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L'Italia imprigiona il Wi-fi

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L'Italia imprigiona il Wi-fi

Messaggioda ranvit il 23/10/2010, 11:58

http://www.corriere.it/economia/10_otto ... aabc.shtml


INTERNET PERCHÉ ANCORA NON DECOLLA LA LIBERALIZZAZIONE DEGLI ACCESSI AL WEB
La regola dei clienti schedati
L'Italia imprigiona il Wi-fi
I bar obbligati a identificare chi naviga sulla Rete

MILANO - Rischia di rimanere «imprigionato» il Wi-fi in Italia. I più stretti collaboratori del ministro degli Interni, Roberto Maroni, stanno lavorando al dossier per capire quali sono le possibili mosse sul tema anche se Palazzo Chigi ieri, dopo il Consiglio dei ministri, ha preferito non comunicare nulla sulle nuove regole richieste da parlamentari di ambedue gli schieramenti per permettere la diffusione di servizi di navigazione pubblica senza fili. Il decreto Pisanu che, per finalità antiterroristiche, aveva introdotto nel 2006 forme ritenute ormai indigeste di schedatura degli utenti - per navigare da un Internet Point, un bar o una biblioteca bisogna mostrare un documento d'identità che deve essere fotocopiato - scade il prossimo 31 dicembre.

(l'articolo intero su corriere.it)
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Re: L'Italia imprigiona il Wi-fi

Messaggioda ranvit il 27/10/2010, 19:38

Da repubblica.it :

Maroni: "Il decreto Pisanu è superato
In Cdm norma per accesso e sviluppo Wi-Fi"
L'annuncio durante il question time alla Camera. Per il ministro dell'Interno, alla luce dell'evoluzione tecnologica, è necessario "un nuovo equilibrio tra esigenze di sicurezza e accesso alla rete"

ROMA - La lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata non può più frenare la modernizzazione del Paese che viaggia via internet. Questo il senso dell'annuncio fatto dal ministro dell'Interno Roberto Maroni riguardo la presentazione in Consiglio dei Ministri, la prossima settimana, di una proposta di legge che superi le restrizioni poste all'accesso e allo sviluppo di internet dal decreto Pisanu, in scadenza il 31 dicembre.

Rispondendo in question time alla Camera a un'interrogazione della Lega nord sulle norme che impongono forti limitazioni all'accesso pubblico al wi-fi, Maroni spiega che la rete è stata oggetto di una "evoluzione tecnologica che fa prospettare una soluzione diversa rispetto alle restrizioni del decreto Pisanu". Alla luce di quella evoluzione tecnologica, il ministro sottolinea la necessità di "un equilibrio che permetta di contemperare le esigenze di sicurezza previste dal decreto Pisanu con quelle di accesso alla rete e al wi-fi". "L'obiettivo che mi propongo - sottolinea Maroni - è di valutare quale equilibrio" possa permettere una liberalizzazione del wi-fi "ma garantendo le informazioni che consentono alla magistratura e alla polizia di proseguire le indagini".

Una norma, il decreto Pisanu, che dal 2006 ha comunque "permesso di sventare minacce sul fronte del terrorismo e della criminalità organizzata". "Non solo - aggiunge Maroni -. Le indagini riguardanti la pedofilia on line hanno portato all'individuazione di circa 7mila persone con operazioni a carattere anche internazionale" mentre "nel settore delle frodi on line, clonazione di carte di credito e bancomat, la polizia ha perseguito oltre 15mila persone".
(27 ottobre 2010)
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Re: L'Italia imprigiona il Wi-fi

Messaggioda ranvit il 05/11/2010, 17:05

Ma Grasso che cavolo dice? Come fanno i suoi colleghi degli altri Paesi?
Bisogna mandare a casa chi sta da troppo tempo in una posizione....

http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... ref=HREA-1

GOVERNO
Cdm, sì al pacchetto sicurezza
Libero accesso alle reti wi-fi
Tra le misure proposte da Roberto Maroni la flagranza differita per i tifosi violenti, stretta sulla prostituzione e possibilità di espellere i cittadini comunitari. Il ministro dell'Interno dichiara superate le restrizioni imposte dal decreto Pisanu a internet senza fili

ROMA - Approvato il nuovo pacchetto sicurezza messo a punto dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Composto da un decreto legge e da un disegno di legge, il provvedimento che ha avuto il via libera dal Consiglio dei ministri prevede misure per la lotta alla criminalità organizzata, la possibilità di espellere cittadini comunitari, il ripristino dell'arresto in flagranza differita per i tifosi violenti, il potenziamento dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia, la liberalizzazione delle connessioni internet. Nel pacchetto anche misure di sicurezza urbana come una stretta contro la prostituzione su strada e l'accattonaggio.

