Re: Il caso ILVA di Taranto
Inviato: 16/07/2013, 9:28
franz ha scritto:flaviomob ha scritto:Smentisce, dopo essere stato attaccato da tutte le parti, le conclusioni della perizia che lui stesso ha allegato.
Ecco, io questa fantomatica perizia proprio non l'ho mai letta per cui non posso sapere cosa contiene e cosa è smentibile.
Il primo che la trova, la segnali pure, così vediamo se è roba seria oppure panzane.
Diciamo che qui si sta sfiorando il ridicolo: la perizia c'è, lo ha detto lo stesso Bondi (lo trovi citato in tutti gli articoli che ho linkato nei miei post).
Siccome ho l'abitudine di leggere i giornali, mi è capitato sott'occhio questo, e lo riporto, ma il rapporto, se vuoi leggerlo per intero, devi cercartelo e trovarlo tu.
Da Huffingtonpost.it:
Ilva, Enrico Bondi si difende: "Fumo peggio dell'Ilva? Mai detto. Ho solo inoltrato un parere prodotto mesi fa"
L'Huffington Post | Di Flavio Bini
Pubblicato: 15/07/2013 19:50 CEST | Aggiornato: 15/07/2013 21:40 CEST
Alla fine, anche lui – notoriamente poco avvezzo al dichiarazionismo, ha dovuto fare un passo indietro e spiegare: “Non ho mai detto, né scritto che il tabacco fa più male delle emissioni dell'Ilva".
Una retromarcia obbligata, quella del commissario straordinario dell’Ilva Enrico Bondi, sommerso da un’ondata di critiche per la lettera inviata ad Arpa, Asl e Regione Puglia in cui contestava la Valutazione di Danno Sanitario (VDS) prodotta dall’Arpa a fine maggio, con in allegato lo studio commissionato dall’azienda a 4 esperti secondo cui l’alta incidenza di tumori non sarebbe dovuta allo stabilimento siderurgico ma alle sigarette, “assai diffuse negli anni Settanta”.
Parole inaccettabili per chi dal governo è stato chiamato proprio per prendere un mano uno stabilimento considerato dalla procura di Taranto responsabile di morte e malattie e trasformarlo in un impianto in grado di mantenere e salvaguardare l’occupazione attuale non mettendo in pericolo la vita degli abitanti e dei lavoratori di Taranto.
Stretto dal pressing incrociato di Parlamento, governo, istituzioni locali e associazioni ambientaliste, Bondi ha dovuto precisare: io, quelle parole, non le ho mai dette. Da dove nasce allora il cortocircuito?
Il commissario straordinario ha provato a mettere in fila i fatti questo pomeriggio: “In un procedimento, avviato ben prima del commissariamento è stato richiesto dalla Regione Puglia un parere all'Ilva su un'ipotesi di valutazione del danno sanitario”, ha spiegato Bondi. “L'Ilva ha affidato l'elaborazione di tale parere a quattro docenti universitari. Ho ritenuto doveroso inoltrare tale parere, nel testo che mi era stato trasmesso, come contributo al procedimento avviato dalla Regione Puglia”. In altre parole, Bondi si sarebbe trovato per le mani un testo commissionato dalla vecchia proprietà, molti mesi prima, e che avrebbe soltanto inviato a sua volta alla Regione come richiesto.
L’elaborazione del parere risale, secondo il sub commissario Edo Ronchi, alla fine dello scorso anno. Bondi avrebbe quindi solamente “trasmesso questo parere tecnico”. Una posizione, quello di semplice “passacarte”, che però non assolve completamente il commissario straordinario. C’è la firma di Enrico Bondi nella lettera indirizzata a Vendola, Asl e Arpa. Sono sue le parole che contestano i risultati del rapporto dell’Arpa pugliese: “I criteri adottati e la procedura valutativa seguita presentano numerosi profili critici, sia sotto il profilo dell’attendibilità scientifica, sia sotto il profilo delle conclusioni raggiunge”.
La critica alle conclusioni della Valutazione di Danno Sanitario sono esplicite e a lui direttamente attribuibili. E, nel bene o nel male, è lui oggi il referente verso le istituzioni dell’azienda.
Anche per questo resta alta la pressione sul commissario. La richiesta di dimissioni è arrivata dal governatore della Puglia Nichi Vendola, dal sindaco di Taranto Ippazio Stefano e dal presidente dei Verdi Angelo Bonelli, dopo che ieri inviti a chiarire la sua posizione erano arrivati anche da diversi esponenti del Pd. Resta da capire cosa dirà il commissario al ministro dell’Ambiente Orlando, che ha annunciato ieri un prossimo incontro con Bondi. Il tutto proprio mentre il decreto salva-Ilva bis, passato l’esame della Camera, si appresta ad arrivare in Senato. E chissà che a saltare non sia proprio la nomina del super commissario.
Qui la lettera con la quale Bondi inoltra il rapporto: http://big.assets.huffingtonpost.com/ilva.pdf
Ma perché ti accanisci tanto a difendere Bondi e l'Ilva?
I vari rapporti sono documenti ufficiali, come avrai potuto constatare, e il documento inoltrato da Bondi è invece una sorta di "memoria difensiva" dell'Ilva stessa, cui Bondi sembra prestar fede.
Quanto ai danni e le morti causati dal fumo di sigarette, nel mondo ci sono rapporti e controrapporti dettagliatissimi, a volerli cercare: sono anni che tutto il mondo ci lavora su, ed i produttori di sigarette non sono stati certo in silenzio.
annalu