La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Messaggioda ambientalistaPD il 04/08/2008, 12:33

Allarme: i metalli si stanno esaurendo


Vi siete mai chiesti come mai ogni tanto si sente di furti di rame dalle linee ferroviarie? Questo è ormai un fenomeno diffuso, e a differenza di tanti malcostumi della società italiana, almeno su questo non siamo i soli. Infatti il fenomeno del furto del metallo “povero” avviene già da anni anche in Germania e in Polonia.

Il motivo? Il rame sta finendo, e il suo prezzo sul mercato è triplicato negli ultimi due anni. La causa principale di questo aumento sconsiderato del prezzo di uno dei metalli meno considerati della storia è che il mercato asiatico sta diventando troppo esigente e la richiesta di rame aumenta di giorno in giorno. Se a questo poi aggiungiamo che, soprattutto in Italia, viene molto spesso sprecato, si capisce come mai ora stia diventando quasi più prezioso dell’oro.
Il settimanale britannico New Scientist ha lanciato l’allarme: secondo i dati dell’US Geological Survey le scorte mondiali di rame si esauriranno tra non più di 60 anni. A questo punto si potrebbe pensare di sostituirlo con qualche altro metallo. E invece no, perché la situazione non è rosea neanche in altri campi.
Secondo i loro dati, le riserve geologiche di oro si potrebbero esaurire in 45 anni, quelle di argento addirittura in 30. E queste sono le ipotesi più ottimistiche. Il dato infatti riguarda il consumo attuale di tutta la Terra, ma siccome gli Usa stanno consumando queste risorse ad un ritmo di molto superiore, se teniamo conto che esiste il rischio che la Cina si adegui al passo americano, questi tempi potrebbero ridursi drasticamente, fino a più che dimezzarsi.

Ma l’allarme non riguarda solo i metalli più conosciuti. Infatti pare che altri metalli molto usati ma poco conosciuti siano a rischio estinzione, come ad esempio l’indio, usato soprattutto nell’industria elettronica. Il suo costo nel 2003 era di 60 dollari al kg, ora è di 1000 dollari. Le sue riserve si stanno esaurendo molto più velocemente, e il rischio esaurimento potrebbe concretizzarsi in solo 13 anni. Ma a rischio ci sono anche il nichel (90 anni di vita), lo stagno (40), lo zinco (46) e l’antimonio (30).
Le soluzioni potrebbero essere molteplici. La più semplice è quella di puntare su metalli a durata più lunga come il platino, le cui scorte dureranno ancora circa 360 anni, o l’alluminio, che ci sarà ancora per circa un millennio. Oppure puntare sulla plastica, stando attenti però alla durata del petrolio.

Poi ci sarebbe la soluzione ecologica, cioè il riciclo dei metalli in quanto, essendo materiali non scomponibili, la loro qualità rimane immutata ad ogni riciclo.
E poi ci sarebbe l’alternativa fantascientifica, e cioè andarlo a prendere dallo spazio. La Luna infatti è ricca di questi metalli ancora inutilizzati, e parecchi asteroidi hanno maggiori quantità di una o dell’altra risorsa.
Non so quale sarà la soluzione che salverà i nostri metalli, ma per adesso cominciamo a risparmiarli.

dal sito
http://www.ecologiae.com/allarme-i-meta ... esaurendo/
ambientalistaPD
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 132
Iscritto il: 12/06/2008, 9:19

Re: Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Messaggioda ambientalistaPD il 04/08/2008, 12:34

Metalli in via di estinzione
La scarsità di questi materiali rischia di colpire soprattutto l'Europa, importatrice netta
Guido Romeo


