ambientalistaPD ha scritto:un po di tempo fa avevo letto il dossier di legambiente e a me era parso un po troppo ottimistico
addio grattacieli, energia e emissioni zero e «frutta di stagione»
[...]
ce ne era stato uno in precedenza dell'onu un po più catastrofico
Non mi piacciono i toni catastrofici (a furia di gridare "al lupo" i lettori ignoreranno gli allarmi veri) ma nemmeno un inutile ottismismo, non supportato da alcun ragionamento razionale.
L'idea che debbano sparire i grattacieli è romantica ma spaventosa. Se tutta l'umanità dovesse vivere nelle villette con gli spazi che noi occidentali abbiamo oggi (circa 25 m2 a persona) allora otto miliardi di abitanti avrebbero bisogno di 200 miliardi di metri quadrati. In villette con un indice di occupazione di 0.5 (perché intorno alla casa hai bisogno di un po' di verde) lo spazio raddoppia e servono 400 miliardi di metri quadrati. A questi vanno aggiunti gli spazi per gli uffici le le fabbriche. Domanda piu' che spontanea: dove coltiviamo la roba da mangiare? O forse il futorologo di legambiante immagina un futuro in cui i ricchi occidentali stanno nelle villette mentre i poveri del terzo mondo continuano a stare stipati nelle favelas dormendo in 7 per stanza ricoperti di mosche? Va poi considerato che se lo sviluppo delle città fosse piu' orizzontale che verticale, diventerebbe sempre piu' difficile muoversi in bicilcetta perché i tragitti aumentano.
Altro capitolo riguarda l'agricoltura bio, altro sogno romantico ambientalista molto adatto per noi ricchi occidentali ma improponibile per il pianeta (anche se molto redditizio per i contadini che la applicano, almeno fin quando ricchi occidentali sono disposti a spendere molto per il "bio"). L'agricoltura bio è estensiva. Ha bisogno quindi di ampi spazi, assai piu' delle coltivazione intensiva. Ma la coltivazione intensiva permette a 6 miliardi e mezzo di abitanti di vivere (pur con 800 milioni di denutriti e milioni di morti per fame). Quanti possono vivere con il ricco, costoso e romantico "bio"?
O l'articolista immagina il "bio" per noi ricchi occidentali (cibo di classe A) mentre al terzo mondo è destinato un cibo di classe B (OGM, intensivo, dozzinale, inquinato)?
E facendo le somme, unendo agricoltura estensiva e abitazioni estensive, avremmo forse bisogno di trasferici su Giove?
Ma anche il catastrofismo di certi scienziati ONU lascia il tempo che trova. Qui va premesso che un biologo senza peli sulla lingua (e premio Nobel) in passato aveva espresso commenti salaci sulle qualità degli "scienziati" che lavorano in ambienti governativi ONU e dintorni. I migliori scienziati lavorano ben pagati nei centri di ricerca privati o nelle università piu' prestigiose. Negli enti governativi non ci finiscono i migliori ... ma anche loro cercano di farsi sentire sparandole piu' grosse possibile. Quindi alle loro dichiarazioni bisogna fare la "tara".
Ciao,
Franz