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Consiglio di Stato: No a graduatorie per i residenti

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Consiglio di Stato: No a graduatorie per i residenti

Messaggioda franz il 17/04/2010, 7:37

IL VERDETTO
Insegnanti, Consiglio di Stato contro la Lega
"No a graduatorie che favoriscano i residenti"

La suprema corte amministrativa accoglie il ricorso di un docente veronese "penalizzato" a Trento
I giudici dichiarano illegittimo il bando della Provincia autonoma e girano il caso alla Corte costituzionale

di SALVO INTRAVAIA

Il Consiglio di stato considera illegittime le graduatorie degli insegnanti "protette" per i residenti. Un duro colpo alle recenti richieste della Lega friulana e lombarda che, dopo la vittoria alle ultime elezioni regionali, spingono per avere "prof e buoi dei paesi tuoi". Nel pronunciarsi sul ricorso di un professore di Verona, incluso in coda alle graduatorie di Trento perché di fatto non residente in quella provincia, il massimo organismo della giustizia amministrativa ha rinviato alla Corte costituzionale la legge provinciale sull'aggiornamento delle liste dei precari.

L'Anief (l'Associazione nazionale insegnanti in formazione) esulta. "All'indomani della pubblicazione dell'ordinanza di aggiornamento delle graduatorie di Trento per l'anno scolastico 2009/2010 - dichiara Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - avevamo avvertito l'assessore Dal maso e questa pronuncia del Consiglio di stato è quanto mai opportuna, viste le recenti proposte avanzate dai parlamentari della Lega su graduatorie regionali e punteggi di residenza, perché chiarisce come anche nelle Regioni-Province autonome con competenza esclusiva nel settore della scuola non sia possibile inserire in coda i docenti provenienti da altre regioni o attribuire un punteggio diverso, neanche in presenza di un'invocata quanto mai falsa continuità didattica".

Il docente contesta "in particolare, la previsione del bando, secondo cui gli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento provenienti da altre Province sono inseriti nella graduatoria in questione in posizione subordinata a tutte le fasce". I giudici di Palazzo Spada sembrano dargli ragione: rilevano sul provvedimento profili di "contrasto con gli articoli 3, 4, 16, 51 e 97 della Costituzione". E si spingono oltre. "Infatti - scrivono i giudici - l'inserimento in fondo alla graduatoria dei docenti provenienti da altre graduatorie, anche se aventi un punteggio superiore a quelli già inseriti, determina una ingiustificata disparità di trattamento tra soggetti con i medesimi requisiti in funzione dell'avvenuta iscrizione in altra graduatoria di altra provincia".

Ma non solo. "La norma - continua il collegio giudicante - appare essere ispirata a una logica 'protezionistica' dei docenti inseriti nelle graduatorie trentine, al fine di ostacolare l'arrivo di docenti da altre graduatorie". Esattamente quello che hanno chiesto di recente, nell'ordine, il Consiglio regionale del Friuli e la Lega Nord lombarda. Nel primo caso, è stata approvata una mozione, presentata dai consiglieri della Lega Nord, che impegna la giunta e l'assessore competente "ad attivarsi presso il Parlamento e il Governo nazionale affinché le graduatorie per l'accesso al ruolo degli insegnanti siano stilate su base regionale". Nel secondo caso, sono stati invocati "pieni poteri alle regioni per dare la precedenza agli insegnanti lombardi".

Ad avanzare la proposta, una settimana fa, il capo delegazione del Carroccio nella giunta regionale lombarda, Davide Boni, che aggiunge: "La piena attuazione del federalismo - spiega Boni - si traduce nell'autonomia concessa alle Regioni nelle diverse materie previste dalla stessa riforma federale e dalle modifiche introdotte al titolo V della Costituzione". Una richiesta che comincia a riscuotere qualche apertura. "Come si fa - ha detto Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura della Camera, nel corso di un convegno - a resistere alla gestione regionalista, ancorché con abilitazioni di carattere nazionale, di fronte a certe varianze di risultato scolastico presenti a livello non di Nord e Sud, ma addirittura di istituti vicini?".
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Formigoni: le scuole lombarde sceglieranno i loro insegnanti

Messaggioda franz il 17/04/2010, 8:57

«Sarà premiato il merito»
Formigoni: «Le scuole lombarde sceglieranno i loro insegnanti»
Il governatore della Lombardia: «Ne ho già parlato con la Gelmini. Modello federale con graduatorie regionali»

MILANO — «Sono stufo di vedere la scuola italiana agli ultimi posti in Europa. Sono stufo di vedere i professori depressi a causa di un sistema che non garantisce la qualità». Roberto Formigoni, fresco di quarto mandato come presidente della Regione Lombardia, anticipa la svolta federalista della scuola. Due i principi cardine della riforma. Stop alle graduatorie nazionali con il reclutamento diretto dei professori da parte delle scuole su base regionale. Assoluta parità tra istituti statali e istituti privati grazie al potenziamento della dote scuola. Un modello che ricalca la riforma della sanità del 1997. La Lombardia chiede al governo di fare da apripista e di sperimentare il «nuovo modello».

