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Il settore dei rifiuti è in allarme: per l'esperto...

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Il settore dei rifiuti è in allarme: per l'esperto...

Messaggioda gabriele il 15/01/2010, 22:09

Il settore dei rifiuti è in allarme: per l'esperto il Sistri è poco efficace e troppo oneroso

Roma, 15 gen. - (Adnkronos) - Il Sistri e' "poco efficace e troppo oneroso. Non a caso il settore e' in allarme e non certo per timore di lasciar venire alla luce irregolarita', quanto per gli alti costi che esso comporta, senza il vantaggio di avere realmente arginato il fenomeno delle ecomafie". Claudio Rispoli, chimico ed esperto di gestione rifiuti, opera da 23 anni nel settore (in particolare in quello dei rifiuti pericolosi) ed e' a diretto contatto con gli operatori i quali, racconta all'ADNKRONOS, sono "molto preoccupati" per una serie di aspetti relativi al nuovo sistema informatico di controllo della tracciabilita' dei rifiuti. Le criticita' sono molte e la prima "appare persino banale, ma e' cruciale: al di la' delle valutazioni di merito sul disegno complessivo, resta il fatto che chi vuole continuare a smaltire illegalmente i rifiuti potra' continuare a farlo perche' ovviamente non si iscrivera' al Sistri. Ecco, quindi, perche' tale sistema e' di fatto un'arma spuntata contro le ecomafie".

Non solo. "Per le aziende che gestiscono rifiuti i costi saliranno e questo in un momento di crisi economica come quello attuale non e' certo un fattore irrilevante. Tali incrementi di costi potrebbero, in alcuni casi, essere causa di diminuzione di organici o, per i trasportatori, di vendita di veicoli. Lungo la catena gli oneri ci sono per tutti: produttori, trasportatori e destinatari finali. Quanto ai primi - osserva Rispoli - esistono migliaia di piccole aziende che producono rifiuti e che non hanno ne' la capacita' informatica, ne' le disponibilita' tecnologiche per mettere in atto il nuovo sisitema (che richiede iscrizione e dotazione di chiavetta token Usb con i relativi costi). Senza contare che ci sono zone dove non c'e' neppure la necessaria copertura Adsl". Per i trasportatori, fa notare, "i costi sono anche piu' alti visto che sono tenuti a dotarsi di sistemi satellitari per consentire il controllo dell'automezzo durante il percorso".

"Ci sono poi degli aspetti normativi ancora non definiti - rimarca l'esperto - Il Sistri, per fare un esempio, sostituisce gli attuali documenti di gestione rifiuti (registri, Mud, formulari) ma il decreto ministeriale che lo istituisce nulla dice a proposito delle sanzioni attualmente vigenti per la omessa o incompleta compilazione di questi documenti. Apparentemente, quindi, restano comunque in piedi, allo stato attuale delle norme, le sanzioni previste dal decreto legislativo 152 del 2006, il cosidetto Testo Unico Ambientale. Previsioni sanzionatorie in virtu' delle quali gli operatori per il momento devono continuare a produrre registri, Mud, formulari, oltre che quanto previsto dal Sistri.

"Il Sistri - fa notare Rispoli - e' nato sulla scia del sistema di controllo adottato in Campania durante l'emergenza, il cosiddetto Sitra, che ha mostrato evidenti lacune e problematiche di funzionamento". C'e' poi da dire, prosegue, che "il nuovo sistema non fa chiarezza anche su altre questioni: il 50% dei rifiuti italiani, soprattutto quelli pericolosi, e' destinato ad impianti di smaltimento finale all'estero (Francia, Germania, Austria). Come verra' gestito dal Sistri il tratto italiano percorso dai trasportatori stranieri?".

C'e' dell'altro. "Aprendo il sito del Sistri - dice - si legge che, in caso di gravi difficolta' applicative del sistema, un pronto intervento e' garantito entro 72 ore, ma e' un tempo infinito per chi e' sul campo e sta caricando o scaricando rifiuti". L'assitenza, insomma, "deve essere garantita in tempo reale".

Insomma, rileva Rispoli, "nessuno si oppone all'adozione dei sistemi informatici e di implementazione di controllo, ma e' la modalita' del Sistri che non funziona. Si potevano e si potrebbero sviluppare sistemi meno vessatori e piu' efficaci. Questo decreto ministeriale - conclude - si basa su un concetto di tracciabilita' dei rifiuti parziale e superficiale essendo la realta' molto piu' complessa. Il Sistri, infatti, non e' in grado di colmare lacune preesistenti che spesso invalidano la tracciabilita'. Mi riferisco in particolare al sistema delle autorizzazioni con cui operano gli impianti di smaltimento o di recupero. Un sistema fortemente disomogeneo sul territorio a volte anche fra province adiacenti. Tale disomogeneita' crea notevoli difficolta' non solo agli operatori ma anche agli enti di controllo. Se, infatti, i quadri prescrittivi su cui si basano le autorizzazioni cambiano cosi' fortemente sul territorio, i rifiuti con piu' facilita' si 'perdono'". In altre parole "il Sistri riesce a tracciare i viaggi compiuti dai rifiuti, ma non sana storiche inefficienze relative a quel che succede dentro gli impianti autorizzati sia di smatimento che di recupero. Inefficienze che inficiano alla radice la tracciabilita', nonostante il Sistri".

http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibil ... 37911.html
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