DI GUIDO ROMEO
Tra dieci anni metalli dai nomi esotici come Indio, Gallio, Afnio, Lantanio e Germanio, potrebbero diventare più preziosi di petrolio e diamanti. La scarsità di questi elementi che solo fino a qualche decennio fa erano ai margini dell'utilizzo industriale rischia di colpire prima di tutto l'Europa, all'avanguardia nelle tecnologie, ma importatrice netta di queste materie prime dell'innovazione, se non comincerà a ripensare il suo sistema di produzione.
Il fenomeno è già evidente per il platino, indispensabile per le celle a combustibile e le marmitte catalitiche, ma anche per l'indio, richiestissimo nell'elettronica e potrebbe innescarsi presto anche per molti altri, condizionando profondamente anche gli equilibri geopolitici mondiali.
A lanciare l'allarme è Armin Reller, preside della facoltà di chimica dell'Università di Augsburg in Germania, che coordina uno dei pochi gruppi attivi nel monitoraggio di queste materie prime indispensabili per l'alta tecnologia. L'indio, oggi indispensabile per schermi Lcd e display di cellulari, Pc e videogame, rischia di esaurirsi in 5-10 anni agli attuali ritmi di utilizzo. L'afnio utilizzato in microprocessori e centrali energetiche in meno di 10 anni così come il gallio, il platino in 15 anni, il tantalio di cui sono fatti i condensatori di telefonini e tutta la microelettronica in 20 anni. Per non parlare dell'Uranio che, con l'attuale rilancio delle centrali atomiche in Cina e Usa rischia di non durare più di 25-30 anni.
«Questi elementi oggi sono molto richiesti per le loro funzionalità – spiega Reller – in un normale Pc ne sono presenti almeno 20 o 30 differenti, anche se in quantità piccolissime». Un normale laptop ad esempio contiene circa 30 milligrammi di Indio, e un telefonino meno di 20 milligrammi di tantalio. Ma queste quantità sono solo apparentemente inifinitesimali quando si guarda al bilancio dell'industria mondiale.
L'anno prossimo saranno venduti un miliardo di telefonini e 600 milioni di schermi Lcd e il prezzo dell'Indio, di appena 60 dollari al chilo nel 2002, oggi ha superato i 900. Riunendo ricercatori di diversi atenei e specialità Reller ha completato il primo studio trasversale che prende in considerazione le principali materie prime dell'industria ad alta tecnologia in tutti i loro passaggi industriali, dall'estrazione fino alla dismissione e all'eventuale riciclo.
«La situazione più grave è sicuramente quella del platino - avverte Reller - perché le sue applicazioni sono diffusissime, ma l'estrazione arriva appena a 180 tonnellate l'anno grazie a cinque miniere principalmente in Sud Africa e Russia e più modeste in Canada e Colombia». Ma ci sono anche elementi come il vanadio, di cui è avida l'industria automobilistica perché utilizzato per applicazioni in competizione come le batterie e le lamiere e il gallio, indispensabile per molti chip ad alte prestazioni e per i led che stanno invadendo il mercato dell'illuminazione.
«L'aspetto più preoccupante però è la scarsa attenzione, al momento dello sviluppo dei prodotti, per come dovrebbe avvenire il riciclaggio, oggi estremamente costoso», osserva Reller, che auspica una strategia di Lisbona per le materie prime. In particolare per l'Europa, grande utilizzatrice di questi elementi per le sue innovazioni, ma importatrice netta di tutte e quindi di fatto dipendente da altri Paesi per le sue tecnologie. Una carenza che per gli esperti nei prossimi anni non esclude il rischio di forti tensioni e di conflitto sia a livello mondiale che all'interno dei Paesi estrattori come è già avvenuto per il tantalio, conosciuta in Africa anche come coltan, le cui miniere in Congo sono state al centro di una sanguinosa guerra civile solo pochi anni fa.
«Sviluppare alternative sintetiche è possibile, ma ci vuole capacità di previsione e pianificazione che oggi mancano non solo nell'industria, ma in tutto il sistema economico – spiega il ricercatore tedesco – la risposta più immediata è il riciclo, da favorire prima di tutto attraverso un design più intelligente che ne abbassi i costi, ancora esorbitanti». Il problema riguarda anche gli strumenti di misura del nostro sistema industriale. «Perfino organizzazioni come l'Ocse oggi non dispongono di fatto di indicatori in grado di misurare efficacemente la scarsità di queste materie prime e il loro impatto sull'innovazione tecnologica» osserva John Dryden, vicedirettore Ocse per la ricerca e l'innovazione che lo scorso giugno ha coordinato il workshop sull'innovazione sostenibile e la competitività. Il recupero di quella manciata di milligrammi di metalli funzionali da pc e strumenti e altri rifiuti dell'elettronica, oggi viene perlopiù fatta completamente a mano perché le quantità sono piccolissime e i solventi rischierebbero di danneggiarle. Una procedura che per Paesi come la Cina, già primo estrattore mondiale di indio e oggi primo importatore di "e-waste" si sta rivelando un grande business. Siti di riciclo come quello di Guiyu, nella Provincia del Guangdong, sono infatti diventati nuove miniere di materie prime per l'It asiatico in fortissima crescita.
«La Cina rischia di giocare un ruolo fondamentale nei prossimi anni - avverte Renato Ugo, presidente di Airi - soprattutto perché oltre alla ricchezza di indio, gallio e antimonio è il primo produttore mondiale di terre rare, quel gruppo di elementi che comprendono lantanio, europio e gadolino.
Superata la crisi per la scomparsa dei tubi catodici per i quali venivano utilizzate, oggi stanno diventando importantissimi per conferire resistenza alle ceramiche ad alte prestazioni che compongono turbine di aerei e di centrali elettriche oltre che nell'industria bellica e negli Oled per l'illuminazione».
http://guidoromeo.nova100.ilsole24ore.com/
http://minerals.usgs.gov/minerals/
www.physik.uni-augsburg.de/
www.oecd.org
La materia... una formula conveniente per descrivere cosa succede dove non ce n'è. Bertrand Russel


Rh 45



Rodio



Riserve: dove e per quanto



Ta 73



Tantalite



Il Giappone cerca alternative



Sb 51



Antimonio

In 49

Indio

DALLE APPLICAZIONI BELLICHE A OGGI. La prima applicazione su vasta scala dell'indio risale ai tempi della Seconda guerra mondiale, quando questo elemento veniva utilizzato per rivestire le bronzine dei motori degli aerei da combattimento. Nel dopoguerra venne impiegato prevalentemente nella saldatura e nell'elettronica (soprattutto per lo sviluppo di semiconduttori a base di fosfuro di indio). Da circa dieci anni, però, l'utilizzo principale riguarda la realizzazione di pannelli a cristalli liquidi: la produzione mondiale dipende infatti molto dall'andamento delle vendite dei pannelli Lcd desitinati alla costruzioe di schermi televisivi e schermi per pc. Viene prodotto per lo più dai residui della lavorazione dello zinco, ma si può trovare anche in minerali di ferro, piombo e rame. L'indio è l'elemento chimico di numero atomico 49. Il suo simbolo è In. Usi Schermi Lcd e display Principali estrattori Cina, Russia, Canada, Usa
Qui c'è chi rischia la galera

