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clima: da metano artico prossima catastrofe ecologica

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clima: da metano artico prossima catastrofe ecologica

Messaggioda ambientalistaPD il 24/09/2008, 14:58

CLIMA: DA METANO ARTICO PROSSIMA CATASTROFE ECOLOGICA
(ANSA) - LONDRA - Milioni di tonnellate di metano - un gas 20 volte piu' dannoso dell'anidride carbonica per il suo contributo all'effetto serra - si apprestano ad 'esplodere' nell'atmosfera, rischiando di provocare una catastrofe ecologica. E' questo l'allarme lanciato oggi sulle pagine dell'Independent. Il quotidiano britannico e' stato il primo a parlare con gli scienziati che hanno raccolto le prove che lo scioglimento dei ghiacci e del permafrost nella regione artica sta permettendo agli enormi depositi di gas metano sottostanti di liberarsi nell'atmosfera, replicando una dinamica che gia' in passato aveva causato drammatici cambiamenti del clima.

Secondo quanto scrive oggi il giornale, un'equipe di scienziati che ha navigato lungo l'intera costa settentrionale della Russia ha rilevato concentrazioni estremamente alte (a volte 100 volte superiori ai livelli normali) di metano in diverse aree di parecchie migliaia di chilometri quadrati della Siberia. Negli ultimi giorni, inoltre, i ricercatori hanno visto il mare ribollire a causa del gas che e' riuscito a attraversare lo strato sottomarino di permafrost, ora in fase di scioglimento. ''In precedenza, avevamo documentato livelli elevati di metano gia' sciolto nell'acqua. Ieri, per la prima volta, abbiamo trovato un punto in cui l'emissione di metano era cosi' intensa che il gas non aveva il tempo di sciogliersi nell'acqua e giungeva in superficie sotto forma di bolle'', ha scritto qualche giorno fa in un'email Orjan Gustafsson, uno degli studiosi della spedizione scientifica a bordo della nave russa 'Jacob Smirnitskyi'. Quanto registrato dagli studiosi sarebbe l'inizio di un ciclo devastante: la fuoruscita di metano accelererebbe esponenzialmente il surriscaldamento globale provocando a sua volta lo scioglimento di altro permafrost e di conseguenza liberando nell'atmosfera altro metano ancora: con il risultato di innescare un meccanismo inarrestabile.

I risultati preliminari raccolti dagli studiosi a bordo della 'Jacob Smirnitskyi' verranno pubblicati dalla American Geophysical Union dopo essere statu elaborati e studiati da Igor Semiletov dell'Accademia delle scienze russa. E' dal 1994 che Semiletov controlla i livelli di metano che fuoriescono dal permafrost: ma mentre negli anni Novanta non aveva mai rilevato livelli elevati del gas, a partire dal 2003 ha trovato diverse ''sorgenti''. Negli ultimi decenni la temperatura delle zone artiche e' salita di circa 4 gradi centigradi, facendo diminuire in maniera notevole l'estensione delle aree coperte da ghiacci anche durante l'estate. Secondo gli scienziati la perdita della coltre di ghiaccio rappresenta un'ulteriore spinta per un surriscaldamento globale sempre piu' rapido, dato che l'oceano assorbe piu' calore di quanto invece viene riflesso dalla superficie ghiacciata. (ANSA).
23/09/2008 17:14

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Re: clima: da metano artico prossima catastrofe ecologica

Messaggioda annalu il 24/09/2008, 20:25

Ho l'impressione che stiamo vivendo in un clima apocalittico.
Le notizie che vengono date riguardo ai mutamenti climatici ed agli eventi nell'universo sono tutte abbastanza corrette, è la SCELTA delle notizie che mi colpisce.
ovviamente non mi riferisco a questa particolare notizia sul metano artico, di cui non sottovaluto l'oggettiva gravità, ma perché preoccuparsi di una collisione tra pianeti ad anni luce e tempi astronomici distanti da noi? o delle possibili conseguenze (ovviamente solo catastrofiche) di un calo del vento solare?

Credo che l'attuale periodo storico di transizione accentui la percezione umana della propria fragilità, ed i giornali ci sguazzano.
Forse è anche un modo per distogliere l'attenzione dai guai nei quali ci troviamo qui ed ora, e che non sono imputabili ad eventi cosmici, ma più modestamente alle improvvide azioni dei nostri governanti. Guai ai quali il "buon governo" potrebbe anche porre rimedio ...

