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Nucleare sì, ma non in questo modo!

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: Nucleare sì, ma non in questo modo!

Messaggioda trilogy il 04/06/2008, 22:20

Interessante il pezzo di Sandro Ovi, sul nucleare resto nel complesso scettico. I problemi che vedo sono vari
1. i costi, si prendono come riferimento quelli di paesi che hanno una tradizione di decenni nel settore, noi ripartiamo praticamente da zero. Non abbiamo economie di scala da sfruttare, ma una filiera da ricostruire, i costi saranno significativamente superiori ad altri paesi. I finladesi per la nuova centrale erano partiti con 2,5 miliardi di preventivo, sono a 5 miliardi spesi e ancora la centrale non è finita, hanno inoltre l'intera produzione di energia già venduta per contratto che aiuta.
2. problema delle scorie. il Pistella pensiero è puro slogan su questo tema.
3. Quando si avviano investimenti di questo tipo l'obiettivo è anche quello di creare una intera filiera produttiva. Che prospettive competitive ha l'Italia che rientra sul mercato della costruzione di centrali? Non so.
4. Ci sono alternative concrete? Qui il discorso è più difficile, i numeri che Sandro Ovi da' sulle prospettive econmiche del fotovoltaico non mi convincono, ma è possibile che sia più informato di me. Forse dovremmo ragionare di più sulla produzione su scala locale, con piccoli impianti che sfruttano tecnologie diverse rispetto ai mega impianti.
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Re: Nucleare sì, ma non in questo modo!

Messaggioda franz il 05/06/2008, 12:54

trilogy ha scritto:4. Ci sono alternative concrete? Qui il discorso è più difficile, i numeri che Sandro Ovi da' sulle prospettive econmiche del fotovoltaico non mi convincono, ma è possibile che sia più informato di me. Forse dovremmo ragionare di più sulla produzione su scala locale, con piccoli impianti che sfruttano tecnologie diverse rispetto ai mega impianti.

Nel numero italia di marzo di "Le Scienze" c'è un interessante articolo sulle prospettive del solare in USA, con ipotesi per il 2050 e 2100 di raggiurngere prima il 65% e poi il 100% dell'energia elettirca proditta usando solare fotovoltaico, termico ed eolico. Avevo già letto l'originale nell'edizione americana ma ho riletto volentieril a tradizione (casomai mi fossi perso qualcosa :-) ) e vi consiglio di leggere quell'articolo.

Le ipotesi fatte sono credibili e fattibili. Ma negli USA. Là hanno gli spazi immensi ed il soleggiamento necessario (nel sud-ovest).
Noi non abbiamo quegli spazi. Il soleggiamento necessario in europa lo troviamo nel sud della spagna, nel sud Italia e credo in parte della grecia.
Gli americani ipotizzano entro il 2050 80'000 Km2 di fotovoltaico e 40'000 di solare a concentrazione (termico). Nel 2100 prevedono 780'000 Km2, sempre costruiti nelle zone di massimo soleggiamento. Per chiarirci, l'Italia intera sono 301'000 Km2 per cui stiamo parlando di una superficie piu' che doppia dell'Italia (se volessimo paragonare le esigenze energetiche europee a quelle americane).

Ecco perché da noi si fa l'ipotesi di costuire questi "campi solari" nel nordafrica. Cosa che pero' ci metterebbe nella situazione non bella di dipendere come sempre dalla decisioni di altri paesi di aprire o chiudere i classici "rubinetti".

Restano da risolvere molti problemi. Ad esempio il trasporto della corrente da luoghi di produzione (sud) che sono distanti da quelli di consumo (nord).
In USA il progetto prevede di sostuire le line di alta tensione (alternata) con quelle di alto voltagio in continua (per diminuire le dispersioni di energia sui cavi) e da noi questo avverrebbe su cavi sottomarini (cosa non facile).

Resta da risolvere il problema dell'immagazzinamento dell'energia solare, visto che di notte non c'è sole e che basta una giornata coperta per non avere abbastanza energia nazionale nelle 24 ore. Gli americani contano di pompare aria nelle caverne sotterranee a 75 atmosfere (vecchie miniere o vecchi pozzi petroliferi) usando l'energia solare di giorno per poi ricuperare quando serve l'energia di notte. Loro hanno quelle caverne; noi no.
Per noi l'unica soluzione potrebbe essere la produzione di idrogeno, come forma immagazzinamento e trasporto dell'energia.

Ma ogni momento di immagazzinamento e successivo riutilizzo implica perdite e maggiori costi.

A questo va aggiunto che il solare fotovoltaico è molto inquinante nella produzione dei pannelli e necessita di molta energia.
Se volessimo quindi essere scettici non c'è solo il nucleare su cui discutere.
Molto meglio il solare a concentrazione (termico) con progetti come quello di Rubbia. Ma anche qui servono superfici immense.

Ciao,
Franz
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Re: Nucleare sì, ma non in questo modo!

Messaggioda franz il 05/06/2008, 18:26

TULLIO REGGE
E’ arrivata inattesa la notizia della perdita d’acqua dalla centrale nucleare di Krsko, in Slovenia, località non molto distante dal confine con l’Italia.

Le cause dell’incidente non sono state ancora completamente spiegate, ma è essenziale chiarirle al più presto. E’ certo, comunque, che l’acqua uscita dalla centrale non è radioattiva e la centrale riprenderà a funzionare a breve. L’incidente non è grave, non ha inquinato l’ambiente e, tantomeno, non ha fatto vittime. Attendo, comunque, la solita chiassata di anatemi e di polemiche inutili e faziose da parte dei vari movimenti ambientalisti da sempre ostili all’energia nucleare.

