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L'autostrada che ricarica le auto elettriche

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

L'autostrada che ricarica le auto elettriche

Messaggioda flaviomob il 06/05/2013, 16:51

L'autostrada intelligente che ricarica le elettriche
Rudi Bressa

Segnaletica intelligente e strade che si autoilluminano, illuminazione a LED alimentata direttamente dal vento generato dalle auto, corsie dedicate alle elettriche che ricaricano le batterie via wireless. Ecco la “Route 66 del futuro”.

Il nome è ispirato alla mitica strada costruita per collegare Los Angeles a Chicago negli anni '20 e ormai dismessa dagli inizi degli anni '80. Sembrano idee prese da qualche strampalato libro di fantascienza, perché le proposte sono quantomeno bizzarre.

Un'autostrada intelligente, che sfrutti quella tecnologia ormai divenuta indispensabile all'interno degli abitacoli e del vano motore delle nostre automobili. A pensarla un designer, Daan Roosegaarde e un ingegnere, Hans Goris, entrambi olandesi.

“Ero colpito dal fatto che spendiamo miliardi per la progettazione delle auto – ha dichiarato Roosegaarde -, mentre per le strade, che in realtà determinano il modo in cui il nostro paesaggio si presenta come, siamo ancora bloccati al Medioevo”.

Ecco allora l'idea di dipingere l'autostrada con una vernice luminescente che si ricarica di giorno ed emette una leggera luce verde di notte, eliminando di fatto l'illuminazione stradale. Stessa cosa per la segnaletica stradale. Le vernici esistono già e sono in grado di mantenere l'illuminazione anche per 10 ore consecutive.

L'innovazione forse più curiosa, però, è quella di dotare il manto stradale con una particolare vernice sensibile alla temperatura, che disegni un gigante fiocco di neve quando la temperatura scende, informando l'autista sul pericolo di formazione di ghiaccio.

E perché non sfruttare il vento creato dal passaggio delle auto? Ecco allora delle mini turbine installate sugli spartitraffico, in grado di alimentare luci a Led che funzionerebbero da marcatori stradali, potendo fare a meno dell'illuminazione stradale.

Addio al problema della ricarica. L'idea che più colpise invece, e utile per superare l'empasse legato alla ricarica dei veicoli elettrici, è quello di costruire una vera e propria corsia dedicata ai veicoli elettrici, in grado di ricaricarli durante la marcia.

La tecnologia, studiata dal MIT e dalla Stanford University e già testata in Canada e Francia per muovere tram e autobus senza fili e si basa sul trasferimento dell'energia elettrica tramite il magnetismo: delle grosse bobine installate nel manto stradale si comporteranno come delle calamite, trasmettendo l'energia accumulata alle batterie dell'auto in marcia.

"Se si è in grado di ricaricare l'auto durante la marcia, allora si può risparmiare sulle batterie e estenderne enormemente la durata”, ha spiegato Goris.

Le sperimentazioni sono già partite, in particolare su alcuni tratti autostradali a Waddinxveen, a circa 45 km a sud di Amsterdam, mentre entro la fine di quest'anno c'è la volontà di finanziare una sperimentazione all'aperto su una striscia di strada a Brabant, vicino al confine olandese con il Belgio.

http://www.lifegate.it/it/eco/people/mo ... gente.html


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Autostrade: l'energia dal vento sollevato dai camion

Messaggioda franz il 13/05/2013, 8:38

Grazie a turbine montate sui guard-rail un mini-impianto di attivo 250 giorni l'anno soddisfa il fabbisogno medio di una famiglia. Finanziata l'idea di tre giovani italiani. La startup, di La Spezia, potrà contare su 250 mila euro del progetto Enel Lab
di RICCARDO LUNA
Lo leggo dopo

ROMA - Erano tre amici al bar, anzi a cena a Verona. E quella sera del 2010 hanno immaginato il modo più stravagante e - forse - geniale di produrre energia. Utilizzando il vento creato dal passaggio dei camion in autostrada. Avete presente quel piccolo ciclone che avvertite quando guidate e un Tir vi sorpassa? Quella forza in grado di spostare la nostra automobile è tutta energia sprecata, per ora. Sono passati tre anni esatti, dalla intuizione serale, il primo test ha dato risultati molto positivi e l'Enel giovedì scorso ha deciso di investire 250 mila euro nella Atea, la startup di Giovanni Favalli, Stefano Sciurpa e Gianluca Gennai, con l'impegno di aggiungerne altri 400 mila fra un anno se le cose dovessero andare bene. Ma non è solo una questione di soldi: se il più grande operatore elettrico d'Italia, presente in 23 paesi del mondo, investe nell'Atea, una piccola società di La Spezia, portandola a bordo di Enel Lab, questa storia probabilmente va presa molto sul serio perché un giorno potremmo vedere le nostre autostrade costeggiate di piccole turbine eoliche ad asse verticale e soprattutto la smetteremo di imprecare per il traffico di camion in autostrada.