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Re: clima: da metano artico prossima catastrofe ecologica

Messaggioda pagheca il 25/09/2008, 10:32

annalu ha scritto:Ho l'impressione che stiamo vivendo in un clima apocalittico.
Le notizie che vengono date riguardo ai mutamenti climatici ed agli eventi nell'universo sono tutte abbastanza corrette, è la SCELTA delle notizie che mi colpisce.
ovviamente non mi riferisco a questa particolare notizia sul metano artico, di cui non sottovaluto l'oggettiva gravità, ma perché preoccuparsi di una collisione tra pianeti ad anni luce e tempi astronomici distanti da noi? o delle possibili conseguenze (ovviamente solo catastrofiche) di un calo del vento solare?

Credo che l'attuale periodo storico di transizione accentui la percezione umana della propria fragilità, ed i giornali ci sguazzano.
Forse è anche un modo per distogliere l'attenzione dai guai nei quali ci troviamo qui ed ora, e che non sono imputabili ad eventi cosmici, ma più modestamente alle improvvide azioni dei nostri governanti. Guai ai quali il "buon governo" potrebbe anche porre rimedio ...

annalu


sono del tutto d'accordo. L'enfasi sul natural-catastrofismo e' funzione di tanti elementi, non ultimo la fine della guerra fredda secondo me (quando non ce n'era bisogno perche' ci pensavamo da soli a creare potenziali catastrofi).

Tra l'altro la questione del metano artico e' nota gia' da un po' ed e' stata oggetto di diversi articoli scientifici. Purtroppo l'Independent e' un ibrido tra un giornale serio (come il Guardian) e uno scandalistico, e non va preso sempre alla lettera...

Vorrei invece suggerire un portale di scienza abbastanza serio ma alla portata di un pubblico colto ma non specialistico www.sciencedaily.com. Un controllino li per controllare la reale rilevanza di una notizia pubblicata sul giornale non fa mai male.

saluti
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Re: clima: da metano artico prossima catastrofe ecologica

Messaggioda Gab il 17/04/2009, 13:42

Onu: "Due gradi e mezzo in più e si inverte ciclo degli alberi"
L'allarme lanciato da un rapporto dell'International Union of Forest Research Organizations (IUFRO) che verrà presentato in un convegno


Un indio nella foresta amazzonica
ROMA - Se la terra si riscalderà di 2,5 gradi tra alcune decine di anni le foreste smetteranno di aiutare a ridurre le emissioni di CO2, e anzi diverranno loro stesse fonte di emissioni, cominciando a rilasciare l'anidride carbonica. E' l'allarme lanciato dall'International Union of Forest Research Organizations (IUFRO) che ha stilato un rapporto, al quale hanno partecipato 15 paesi, per stimare il rischio che corrono le foreste in diversi scenari di cambiamenti climatici. Il tema sarà al centro del Forum on Forests delle Nazioni Unite (UNFF), che si terrà dal 20 Aprile al 1 Maggio alla sede ONU di New York.

Le foreste assorbono più anidride carbonica di quanta ne emettano, ma "da qui ad alcune decine di anni, a causa dei guasti causati dal cambiamento climatico - scrive Risto Seppala, studioso dell'Istituto Finlandese di ricerche sulle foreste, tra gli autori del rapporto - le foreste potranno rilasciare grandi quantità di anidride carbonica, contribuendo ad accelerare il fenomeno piuttosto che a frenarlo".

Nonostante la deforestazione in atto in molti paesi sia responsabile del 20% delle emissioni di gas serra, per ora le foreste sono ancora un pozzo che assorbe anidride più di quanta ne emettano, ci salvano dall'inquinamento catturando più di un quarto delle emissioni globali di CO2.

I ricercatori hanno calcolato che il riscaldamento globale potrebbe far venir meno questo ruolo attivo delle foreste che, anzi, a loro volta potrebbero iniziare a contribuire negativamente sprigionando altra CO2. Secondo Seppala, l'aumento di temperatura di 2,5 gradi sarebbe sufficiente a far venir meno anche sotto altri aspetti il ruolo positivo delle foreste. Infatti queste risentirebbero di periodi di siccità sempre più frequenti e diverrebbero più vulnerabili ai parassiti e agli incendi.

Tutti questi danni, di fatto, impedirebbero alle foreste di adempiere al loro ruolo di cattura-CO2. Il rischio di perdere le foreste come pozzi di CO2, concludono gli esperti, è significativo anche se si considera lo scenario più ottimistico, in cui si riesce a moderare le emissioni stabilizzando le concentrazioni di gas serra attuali. E anche considerando gli effetti positivi dell'aumento della temperatura, che favorirebbe la crescita delle foreste boreali.

Se lo scenario che prenderà piede è quello peggiore, non riuscire a moderare le emissioni, allora la perdita delle foreste come catturatrici di CO2 è assicurata.

(17 aprile 2009) da repubblica.it
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