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cacciatori, rispettate le regole

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

cacciatori, rispettate le regole

Messaggioda mauri il 21/09/2009, 12:25

ieri ho letto di un litigio tra cacciatori per una lepre uccisa, è partito un colpo e... c'è stato il morto
mi raccomando attenzione, la caccia non è un gioco
queste sono le regole da rispettare
ricordo che chiunque puo' segnalare qualsiasi abuso alla polizia provinciale, corpo forestale dello stato, carabinieri e polizia di stato, polizia municipale,
mauri

LE PRINCIPALI REGOLE DELLA CACCIA

Distanze dalle case - La caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro. E’ vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore di 150 metri (L.157/92).

Distanze da strade e ferrovie - La caccia è vietata per una distanza di 50 metri dalle strade (comprese quelle comunali non asfaltate) e dalle ferrovie. E’ vietato sparare in direzione di esse da distanza inferiore a 150 metri (L.157/92).

Distanze da mezzi agricoli - La caccia è vietata a una distanza inferiore di 100 metri da macchine agricole in funzione (L.157/92).

Distanze da animali domestici - La caccia nei fondi con presenza di bestiame è consentita solo ad una distanza superiore a metri 100 dalla mandria, dal gregge o dal branco (L.R.50/93).

Trasporto delle armi - E’ vietato trasportare le armi da caccia, che non siano scariche e in custodia, all'interno dei centri abitati e delle altre zone ove è vietata l'attività venatoria, a bordo di veicoli di qualunque genere e nei giorni non consentiti per l'esercizio venatorio (L.157/92).

Mezzi vietati di caccia - Reti, trappole, tagliole, vischio, esche e bocconi avvelenati, lacci, archetti, balestre, gabbietrappola (L.157/92).

Giorni vietati - Martedì e venerdì sono giorni di assoluto silenzio venatorio anche se festivi (L.157/92).

Orari di caccia - La caccia è consentita da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto (L.157/92).

Stagione venatoria - Inizia la terza domenica di settembre e chiude il 31 gennaio (L.157/92).

Luoghi di divieto di caccia - Terreni di pianura innevati, stagni e laghi ghiacciati, terreni allagati, giardini privati, parchi pubblici, centri abitati, aree adibite a sport, parchi e riserve naturali, oasi, zone di ripopolamento, foreste demaniali (L.157/92).

Allenamento dei cani da caccia - E’ consentito dalla terza domenica di agosto fino alla seconda domenica di settembre, nei giorni di mercoledì, sabato e domenica, dalle ore 6 alle ore 11 e dalle ore 16 alle ore 20, su terreni incolti, boschivi di vecchio impianto, sulle stoppie, su prati naturali e di leguminose, non oltre dieci giorni dall'ultimo sfalcio. L’allenamento è poi consentito nei campi addestramento cani tabellati (L.R.50/93).

Colture agricole e caccia con i cani - L’accesso dei cani è vietato nei terreni coltivati a riso, soia, tabacco ed ortaggi. L’uso dei cani è consentito in numero massimo di due per cacciatore (L.R.50/93). L’esercizio venatorio è vietato in forma vagante sui frutteti, vigneti fino alla data del raccolto, coltivazioni di riso, soia e mais da seme (L.157/92).

Bossoli delle cartucce - E’ vietato abbandonare a terra i bossoli delle cartucce (L.157/92).

Omessa custodia dei cani da caccia - L’articolo 672 del codice penale “Omessa custodia e mal governo di animali” punisce chi lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele, animali pericolosi da lui posseduti.

“Poenta e osei” - Nei locali pubblici è vietato servire polenta e uccelli selvatici anche se sono appartenenti a specie cacciabili e abbattuti legalmente (L.157/92).

Violazione di domicilio - L’articolo 614 del codice penale “Violazione di domicilio” punisce chi si introduce nei giardini e nelle pertinenze delle abitazioni civili.

Uccisione e maltrattamento di cani, gatti, animali da cortile - L’articolo 638 del codice penale “Uccisione o danneggiamento di animali altrui” punisce chi uccide o rende inservibili, deteriora o avvelena gli animali che appartengono ai privati. L’art. 544 bis del codice penale punisce “L’Uccisione di animali” con incrudelimento. L’articolo 544 ter del codice penale punisce il “Maltrattamento di animali.”

Disturbo delle persone - L’articolo 659 del codice penale “Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone” punisce chi con rumori molesti disturba le occupazioni o il riposo delle persone.

Spari nei pressi delle abitazioni - L’art. 703 del codice penale “Accensioni ed esplosioni pericolose” punisce penalmente chi in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara con armi da fuoco
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il ministro zaia mangia pettirossi con polenta?