Presidente Formigoni, più che una riforma sembra una mossa per spiazzare e anticipare la Lega.
«La definirei una proposta formigoniana-pidiellina-leghista in profonda sintonia con il programma del governo e della coalizione».

Una riforma che richiede un cambiamento delle leggi.
«Ne ho già parlato con il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini e con il governo. La direzione è condivisa. Siamo all’inizio della legislatura emetteremo con forza sul piatto la nostra proposta».

La risposta?
«Per la sperimentazione non è necessario cambiare le leggi, c’è bisogno di un accordo con il governo. Individueremo delle scuole e ci confronteremo con tutti, senza violenza e senza ledere i diritti di chicchessia. Abbiamo già trovato un terreno favorevole sia con i sindacati sia con i professori».

Su quali proposte?
«Integrare il meglio della scuola pubblica e privata puntando su un elemento: la valorizzazione degli insegnanti grazie all’introduzione del merito. Dopo aver premiato gli studenti vogliamo premiare gli insegnanti esaltando chi vuole continuare a qualificarsi».

Come?
«Deve essere la scuola a scegliere gli insegnanti. Adesso esistono le graduatorie nazionali. Ti iscrivi a quell’elenco, arriva il numero 1826, e la scuola ti deve prendere. Sia che tu sia un premio Nobel sia che tu sia uno che fa il professore perché non ha nulla di meglio da fare».

Con quale strumento?
«Costituendo degli albi regionali. Le scuole pescano in questo albo in base al merito».

Albi riservati ai residenti lombardi?
«No. Chiunque può iscriversi all’albo regionale. Garantendo però alcuni requisiti». Quali? «Una certa permanenza nel territorio, almeno un ciclo di studio di 5 anni. Per evitare turn over frenetici come succede adesso».

Basta?
«No, bisogna anche premiare. Estendendo la dote scuola anche agli insegnati meritevoli. Con incentivi di natura economica e diversificazione degli stipendi. Come accade in Regione per i dirigenti dove un terzo del loro stipendio dipende dal merito. Non voglio insegnati burocrati, ma insegnanti dirigenti».

Sul versante delle famiglie?
«Bisogna potenziare la dote scuola. E permettere alla famiglia e allo studente di scegliere in massima libertà a quale scuola iscriversi, sia statale, sia privata. E dall’altra parte passare al finanziamento diretto delle scuole. È la scuola che ingaggiando l’insegnante gli garantisce lo stipendio».

Sa quale sarà la critica? La stessa che ha segnato la riforma della sanità. Favorite i privati a scapito del pubblico.
«È il residuo degli ultimimaoisti in Lombardia. L’88 per cento della popolazione lombarda è soddisfatta della nostra sanità. Hanno capito che abbiamo puntato sulla qualità. Non si chiedono se l’ospedale è pubblico o privato, ma se cura o non cura. Lo stesso avverrà con il sistema scolastico».

Maurizio Giannattasio
17 aprile 2010
www.corriere.it
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Re: Consiglio di Stato: No a graduatorie per i residenti

Messaggioda matthelm il 17/04/2010, 9:42

Chiunque può iscriversi all’albo regionale. Garantendo però alcuni requisiti». Quali? «Una certa permanenza nel territorio, almeno un ciclo di studio di 5 anni. Per evitare turn over frenetici come succede adesso».


Come si può non essere d'accordo?
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Formigoni: le scuole lombarde sceglieranno i loro insegnanti

Messaggioda franz il 17/04/2010, 15:43

franz ha scritto:Sa quale sarà la critica? La stessa che ha segnato la riforma della sanità. Favorite i privati a scapito del pubblico.
«È il residuo degli ultimimaoisti in Lombardia. L’88 per cento della popolazione lombarda è soddisfatta della nostra sanità. Hanno capito che abbiamo puntato sulla qualità. Non si chiedono se l’ospedale è pubblico o privato, ma se cura o non cura. Lo stesso avverrà con il sistema scolastico».

Mi sembra che i due ambiti siano decisamente diversi.
Sono perfettamente d'accordo che un sistema sanitario debba rimborsare le cure (prestazioni sanitarie) pubbliche e private sulla base del fatto abbastanza semplice da verificare dell'efficacia della cura. Semplice da verificare perché una volta assodato che l'aspirina funziona per il mal di testa e che l'appendicetomia funziona in caso di infiammazione ulcerosa dell'appendice, che la cura sia dispensata da un ospedale pubblico o da uno privato la cosa dovrebbe essere indifferente.
Cosi' avviene praticamente in tutti i sistemi sanitari europei, salvo rare eccezioni.

La scuola è diversa. Dove sta la verifica che concretamente un ragazzo affidato al liceo "Parini " o alla scuola privata "Benedetta Pagliuca" produce un risultato efficace? Lo sapremo forse alla fine del ciclo di studi e, meglio, quando passerà al prossimo livello o nel mondo del lavoro. Tuttavia le differenze fisiche che rendono importante calibrare una cura medica sul nostro corpo sono poca cosa rispetto alle differenze d'indole, attitudine e culturali che rendono cosi' diverso uno studente dall'altro. Veramente complesso verificare la qualità sulla base dei ruisultati.

