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Lana

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Lana

Messaggioda trilogy il 26/06/2013, 22:10

Un vero concentrato d'innovazione e creatività, bella iniziativa.

Un "Cappotto" di lana sarda


Rende sostenibile l’isolamento termoacustico degli edifici - Intervista a Daniela Ducato, cofondatrice di Edilana

"Siamo l’unica industria italiana nel tessile del settore bioedilizia a produrre con il chilometro zero integrale, grazie all’abbondanza di materia prima in loco. Abbiamo usato tecnologia e competenze locali e globali per realizzare una ingegnerizzazione industriale all’avanguardia capace di trasformare la lana in un prodotto innovativo per l’efficienza energetica degli edifici".

Daniela Ducato

Fondatrice di Edilana, società che di recente ha vinto il premio della Fondazione Sodalitas per il Consumo sostenibile e la catena di fornitura responsabile e il Good Energy Award 2013, ha le idee molto chiare sui valori fondanti della sua impresa, sulle sue prospettive e sulle sue risorse. Nel sito di Edilana si ringraziano ricercatori universitari e pastori sardi, turchi e marocchini, perfino dei giovani tessitori cinesi.

"Abbiamo dato valore alla nostra lana  sarda che ha la fibra più grossa del mondo, ma ciò non è sufficiente per farne un ottimo prodotto per l’edilizia e infatti altri prodotti simili di lana di pecora sarda non hanno le stesse caratteristiche tecnico prestazionali. Il nostro punto di forza è il processo industriale con un sistema unico al mondo capace di realizzare il prodotto Edilana premiato l’anno scorso a Bruxelles per il miglior valore lambda di conducibilità termica 0,032W/(mK) tra gli isolanti naturali del mercato europeo, che addirittura azzera la CO2 a differenza di altri isolanti come quelli petrolchimici e minerali. Basti pensare che per produrre un metro cubo di lana di roccia o di polistirene si immettono nell’ambiente tra i 170 e i 240 kg di CO2. L’utilizzo della nostra lana azzera e compensa queste emissioni. Oggi un metro quadro della nostra lana costa solo 40 centesimi in più della stessa quantità di prodotti petrolchimici simili, quindi sappiamo competere".

Dove prendete la lana?

"Non recuperiamo la lana direttamente, ma usiamo un’eccedenza di lavorazione costituita dal pelo corto o dalle lane grigie, che dovevano essere smaltite. Secondo la normativa gli avanzi della lana sono rifiuti speciali, perché il loro smaltimento è più complesso in quanto questo materiale è ignifugo e autoestinguente. Noi abbiamo pensato di farne una risorsa. Per portare avanti le nostre idee non abbiamo avuto bisogno di sfruttare finanziamenti pubblici, ma solo le competenze che abbiamo saputo rintracciare nel nostro percorso. Sono state importanti le sinergie con altri imprenditori maestri del tessile come la famiglia Crabolu".

Come trasformate questa lana?

"Abbiamo inventato dei componenti ad hoc per il nostro tipo di lavorazione, perché non previsti dall’industria tradizionale del tessile laniero, in pratica non esistevano sul mercato. Produciamo diverse tipologie di materiali con diversi spessori e densità specifici per i diversi utilizzi termici e acustici per l’isolamento l’interno o per l’esterno: dai  materassini per realizzare il  ‘cappotto’ degli edifici, ai moduli pronti per il tetto veloce in modo da favorire l’efficienza energetica degli immobili. Tutte le fasi della trasformazione sono studiate per mantenere integra la qualità delle fibre, che è anche la qualità del prodotto e le sue componenti idrolipidiche, senza accoppiamenti o trattamenti petrolchimici. Per il lavaggio utilizziamo un prodotto derivato dall’olio di oliva. La lana è un prodotto molto resiliente, quindi si può comprimere. La confezioniamo sottovuoto di carta riciclata. Il prodotto, una volta giunto in cantiere e sconfezionato, recupera il suo spessore originario".

Ho visto che avete cercato di ottenere la massima efficienza anche nella distribuzione...

"Usiamo la sinergia con il sistema dei trasporti realizzati dalla nostra rete distributiva leader in Sardegna e che abbiamo esteso nella commercializzazione nel resto d’Italia e d’Europa. L’idea è quella di promuovere l’efficienza del sistema e abbattere le emissioni. Usiamo il chilometro scambiato: così si emette meno anidride carbonica e si promuove una cultura dello scambio che può diventare un vero approccio imprenditoriale".

Avete avuto un approccio sostenibile anche alla comunicazione interna con l’uso della carta-alga: ci spiega cos’è?

"Noi cerchiamo di ridurre al massimo l’utilizzo della carta con la tecnologia, ma per quelle comunicazioni necessariamente cartacee, abbiamo deciso di usare questo prodotto inventato dai giapponesi, la carta-alga. La nostra proviene dalle alghe in eccesso nella Laguna di Venezia, se ne può produrre della buona carta, trasformando ancora una volta un materiale apparentemente in eccesso in una risorsa".

Cosa pensa della sostenibilità e della green economy oggi in Italia?

"Si parla di efficienza energetica, ma non esiste ancora una consapevolezza etica. In nome della green economy vediamo tanto affarismo e speculazione. Ad esempio gli appalti pubblici i bandi verdi o le fiere della sostenibilità sono caratterizzati da prodotti  poco sostenibili o dei finti Made in Italy, ovvero hanno sede legale in Italia, usano i contributi pubblici per le consulenze, ma producono delocalizzando. Spesso tali aziende sono sostenute dai politici e dalle associazioni di architettura bioecologica, segno questo che ancora c’è molta strada da fare per superare i conflitti di interesse, l’interesse privato, e per realizzare una vera tracciabilità etica nel segno del bene comune. Spero in una politica capace di fare un passo avanti, perché ciò avvenga occorre che gli imprenditori veri, che producono prodotti e posti di lavoro in Italia, che stanno sulle loro gambe senza padrini politici e assistenzialismo, abbiano il coraggio di non stare in silenzio".

fonte: http://www.borsaitaliana.it/notizie/fin ... to-461.htm
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