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il vecchio motore reagisce ruggendo

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

tra ottimismo e catastrofismo

Messaggioda franz il 21/08/2008, 14:11

ambientalistaPD ha scritto:un po di tempo fa avevo letto il dossier di legambiente e a me era parso un po troppo ottimistico

addio grattacieli, energia e emissioni zero e «frutta di stagione»
[...]
ce ne era stato uno in precedenza dell'onu un po più catastrofico

Non mi piacciono i toni catastrofici (a furia di gridare "al lupo" i lettori ignoreranno gli allarmi veri) ma nemmeno un inutile ottismismo, non supportato da alcun ragionamento razionale.
L'idea che debbano sparire i grattacieli è romantica ma spaventosa. Se tutta l'umanità dovesse vivere nelle villette con gli spazi che noi occidentali abbiamo oggi (circa 25 m2 a persona) allora otto miliardi di abitanti avrebbero bisogno di 200 miliardi di metri quadrati. In villette con un indice di occupazione di 0.5 (perché intorno alla casa hai bisogno di un po' di verde) lo spazio raddoppia e servono 400 miliardi di metri quadrati. A questi vanno aggiunti gli spazi per gli uffici le le fabbriche. Domanda piu' che spontanea: dove coltiviamo la roba da mangiare? O forse il futorologo di legambiante immagina un futuro in cui i ricchi occidentali stanno nelle villette mentre i poveri del terzo mondo continuano a stare stipati nelle favelas dormendo in 7 per stanza ricoperti di mosche? Va poi considerato che se lo sviluppo delle città fosse piu' orizzontale che verticale, diventerebbe sempre piu' difficile muoversi in bicilcetta perché i tragitti aumentano.

Altro capitolo riguarda l'agricoltura bio, altro sogno romantico ambientalista molto adatto per noi ricchi occidentali ma improponibile per il pianeta (anche se molto redditizio per i contadini che la applicano, almeno fin quando ricchi occidentali sono disposti a spendere molto per il "bio"). L'agricoltura bio è estensiva. Ha bisogno quindi di ampi spazi, assai piu' delle coltivazione intensiva. Ma la coltivazione intensiva permette a 6 miliardi e mezzo di abitanti di vivere (pur con 800 milioni di denutriti e milioni di morti per fame). Quanti possono vivere con il ricco, costoso e romantico "bio"?
O l'articolista immagina il "bio" per noi ricchi occidentali (cibo di classe A) mentre al terzo mondo è destinato un cibo di classe B (OGM, intensivo, dozzinale, inquinato)?

E facendo le somme, unendo agricoltura estensiva e abitazioni estensive, avremmo forse bisogno di trasferici su Giove?

Ma anche il catastrofismo di certi scienziati ONU lascia il tempo che trova. Qui va premesso che un biologo senza peli sulla lingua (e premio Nobel) in passato aveva espresso commenti salaci sulle qualità degli "scienziati" che lavorano in ambienti governativi ONU e dintorni. I migliori scienziati lavorano ben pagati nei centri di ricerca privati o nelle università piu' prestigiose. Negli enti governativi non ci finiscono i migliori ... ma anche loro cercano di farsi sentire sparandole piu' grosse possibile. Quindi alle loro dichiarazioni bisogna fare la "tara".

Ciao,
Franz
Ultima modifica di franz il 21/08/2008, 20:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: tra ottimismo e catastrofismo

Messaggioda pagheca il 21/08/2008, 19:11

franz ha scritto:Non mi piacciono i toni catastrofici (a furia di gridare "al lupo" i lettori ignoreranno gli allarmi veri) ma nemmeno un inutile ottismismo, non supportato da alcun ragionamento razionale.


Condivido. In particolare mi sembra che le coltivazioni bio/locali presentino proprio i problemi messi in luce da Franz. Mangio bio perche' spesso qui in UK coincide con qualita' (per ragioni di marketing, credo, perche' un prodotto piu' costoso si vende meglio se marcato "organic"), quindi per pura convenienza personale, non perche' penso che sia la soluzione ai problemi del mondo.

In particolare alcuni studi neozelandesi del cosiddetto food miles sembrano dimostrare che l'impatto ambientale delle coltivazioni intensive sia minore, a conti fatti, delle produzioni locali in UK.