Furto di metalli rari all'Università di Stanford. Le riserve di 14 metalli rari, tra cui Gadolino, Itterbio e altre Terre rare sono stati rubati nelle scorse settimane dai laboratori del Gordon & Betty Moore Materials Research Facility dell'Università di Stanford, in California. Il valore di mercato della collezione è appena 15mila dollari, ma la purezza dei campioni potrebbe richiedere mesi per ottenerne di nuovi. Per gli scienziati si tratta probabilmente di un tentativo di rallentare le ricerche del laboratorio nel campo dell'elettronica di punta, un settore estremamente competitivo. (gu.ro.)
Hf 72

Anfio


DENTRO IL NUCLEO. Grazie alla sua alta capacità di assorbimento dei neutroni, l'afnio è utilizzato per fabbricare barre di contenimento nei reattori nucleari. Questo elemento si distingue anche per ottime caratteristiche meccaniche e l'eccezionale resistenza alla corrosione. Oltre all'utilizzo nei reattori nucleari, viene sfruttato anche per la realizzazione di lampade a incandescenza (in lega con il tungsteno) e degli elettrodi. Il nome deriva dal latino hanfia, l'antico nome di Copenaghen, città dove fu scoperto nel 1923 da Dirk Coster e Georg von Hevesy. Si trova in natura combinato con i composti di zirconio, ma non come elemento libero. L'afnio è l'elemento chimico di numero atomico 72. Il suo simbolo è Hf. Usi Microprocessori, centrali elettriche e nucleari Principali Estrattori Australia, Sudafrica, Brasile, Usa
Ga 31

Gallio


METALLO RARO, MOLTO FRAGILE, DALL'ASPETTO ARGENTATO. Il Gallio ha un basso punto di fusione, può sciogliersi solo con il calore sviluppato dalle mani di una persona. Per questa sua proprietà è utilizzato per la realizzazione di termometri capaci di funzionare ad alte temperature. Un suo derivato, l'arseniuro di gallio, è un importante semiconduttore diffuso nei dispositivi elettronici, soprattutto diodi Led e transistor. Dal momento che aderisce perfettamente a vetro e porcellana, questo elemento è l'ideale per la fabbricazione di specchi particolarmente luccicanti. Non solo: l'aggiunta di gallio (fino al 2%) nelle comuni paste saldanti le rende molto più fluide e malleabili. Il Gallio è l'elemento chimico di numero atomico 31. Il suo simbolo è Ga. Usi Schermi Lcd, celle fotovoltaiche, laser Principali estrattori Cina, Usa, Australia, Canada;
Ge 32

Germanio

AL CUORE DEI SEMICONDUTTORI. Fino al 1970, il germanio è stato uno degli elementi più utilizzati per la realizzazione di semiconduttori. Poi, lentamente, è stato sostituito dal silicio, che come semiconduttore garantisce prestazioni superiori (il silicio richiede però l'utilizzo di cristalli molto più puri, difficili da fabbricare nell'immediato dopoguerra: ciò spiega l'impiego diffuso del germanio nella prima metà del secolo scorso). Oggi il germanio è utilizzato prevalentemente per la realizzazione di fibre ottiche, sistemi di visione notturna a infrarossi e catalizzatori. Non mancano poi applicazioni nell'industria farmaceutica: alcuni composti del germanio – che è innocuo per i mammiferi - risultano molto tossici per particolari batteri: caratteristica che ha reso questo elemento indicato per la realizzazione di medicinali. Il germanio è l'elemento chimico di numero atomico 32. Il suo simbolo è Ge. Usi Visori notturni, semiconduttori Principali estrattori Cina, Usa, Australia, Canada
Pt 78

Platino


PREZIOSO, MALLEABILE, LUCCICANTE. Il platino vanta una storia antica: questo metallo era già noto alle popolazioni pre-colombiane del Sudamerica. Lo si trova per lo più nei depositi alluvionali del fiume Colombia, dell'Ontario, dei monti Urali e in alcuni degli Stati Uniti occidentali. Oggi questo metallo è utilizzato dall'industria della gioielleria, ma anche per la realizzazione di attrezzi da laboratorio, contatti elettrici, odontoiatria e dispositivi anti-inquinamento da montare a bordodi automobili e veicoli pesanti. Recentemente, alcuni composti a base di platino sono stati sperimentati come farmaci anti-tumorali. Il nome di questo elemento deriva dallo spagnolo "platina", diminutivo di "plata", che significa "argento". Il platino è l'elemento chimico di numero atomico 78. Il suo simbolo è Pt. Usi Celle a combustibile, marmitte catalitiche e catalizzatori industriali Principali estrattori Sudafrica, Russia, Canada e Colombia
57-70