Il governo ha "espresso un plauso al ministro Maroni" per il suo impegno sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata, ha detto Silvio Berlusconi al termine del Consiglio dei ministri. Il pacchetto sicurezza approvato oggi, ha spiegato il premier, contiene diverse norme: sulle manifestazioni sportive, dove finora abbiamo ottenuto risultati molto buoni, con il 50 per cento di incidenti in meno negli stadi; il potenziamento del contrasto alla criminalità organizzata; la tracciabilità dei flussi finanziari; la sicurezza urbana; il superamento dell'accesso al wi-fi. Inoltre, ha aggiunto Berlusconi, "visto che il provvedimento non procedeva in Parlamento, abbiamo deciso di riapprovarlo e di inserire la norma sul reato di prostituzione nel pacchetto sicurezza".

Violenza stadi, reintrodotta flagranza differita. La reintroduzione dell'arresto in flagranza differita, entro le 48 ore dal termine della manifestazione, più poteri di controllo e maggiore tutela legale per gli steward. Sono queste le principali misure relative alla violenza negli stadi contenute nel nuovo pacchetto sicurezza illustrate dal ministro Maroni nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi. "Attraverso le riprese video - ha spiegato - si può procedere entro le 48 ore successive all'arresto di chi si è reso protagonista di atti di violenza in occasioni di manifestazioni sportive". Maroni ha anche sottolineato che la normativa già in vigore sta già dando risultati. "Nelle prime 9 giornate di questo campionato - ha detto - c'è stata una riduzione del 50 per cento del numero di partite con incidenti e una riduzione del 90 per cento dei feriti, passati da undici a uno". E inoltre, si è verificata un "aumento degli spettatori, nonostante lo spezzatino e la tessera del tifoso". Questa, ha concluso Maroni, "è la strada giusta per una maggiore sicurezza negli stadi".

Dal 1 gennaio libere connessioni wi-fi. Dal primo gennaio ci si potrà collegare liberamente, senza restrizioni e senza controlli, alla rete wi-fi. Il ministro dell'Interno aveva già annunciato la necessità di intervenire sulla liberalizzazione delle connessioni 1 internet, ampiamente sostenuta da diverse iniziative parlamentari che chiedevano di abolire la legge Pisanu 2. Ricordando le limitazioni introdotte nel 2005, Maroni ha spiegato che sono state fatte delle valutazioni "per contemperare l'esigenza della libera diffusione e quella della sicurezza". Dopo la sua recente visita in Israele, ha detto ancora Maroni, nel corso della quale ha incontrato il responsabile dell'antiterrorismo di Gerusalemme, "ho valutato che si possa procedere all'abolizione delle restrizioni del decreto Pisanu, che scade il 31 dicembre, e dal 1 gennaio introduciamo la liberalizzazione dei collegamenti wi-fi attraverso gli smartphone". "Da qui a dicembre - ha concluso - valuteremo quali siano gli adeguati standard di sicurezza e dal 1 gennaio i cittadini saranno liberi di collegarsi ai sistemi wi-fi senza le restrizioni introdotte 5 anni fa e che oggi sono superate dall'evoluzione tecnologica".

Che cosa dice il decreto Pisanu. Come scrive l'Espresso, 3 'Italia è l'unico paese libero dove se il proprietario di un bar o di un altro negozio decide di offrire ai suoi clienti una connessione senza fili (Wi-Fi) a Internet, prima deve richiedere una speciale licenza al questore, poi "procedere all'identificazione previa esibizione di documento" di ogni singolo cliente, infine conservare su un apposito registro (cartaceo, naturalmente) tutti i dati "relativi alle attività di navigazione".

