stagione venatoria 2007/08. Verso lo stop alle doppiette per quanto riguarda storno, peppola e fringuello (12/12/08)
Con Sentenza 405/2008 del 03/12/2008 (il testo completo disponibile nel link a destra sotto il titolo "Correlate") la Corte Costituzionale si è espressa in merito alla legge Regione Lombardia 6 agosto 2007, n. 20, contenente l'approvazione di piani di prelievo venatorio in deroga per la stagione venatoria 2007/2008, ai sensi della legge regionale 5 febbraio 2007, n. 2 (Legge quadro sul prelievo in deroga)".

Il verdetto è chiaro:
"Questa Corte, con la sentenza n. 250 del 2008, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale degli artt. 2 e 3 della legge della Regione Lombardia 5 febbraio 2007, n. 2 (Legge quadro sul prelievo in deroga), con i quali veniva previsto l'esercizio del prelievo venatorio in deroga attraverso una legge-provvedimento.
La Corte ha infatti affermato che «l'autorizzazione del prelievo in deroga con legge preclude l'esercizio del potere di annullamento da parte del Presidente del Consiglio dei ministri dei provvedimenti derogatori adottati dalle Regioni che risultino in contrasto con la direttiva comunitaria 79/409/CEE e con la legge n. 157 del 1992»; potere di annullamento espressamente previsto dall'art. 19-bis della legge statale da ultimo citata e «finalizzato a garantire una uniforme ed adeguata protezione della fauna selvatica su tutto il territorio nazionale».
Da quanto sopra esposto discende l'illegittimità costituzionale della legge regionale che, in attuazione delle previsioni citate negli artt. 2 e 3 della legge n. 2 del 2007, già dichiarate incostituzionali, ha autorizzato il prelievo venatorio in deroga.
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara l'illegittimità costituzionale della legge Regione Lombardia 6 agosto 2007, n. 20, contenente l'approvazione di piani di prelievo venatorio in deroga per la stagione venatoria 2007/2008, ai sensi della legge regionale 5 febbraio 2007, n. 2 (Legge quadro sul prelievo in deroga)."
La Regione Lombardia, con le sue illegittime norme per la caccia in deroga, ha già provocato il deferimento dell'Italia davanti alla Corte di Giustizia europea. Nonostante questo, la Regione continua a legiferare come se nulla fosse al di là delle proprie competenze, in violazione delle leggi nazionali e delle leggi comunitarie.
Delle due l'una. O in Regione Lombardia sono assolutamente ignoranti in fatto di norme e non hanno ancora capito che non possono legiferare in materia, oppure sono in cattiva fede e se ne fregano di tutte le norme pur di accontentare il loro elettorato di sparapasseri bresciani. O meglio, l'elettorato della Vice Presidente e Assessore alla Caccia Viviana Beccalossi.
E' questa la cosa che ci più ci fa indignare.
E' intollerabile che un politico si consideri al di sopra delle leggi quando deve servire i propri interessi.
E' intollerabile che un sistema consenta una metodica violazione delle leggi da parte di chi per primo queste leggi dovrebbe rispettarle.
E' inconcepibile che non esista nel nostro paese un sistema in cui la metodica violazione delle leggi non sia punita quando fatta, coscientemente e volutamente, da un organo politico per servire i propri interessi elettorali.
Solo nel paese di Pulcinella e Arlecchino queste cose posso essere fatte, rifatte, rifatte ancora. Prima venivano fatte con provvediumenti amministrativi, tutti bocciati dal TAR.
Allora si ricorse alla Legge regionale, non impugnabile di fornte al TAR: ma dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale.
A questo si è aggiunta la denuncia della Commissione Europea che ha chiaramante indicato come illegittime tutte le norme di prelievo in deroga attuate dalle Regione italiane, e per questo l'Italia verrà ora processata dalla Corte di Giustizia europea.

Ma tutto questo non è rilevante per il Governo regionale. Quello che conta è sparare ai fringuelli. E per farlo, si è disposti a violare qualsiasi norma. Un emblema di arroganza indegno di una Regione che si crede una sorta di perla di progresso e civiltà.
mauri
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IL WWF PREOCCUPATO PER LE AFFERMAZIONI SU CACCIATORE.COM

Messaggioda mauri il 17/12/2008, 15:48

le associazioni non rimangono immobili, sono attive ma hanno bisogno di soci e fondi per proseguire la difesa del territorio che è di tutti gli italiani, cioè nostro
mauri


SEN. ORSI CHIARISCA SULLA RIFORMA DELLA LEGGE CACCIA 157

IL WWF PREOCCUPATO PER LE AFFERMAZIONI SU CACCIATORE.COM

Lo scorso 11 dicembre, due giorni dopo aver partecipato al Tavolo degli
stakeholders che vede uniti contro lo stravolgimento dell'attuale legge
sulla caccia 157 del 1992, cacciatori, ambientalisti e agricoltori, e aver
in quell'occasione chiarito che le modifiche alla legge 157 non saranno
"deregulation" della caccia, il Sen. Franco Orsi, relatore in Senato della
Pdl di modifica della legge, ha invece ribaltato la sua posizione e
affermato sul cacciatore.com che si caccerà "di più" e "meglio". Queste sono
affermazioni più vicine ad estremismo venatorio che al ruolo istituzionale
di chi è chiamato a ricomporre posizioni diverse individuando soluzioni il
più possibile condivise.

