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Il caso ILVA di Taranto

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda Robyn il 13/08/2012, 20:58

La messa in sicurezza non si fà in poco tempo per cui se si ferma la produzione i danni possono essere irreparabili.Per cui bisogna mettere in sicurezza l'impianto in tempi brevi per le cose più urgenti.La sola bonifica non basta poichè le cause dell'inquinamento vanno eliminate alla radice ciao robyn
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda lucameni il 13/08/2012, 21:13

visto che la corruzione è talmente pervasiva a rigore allora dovremmo incarcerare tutti i magistrati. Proprio tutti.
A parte che le indagini seguono un loro corso, fanno riferimento ad una normativa che cambia, non è che uno se la possa sbrigare facilmente accusando la magistratura per eventuali e possibili omissioni.
La responsabilità è personale per tutti, sia per i cittadini, per i politici, per i magistrati.
Il fatto che ci possano essere state non assolve il presente.
Quindi a fronte di eventuali omissioni un tempo le conclusioni? Assoluzioni o pretesa di impunità nel presente?
Per anni anche in Sicilia e in Cassazione si diceva che la Mafia come organizzazione non esisteva.
Un buon motivo per non sostenere quei magistrati che poi hanno cambiato giurisprudenza?

E la politica?
La magistratura deve semplicemente (ma in Italia il semplicemente non esiste a quanto pare) applicare le leggi secondo Costituzione.
Invece questi signori invece di prendersela innanzitutto con chi ha inquinato se la prendono con chi applica la legge. Il che del resto è in sintonia con la mentalità che si è concretizzata in questi anni e, spesso, spacciata per "riformismo" (tutta una risata se non fosse tragicamente vero).
Insomma è come quando uno vuol fare la pelle al medico che ha scoperto il tumore invece di prendersela con chi questo tumore ha causato.
Poi si può discutere le modalità, ma quando si arriva a sparare a zero contro la magistratura, omettendo di usare toni altrettanto duri verso chi ha combinato questo schifo, possiamo capire in che mani siamo.

Peraltro di mezzo non ci vanno solo i lavoratori ma anche i semplici cittadini. Ma per questi signori, e per coloro che hanno come unica visuale la "calce e martello", sono bazzeccole.
E meno male che questi sarebbero"tecnici". Diciamo pure burocrati, nemmeno troppo brillanti, scelti e ammanicati con quei figuri che li sostengono in parlamento. In queste circostanze diventa davvero difficile distinguerli da chi li sostiene.
Quindi - ripeto - vadano a Taranto a inalare.


Una volta tanto sono d'accordo con Staderini

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... co/325217/

“Non sono qui per far giustizia ma per applicare la legge“: sono le parole pronunciate da un giudice americano che Gaetano Salvemini volle ricordare non appena tornato in Italia dopo vent’anni di esilio fascista. Le dedico a Patrizia Todisco, il giudice per le indagine preliminari di Taranto sotto pressione per aver applicato la legge dicendo una cosa semplice: la produzione dell’Ilva crea pericolo per la salute e non può proseguire sino a quando non rientra nella legalità. Chapeau.

Mi immagino il tormento che stia vivendo la Todisco sapendo le conseguenze che le sue decisioni potranno avere sulla comunità in cui è nata e vissuta. Ma il giudice deve essere questo, la bocca della legge. Gestire gli effetti di un provvedimento giudiziario, se ritenuto corretto dai diversi gradi, sono roba per i governi, non dei giudici.
Gli attacchi al giudice Todisco di coloro che portano la responsabilità storica della situazione drammatica di Taranto – dagli imprenditori ai politici del Pd e del Pdl sino ai governatori vecchi e nuovi della Puglia- cosi’ come l’incapacità del Governo di affrontare la straordinarietà del momento, si spiegano con una cultura della classe dirigente italiana priva di senso del diritto. La stessa che gli fa girare lo sguardo da un’altra parte di fronte alla realtà illegale delle nostre carceri.

