Gli utenti di Internet saranno due miliardi entro fine anno: un terzo della popolazione mondiale è online. Cinque anni fa gli internauti erano un miliardo. Ma la diffusione di Internet non è uniforme e i prezzi, rispetto al costo della vita, hanno differenze enormi.
Secondo un rapporto pubblicato dall'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), gli utenti di Internet supereranno il traguardo dei due miliardi entro la fine del 2010: un terzo della popolazione mondiale sarà online. Solo cinque anni fa gli internauti erano un miliardo.
Quest'anno si sono affacciati a Internet per la prima volta 226 milioni di persone, oltre due terzi delle quali risiedono nei paesi in via di sviluppo, ma il numero di connessioni nei paesi del primo mondo supera ancora ampiamente quelle dei paesi emergenti: il 71% degli abitanti dei paesi occidentali saranno online entro fine anno, mentre saranno soltanto il 21% nel resto del mondo.
Ci sono anche grandi differenze di costo, specialmente nei paesi a basso reddito: un'altra ricerca dell'ITU ha segnalato che il posto più caro del mondo, in termini di reddito medio mensile, per avere una connessione fissa in banda larga è la Repubblica Centrafricana: il servizio costa quasi 40 volte il reddito medio di un mese. Il meno caro in assoluto è Macao, in Cina, dove il costo equivale allo 0,3% del reddito medio mensile.
Un altro dato interessante è che l'aumento dell'utilizzo di connessioni in banda larga è stato ampiamente superato dalla crescita delle connessioni mobili: oltre il 90% della popolazione mondiale ha accesso a una rete mobile e si stima che ci saranno 5,3 miliardi di abbonamenti cellulari entro fine 2010; 3,8 di essi saranno nei paesi in via di sviluppo. Nei paesi cosiddetti avanzati, invece, siamo a livelli di saturazione, con 116 abbonati ogni 100 abitanti. Considerato che metà della popolazione mondiale non ha accesso all'acqua corrente, forse c'è qualche problema di priorità?
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