In più, tra le tante preoccupanti affermazioni della chat (che si allega),
il Sen. Orsi dichiara anche di aver chiuso le audizioni del Comitato
ristretto seppure, non vi sia stata alcuna audizione delle associazioni
ambientaliste, che pure avevano chiesto di essere sentite.

Il WWF chiede dunque chiarezza al senatore Orsi che, in quanto relatore di
una legge in discussione in Parlamento rappresenta tutti i cittadini
italiani e non solo una parte del mondo venatorio (la "base" come da lui
stesso definita).

Crediamo sia giusto - continua il WWF - così come gli altri enti, di essere
sentiti dal Comitato ristretto e che il Relatore si faccia portatore
dell'interesse del Paese di avere un a legge che riesce a coniugare
l'interesse alla protezione degli animali selvatici con un prelievo
venatorio che sia compatibile con gli obiettivi di conservazione della
natura.

Roma 16 dicembre 2008
WWF Italia

CACCIA:VIA DISCUSSIONE SENATO,MA E'POLEMICA SU RELATORE ORSI
(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Al via in commissione ambiente del Senato l'esame di
modifica del Ddl sulla regolamentazione dell' attivita' venatoria, ma e'
polemica sul relatore, il senatore Franco Orsi (Pdl). I dissensi arrivano
dalla Lega anti vivisezione (Lav), che ha chiesto al Presidente della
Commissione Ambiente del Senato di cambiare il Relatore unico, in
considerazione della passione di Franco Orsi per la caccia, incitata anche
attraverso un forum di cacciatori. A condividere il reclamo vi sono anche
l'Ente nazionale protezione animali (Enpa), Animalisti italiani,
Associazione Verdi Ambiente e societa' (Vas) e Lega italiana protezione
uccelli (Lipu). In particolare secondo l'Enpa i legami tra Orsi e ambienti
''estremisti' ' di cacciatori ne pregiudicherebbero l' imparzialita' , quindi
l'Ente ha invitato il Presidente del Senato, Schifani, a intervenire.
''L'appello dell'Ente Nazionale Protezione Animali e' fuori luogo, scorretto
e del tutto immotivato. Sia perche' il relatore di iniziative parlamentari
della maggioranza non puo' essere terzo rispetto ad essa, sia perche'
rientra nella mia naturale attivita' politica partecipare a tutte le
occasioni di confronto, con quelli che la pensano come me o in maniera
diametralmente opposta'', ha risposto in una nota il senatore Orsi. ''E'
evidentemente venuta meno ogni garanzia di seppur minima imparzialita' da
parte dell'attuale relatore, a cui chiediamo, di rinunciare al suo
incarico'', hanno detto gli Animalisti Italiani. Per la Lipu infine, la
situazione creatasi e' ''opaca. A questo punto sono necessari un chiarimento
netto e una totale trasparenza di intenti''. (ANSA). I82-GU
15/12/2008 17:58
mauri
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Re: parte l'iter per la modifica della legge 157/92 sulla caccia

Messaggioda mauri il 21/01/2009, 15:17

un ufficio nazionale caccia a palazzo chigi è eccessivo visto che ci pensano già l’INFS, ora ISPRA, le province, regioni, quanta gente intorno all’osso che è un ottimo serbatoio di voti, certo ma una scelta il PD la deve fare non solo per differenziarsi dal centro destra ma anche per dare una svolta decisiva verso la conservazione dell’ambiente

di conseguenza suggerisco di guardare con maggior interesse e di recepire le istanze delle associazioni, lipu, wwf, LAC, ENPA e tante altre loro affiliate che operano sul ns territorio per la salvaguardia dei selvatici
e dell’ambiente rendendo un grande servizio agli italiani grazie ad un grande lavoro di volontariato

ricordo che 700mila cacciatori condizionano i restanti 59milioni di italiani per quanto riguarda l’organizzazione del territorio nazionale che è fatto esclusivamente in funzione della caccia, e questi 700mila lo fanno principalmente per i loro scopi, cacciare, appropriandosi di un bene che è patrimonio di tutti i cittadini

della seta forse si è confuso, l'ammenda è la sanzione per un reato
per i resto è un inizio quindi bene PD e vai avanti
buon lavoro, mauri