Messaggioda mauri il 21/10/2009, 17:59

purtroppo non vi è mai fine al peggio, ministro zaia perchè hai frettolosamente anticipato la chiusura del campo antibracconaggio del corpo forestale dello stato?
sei un bracconiere? non è una novità avere anche un ministro che abbia convivenze con i malfattori
hai interessi particolari nel brescano? beretta...
ami polenta e osei? lo sai che compi un reato anzi più reati
immediata risposta delle associazioni ambientaliste, il senatore della seta ha presentato anche un'interpellanza parlamentare
bravo, mauri

WWF, LAC, LAV, Legambiente, LIPU, sindacato SAPAF

Milano, 21 ottobre 2009

Comunicato stampa

La denuncia di ambientalisti e forestali:

Bracconaggio senza controlli nelle Valli bresciane

Le associazioni ambientaliste e il sindacato di Polizia Ambientale denunciano la chiusura anticipata del campo antibracconaggio di Brescia del Corpo Forestale

Chiusura anticipata per la più importante operazione di repressione del bracconaggio nelle Alpi e Prealpi lombarde: all'apice del passo dei migratori, la doccia fredda arriva direttamente dal Ministro Zaia, che ha disposto la chiusura anticipata dell'operazione antibracconaggio che ogni anno, nelle valli bresciane, contrasta con grande efficacia la caccia illegale.

Si chiama "Operazione Pettirosso" ed è attuata dal NOA, Nucleo Operativo Antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato, l'importante attività nazionale che ogni anno, nel periodo della migrazione, tiene sotto controllo il bracconaggio che tuttora affligge le valli bresciane. Quest'anno l'attività era già partita con un forte handicap: fare un campo di circa 4 settimane, contro le 5 degli anni passati. Ma ora, proprio nel momento più intenso del passo dei piccoli uccelli migratori, arriva lo stop: si dispone la chiusura anticipata del campo, e quindi dal prossimo fine settimana il rischio è l'impunità per i bracconieri che infestano con reti e trappole i boschi delle Prealpi bresciane. I forestali fino ad oggi hanno trasmesso alla Procura più di 70 notizie di reato (l'anno scorso la campagna si concluse con oltre 120 bracconieri colti sul fatto), quasi tutte per uccellagione affrontando con fermezza ed estrema professionalità situazioni di particolare gravità. Si ricorda ad esempio il tentativo di fuga su una moto da trial di un bracconiere, sorpreso sul fatto, che ha quasi investito un forestale ferendogli il braccio, per poi venire bloccato dagli altri agenti; un uccellatore, invece, è stato colto in flagranza di reato con 6 reti tese e altre 10 pronte nel capanno, successivamente una bonifica della stessa zona ha portato alla scoperta di altre ben 27 reti tese.

La tutela della biodiversità, la legalità venatoria, il rispetto per il popolo migratore è affidato alle forze della Polizia Forestale: l'attività di vigilanza venatoria della guardie volontarie delle associazioni ambientaliste, infatti, è resa sempre più difficile dalle mille difficoltà burocratiche che ostacolano la loro attività, ritardi nel rilascio dei rinnovi dei decreti, restrizioni del campo d'azione, ostracismi ingiustificati da parte delle stesse amministrazioni locali che, invece di gioire per la rallentata attività di controllo della caccia illegale, dovrebbero sostenere l'impegno dei cittadini attivi nella tutela dell'ecosistema.

WWF, Legambiente, LIPU, LAV, LAC, insieme al sindacato SAPAF (Sindacato Autonomo di Polizia Ambientale e Forestale) confidano in una iniziativa parlamentare che chieda conto di questa incomprensibile retromarcia nella lotta al bracconaggio, e chiedono ai Ministri delle Politiche agricole e dell'Ambiente di voler invece garantire al NOA la prosecuzione del campo antibracconaggio bresciano per incoraggiare la lotta contro l'illegalità ambientale.

L'Ufficio stampa Legambiente Lombardia 0287386480

L'ufficio stampa WWF 02 83133233

Ultime notizie dal campo antibracconaggio nelle valli bresciane

grazie alla presenza sul territorio dei volontari delle varie associazioni e degli agenti del corpo forestale specializzato contro il bracconaggio, sono stai presi con le mani su pettirossi oltre una settantina di bracconieri, centinaia gli archetti le trappoline (sempre più in aumento) e le reti trovate nascoste tra capanni nei boschi o nelle immediate vicinanze delle case, roccoli abusivi sotto sequestro ed attivi
Decine gli animali trovati morti o feriti, codibugnoli, frosoni tanto ambiti dopo la nuova deroga, fringuelli, peppole, lucherini e persino uno zigolo mucciato, gli immancabili pettirossi le vittime maggiormente catturate da questa spietata tradizione, sono le vittime più frequenti.
Tutti uccellini destinati allo spiedo, o per i richiami utilizzati dai capanni sempre più in aumento nelle valli bresciane.
Nei primi giorni il fenomeno sembrava in diminuzione, ma dopo una settimana ha avuto un'impennata proprio perché il bracconiere sistema i suoi arsenali solo se ne vale la pena, infatti visto il passo anomalo anche le trappole erano poche persino gli spari sembravano diminuiti, ma le valli bresciane non si smentiscono e ora il fenomeno è più che mai attivo.
La forestale grazie anche alle nostre segnalazioni ha portato a termine fantastiche operazioni, ma forse proprio perché troppo bravi, agli agenti del Noa è stato dato l'ordine di rientrare e la pattuglie torneranno a casa una settimana prima del previsto, nancanza di fondi.
Certo, veto e blocchi a tutto raggio, prima le guardie del wwf e delle altre associazioni ora il Noa
Stiamo coinvolgendo una trup televisiva per documentare tutto il marcio che ruota intorno al fenomeno nella speranza di poter sensibilizzare l'opinione pubblica.

Alle prossime novità
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