Come a Taranto una impresa che avvelena non può continuare a produrre, così le carceri che non consentono di vivere in condizioni umane non possono continuare a riempirsi di detenuti (come han detto nei mesi scorsi le alte corti tedesche e americane). Chi ha senso del diritto a Taranto si metterebbe dalla parte del giudice Todisco e si preoccuperebbe di creare alternative, riconvertendo il tessuto industriale."
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda Robyn il 13/08/2012, 22:02

Nessuno se la prende con i magistrati.Anzi grazie ai magistrati che è stato portato alla luce il problema,dando una bella svegliata all'Italia anche sul suo futuro industriale che deve essere biocompatibile.Adesso il problema dell'inquinamento và risolto alla radice e non può esistere contrapposizione frà diritto alla salute e lavoro ciao robyn
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda pianogrande il 13/08/2012, 23:31

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Permettere di inquinare pur di produrre significherebbe giustificare l'inquinamento fin qui prodotto.

Ok ma allora bisognerebbe incriminare (e condannare) 40 anni di giudici a Taranto per omissione d'atti di ufficio.
E bisognerebbe anche incriminare e condannare chi ha messo le case vicino alla fabbrica (o viceversa).


Pensi di aver affermato qualcosa di tanto estremo o di tanto assurdo?
Se reati sono stati commessi e se non sono intervenute prescrizioni o indulti o altro che li abbia fatti decadere, certo che vanno tutti condannati.
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda franz il 14/08/2012, 7:28

pianogrande ha scritto:Pensi di aver affermato qualcosa di tanto estremo o di tanto assurdo?
Se reati sono stati commessi e se non sono intervenute prescrizioni o indulti o altro che li abbia fatti decadere, certo che vanno tutti condannati.

E bisogna anche condannare 12'000 operai ed altrettanti dell'indotto?
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Taranto si spacca

Messaggioda franz il 14/08/2012, 7:38

MPRESA E AMBIENTE
Ferrante: sforzi per la bonifica Ilva
centinaia in piazza a favore del gip
Si è conclusa la riunione in Regione. Il presidente Ilva annuncia: "Faremo ricorsi in ogni istanza ma siamo disposti a fare più di quanto concordato per la bonifica". In attesa dell'arrivo a Taranto dei ministri Passera e Clini, e dopo la nuova decisione del gip che esclude il presidente dell'Ilva dal pool di custodi dell'azienda, duro botta e risposta tra l'Anm e il ministro dell'Ambiente. I sindacati spaccati sul ricorso allo sciopero: Cisl e Uil manifestano anche domani, la Fiom si dissocia: "Non attacchiamo i pm"

Ferrante: sforzi per la bonifica Ilva centinaia in piazza a favore del gip Vendola e Ferrante

Giornata convulsa e frenetica quella che si sta vivendo sull'asse Taranto-Bari. Mentre nel capoluogo il presidente dell'Ilva incontrava il governatore Vendola per cercare una via d'uscita istituzionale al conflitto tra politica e magistratura, nella città dell'acciaio si consumavano nuove fratture. Da un lato i lavoratori si sono divisi in due blocchi: Cisl e Uil hanno annunciato che per domani replicheranno lo sciopero che questa mattina ha paralizzato l'Appia, mentre la Fiom ha bocciato la proposta al grido di "Non attacchiamo i magistrati". Magistrati che in piazza sono stati difesi da mille persone del comitato "Cittadini liberi e pensanti" che hanno dedicato un lungo applauso al gip Todisco. Il conflitto tra ambiente e lavoro sta lacerando Taranto in due opposte fazioni. "In questo momento, una situazione complessa e difficile merita il massimo spirito di mediazione; le opposte fazioni, la riduzione di una questione così complicata a una specie di referendum e la convocazione di tifoserie scatenate le une contro le altre non giova nè alla causa del futuro dell'Ilva, nè del diritto alla salute e all'ambiente per la città di Tarato" ha dichiarato Vendola.

