Il decreto legge su semplificazioni e sviluppo, in discussione al Senato, cancella i principi di trasparenza e merito nell’assegnazione dei fondi pubblici per i giovani ricercatori. Nei giorni scorsi la professoressa e senatrice Rita Levi Montalcini si è battuta, insieme a Ignazio Marino, affinché non si facesse questa marcia indietro. Il ministro Profumo ha ignorato queste osservazioni e il PD non ha sostenuto l'emendamento proposto da Marino. In commissione affari costituzionali a Palazzo Madama è stato sancito il ritorno al passato, con il potere decisionale e discrezionale, in mano ai burocrati del ministero e ai baroni delle università che sceglieranno a chi destinare i fondi sulla base delle parentele e delle amicizie e non con i criteri oggettivi e trasparenti basati sul merito fissati dalle legge del 2007. E’ davvero un pessimo segnale da parte di questo governo che, da un lato afferma la volontà di modernizzare il paese ma dall’altro agisce cancellando norme che avvicinano l’Italia al mondo internazionale e ristabiliscono regole di un passato da seppellire definitivamente.
Grazie Profumo.
Grazie PD.
Ce ne ricorderemo!