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Altro che risparmio energetico, in Italia record di consumi

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Altro che risparmio energetico, in Italia record di consumi

Messaggioda franz il 19/07/2008, 18:30

Altro che risparmio energetico, in Italia è record di consumi elettrici
di Annalisa Bellandi

Il fabbisogno elettrico italiano ha toccato il suo massimo storico. Nel
2007, il Paese ha utilizato 339,9 miliardi di Kilowattora, un dato in
crescita dello 0,7% rispetto al 2006 e del 21,7% dal 1998. Secondo il
rapporto annuale di Terna (la società che gestisce la rete elettrica e la
trasmissione dell'energia e diffonde le statistiche sul consumo mondiale),
48,9 miliardi di Kwh (il 13,6% del totale) sono importati, perlopiù dalla
Francia. Il restante 86,4% (301,3 miliardi di Kwh) viene invece prodotto
in Italia.

Secondo i dati diffusi da Terna il 14,5% del fabbisogno nazionale di
energia è soddisfatto da fonti rinnovabili, una percentuale calata del
5,4% nel corso dell’ultimo anno a causa della scarsità delle piogge che ha
messo in crisi il settore idroelettrico.

Aumenta il ricorso al geotermoelettrico, all’eolico e al termoelettrico.
Le centrali termoelettriche sono alimentate per il 66% da metano, grazie
al quale nel 2007 sono stati generati 167,9 miliardi di Kwh (più 9,3%
rispetto al 2006). Minore e in calo è invece l’impiego del carbone e dei
prodotti petroliferi.


Altri 39 milioni di Kwh provengono infine da impianti fotovoltaici, il cui
contributo nella produzione di energia è aumentato del 1630,8% tra il
2006 e il 2007.

Per quanto riguarda i consumi, il Nord del Paese è il più sprecone
(utilizza il 46,3% dell’energia), seguito dal Centro (29,5%) e dal Sud
(24,2%). La Lombardia è in testa alla classifica con un fabbisogno di 70,5
miliardi di Kwh, e da sola rappresenta il 20,7% del consumo nazionale ed è
seguita dal Veneto alla notevole distanza di 37,8 miliardi di Kwh.

Umbria (più 5,9%), Friuli (più 2,8%) e la stessa Lombardia (più 2,5%) sono
le Regioni in cui la domanda è cresciuta di più tra il 2006 e il 2007.

Risulta inoltre in crescita il fabbisogno energetico dell’agricoltura
(+2,8%) e del terziario (+2,3%).

Di pari passo al consumo cresce anche il prezzo dell’energia venduta alla
Borsa elettrica: il 9 luglio ha raggiunto il picco di 192,26 euro per 1000
Kwh. Nella prima settimana di luglio era stato rilevato il costo medio di
104,69 euro per 1000 Kwh: un dato in crescita del 6,1% rispetto alla
settimana ancora precedente.

Guardando alla situazioni degli altri Paesi europei, in Olanda, Paese
molto simile all’Italia per l'approvvigionamento energetico, in quanto il
50% delle sue centrali funzionano a metano, i 1000 Kwh sono arrivati a
costare 92,37 euro (contro i 192,26 italiani). In Francia, dove si fa un
gran uso del nucleare il costo di 1000 Kwh è lo stesso dell’Olanda. In
Germania (dov'è importante il contributo del nucleare, affiancato
soprattutto da carbone e gas), il picco rilevato dalla borsa elettrica Eex
di Lipsia è di 104,69. In un Paese come l’Austria che non ha il nucleare,
invece, alla borsa Eea si ha un prezzo di 112,97 euro per 1000 Kwh.

Dal confronto di questi dati emerge che non c’è collegamento tra
tecnologie utilizzate e costo della corrente prodotta.
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