Food that has travelled long distances is perceived as being harmful to the environment and has some media
attention in our key markets, especially in Europe. However, this report argues that it is not
the distance that should be assessed but the total energy used, production to plate including
transport. The results of this analysis show that NZ products compare favourably with lower
energy and emissions per tonne of product delivered to the UK compared to other UK
sources. In the case of dairy NZ is at least twice as efficient; and for sheep meat four times as
efficient.


(da http://www.lincoln.ac.nz/story_images/2 ... s13389.pdf)

Detto questo, io credo che siamo presi fra due fuochi: gli interessi delle imprese e di certe Istituzioni che tendono certamente a dimostrare cio' che loro conviene (pensate agli studi finanziati dalle case produttrici per dimostrare che il fumo era innocuo), e l'inettitudine, i pregiudizi, l'incompetenza che spesso aleggia fra certi ambientalisti (non mi riferisco certo a te ambientalistaPD!).

Come se ne esce?

L'unico modo di salvarsi e' di ragionare, studiare e magari discutere senza troppi pregiudizi proprio come avviene in questo forum. E ricordiandosi che comunque, in questo mondo, proprio in questo, l'eta' media si va elevando, sempre piu' persone escono dalla fame, le malattie regrediscono. Evidentemente il bilancio delle varie forze in atto significa che sul medio termine le cose si muovono nel verso giusto. E forse e' proprio la dialettica tra questi due fuochi che lo consente! Se poi questa sia solo la quiete prima della tempesta io non lo so, ma non lo sanno nemmeno con certezza, mi sembra, Legambiente, il WWF o Al Gore. Ci sono dei rischi enormi, certamente, ed e' anche merito loro averli evidenziati, ma tecnologia, raziocinio, scienza sembrano essere la strada piu' probabile per garantire un futuro al mondo. Almeno questa e' la mia impressione.

saluti,
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Grazie

Messaggioda franz il 21/08/2008, 20:24

pagheca ha scritto:Come se ne esce?

L'unico modo di salvarsi e' di ragionare, studiare e magari discutere senza troppi pregiudizi proprio come avviene in questo forum.

Grazie! A nome di tutti i partecipanti e ovviamente di tutta la redazione.
Franz
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Re: il vecchio motore reagisce ruggendo

Messaggioda ambientalistaPD il 22/08/2008, 9:58

FUTURO 'CHEAP' PER LE AUTO A IDROGENO
(ANSA) - ROMA - Futuro 'cheap' per le auto a idrogeno. E' stato, infatti, appena scoperto un modo migliore per convertire in idrogeno i biocarburanti: un catalizzatore di nuova generazione permetterebbe di ricavarlo dall'etanolo con un processo meno costoso. Le auto, inoltre, potrebbero fare il pieno direttamente alla stazione di servizio, evitando ulteriori spese per il trasporto. Umit Ozkan, chimico e ingegnere biomolecolare dell' universita' dell'Ohio e il suo staff hanno assicurato che ''il nuovo catalizzatore e' conveniente rispetto agli altri, perche' non contiene metalli preziosi come rodio o platino''. Ozkan, che ha appena presentato la sua ricerca al convegno della Societa' americana di chimica, ha precisato che ''il rodio usato per i catalizzatori costa in media novemila dollari l'oncia (28 grammi circa), mentre per il nostro si spenderebbero solo nove dollari al chilogrammmo''. Il catalizzatore dell'Ohio potrebbe essere utile per far funzionare le macchine a idrogeno in un futuro prossimo. I vantaggi pratici della scoperta sono tanti: prima di tutto, l'idrogeno verrebbe prodotto in appositi reattori localizzati presso i distributori di benzina. Non sarebbe necessario, quindi, trasportarlo da una centrale di produzione alle varie stazioni periferiche, come e' previsto per tutti gli altri catalizzatori. Il processo studiato da Ozkan sfrutta come materia prima l'etanolo liquido, che viene convertito, grazie a una serie di reazioni chimiche attivate dal reattore, in un gas ricco di idrogeno. Per evitare la formazione di carbonio sulla superficie del catalizzatore, infine, e' stato utilizzato ossido di cerio (un ingrediente comune nelle ceramiche) e calcio, che attivano il movimento degli ioni di ossigeno all'interno del catalizzatore.(ANSA).

© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 20/08/2008 14:38
http://www.ansa.it/ecoenergia/notizie/f ... 22384.html
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Re: il vecchio motore reagisce ruggendo

Messaggioda pagheca il 22/08/2008, 10:15

ambientalistaPD ha scritto:FUTURO 'CHEAP' PER LE AUTO A IDROGENO
(ANSA) - ROMA - Futuro 'cheap' per le auto a idrogeno. E' stato, infatti, appena scoperto un modo migliore per convertire in idrogeno i biocarburanti: un catalizzatore di nuova generazione permetterebbe di ricavarlo dall'etanolo con un processo meno costoso.

Un articolo che parla di una scoperta analoga e' uscito a luglio su Scientific American. Mi pare di capire che si tratta di gruppi completamente indipendenti ma il tono dell'articolo e' esattamente lo stesso:
Chemist Daniel Nocera, head of the M.I.T.'s Solar Revolution Project, focused on one side of the equation: splitting water into its constituent hydrogen and oxygen molecules. This can be done well, but it remains difficult to actually separate the molecules. But Nocera and postdoctoral fellow Matthew Kanan discovered it could be accomplished by simply adding the metals cobalt and phosphate to water and running a current through it. In contrast to platinum, cobalt and phosphate cost roughly $2.25 an ounce and $.05 an ounce, respectively.
[...]
But that still leaves plenty of platinum in the other side of the equation: the fuel cells that combine hydrogen and oxygen back into water to harvest electricity. Chemist Bjorn Winther-Jensen of Monash University in Australia and his colleagues addressed that problem by developing new electrodes for fuel cells made from a special conducting polymer, that costs around $57 per counce.

da http://www.sciam.com/article.cfm?id=hyd ... -the-cheap.

Questo dimostra come si aprano spesso prospettive diverse man mano che gli sforzi aumentano. Il progresso non e' lineare, ma a steps.

saluti,
pgc
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Re: il vecchio motore reagisce ruggendo

Messaggioda FreeRider il 22/08/2008, 12:36

pagheca ha scritto:
ambientalistaPD ha scritto:FUTURO 'CHEAP' PER LE AUTO A IDROGENO
(ANSA) - ROMA - Futuro 'cheap' per le auto a idrogeno. E' stato, infatti, appena scoperto un modo migliore per convertire in idrogeno i biocarburanti: un catalizzatore di nuova generazione permetterebbe di ricavarlo dall'etanolo con un processo meno costoso.

Un articolo che parla di una scoperta analoga e' uscito a luglio su Scientific American. Mi pare di capire che si tratta di gruppi completamente indipendenti ma il tono dell'articolo e' esattamente lo stesso:

Si, sono due cose molto diverse.
Nel primo caso, etanolo, permettetemi un perpessità. E' un composto della biochimica, quindi contiene carbonio.
Infatti la sua formula è:
Immagine
Sorge quindi spontanea la domanda ..... dove va a finire quell'atomo di carbonio?
Se si legasse a quell'atomo di ossigeno non saremmo di nuovo di fronte alla produzione di ossidi di carbonio che finiscono da qualche parte (nell'aria?). Tuttavia questa soluzione permette di risolvere il problema dello stoccaggio e del trasporto, anche se l'etanolo mi pare sia una brutta bestia da gestire sul piano della sicurezza (molto infiammabile)

Il secondo caso è quello, perenne, delle considerazioni sul bilancio energetico tra scissione dell'acqua in idrogeno ed ossigeno (processo che comporta perdita di energia) ed energia ricavata dalla loro successiva ricombinazione.
La ricombinazione puo' essere chimica (ed è di tipo esplosivo) o guidata da un catalizzatore (come nelle celle a combustibile). Nel primo caso si ottiene calore, nel secondo elettricità. Con le celle il processo è piu' efficente ma è piu' costoso. Oggi si lavora su quello, su costi, cercando catalizzatori piu' economici. Tuttavia non viene risolto il problema a monte, che riguarda l'energia (quale ed a quale costo) usata nella fase di separazione. Questa fase non puo' essere "on-board" perché la termodinamica ci dice che il bilancio è negativo ed insufficente a muovere un veicolo ed avremmo bisogno di una fonte esterna di energia per alimentare il sistema. La produzione è quindi nelle fabbriche di Idrogeno. Rimangono aperti i problemi di stoccaggio e trasporto.