CACCIA: PD, NO SCONTI A BRACCONIERI, SERVE MONITORAGGIO LEGGE
(ANSA) - ROMA, 20 GEN - Applicare bene la legge, osservare le norme Ue, rafforzare il ruolo della scienza e ridefinire il rapporto del sistema Stato-Regioni. Soprattutto no alla cancellazione dei reati di bracconaggio. Senza dimenticare il rinnovamento della figura dei cacciatori come protettori della natura. Il Partito democratico, in un seminario organizzato a Roma, propone di ripartire da questi punti per una modifica, ''qualificante' ', della legge che regola l'attivita' venatoria in Italia, la 157/92. Ma, secondo Susanna Cenni, responsabile caccia e fauna del Pd, e' prima necessaria ''una relazione sullo stato di applicazione' '. Bisogna poi fare ''riferimento al mondo scientifico soprattutto per quanto riguarda il ruolo svolto dall'Infs'', l'Istituto nazionale fauna selvatica inglobato adesso nell'Ispra, l'istituto protezione ambiente. Per il ministro ombra dell'Ambiente del Pd, Ermete Realacci, ''la politica deve tenere insieme i diversi interessi, con le norme Ue e la scienza''. Il ministro ombra delle Politiche agricole, Alfonso Andria, pensa invece a ''valorizzare il ruolo del territorio, in particolare delle province, e a rinnovare il ruolo dei cacciatori come protettori dell'ambiente' '. Mentre, il senatore del Pd Roberto Della Seta dice no ''alla cancellazione dei reati di bracconaggio' '. Tra le proposte del Pd anche la creazione di un ufficio di Governo della gestione faunistica nazionale a Palazzo Chigi. (ANSA). Y99-GU
20/01/2009 16:26
Agipress - Notizia n.17166 del 20/01/2009 - 16:16:03
Caccia, fauna e territorio: le proposte di Susanna Cenni e del Partito democratico
Respingere ogni tentativo di stravolgere la legge 157 con le dieci proposte della maggioranza in discussione al Senato, rinnovare il rapporto tra Stato e Regioni e dare piena applicazione alla legge 157 per la gestione degli ungulati e, in particolare, dei cinghiali. Sono queste alcune delle proposte avanzate oggi, martedì 20 gennaio da Susanna Cenni, responsabile caccia e fauna del governo ombra del Pd nel corso del seminario “Caccia, fauna, territorio: le proposte del Pd” che si è svolto nella Sala Conferenze di Palazzo Madama a Roma e che ha visto la presenza, tra gli altri, di Ermete Realacci, ministro ombra dell’ambiente e dei rappresentanti delle regioni, delle associazioni venatorie, ambientaliste e delle organizzazioni agricole. Nel corso del seminario, è emerso un forte apprezzamento per l’iniziativa del tavolo comune che ha riunito rappresentanti del mondo venatorio, agricolo e ambientalista, sviluppando un lavoro concertato per migliorare le parti da aggiornare.

La gestione degli ungulati: le proposte del Pd
“Nella gestione degli ungulati – ha affermato la deputata, Susanna Cenni – dobbiamo intervenire chiedendo la piena applicazione della legge 157 e controlli adeguati sugli abbattimenti. Il Pd sta lavorando anche a proposte innovative per tutelare gli agricoltori dai danni causati dai cinghiali alle coltivazioni e per realizzare piani di prelievo a scopo contenitivo, necessari per difendere gli equilibri naturali e la biodiversità. Accanto a questo, dobbiamo continuare a impegnarci per impedire e perseguire chi continua, ‘in barba alle norme’, ad immettere cinghiali, con il chiaro obiettivo di mercificare la caccia di alcune specie come i cinghiali, i caprioli e i bovidi”. Oggi, l’aumento dei numero di cinghiali rappresenta un problema significativo che sta provocando danni non solo all’agricoltura e al paesaggio, ma anche alla biodiversità e alle persone. E’ per questi motivi, che occorre valutare l’estensione della risarcibilità dei danni e, soprattutto, rafforzare i rapporti tra l’attività venatoria e il mondo rurale, per raggiungere soluzioni condivise”.
I limiti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale
“Nel 2008 – ha aggiunto la deputata Pd – l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha sostituito l’Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs). Noi riteniamo indispensabile la presenza di uno strumento “super partes” che abbia al suo interno competenze scientifiche per esprimere pareri tecnici sulla programmazione venatoria e sulla riproducibilità della fauna. Occorre lavorare per recuperare dall’Ispra un istituto autonomo, in materia di caccia e fauna, dove sia prevista una presenza più adeguata di Regioni e enti locali e un collegamento funzionale con gli Osservatori regionali sulla gestione faunistico venatoria”.
Per un rinnovato rapporto tra Stato e Regioni in materia di gestione venatoria
“Un rapporto più solido tra Stato e regioni – ha continuato ancora Susanna Cenni ricordando anche la sua esperienza di assessore regionale alla caccia in Toscana – è fondamentale per gestire bene le politiche venatorie e per applicare al meglio la legge 157. Data l’intersettorialità della materia, riteniamo utile creare un Ufficio di governo della gestione faunistica nazionale presso Palazzo Chigi, che sia in grado di gestire le interazioni tra i ministeri competenti e le competenze regionali in sede di Stato-Regione, nel rispetto delle competenze esclusive”.
Risorse adeguate per la gestione della materia, a partire dalla legge 388
“Una seria gestione della materia – ha aggiunto Cenni – presuppone risorse adeguate. E' ancora senza risposta, la questione relativa all'applicazione delle legge 388 del 2000 che disponeva, al fine di favorire la realizzazione dei programmi di gestione faunistico ambientale sul territorio nazionale da parte delle Regioni, a decorrere dal 2004, la restituzione del 50% della tassa di concessione governativa per la licenza di porto d'armi. Ad oggi, sono stati stanziati 10 miliardi di vecchie lire per gli anni 2001, 2002 e 2003, mentre dal 2004 le Regioni non hanno ricevuto alcuna risorsa”.