A distanza di - circa - diecimila anni dalla prima barca a vela, l'energia eolica non smette di stupire. Le gigantesche pale che connotano (per alcuni deturpano), il panorama di molte regioni soprattutto meridionali non sono più lo standard. Sono infatti in corso progetti e test con aquiloni collegati a generatori di corrente, gigantesche vele che trainano le navi cargo negli oceani, oppure pale fissate in mezzo al mare grazie a sfere di cemento grandi come cupole in grado di accumulare l'energia prodotta. In questo contesto che vede impegnati i grandi centri di ricerca del mondo, a cominciare dal Mit di Boston e da colossi industriali come la Siemens, arriva questo piccolo progetto made in Italy che potrebbe cambiare tutto. I test sono stati più che incoraggianti. Grazie a un accordo con la Serenissima Trading una pala eolica ad asse verticale (prodotta a Zagabria e rifinita "a mano" a La Spezia) è stata installata per qualche tempo sulla autostrada Brescia-Padova. Prima era stata condotta una campagna di misurazione del vento prodotto dai veicoli pesanti progettando e installando un sistema - "Air Fighter" - , che prevedeva l'uso di 10 anemometri installati sul ciglio autostradale in grado di registrare per ogni minuto la velocità media del vento, il picco e la varianza oltre a una serie di dati di minore importanza. Dall'analisi della enorme mole di dati raccolti in due mesi emersero due considerazioni: che il vento aumenta quando ci sono i camion (e quindi crolla il sabato e la domenica, con la circolazione dei mezzi pesanti vietata), e che i valori misurati sono paragonabili a quelli riscontrati nelle torri eoliche di grandi dimensioni.

Nel maggio 2012 vede pertanto la luce la prima installazione eolica autostradale nei pressi del casello di Desenzano, direzione Venezia. Per motivi sperimentali l'installazione viene montata su di un carrello semovente e dotata di un sistema di raccolta dati su chiavetta Usb. Il report finale recita: "I risultati ottenuti sono subito estremamente incoraggianti: 9 Kwh di energia prodotta giornalmente con una turbina di potenza nominale pari a 2,2 Kw e un diametro di vela di 1,2 metri". I tre amici modificano quindi, in modo artigianale, l'impianto originale e ottengono un incremento di energia prodotta del 30 per cento passando dai 9 Kwh ai 12 Kwh giornalieri, il che, considerando a titolo cautelativo 250 giorni di produzione utile, rappresenta una produzione annua pari più o meno al consumo energetico di una famiglia italiana. Questo raccontano i tre soci a ottobre quando si iscrivono al concorso per essere ammessi al programma Enel Labs. Atea entra in finale in extremis assieme ad altri dodici progetti: il giorno della finale non sono tra i favoriti per i sei premi finali, ma a sorpresa la giuria aggiunge un premio e Atea adesso ha la sua grande occasione.

Il prossimo passo è imminente. Una turbina molto più potente (9,2 Kw) sarà installata di nuovo nei pressi del casello di Desenzano. Se anche stavolta andrà bene, l'anno prossimo il sogno è un piccolo parco eolico autostradale con dieci macchine a 50 metri una dall'altra e collegate in rete. I tre soci non stanno nella pelle: "Dopo ore e ore passate in autostrada, ci sembra di vivere un sogno".

(13 maggio 2013) www.repubblica.it
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Re: L'autostrada che ricarica le auto elettriche

Messaggioda pianogrande il 13/05/2013, 8:55

Interessante ed incoraggiante ma anche sintomo del pazzesco spreco di energia relativo al trasporto su gomma.
Va benissimo recuperarrne un po' ma sarebbe molto meglio cercare (meglio, considerare) la possibilità di alternative a quella modalità di trasporto delle merci.
Il trasporto via acqua e via ferrovia per esempio.
Naturalmente, una cosa non esclude l'altra, perché una quota di trasporto su gomma rimarrebbe indispensabile, ma è meglio non buttarla al vento l'energia che andare ad intercettarlo questo vento per recuperarne un po'.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: L'autostrada che ricarica le auto elettriche

Messaggioda flaviomob il 25/05/2013, 11:36

Pannelli solari fotovoltaici sui tetti delle ambulanze

Ci stanno provando dall'anno scorso in Inghilterra e ora tutti e 35 gli RRV, Rapid Response Vehicles, i veicoli di emergenza dalla South Central Ambulance Service NHS Foundation Trust sono stati dotati di pannelli solari.
L'energia prodotta viene utilizzata per alimentare le apparecchiature mediche e di comunicazione, riducendo il consumo di carburante dell'ambulanza. E’ stato calcolato un risparmio economico di 30 milioni di sterline in 5 anni.
(Fonte: Greenme.it)


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Re: L'autostrada che ricarica le auto elettriche

Messaggioda mauri il 25/05/2013, 17:11

flaviomob ha scritto:Pannelli solari fotovoltaici sui tetti delle ambulanze

Ci stanno provando dall'anno scorso in Inghilterra e ora tutti e 35 gli RRV, Rapid Response Vehicles, i veicoli di emergenza dalla South Central Ambulance Service NHS Foundation Trust sono stati dotati di pannelli solari.
L'energia prodotta viene utilizzata per alimentare le apparecchiature mediche e di comunicazione, riducendo il consumo di carburante dell'ambulanza. E’ stato calcolato un risparmio economico di 30 milioni di sterline in 5 anni.
(Fonte: Greenme.it)


bene, lo stato dovrebbe incentivare l'installazione dei pannelli e le modifiche per le normali auto, bus, tir, treni...
come fa con il gas, e obbligare chi gestisce le autostrade ad installare pannelli antirumorefotovoltaici
ciao mauri
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