In altre parole, si impongono diverse procedure burocratiche lunghe, costose e noiose tanto al titolare del bar quanto all'aspirante cybernauta: un po' come ne "La concessione del telefono" di Camilleri. Con il risultato che in Italia navigare su Internet in mobilità attraverso il Wi-Fi pubblico è quasi impossibile. Sono pochissimi infatti i punti ("hot spot") che offrono questa connessione: 4.200 in tutto il Paese secondo il ministero dello Sviluppo Economico, meno di 2.000 per il sito specializzato WiFi Italia.com. Comunque "un quarto o un quinto rispetto a quelli degli altri principali Paesi europei", come scrive la media company californiana Jiwire.com; mentre è meglio soprassedere al confronto con gli Stati Uniti (oltre 70 mila, di cui un migliaio solo a New York, spesso gratuiti).

Grasso: da liberalizzazione danno a indagini. Per il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, l'accesso libero alle postazioni wi-fi e agli internet point porterebbe a "ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso Internet". Grasso lo ha detto a Bari, da dove ha voluto segnalare "il venir meno del decreto Pisanu che stabiliva le regole precise - ha detto - per l'identificazione di coloro che usano le reti Internet". "Bisogna rendersi conto - ha concluso il procuratore - che dietro queste reti wi-fi e internet point ci si può nascondere benissimo nella massa degli utenti non più identificabili e si possono trovare anche terroristi, pedofili e mafiosi".

Maroni: agenzia beni sequestrati si autofinanzia. Con il pacchetto sicurezza "abbiamo rafforzato l'Agenzia nazionale creata per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata" ha spiegato Maroni. I beni sequestrati, ha detto il ministro dell'Interno, "sono circa 35mila per un valore di 18 miliardi di euro. Pensiamo che l'Agenzia possa procedere all'autofinanziamento consentendo di mettere a reddito una parte di questi beni". Inoltre, ha proseguito, "aumentiamo le risorse umane e finanziarie per consentire l'apertura di nuove sedi regionali". Maroni ha citato in particolare le città di Palermo, Napoli, Milano e Bari.

Foglio di via per prostitute su strada. Sarà applicata la misura del foglio di via per chi esercita la prostituzione su strada violando le ordinanze dei sindaci in materia, ha precisato Maroni. Inoltre il prefetto disporrà del concorso delle forze di polizia per assicurare l'attuazione delle ordinanze in materia di sicurezza urbana. In questo modo, ha spiegato il ministro, "si rafforza il ruolo dei sindaci: le ordinanze comunali, infatti, si sono spesso rivelate poco efficaci perché non c'era collegamento con le forze di polizia che dovevano attuarle. Si aumenterà così il livello di sicurezza nelle città".

Espulsione anche per cittadini comunitari. I cittadini dell'Unione europea che soggiornano nel nostro Paese oltre i 90 giorni senza avere i requisiti previsti dalla normativa europea, potranno essere espulsi per motivi di ordine pubblico esattamente come avviene nei confronti degli extracomunitari. "C'è una norma europea - ha spiegato il ministro - la 38 del 2004, che prevede che se un cittadino dell'Unione europea vuole risiedere stabilmente in un paese oltre i 90 giorni deve rispondere a determinati requisiti e cioè avere un lavoro, un reddito e un'idonea abitazione. La violazione non è oggi sanzionata e dunque noi introduciamo una sanzione che è l'invito ad allontanarsi" per il cittadino comunitario. Se questo invito non viene rispettato, ha aggiunto Maroni, "è prevista l'espulsione del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico". La norma è stata inserita nel disegno di legge e non nel dl perché il governo ha voluto "notificare la proposta alla Comunità Europea per sapere se la commissione è d'accordo o meno". "Al di là delle polemiche che hanno accompagnato le politiche del governo in termini di immigrazione - ha concluso il ministro - l'Italia non ha avuto alcuna censura sulle politiche messe in atto".

Ai Comuni il rinnovo permessi di soggiorno. "Ogni anno in Italia vengono rilasciati 500mila nuovi permessi di soggiorno e questi restano in capo alle questure: noi vogliamo però che il rinnovo dei permessi di soggiorno venga tolto alle questure e suddiviso sul territorio nei comuni dove i cittadini comunitari risiedono" in modo da "rendere" la procedura "più rapida e meno onerosa", ha detto il ministro dell'Interno Maroni.