Terre rare

LA FAMIGLIA DEI LANTANIDI. La serie dei lantanidi è costituita dai 14 elementi chimici, detti anche "terre rare", che godono di proprietà magnetiche e ottiche molto interessanti. Il semario, per esempio, è utilizzato in lega con il cobalto per fabbricare magneti, mentre l'erbio viene sfruttato nel processo di fabbricazione delle fibre ottiche: il suo impiego aumenta la capacità delle fibre di amplificare il segnale luminoso. Tutti i lantanidi mostrano sostanzialmente lo stesso comportamento e le stesse proprietà, rendendo molto difficile una loro separazione per via chimico-fisica. I composti dei lantanidi sono molto luminescenti: per questo, prima dell'avvento del plasma, sono stati utilizzati per la realizzazione di schermi televisivi. Le terre rare hanno numero atomico compreso tra 57 e 70. Usi Ceramiche ad alta resistenza per turbine, armamenti, oled Principali estrattori Cina
E gli Usa scoprono altro uranio

Gli Usa hanno in casa una miniera di uranio non trattato. Il prezzo dell'uranio è aumentato di 10 volte dal 2002 a oggi, ma molto materiale non raffinato potrebbe essere già disponibile nei depositi. La notizia arriva dal Dipartimento dell'energia Usa che ha annunciato di avere a disposizione circa 25 milioni di chilogrammi di uranio esafluoride per un valore di circa tre miliardi di dollari. Il materiale è stato accumulato negli anni 70 quando, nella preparazione di combustibile nucleare e testate atomiche, si privilegiava l'uranio 235, più facile da ottenere rispetto all'Uranio 238.
Le speranze legate al carbonio

Nanotubi di carbonio al posto dei semiconduttori. Comunissimi atomi di carbonio sostituiranno i metalli rari secondo i ricercatori dell'Università della California a San Diego che hanno recentemente sviluppato nuove forme per i nanotubi in carbonio scoperti nel 1991, tra cui forme a ricciolo simili a maccheroni e tagliatelle, con proprietà utilissime nei semiconduttori.
Principali estrattori
Cina, Russia, Bolivia
Usi
Farmaci
DIFFICILE DA ESTRARRE. Oggi il rodio è utilizzato come legante per platino e palladio, e conferisce al composto ottenuto particolare durezza: questa lega è impiegata in termocoppie, elettrodi per candele in motori aeronautici, avvolgimenti per fornaci e trafile per la produzione di fibre di vetro. Ma non mancano utilizzi nei contatti elettrici, grazie alla capacità del rodio di resistere alla corrosione e alla sua bassa resistenza elettrica. L'industria dei gioielli utilizza il rodio per conferire maggiore brillantezza all'oro bianco e per realizzare decorazioni. Diffuso anche l'utilizzo nelle marmitte catalitiche. L'estrazione è piuttosto complessa, dal momento che questo elemento si trova mescolato in minerali come palladio, argento, platino e oro. Il rodio è l'elemento chimico di numero atomico 45. Il suo simbolo è Rh.
Principali estrattori
Australia, Sudafrica, Usa, Russia, Canada, Brasile
Usi
Catalizzatori, strumenti a raggi X
PER LA MEDICINA. Molto resistente alla corrosione, soprattutto all'attacco degli acidi, il tantalio è un buon conduttore di calore ed elettricità. Dal momento che non reagisce con i fluidi del corpo, è utilizzato dall'industria farmaceutica per realizzare protesi intracorporee. Ma l'uso principale per il tantalio, in forma di polvere metallica, risiede nella produzione di componenti elettronici portatili, come telefoni cellulari e notebook, ma anche apparecchi elettronici per l'industria automobilistica. Uno dei suoi principali derivati, l'ossido di tantalio, viene oggi impiegato per vetri ad alto indice di rifrazione, per lo più utilizzati nelle lenti degli apparecchi fotografici. Il tantalio è l'elemento chimico di numero atomico 73. Il suo simbolo è Ta.
IDENTIKIT DEI NUOVI MATERIALI. Solo il Rodio e la Tantalite hanno riserve stimate per trent'anni. Tutti gli altri materiali si esuriranno prima. L'Indio, per esempio, potrebbe già finire nei prossimi cinque o dieci anni. Il quadrante (a sinistra) indica appunta la data prevista dagli esperti in cui il materiale sarà esaurito. Come si può vedere il 2035 è il tetto massimo. La scarsità di questi elementi che solo fino a qualche decennio fa erano ai margini dell'utilizzo industriale rischia di colpire prima di tutto l'Europa, all'avanguardia nelle tecnologie, ma importatrice netta di queste materie prime dell'innovazione, se non comincerà a ripensare il suo sistema di produzione. Nelle schede invece, è indicato per ogni materiale il corrispettivo simbolo e numero atomico. Solo per le Terre rare (un gruppo di elementi che comprendono tra gli altri lantanio, europio e gadolino) non è possibile definire un numero atomico perché varia tra 57 e 70. Tutti i materiali rappresentati, inoltre, non possono essere riciclati. Tranne il Germanio ma solo al 35 per cento.
Il Giappone stanzia 300 milioni di yen per lo studio delle alternative. Il governo giapponese ha stanziato 300 milioni di yen (1,9 milioni di euro) a favore di 14 progetti per lo sviluppo di sostituti a basso costo dei metalli rari come indio, tungsteno e rodio oggi indispensabili per l'industria elettronica.
GLI UTILIZZI. L'antimonio viene usato come agente antifiamma, ma anche per produrre vernici, smalti, ceramiche e gomme. Recentemente, l'antimonio ha trovato sempre maggiore applicazioni nell'industria dei semiconduttori, nella produzioni di diodi e di sensori a raggi infrarossi, nonché per la realizzazione di sostanze ignifughe, soprattutto destinate a giocattoli, vestiti per bambini, rivestimenti per aerei e veicoli pesanti. In lega con il piombo, ne aumenta notevolmente la durezza e la resistenza meccanica: per questo motivo l'antimonio è sfruttato anche per la produzione di batterie per automobili. Un suo derivato, il solfuro di antimonio, è contenuto nei fiammiferi. Questo elemento era già noto ai tempi dei romani: Plinio il vecchio lo chiamava stibium (bastoncino). L'antimonio è l'elemento chimico di numero atomico 51. Il suo simbolo è Sb.
Principali estrattori
Brasile, Usa, Australia, Sudafrica, Congo
Cina, Australia ma sopratutto America del Nord. Divisi per colore ecco indicate nella cartina per colore i Paesi estrattori dei relativi materiali
Usi
Condensatori per cellulari e dispositivi elettronici