Poi, e questo mi sembra tagli la testa al toro, in un ottimo ospedale, conosciuto come tale e realmente al top, finiscono per andarci casi piu' gavi, disperati, quelli che necessitano delle cure migliori. Tutti vorranno andarci ma gli ospedali migliori finiranno per occuparsi, èd è giusto che sia cosi', dei casi piu' complessi e problematici.
In una scuola d'eccellenza, di qualità, finiscono con andarci i ragazzi migliori, i piu' preparati, non certo i casi piu' disperati. Il processi selettivi e di verifica della qualità non possono essere certo gli stessi, caro Formigoni.

Sono anche d'accordo sulla abolizione dei concorsi nazionali e questa idea dell'albo la trovo interessante.
Ritengo che ogni giurisdizione (regione, provincia o comune che sia) abbia diritto di scegliere (anche sbagliando come capita a chiunque debba decidere) i suoi insegnanti ma sono anche convinto che questo implica anche una completa responsabilità e quindi anche l'onere di pagare lo stipendio dei docenti, finalmente sulla base del locale costo della vita e usando fondi propri. Poi ritengo che sarebbe stupido ed illiberale rifiutare in lombardia un docente siciliano o polacco.
È loro interesse accettare i migliori, non i soli lombardi.

Franz
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Re: Consiglio di Stato: No a graduatorie per i residenti

Messaggioda pianogrande il 17/04/2010, 22:44

Umilmente, chiedo che qualcuno mi spieghi dove sia il vantaggio dal punto di vista della qualità dell'insegnamento (che dovrebbe essere lo scopo principale della scuola).
Io (evidentemente, a me, sono state insegnate cose sbagliate) ci vedo un grosso vantaggio per i politici locali (e localistici).
A mano a mano che i federalismi si riprodurranno per scissione diretta (perché fermarsi qui?) passeremo a base provinciale, comunale, condominiale ..............
Questo andazzo potrebbe portare un grosso vantaggio: chi avrà studiato in teronia e non in padania sarà probabilmente portato a restarsene a casa sua dove sarà una persona istruita e non emigrare col rischio di farsi cogliere impreparato.
Non è mica detto che do' + do' (è il mio dialetto) facciano sempre quater (dialetto più noto del mio).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Consiglio di Stato: No a graduatorie per i residenti

Messaggioda franz il 18/04/2010, 8:54

pianogrande ha scritto:Umilmente, chiedo che qualcuno mi spieghi dove sia il vantaggio dal punto di vista della qualità dell'insegnamento (che dovrebbe essere lo scopo principale della scuola).

Il vantaggio di cosa? Qui sopra ne vengono dette parecchie.
Sui concorsi e graduatorie nazionali, per esempio, è esperienza diretta che questo metodo non seleziona i migliori insegnanti ma quelli piu' bravi nell'arte di ottenere punti. Punti che non sono collegati alla reale bravura del docente ma solo ad altri fattori, piu' burocratici e sociali. Per esempio la composizione familiare, il ricongiungimento al cogniuge.
Invece il vantaggio nell'avere gli insegnanti migliori, con un diverso sistema di selezione, dovrebbe essere chiaro.
Se nell'ambito dell'autonomia un sistema scolastico riesce ad individuare un sistema selettivo migliore, ha tutto da guadagnarne, studenti in primis.
Sulla base comunale, hai ragione. La scuola primaria è quasi ovunque organizzata su base comunale, nel mondo occidentale.
Lo era anche in Italia, mi pare negli anni 50. La scuola secondaria è organizzata su base distrettuale o provinciale mentre l'università ha modelli statali, che ovviamente in un paese federale non è quello che pensi tu ma attiene al cantone, länder, stato federato. Su base comunale significa che anche gli stipendi sono pagati dal comune ed è il comune che assume il docente. In qusto caso non vedo interessi localistici deleteri mentre prevalgono quelli di avere una scuola che funziona e l'organico adeguato. A livello nazionale invece prevalgono le logiche clientelari e di carrozzone (scuola e sanità sono immensi serbatori nazionali di voti, gestiti dal ministro competente) ed il risultato è un organico in eccesso ed una scarsa qualità nell'educazione dei ragazzi (vedi dati PISA) legata a pari scarsa qualità dei docenti.

A proposito di dati PISA, ricordo che le nostre scarse performances sono accompagnate dalla presenza di un massiccio ministero e di una pletora di funzionari amministrativi mentre per quanto riguarda la federalisiima Svizzera, che conosco abbastanza bene, i risultati PISA sono nettamente migliori (la Svizzera ha uno dei migliori sistemi scolastici pubblici) pur non avendo un ministero a livello federale. La competenza educativa è infatti solo cantonale e comunale.
Eppure funziona. Senza graduatorie nazionali, ministero nella capitale e cose simili. Forse proprio per questo?

Franz
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