Nel pacchetto tracciabilità flussi finanziari. Nel nuovo pacchetto sicurezza sono contenute anche misure sulla tracciabilità dei flussi finanziari. Le nuove misure, varate dal governo, prevedono infatti il rafforzamento delle norme introdotte con il piano straordinario antimafia mediante disposizioni interpretarive e attuative. Misure, ha spiegato Maroni, rese necessarie per bloccare i pagamenti alle ditte vincitrici di appalti.

Anche la carta d'identità elettronica. Il pacchetto prevede anche la nuova carta di identità elettronica per tutti i cittadini, sin dalla nascita, e sarà un documento di identificazione rispondente agli standard internazionali di sicurezza. "Abbiamo posto fine alla sperimentazione della carta d'identità elettronica e che andava avanti da 10 anni e che ha comportato una spesa di 300 milioni di euro. Apriamo un capitolo nuovo - ha aggiunto Maroni - e cioè l'introduzione della carta d'identità come documento di sicurezza per tutti a costo zero a partire da quando si è neonati". "Attraverso la registrazione delle impronte digitali nei comuni - ha continuato il ministro - speriamo di arrivare anche prima della fine della legislatura all'utilizzo completo di questo nuovo strumento. Il nostro obiettivo resta quello di poter utilizzare questo documento per il voto elettronico".
(05 novembre 2010)
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l'Italia torna al Wifi libero? Bentornati nel mondo normale

Messaggioda franz il 06/11/2010, 22:02

Sparisce il decreto Pisanu ammazza-Wifi? 5.11.10
Il 31/12 l'Italia torna al Wifi libero? Bentornati nel mondo normale


Leggo su Zeus News che il decreto Pisanu, quello che per anni ha represso l'uso di Internet in Italia introducendo l'obbligo demenziale di registrarsi con un documento d'identità per poter usare un accesso Wifi pubblico, verrà lasciato decadere. Era stato adottato con la giustificazione della lotta al terrorismo e si conclude con un bilancio patetico: terroristi arrestati zero, italiani incazzati a milioni, occasioni perse di sviluppo economico innumerevoli. Persino in Inghilterra e in USA, due paesi assai più esposti dell'Italia al terrorismo internazionale, non se l'erano sentita di partorire una simile bestialità.

Visti gli illustri precedenti, non ci credo finché non vedo, e già mi lasciano perplesso due frasi attribuite al Ministro dell'Interno Maroni. La prima è questa: "dal primo gennaio introduciamo la liberalizzazione dei collegamenti Wi-Fi attraverso gli smartphone". Che vuol dire? Il mio laptop con Wifi verrà escluso, ma il mio telefonino Android potrà navigare? E se faccio tethering, che differenza fa in termini di sicurezza anticrimine e antiterrorismo? Ma che scemenza è? Prego e spero si tratti di una bufala.

La seconda è quel "dal primo gennaio i cittadini saranno liberi di collegarsi ai sistemi Wi-Fi senza le restrizioni introdotte cinque anni fa e che oggi sono superate dall'evoluzione tecnologica". No, signor ministro: non dia la colpa all'evoluzione tecnologica. Per dirla usando il gergo tecnico, già cinque anni fa il decreto Pisanu era quello che è oggi: una stronzata. Si trovi un'altra foglia di fico, noi informatici non vogliamo coprire certe pudenda.

http://attivissimo.blogspot.com/2010/11 ... -wifi.html
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Re: L'Italia imprigiona il Wi-fi

Messaggioda mauri il 10/11/2010, 20:59

Luci e ombre sulla liberalizzazione del Wi-Fi

"D'altra parte già si stanno levando voci che protestano contro la riduzione dei controlli, evocando lo spettro di terroristi, pedofili e criminali in genere che avrebbero mano libera - come per esempio sostiene il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso - in uno scenario in cui gli utenti del Wi-Fi non si identificano esplicitamente come accade ora."
http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=13417

Una password per le reti Wi-Fi aperte
http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=13446

e problemi risolti
ciao, mauri
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