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Fine Vita enigma chiarito

MessaggioInviato: 11/08/2012, 21:59
da Robyn
La legge sul Fine Vita non può essere in contrasto con la sentenza della cassazione che si è pronunciata sul caso di Eluana
La sentenza afferma che idratazione e nutrizione si possono interrompere se simultaneamente c'è la certezza scientifica dell'irreversibilità dello stato vegetativo e il consenso informato dell'interessato nelle dat.Questa sentenza dà la semplice facoltà e non l'obbligatorietà al medico di interrompere le terapie,è non è come si era detto in precedenza per via di un'eccessiva enfasi,che era il paziente che decideva.Per evitare che le terapie si prolunghino troppo senza successo,la legge và completata nel senso che qualora le terapie e nel caso specifico "idratazione e nutrizione" siano inefficaci per salvare la vita,determinando in questo modo l'accanimento terapeutico,queste si possono interrompere,naturalmente non prima di essersi confrontati con i familiari"alleanza terapeutica" ciao robyn

Re: Fine Vita enigma chiarito

MessaggioInviato: 12/08/2012, 23:40
da pianogrande
Il medico può legittimamente decidere sulla prima questione (se lo stato è irreversibile).
Perché debba decidere anche sulla seconda (se le cure vanno interrotte) è un mistero.
Di cosa parliamo?
Di libertà di coscienza del medico?
Le cure vengono interrotte a seconda del nome e cognome e indirizzo del medico?
Se parliamo della una decisione di una persona, una sola può essere la persona che decide: l'ammalato (se è riuscito a farlo quando era ancora cosciente) o un suo familiare.
Il medico "può".
Ma scherziamo?

Re: Fine Vita enigma chiarito

MessaggioInviato: 13/08/2012, 8:10
da franz
pianogrande ha scritto:Se parliamo della una decisione di una persona, una sola può essere la persona che decide: l'ammalato (se è riuscito a farlo quando era ancora cosciente) o un suo familiare.
Il medico "può".
Ma scherziamo?

Non si scherza sulle cose serie e probabilmente Robyn non si è spiegato bene.
Assurdo che il medico possa decidere e non il paziente.
Anche nel caso in cui mancasse la decisione del paziente o del familiare (perché non ce ne sono) non è il singolo medico che dovrebbe poter decidere ma un team.

Re: Fine Vita enigma chiarito

MessaggioInviato: 13/08/2012, 9:18
da Robyn
La migliore procedura è il living will.Dichiarazioni anticipate non vincolanti per il medico
Di seguito la fine della vita non può essere ne anticipata e ne posticipata
-Intervista a Francesco D'Agostino-
Il testamento biologico è una soluzione accettabile?
La proposta è senz'altro suggestiva,ma ha tanto più importanza come atto etico,quanto meno ha valore legale.Il living will,per usare una dicitura inglese,può servire solo da direttiva non vincolante per il medico,anche perchè nessun testamento biologico potrà essere talmente dettagliato da aderire perfettamente alle condizioni in cui il paziente potrà trovarsi.Questo documento non potrà delimitare l'autonomia professionale del medico,potrà tutt'al più aiutarlo a scegliere tra le varie cure quella che avrebbe preferito il malato
E' vero che i sanitari spesso si accaniscono sul paziente,perchè?
Non per motivi etici,ma precauzionali.Se rinunciano ad insistere con le terapie rischiano d'andare incontro a conseguenze legali.Si rende necessario diffondere la cultura della bioetica tra i medici e attivare le responsabilità legali in caso d'accanimento terapeutico ciao robyn

Re: Fine Vita enigma chiarito

MessaggioInviato: 13/08/2012, 9:46
da pianogrande
Insomma.
Decide il medico.
Tutto detto cercando di mimetizzare la cosa tra etico, vincolante, non preciso, autonomia professionale e tutte le pippe possibili.
Da parte del malato e dei familiari: dolore, angoscia,impotenza?
Quelli no.

Re: Fine Vita enigma chiarito

MessaggioInviato: 13/08/2012, 11:55
da franz
Robyn ha scritto:Non per motivi etici,ma precauzionali.Se rinunciano ad insistere con le terapie rischiano d'andare incontro a conseguenze legali.

per motivi legali si puo' (o si dovrebbe, secondo me) essere anche denunciati per "accanimento terapeutico".
Quindi l'argomento di cotanto professore secondo me è nullo.
Qui si è chiarito solo che non si è affatto chiarito alcun enigma.

Re: Fine Vita enigma chiarito

MessaggioInviato: 13/08/2012, 13:37
da Robyn
Non facciamo confusione intorno a questo argomento
Il problema è che se si rendono vincolanti le dat significa che chi non dichiara nulla teoricamente non avrebbe l'interruzione delle terapie quando invece queste non possono protrarsi oltre il consentito,e chi le dichiara invece sì.Ma le terapie non possono protrarsi oltre il consentito e quindi non è vero che il medico può decidere di non interromperle
Quindi si tutela sia chi non dichiara nelle dat e sia chi dichiara.Quindi le dat non sono vincolanti e in ogni caso a prescindere da quello che si è dichiarato e quello che non si è dichiarato le terapie si possono interrompere perche non possono superare il limite consentito.Questa legge è perfettamente costituzionale
Nessuno può essere obbligato a determinati trattamenti sanitari "se non per legge".In ogni caso la legge non può superare i limiti imposti dal rispetto della persona umana ciao robyn

Re: Fine Vita enigma chiarito

MessaggioInviato: 13/08/2012, 19:03
da pianogrande
Insomma.
Cerchiamo di stare sul semplice.
Se c'era qualcosa che non andava chiarito è che "le terapie non possono protrarsi oltre il consentito".

E' questo "consentito" l'oggetto del contendere.

Consentito da chi?
In base a quali criteri?

Re: Fine Vita enigma chiarito

MessaggioInviato: 13/08/2012, 20:40
da Robyn
Ma si entra troppo nel particolare.Le cose possono essere chiare solo a grandi linee.Può decidere il medico sulla base delle competenze,della deontologia medica e naturalmente tenendo presente il consenso informato del malato e l'alleanza terapeutica con i familiari con cui si deve confrontare prima fare una scelta ciao robyn

Re: Fine Vita enigma chiarito

MessaggioInviato: 13/08/2012, 20:51
da franz
Robyn ha scritto:Ma si entra troppo nel particolare.Le cose possono essere chiare solo a grandi linee.Può decidere il medico sulla base delle competenze,della deontologia medica e naturalmente tenendo presente il consenso informato del malato e l'alleanza terapeutica con i familiari con cui si deve confrontare prima fare una scelta ciao robyn

Nel particolare, nel concreto, deve decidere solo l'interessato diretto.