mauri ha scritto:annalu ha scritto:Sono contenta per il signor Allan Taylor, che è guarito dal cancro dopo - è bene sottolinearlo - un intervento chirurgico ed una pesante chemioterapia. Che poi la dieta da lui messa a punto lo abbia aiutato, è possibile, ma andrebbe confermato in altri casi simili al suo, anche perché è ben noto che, per motivi ancora non noti, a volte anche il cancro "guarisce" spontaneamente, o almeno ha periodi di remissione spontanea.annalu
annalu scusa ma forse non hai letto bene l'articolo, "il tumore si era diffuso anche all'intestino. Seguì una dignosi nefasta, cancro inoperabile, Poi il cambio di alimentazione che, spiega Taylor, lo avrebbe preservato da morte certa:"
ciao mauri
Scusa, ma so leggere ed ho letto.
Quindi confermo: la diagnosi infausta ed il peggioramento con diffusione di metastasi è avvenuta dopo un'intervento chirurgico e una pesante chemioterapia. Nei casi di prognosi infausta in genere il paziente muore (a parte le possibili diagnosi sbagliate, ma non prendiamole in considerazione), ma esistono delle eccezioni, ancora non ben comprese per quel che ne so. A parte le sempre possibili remissioni temporanee, a volte il cancro guarisce.
L'intervento chirurgico e la chemioterapia possono aver contribuito alla guarigione, sia pure a scoppio ritardato. La dieta particolare può aver contribuito a migliorare la situazione sanitaria, ma da qui a concludere che la dieta ha guarito un cancro in stadio avanzato, ce ne corre.
Ovviamente, anche un solo caso come questo merita attenzione e va studiato. Però prima delle dovute verifiche su un largo numero di pazienti, eviterei di trarre conclusioni generalizzate: contro il cancro si narrano quotidianamente di cure miracolose che poi invece di salvare vite finiscono per uccidere, per il ritardo con cui vengono affrontate le cure dolorose ma di provata efficacia.
Avendo ormai una certa età, ho avuto modo di conoscere molte persone che hanno avuto il cancro, o meglio una delle tante forme di cancro: molti sono guariti (alcuni continuando tranquillamente a lavorare anche durante le cure) altri non sono guariti ma hanno raggiunto una forma di "convivenza" con la malattia che ha concesso loro parecchi anni di vita pressoché normale. Spesso comunque le prognosi dei medici sono state più pessimistiche di quanto poi si sia verificato.
Tieni conto che medici e ricercatori, chissà perché visti così male da alcuni fanatici del "naturale", in generale lavorano seriamente, ed i protocolli di verifica, che a volte ritardano l'introduzione di terapie innovative, sono solo dimostrazioni di serietà per evitare di introdurre in commercio terapie pericolose; cosa che in passato si è verificato, ma che diventa sempre meno frequente e meno probabile.
annalu