Centinaia in piazza a Taranto e applausi al gip Centinaia di persone hanno partecipato per la prima volta a una manifestazione dal comitato "Liberi e pensanti" che ha come portavoce Cataldo Ranieri, operaio 42enne dell'Ilva e guida carismatica dell'associazione, che è
riuscita a portare in piazza altri comitati spontanei. Il 'comizio' di Ranieri, che ha ricevuto applausi scroscianti, si è aperto nella centrale piazza della Vittoria con un applauso di ringraziamento rivolto al gip Patrizia Todisco che ha deciso di sequestrare le aree a caldo dell'Ilva.

"Abbiamo il dovere di salvare la città e i nostri figli perchè noi siamo dei condannati a morte", ha detto Ranieri acclamato dalla folla. "Mentre fino a qualche mese fa - ha proseguito - si invitava la magistratura a fare il proprio dovere sull'inquinamento provocato dall'Ilva, ora ci sono attacchi anche politici a un giudice che ha fatto solo il suo dovere".
"La gente - insiste - sa che la classe politica che finora ci ha rappresentato qui a Taranto ci ha tradito e non è mai intervenuta per fermare l'Ilva che avvelena la città".

Bacchettate non sono mancate al governo che ha deciso di inviare a Taranto il 17 agosto prossimo tre ministri. "Vengono - accusa Ranieri - per tutelare gli interessi dell'Ilva: noi tre ministri li avremmo voluti qui a Taranto per i bambini del rione Tamburi intubati in ospedale perchè ammalati di tumore". Poi l'invito ai colleghi operai del siderurgico: "Non dobbiamo barattare un posto di lavoro con la salute dei nostri figli".

Sindacati spaccati: Cisl e Uil scioperano, la Fiom no Altro segnale di spaccatura all'interno dei sindacati. Per domani, le segreterie provinciali di Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno proclamato due ore di sciopero degli operai dell'Ilva per protestare contro il rischio di chiusura della fabbrica determinato appunto dall'evoluzione della vicenda giudiziaria sull'inquinamento prodotto dagli impianti. Domani scenderanno in strada (lungo la statale Appia, dalle 10 alle 12), i lavoratori dei reparti Ril (riparazione locomezzi), Grf (gruppo recupero ferroso), Pzl (piazzali) ed Ene (energia). Si dissocia però la Fiom Cgil "ritenendo lo sciopero inutile e irresponsabile, in quanto si utilizza tale strumento come attacco alle decisioni della magistratura". La Fiom sottolinea che "i lavoratori non possono essere utilizzati per attaccare la magistratura, ma è l'Ilva che deve dare le risposte concrete ai problemi causati dall'inquinamento". Per questo - informa - l'organizzazione dei metalmeccanici della Cgil ha chiesto all'azienda per domani due ore di assemblea retribuita per informare i lavoratori sullo stato della situazione".

Vertice Ferrante-Vendola:: "Faremo tutto il possibile per risolvere problema ambientale" Si è concluso da poco il vertice tra il governatore Vendola e il presidente dell'Ilva Ferrante che, uscendo dalla riunione ha detto: "Non riteniamo che oggi a Taranto ci sia un'emergenza ambientale e sanitaria tale da giustificare misure così drastiche da parte della magistratura. Per questo ci difenderemo in tutte le sedi contro la decisione del gip che ferma la produzione. Tuttavia - ha proseguito Ferrante - la nostra linea resta quella del dialogo. Ho assicurato a Vendola che faremo anche più di quanto già concordato per mettere in sicurezza gli impianti e bonificare Taranto. In cambio abbiamo chiesto tempi rapidi per la nuova Aia".