Giusto proseguire la ricerca e valutare i progressi ma anche tenere sempre presenti tutte le considerazioni di contorno.

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Re: il vecchio motore reagisce ruggendo

Messaggioda pagheca il 27/08/2008, 14:39

la sensazione, riportata sul forum ma non so dove per la verita', che la gente qui in UK guidi a velocita' sensibilmente piu' bassa da quando la benzina e' cresciuta di prezzo, era corretta.

Domanda: esiste in Italia un'agenzia che monitora il traffico autostradale? Pubblica i suoi dati online?

saluti
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Fuel prices drive cars off the roads

By Mark Hughes
Wednesday, 27 August 2008


The credit crunch and the rising cost of running a car has caused traffic on Britain's major roads to drop for the first time since congestion was measured, a report has revealed.

The study, which examined traffic on 34 motorways and trunk roads in England, Scotland and Wales, found congestion fell by 12 per cent in the first six months of this year, compared with the same period in 2007.

The route with the most dramatic fall in congestion was the northern section of the M25 [il raccordo anulare di Londra, nda], which showed a 26 per cent reduction in traffic jams over the period measured. Journey times around Birmingham also improved markedly with a decrease of 9.9 per cent. Overall journey times have improved by 0.3 per cent even though the average speed of traffic slowed from 63.3mph to 62.2mph.

The report's publication follows figures released by the Department of Transport which show the number of cars on the road has decreased in the first two quarters of this year, compared with the same period last year. The number of new cars sold in Britain in July fell by 13 per cent from June. It was the sharpest decline since December 2006.

Experts said the credit crunch and the rising cost of petrol and road tax had contributed to people cutting back on car use. Petrol is now more than £1.20 per litre in some places, while a litre of diesel can cost as much as £1.40.

The journey-times index was collated by monitoring the number of alerts received by the traffic monitoring company Trafficmaster, which controls a network of 7,500 cameras on Britain's major motorways and trunk roads. They send alerts to a central computer when the average speed of traffic on any road falls below 20mph.

Based on the number of these alerts received every year, Trafficmaster then assesses the level of congestion across the road network. From June 2006 to June 2007, the company received 932,001 alerts, compared with 837,063 between June 2007 and June 2008.

It is the first time that congestion has eased as opposed to worsened in the four years that the journey time index has been collated.

Georgina Read, from Trafficmaster, said: "We have been monitoring traffic for a long time and trends don't just happen for no reason. In the past six months, congestion has eased quite significantly. The credit crunch is clearly the reason for that."

"Rising fuel prices and general economic concerns are making people think carefully about how they drive. The upshot of less traffic is a drop in congestion levels, meaning motorists can get from A to B quicker while travelling at slower and more economical speeds."

Elizabeth Dainton, a spokeswoman for the RAC Foundation, said: "Part of the reason for these decreases is simply that there are fewer cars on the road as the price of fuel is making it too expensive for people to drive.

"People's budgets are being squeezed and what is happening is that they are changing their driving habits. While they are not necessarily getting rid of their cars, they aren't driving as often or they are perhaps car-sharing to save money.

"The figures show that congestion has steadily continued to ease over the past six months. It will be very interesting to see what happens over the next year or so because the credit crunch looks like it's going to continue."

One of the findings of the report is that people are driving slower on the motorway to save fuel. Ms Dainton added: "It is true that people appear to be aware of what is known as eco-driving. They realise that if they drive slower they will be able to make a tank of fuel go that bit further. It's quite sensible when you consider most people will be paying upwards of £60 for a tank of fuel."

Hugh Bladon, a spokesman for the Association of British Drivers, agreed. He said: "It does not surprise me in the least to hear that the price of fuel and the country's economic situation is driving people off the road. I think that what is happening is that people are continuing to make necessary journeys, but they are cutting down on social driving."
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