Caccia/ Della Seta: No a cancellazione dei reati di bracconaggio Serve rispetto della tutela del bene comune per i privati
Roma, 20 gen. (Apcom) - "Il Pd dice no alla cancellazione dei reati di bracconaggio" . Lo ha detto il senatore Roberto Della Seta, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente, nel corso del seminario sulla caccia organizzato dal governo del Partito Democratico.
"In molti disegni di legge di riforma della legge 157/92 sulla caccia presentati dai parlamentari della Destra - ha spiegato Della Seta - è prevista la depenalizzazione dei reati di bracconaggio. Vuol dire che chi cacciasse di frodo fuori dalla stagione venatoria specie vietate perché a rischio di estinzione, chi cacciasse nei parchi, chi cacciasse nei giorni di silenzio venatorio non commetterebbe reato e rischierebbe soltanto una piccola ammenda. Questo colpo di mano - ha proseguito l'esponente del Pd - violerebbe in maniera evidente le indicazioni dell'Unione Europea che invitano gli stati membri a reprimere con più vigore i comportamenti che danneggiano il patrimonio ambientale e faunistico e farebbe un grande favore ai bracconieri, la cui attività spesso risente di veri e propri disegni criminali. Esistono ecomafie anche legate al bracconaggio. Se passassero queste norme i bracconieri verrebbero equiparati a una compagnia di buontemponi. Il Partito Democratico - ha aggiunto Della Seta - è disponibile a ragionare di miglioramenti della legge sulla caccia, ma tenendo bene fermi i suoi principi, sui cui peraltro anche oggi si è registrata la sostanziale condivisione delle associazioni venatorie e ambientaliste e delle organizzazioni agricole, principi che vedono l'attività venatoria come un'attività legittima ma che va esercitata nel rispetto del criterio costituzionale di tutela di un bene comune e indisponibile per i privati qual è la fauna selvatica".

CACCIA:LIPU, BENE PD CONTRO DEREGULATION, ORA TOCCA A GOVERNO (ANSA) - ROMA, 20 GEN - ''Difendere, valorizzare, migliorare l'attuale legge'' e soprattutto non ''depenalizzare i reati di caccia''. Lo afferma il responsabile Rapporti istituzionali della Lipu, Danilo Selvaggi, in merito all'incontro del Pd su caccia, fauna e territorio, da cui emerge ''un buon giudizio'' per la legge 157/92. Selvaggi auspica ora che anche Governo e maggioranza offrano ''un segnale analogo'' e piu' attenzione ''alla natura e al territorio'' . Ma, avverte, i disegni di legge presentati al Senato ''forzano le regole comunitarie' ': aumento delle specie cacciabili, allungamento dei tempi di caccia, indebolimento delle sanzioni per reati i venatori. ''Ma - prosegue il responsabile Rapporti istituzionali Lipu - chiediamoci tutti: come potrebbe l'Italia depenalizzare i reati di caccia negli stessi giorni in cui l' Europa approva una direttiva con cui si prevede un giro di vite penale per i reati ambientali, tra cui quelli sulla fauna?''. Ogni intervento serio sulla 157, osserva Selvaggi, deve ''partire da piu' validi strumenti di governo complessivo della materia, da corrette risposte alle procedure di infrazione comunitarie, da una decisa lotta al bracconaggio' ' dando ''soluzioni efficaci'' alla questione dei danni all'agricoltura, ''cominciando dal divieto assoluto di immissione di cinghiali''. (ANSA). Y99-GU 20/01/2009 19:02
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