http://www.tutto.ilsole24ore.com/fc?cmd ... sezId=8742
ambientalistaPD
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 132
Iscritto il: 12/06/2008, 9:19

Re: Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Messaggioda FreeRider il 04/08/2008, 14:02

ambientalistaPD ha scritto:Allarme: i metalli si stanno esaurendo ...

Secondo me questi articoli allarmistici piu' che sensiblizzare la popolazione (a cosa?) sono funzionali alla speculazione.
Servono solo come cammino giustificatorio dell'aumento dei prezzi.
Infatti non è vero che i metalli si stanno esaurendo ....
Si stanno esaurendo le miniere e le riserve note, che poi sono quelle piu' facilmente raggiungibili.

Il volume reale nella crosta terrestre di queste materie prime è noto sulla base di equazioni ormai chiare che ci spiegano come, a partire dall'idrogeno e dalla distruzione di precedenti masse stellari, tutti gli atomi della tavola periodica degli elementi vengono prodotti dalle reazioni di fusione che avvengono dentro le stelle.
Come noto anche il carbonio, l'azoto e l'ossigeno, basi della vita, sono prodotti nelle stelle e da li' è nata la definizione di "polvere di stelle" per descrivere la nostra condizione di esseri viventi.

A partire dal'idrogeno e dalle reazione di fusione nucleare, tutto viene prodotto a catena e sulla base di proporzioni note, per cui sappiamo con un certa dose di sicurezza quanti milioni di tonnellate per ogni componente possono essere trovate nella crosta terrestre. Le attuali miniere sono parti infinitesimali del volume presente nella crosta (e non parliamo ancora di quanto c'è negli oceani) e rappresentano quindi una sorta di cima dell'iceberg che è stato per noi facile trovare con poca o scarsa tecnologia. Arrivare al resto delle riserve è quindi solo un problema tenologico ed ovviamente di costi. Cosa molto diversa da dire "si stanno esaurendo". Si farà piu' fatica e serviranno nuove tecniche di ricerca ed estrazione.

Poi ovviamente esiste un altro fattore, che è quello legato al tentativo di riprodurre qui le reazioni di fusione che avvengono nelle stelle e nelle super nove e che producono tutto, dal elio all'elemento piu' pesante e raro della tavola periodica.
E questo è anche il motivo, meno noto, per cui la fusione nucleare è interessante per il nostro futuro.
Oggi la fusione è lontana ma è un problema tecnologico e quindi alla nostra portata.

A partire dalla nota equazione di Einsten (E=MC2) un reattore a fusione non produce solo energia ma anche materia.
E fino al ferro il bilancio energetico è oltretutto positivo. Dopo il ferro per produrre atomi sempre piu' pesanti serve molta energia ma il reattore a fusione ce la mette a disposizione.

Ecco che la fusione non solo ci libererebbe dalla dipendenza da fonti energetiche esterne ma anche dalla dipendenza dalle materie prime rispetto alle attuali fonti produttive (facili o meno che siano da trovare).
Ogni paese dotato di un gruppo di reattori produrrebbe in proprio sia l'energia che le materie prime che gli servono.

Anche senza fusione tuttavia il problema di reperire le materie prime nella crosta terrestre (o di riciclare qurella attualmente usate) è tecnologico e quindi non potendo prevedere le rivoluzioni tecnologiche non possiamo fare alcuna previsione sull'esaurimento effettivo delle materie prime.

Per concludere, ci sono paesi in cui si fa ricerca, si produce nuova tecnologia, si progettano reattori a fusione.
Ci sono invece paesi che non fanno tutto questo ma che si limitano a contemplare articoli di giornale che parlano dell'esaurimento delle materie prime.

FreeRider
FreeRider
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 79
Iscritto il: 27/05/2008, 13:44

Re: Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Messaggioda ambientalistaPD il 04/08/2008, 15:24

FreeRider ha scritto:
ambientalistaPD ha scritto:Allarme: i metalli si stanno esaurendo ...

Secondo me questi articoli allarmistici piu' che sensiblizzare la popolazione (a cosa?) sono funzionali alla speculazione.
Servono solo come cammino giustificatorio dell'aumento dei prezzi.
Infatti non è vero che i metalli si stanno esaurendo ....
Si stanno esaurendo le miniere e le riserve note, che poi sono quelle piu' facilmente raggiungibili.