Vendola, da parte sua, ha detto: "Io penso che noi dobbiamo continuare a fare quello che ci siamo impegnati a fare, che l'Ilva deve mantenere i propri impegni e renderli chiari, possibilmente nero su bianco, nelle prossime ore, nei prossimi giorni e portare il giudice della Procura e ai giudici competenti un cronoprogramma preciso nei tempi di attuazione, negli impegni così come noi dobbiamo continuare a svolgere quello che abbiamo previsto di fare nel protocollo d'intesa con il Governo".
Secondo Vendola "in questo momento, una situazione complessa e difficile merita il massimo spirito di mediazione; le opposte fazioni, la riduzione di una questione così complicata a una specie di referendum e la convocazione di tifoserie scatenate le une contro le altre non giova nè alla causa del futuro dell'Ilva, nè del diritto alla salute e all'ambiente per la città di Tarato".

Ferrante, ricorsi contro il gip Ferrante oggi aveva incontrato nello stabilimento tarantino i custodi giudiziari, ai quali ha manifestato la più ampia disponibilità a collaborare per il risanamento, e a fare anche eventuali, ulteriori, interventi che dovessero chiedere le istituzioni pubbliche. Lo hanno riferito fonti sindacali che ne hanno avuto notizia nell'incontro tenuto oggi con loro dallo stesso Ferrante, in fabbrica, comunicando anche l'intenzione dell'Ilva di ricorrere "in tutte le istanze".

Del gruppo dei custodi giudiziari il medesimo presidente dell'Ilva ha fatto parte per quattro giorni. Era infatti stato nominato il 7 agosto dal tribunale del riesame in sostituzione del presidente dell' Ordine dei commercialisti di Taranto, Mario Tagarelli (che era stato nominato dal gip): "Ferma restando - aveva scritto il tribunale riguardo ai custodi giudiziari - la nomina degli ingegneri Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento (nominati dal gip, ndr), nomina custode e amministratore delle aree e degli impianti in sequestro altresì il dott.Bruno Ferrante nella sua qualità di presidente del Cda e di legale rappresentante di Ilva spa, revocando la nomina del dott.Mario Tagarelli".

Botta e risposta fra Anm e Clini Quello sull'Ilva è "un doveroso intervento della magistratura", visto che "gli organi amministrativi di controllo non hanno assicurato la tutela ambientale". Lo afferma l'Associazione Nazionale Magistrati polemizzando evidentemente con il ministro Clini. L' Anm ricorda che "il diritto alla salute e il diritto al lavoro sono entrambi beni tutelati dalla Costituzione" e che in base all'art. 41 della Carta fondamentale, "l'iniziativa economica privata non può svolgersi in modo da recare danno alla sicurezza". "La magistratura - sottolinea l'Anm - non intende invadere l'ambito di competenza di altre Autorità, ma, in presenza di violazioni della legge penale non può fare a meno di intervenire, con gli strumenti giudiziari ordinari, ove gli organi amministrativi di controllo non siano riusciti ad assicurare negli anni la tutela ambientale, con gravissimo rischio per la salute dei cittadini; situazione, questa, da lungo tempo esistente nell'area tarantina, ben nota e accertata anche sulla base di perizie tecniche".

Immediata la replica del ministro: "La valutazione dell'Anm è molto parziale perchè gli interventi in corso a Taranto sono in corso da tre anni. A marzo abbiamo riaperto la procedura per altre misure precauzionali, l'amministrazione è attiva e sta lavorando. Io conosco molto bene le problematiche ambientali e sanitarie che giustificano le azioni della magistratura". Il ministro osserva che "la situazione degli impianti siderurgici di Taranto descritta è diversa dalla situazione attuale". E ancora: "Non credo corretto dal punto di vista tecnico procedere alla chiusura degli impianti considerando quanto successo nei decenni passati. Stiamo verificando la corrispondenza degli impianti alla normativa vigente ora. Gli eccessi di mortalità fanno riferimento alle esposizioni ambientali dei decenni scorsi e non possono essere riferite alla situazione attuale. Non sono rassicurante, ma il processo di risanamento è stato avviato e noi lo stiamo sostenendo e non si può interrompe".