Non è possibile, in ogni caso, confrontare questo incidente con quello storico di Cernobil, nel quale furono violate tutte le norme di sicurezza da una banda di sprovveduti, ai qual era stato affidato il reattore da dirigenti irresponsabili.

Mi preoccupa, invece, l’impatto di questo incidente, sia pure di modesta portata, su un’opinione pubblica preda di pregiudizi antiscientifiici e, di riflesso, sulla nostra economia. L’Italia, infatti, si sta avviando verso una devastante crisi energetica e di conseguenza anche economica, dalla quale sarà molto difficile uscire. Ci dimentichiamo di essere circondati da centrali nucleari, alcune situate appena al di là del confine, e siamo costretti a importare da queste centrali energia essenziale per le attività produttive del nostro Paese.

Io sono favorevole alla costruzione di centrali nucleari in territorio italiano, ma rimango intransigente sulle norme di sicurezza da applicare. L’energia nucleare non contribuisce all’effetto serra e non richiede l’importazione di combustibili fossili, che sono altamente inquinanti e la cui estrazione è causa di gravi incidenti. Le riserve di combustibili fossili sono destinate ad esaurirsi entro tempi relativamente brevi, con un evidente impatto negativo sulla nostra economia che si sentirà molto presto.

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Re: Nucleare sì, ma non in questo modo!

Messaggioda trilogy il 06/06/2008, 14:36

Sembra che abbiamo risolto il problema dello smaltimento delle scorie :D

da: corriere.it
AMBURGO - La città-regione di Amburgo ha sospeso temporaneamente la smaltimento dei rifiuti campani dopo aver trovato in un carico, questa settimana, tracce di radioattività superiori ai normali livelli riscontrati nell'ambiente. Lo ha detto all'Ansa il portavoce della società di nettezza urbana che smaltisce l'immondizia proveniente dalla Campania. L'attività, ha spiegato il portavoce, riprenderà non appena la società tedesca riceverà dalle autorità italiane la garanzia scritta che tutti i carichi di rifiuti diretti ad Amburgo saranno controllati all'origine contro la radioattività.
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Re: Nucleare sì, ma non in questo modo!

Messaggioda franz il 06/06/2008, 15:40

trilogy ha scritto:Sembra che abbiamo risolto il problema dello smaltimento delle scorie :D

O pensavamo di averlo fatto.
Il problema (volumetrico) infatti non è determinato dai rifiuti "forti" di centrali nucleari ma quelle di ospedali ed altri luoghi in cui vi è il trattamento di materiale sottoposto a radiazione piu' debole.
Anche qui devo ricordare che le norme hanno delle sensibilità elevate e non comprendiamo cosa questo possa significare.
In pratica pero' significa che l'orologio analogico al polso se dotato di lancette fosforescenti farebbe scattare un allarme in una centrale (a me capito' durante la visita a Ispra) anche per un secondo davanti al sensore ma noi lo indossiamo quasi tutto il giorno e se non lo indossiamo lo teniamo davanti al comodino, di fianco alla sveglia, magari anche lei con lancette fosforescenti. Non parliamo di quando venivano fabbricati giocattoli fosforescenti per bambini, magari con l'effetto irrobustito da un po' di radio, per renerlo piu' permanente.

cerco un po' di documentazione e poi ne riparliamo.

Ciao,
Francesco
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Re: Nucleare sì, ma non in questo modo!

Messaggioda gabriele il 06/06/2008, 18:40

I rifiuti sanitari sono normati da apposite leggi nazionali e DEVONO seguire una linea di smaltimento diversa da quella dei rifiuti urbani, esattamente come è diversa la linea di smaltimento dei rifiuti nucleari e dei rifiuti speciali (normati dal D.lgs152/06).

Qualcuno, nell'imballare i rifiuti urbani, ha forse fatto un po' di..."confusione"? ;-)

Gabrive

franz ha scritto:
trilogy ha scritto:Sembra che abbiamo risolto il problema dello smaltimento delle scorie :D

O pensavamo di averlo fatto.
Il problema (volumetrico) infatti non è determinato dai rifiuti "forti" di centrali nucleari ma quelle di ospedali ed altri luoghi in cui vi è il trattamento di materiale sottoposto a radiazione piu' debole.
Anche qui devo ricordare che le norme hanno delle sensibilità elevate e non comprendiamo cosa questo possa significare.
In pratica pero' significa che l'orologio analogico al polso se dotato di lancette fosforescenti farebbe scattare un allarme in una centrale (a me capito' durante la visita a Ispra) anche per un secondo davanti al sensore ma noi lo indossiamo quasi tutto il giorno e se non lo indossiamo lo teniamo davanti al comodino, di fianco alla sveglia, magari anche lei con lancette fosforescenti. Non parliamo di quando venivano fabbricati giocattoli fosforescenti per bambini, magari con l'effetto irrobustito da un po' di radio, per renerlo piu' permanente.

cerco un po' di documentazione e poi ne riparliamo.

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Re: Nucleare sì, ma non in questo modo!

Messaggioda trilogy il 17/06/2008, 10:27

ANSA) - ROMA, 16 GIU - Sono gia' milleduecento gli scienziati che hanno firmato l'appello contro il ritorno del nucleare in Italia. Il comitato promotore e' presieduto da Vincenzo Balzani dell'universita' di Bologna. 'L'opzione nucleare non puo' essere la soluzione del problema energetico', si legge nell'appello che cita fra i motivi 'necessita' di enormi finanziamenti pubblici, insicurezza intrinseca della filiera tecnologica, difficolta' a reperire depositi sicuri per le scorie'.


Sul sito http://www.energiaperilfuturo.it/ il testo dell'appello sulla politica energetica
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