Il volume reale nella crosta terrestre di queste materie prime è noto sulla base di equazioni ormai chiare che ci spiegano come, a partire dall'idrogeno e dalla distruzione di precedenti masse stellari, tutti gli atomi della tavola periodica degli elementi vengono prodotti dalle reazioni di fusione che avvengono dentro le stelle.
Come noto anche il carbonio, l'azoto e l'ossigeno, basi della vita, sono prodotti nelle stelle e da li' è nata la definizione di "polvere di stelle" per descrivere la nostra condizione di esseri viventi.

A partire dal'idrogeno e dalle reazione di fusione nucleare, tutto viene prodotto a catena e sulla base di proporzioni note, per cui sappiamo con un certa dose di sicurezza quanti milioni di tonnellate per ogni componente possono essere trovate nella crosta terrestre. Le attuali miniere sono parti infinitesimali del volume presente nella crosta (e non parliamo ancora di quanto c'è negli oceani) e rappresentano quindi una sorta di cima dell'iceberg che è stato per noi facile trovare con poca o scarsa tecnologia. Arrivare al resto delle riserve è quindi solo un problema tenologico ed ovviamente di costi. Cosa molto diversa da dire "si stanno esaurendo". Si farà piu' fatica e serviranno nuove tecniche di ricerca ed estrazione.

Poi ovviamente esiste un altro fattore, che è quello legato al tentativo di riprodurre qui le reazioni di fusione che avvengono nelle stelle e nelle super nove e che producono tutto, dal elio all'elemento piu' pesante e raro della tavola periodica.
E questo è anche il motivo, meno noto, per cui la fusione nucleare è interessante per il nostro futuro.
Oggi la fusione è lontana ma è un problema tecnologico e quindi alla nostra portata.

A partire dalla nota equazione di Einsten (E=MC2) un reattore a fusione non produce solo energia ma anche materia.
E fino al ferro il bilancio energetico è oltretutto positivo. Dopo il ferro per produrre atomi sempre piu' pesanti serve molta energia ma il reattore a fusione ce la mette a disposizione.

Ecco che la fusione non solo ci libererebbe dalla dipendenza da fonti energetiche esterne ma anche dalla dipendenza dalle materie prime rispetto alle attuali fonti produttive (facili o meno che siano da trovare).
Ogni paese dotato di un gruppo di reattori produrrebbe in proprio sia l'energia che le materie prime che gli servono.

Anche senza fusione tuttavia il problema di reperire le materie prime nella crosta terrestre (o di riciclare qurella attualmente usate) è tecnologico e quindi non potendo prevedere le rivoluzioni tecnologiche non possiamo fare alcuna previsione sull'esaurimento effettivo delle materie prime.

Per concludere, ci sono paesi in cui si fa ricerca, si produce nuova tecnologia, si progettano reattori a fusione.
Ci sono invece paesi che non fanno tutto questo ma che si limitano a contemplare articoli di giornale che parlano dell'esaurimento delle materie prime.

FreeRider


io ho proposto gli articoli perchè mi sembravano interessanti, tutto qui. non è che conosci qualche link o libro che spiega bene le quantità effettive delle materie prime e le loro distribuzioni. mi sarebbe molto utile.
ambientalistaPD
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 132
Iscritto il: 12/06/2008, 9:19

Re: Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Messaggioda FreeRider il 04/08/2008, 21:07

ambientalistaPD ha scritto:io ho proposto gli articoli perchè mi sembravano interessanti, tutto qui. non è che conosci qualche link o libro che spiega bene le quantità effettive delle materie prime e le loro distribuzioni. mi sarebbe molto utile.

Hai fatto benissimo.
Appena trovo i dati che mi hai chiesto li scrivero' qui'.
Anni fa ho sguito una conferenza su questo ma è tardi per chiedere le slides al relatore.
Vedro' di cavarmela diversamente.

FR
FreeRider
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 79
Iscritto il: 27/05/2008, 13:44

Re: Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Messaggioda FreeRider il 06/08/2008, 10:08

FreeRider ha scritto:Vedro' di cavarmela diversamente.
FR

Questa scheda su wikipedia è interessante e contiene molti link per approdondire.
http://it.wikipedia.org/wiki/Abbondanza_chimica

FR
FreeRider
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 79
Iscritto il: 27/05/2008, 13:44

Re: Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Messaggioda ambientalistaPD il 09/08/2008, 16:35

FreeRider ha scritto:
FreeRider ha scritto:Vedro' di cavarmela diversamente.
FR

Questa scheda su wikipedia è interessante e contiene molti link per approdondire.
http://it.wikipedia.org/wiki/Abbondanza_chimica

FR


ottimo questo link. ma wikipedia è affidabile??
ambientalistaPD
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 132
Iscritto il: 12/06/2008, 9:19

Re: Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Messaggioda FreeRider il 10/08/2008, 10:31

ambientalistaPD ha scritto:ottimo questo link. ma wikipedia è affidabile??