Sul provvedimento del gip aggiunge: "Non gioco al Far West, dico semplicemente che ognuno deve fare in maniera responsabile il suo mestiere. La magistratura fa molto bene a chiedere che le leggi vengano rispettate. Noi stiamo applicando leggi e normative europee in un contesto difficile. Se il nostro obiettivo è il risanamento ambientale dobbiamo continuare nella direzione che abbiamo intrapreso".

(13 agosto 2012) www.repubblica.it
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda lucameni il 14/08/2012, 9:14

Comprendo lo spirito scarsamente "ecologista" di chi frequenta il forum, già emerso più volte, e che in certi casi rende molto più dolci e comprensivi del solito anche nei confronti dei lavoratori. Sicuramente certe dolcezze e comprensioni variano a seconda dei contesti. Questione di valori di sensibilità individuali che mettono sul piatto della bilancia altro rispetto l'ambiente e la salute, considerate variabili forse di secondaria importanza rispetto lo sviluppo (di cosa non si sa bene, dei tumori sicuramente). Non è una novità e quindi non c'è che da prendere atto.
Salvo prendere atto anche di tutti i sofismi e dichiarazioni in libertà di burocratici travestiti da tecnici, rimane la vergogna infinita di una politica che invece di fare autocritica e di fare davvero io suo mestiere se la prende con chi applica con quelle leggi che in primis sono state violate da amici e sodali di lorsignori. Davvero è come prendersela col medico che ti dice del tumore.
Che di fronte a tutto questo la "strega" diventi il G.i.p. sarebbe più ridicolo che vergognoso, se non fosse la dimostrazione di come da noi valori e buon senso siano da tempo già in cavalleria.
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda pianogrande il 14/08/2012, 10:05

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Pensi di aver affermato qualcosa di tanto estremo o di tanto assurdo?
Se reati sono stati commessi e se non sono intervenute prescrizioni o indulti o altro che li abbia fatti decadere, certo che vanno tutti condannati.

E bisogna anche condannare 12'000 operai ed altrettanti dell'indotto?
Condannare alla fame, a vivere di sussidi pubblici?


Chiunque abbia commesso reati, Franz.
Chiunque abbia commesso reati.

Il resto sono rispettabilissime conclusioni tue.
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda ranvit il 14/08/2012, 10:09

Propongo di chiudere l'Ilva e di mettere a libro paga degli isterici ambientalisti gli operai diretti e dell'indotto sia dell'Ilva di Taranto che di tutte le altre fabbriche che chiuderanno di conseguenza. Nonchè tutti i danni che derivano a livello di Paese... :lol: :lol: :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda franz il 14/08/2012, 12:25

pianogrande ha scritto:Chiunque abbia commesso reati, Franz.
Chiunque abbia commesso reati.

Il resto sono rispettabilissime conclusioni tue.

Esiste un concetto di giustizia giuridica ed uno di giustizia sociale.
Questo è un caso evidente (ma ce ne sono centinaia in una società complessa) di contrasto tra due forme di giustizia dovuto al fatto che in passato nessuno (giudici e politici) ha fatto il suo dovere.
Oggi chi paga (con una condanna sociale) in prima persona è il mondo del lavoro. Azienda e lavoratori. Per gli errori fatti in passato mentre oggi la situazione è nettamente migliorata. I tumori oltre la norma che si regisrtano ancora oggi sono dovuti all'inquinamento "di stato" di allora.
A me pare che a questostato attuale, paradossale, si arrivi solo grazie ad una società profondamente malata e che tutti dovrebbero contribuire, con il buon senso (quindi anche i giudici) alla soluzione.
In sintesi, i giudici hanno chiuso gli occhi per decenni, quando la situazione era molto piu' grave, e fanno il loro "dovere" solo ora?
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