Bella domanda!
Credo di si', perché raramente ho visto scritto delle cose palesemtente errate ed i curatori sono dei veri esperti.
Ma anche dovremmo chiederci se sono affidabili gli articolisti (divulgatori) che troviamo qua e là sui giornali e che tu stesso hai citato nei messaggi qui sopra.
Dovrebbe valere sempre il nostro spirito critico.
Quello che leggiamo di solito dovrebbe essere un arricchimento rispetto a quello che sappiamo già ed appoggiarsi sulle stesse basi di sapere. Se troviamo contraddizione tra le nostre basi cognitive e quello che leggiamo il nostro spirito dovrebbe risvegliarsi e chiedersi "sono io che sono rimasto indietro e non so alcune cose o quell'autore che prende lucciole per lanterne?". Da qui l'esigenza di informarsi, di rinfrescare ed aggiornare le proprie cognizioni di base. Ma non si puo' sapere tutto. Se entriamo nei dettagli non possiamo pretendere di segurli nella metallurgia, come un ingenere metallurgico, nella biologia, come un ing molecolare, nel diritto costituzionale come un costituzionalista. Dobbiamo fidarci. E dobbiamo vedere piu' fonti. Tutto sommato pero' ritengo che i curatori di wikipedia siano tecnici e scienziati seri mentre gli articolisti di solito sono dei divulgatori (persone che spiegano in parole semplici quello che hanno capito in modo che possiamo capirle anche noi. Ritengo i primi piu' affidabili dei secondi ma entrambi sono importanti per tutti noi.

Per wikipedia c'è un sistema, se uno conosce piu' lingue. Cercare la stessa voce nella versione inglese, tedesca, francese.
Possibile che tutti i curatori di varie lingue, se dicessero le stesse cose, possano essere contemporaneamente tutti inaffidabili?
Dovremmo credere in una sorta di complotto mondiale per disinformarci sui metalli o altre cose.
Ed in rete una cosa del genere non rimarrebbe a lungo nascosta.

Ciao,
FreeRider
FreeRider
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 79
Iscritto il: 27/05/2008, 13:44

Re: Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Messaggioda pagheca il 11/08/2008, 12:05

penso che il messaggio di freerider sull'informazione scientifica sia molto importante e richieda forse un thread a parte. La mia opinione personale e' che ogni volta che si allarga la quantita' di informazioni condivise aumenta il rischio che alcune informazioni possano essere errate. Detto questo, vorrei ricordare che Wikipedia non e' scritta da esperti e tecnici, ma e' un progetto condiviso in cui chiunque puo' modificare o scrivere articoli. Nel caso specifico, per quel che ne so (di mestiere faccio l'astronomo e quindi ho studiato alcuni di questi argomenti) l'articolo sulle abbondanze mi sembra corretto. Ma in altri casi ho letto voci di wikipedia in cui erano riportate informazioni sbagliate (pochi), o piuttosto deformate dalle opinioni personali di chi scriveva (molto piu' di frequente). Ricordo una discussione online sul concetto di eugenetica: se andate a guardare la versione italiana e quella inglese di wikipedia, almeno fino a poco tempo fa riportavano due definizioni piuttosto diverse e contraddittorie fra loro. In quella inglese prevaleva una definizione distaccata e impersonale, in quella italiana una molto meno basata sulla storia di questo termine e molto piu' sulle opinioni etiche dell'autore dell'articolo.

Per quanto riguarda l'informazione in generale, sono arrivato alla conclusione che si debbano fare delle distinzioni.
La mia opinione, basata su un numero di casi precisi in cui ero a conoscenza diretta delle fonti originali, e' che l'informazione scientifica sui giornali italiani "online" (e in particolare Corriere e Repubblica) sia praticamente del tutto inaffidabile. Da un confronto diretto si scopre spesso che il giornalista non ha fatto altro che copiare, spesso in maniera approssimativa e confusa, articoli di divulgazione trovati casualmente su blog o altri giornali, senza prendersi minimamente la cura di fare qualche verifica o di mettere insieme piu' fonti come un giornalista dovrebbe SEMPRE fare.

In alcuni casi l'ignoranza scientifica dell'autore e' talmente crassa che si leggono cose veramente patetiche. Ricordo di un articolo sul corriere in cui si parlava di un telescopio "alto" dieci metri, quando la realta' era che quello era il diametro del suo specchio principale. Altre volte gli articoli sono spudoratamente dettati da qualche polemica politica all'italiana. Ricordo un altro articolo in cui si scriveva che un certo satellite, nella cui costruzione l'Italia aveva avuto un ruolo senza dubbio importante, era stato costruito "dai precari dell'universita' tal dei tali". La realta' e' che *qualsiasi* strumento scientifico realizzato in *qualsiasi* paese sviluppato viene realizzato *con il supporto* fondamentale, ma non esclusivo, di ricercatori con contratto a termine (come il mio, per inciso), che per la loro giovinezza, aggressivita' e creativita' possono dare un contributo fondamentale, ma non sono in grado ne di accedere ai fondi necessari, ne di avere spesso la visione strategica necessaria. Nell'articolo invece si lamentava l'assurdita' della cosa, senza minimamente fornire indicazioni complete sul ruolo di quel satellite (descritto in maniera piu' che genereica) o sugli altri collaboratori internazionali. Io trovo che questo modo di fare sia assurdo e peculiare di una realta', quella del giornalismo italiano, in cui spesso mancano - evidentemente - reali competenze e i vari incarichi vengono assegnati sulla base di criteri non professionali.

Quando si va su certa stampa straniera, al contrario (website inclusi), i contenuti sono spesso, sebbene non sempre, affidabili e interessanti. Il giornalista svolge un lavoro di ricerca, confronto e controllo. Non si basa su un intervista telefonica di 5 minuti, ma mette a confronto varie fonti, ed e' evidente come si sia preoccupato di pesare ogni parola per minimizzare la possibilita' di essere contraddetto da qualche lettore piu' informato di lui. Il problema di fondo, io credo, e' che i giornali italiani online sono solo una parodia low-cost delle loro controparti cartacee, spesso piu' affidabili. E penso per esempio all'inserto scienza de La Stampa, che almeno fino a qualche anno (quando vivevo in Italia e mi capitava di leggerlo) era redatto, mi sembra, in maniera abbastanza seria e professionale.

Detto questo, si puo' o non si puo' credere a quello che si legge online? Secondo me questa e' una domanda malposta. Il fatto vero e' che ognuno di noi dovrebbe, come dice FreeRider, essere pronto a verificare quello che legge e a sottoporlo sempre ad un'analisi logica e razionale. Perche' e' presupposto della scienza che non si debba "credere", ma si debba discutere, e che non esista un'autorita' cui riferirsi per sapere se qualcosa e' vero o falso, come accade per esempio con il credo religioso. E questo e' vero anche se non e' il nostro campo o non abbiamo una preparazione scientifica specifica.

Proprio di recente su questo forum qualcuno ha affermato che se i ghiacci della calotta artica si sciolgono il livello del mare si innalzerebbe (o diminuirebbe). Questa affermazione non richiede una competenza specifica per essere controbattuta. Certo, non a tutti viene in mente di mettere in relazione i due fatti, ma se un oggetto galleggia il peso dell'acqua spostata equivale al suo peso totale. Inoltre, si possono fare dei "check" per verificare se quello che abbiamo letto sia perlomeno verosimile e condiviso da altre fonti. Allo stesso modo bisogna sempre ricordarsi che abbiamo gli strumenti per fare almeno una verifica di base di quello che si legge. Piccole cose, ma che gia' bastano a darci un'idea dell'affidabilita' di una fonte. Wikipedia e' in media ben fatta, ma e' meglio guardare voce per voce prima di "crederci".

un saluto a tutti
pagheca
pagheca
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1135
Iscritto il: 19/06/2008, 10:12
Località: Santiago

Re: Allarme: i metalli si stanno esaurendo

Messaggioda FreeRider il 11/08/2008, 13:52

pagheca ha scritto:penso che il messaggio di freerider sull'informazione scientifica sia molto importante e richieda forse un thread a parte. La mia opinione personale e' che ogni volta che si allarga la quantita' di informazioni condivise aumenta il rischio che alcune informazioni possano essere errate. Detto questo, vorrei ricordare che Wikipedia non e' scritta da esperti e tecnici, ma e' un progetto condiviso in cui chiunque puo' modificare o scrivere articoli.

Non so e non sappiamo chi fisicamente ci sia dietro i curatori delle singole voci di wikipedia ma sappiamo che sono sicuramente sotto osservazione speciale e quindi se l'informazione fosse disorta e sbagliata altri possono intervenire.
Immagino che se un incompentente riscrivesse la voce sulla fisica nucleare, le castronerie scritte durebbero poco.
Come avevo scritto, e tu hai poi risottolineato, l'esame della stessa voce in lingue diverse puo' aiutarci a comprendere se la voce in italiano ha una coloritura particolare.
Tirando le somme, nulla è affidabile ma quel che mi piace di wikipedia è la possibilità di seguire le versioni precendenti e le discussioni critiche sul singolo tema, potendo anche esaminare i singoli termini variati tra una edizione e l'altra della singola voce.
Fatta questa tara, non prendo nulla per oro colato ma wikipedia rimane una fonte preferibile per una prima infarinatura, per entrare in argomenti nuovi, per verificare se argomenti in cui sono competente sono trattati bene.
Non puo' pero' essere l'unica.
Concordo con il tuo giudizio sulla qualità della divulgazione scientifica in Italia, pur ammettendo che ci sono ottime luci ma anche personaggi inossidabili che, pur validi, sarebbe bene pensionare.

Per i metalli in "via di esaurimento" sicuramente assistiamo al fatto che il ritmo di prelievo per i fini produttivi oggi è superiore alle ricadute del ritmo di innovazione tecnologica riguardante la ricerca, l'estrazione, la separazione, il riciclo. Questo aumenta i prezzi di tantissime materie prime ed anche dei generi alimentari. L'ingresso di Cina, India, Brasile, tra i grandi consumatori/produttori ha creato uno shock sui mercati ma dobbiamo anche considerare l'enorme quantità di personale tecnologicamente avanzato che i sistemi universitari di questi paesi sfornano. Le università cinesi preparano piu' ingegneri di quelle americane ed il politecnico di pechino è balzato nei primi 10 posti nelle graduatorie delle migliori università del mondo. Nuove tecnologie sia nelle fasi estrattive sia in quelle di riciclo dei materiali usati dovrebbero nei prossimi 10-20 anni modificare l'attuale tendenza alla scarsità.

FreeRider
FreeRider
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 79
Iscritto il: 27/05/2008, 13:44

Prossimo

Torna a Ecologia, Energia, Innovazione, Ricerca

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 9 ospiti

cron