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Così il Nord perde il treno per l'Europa

MessaggioInviato: 07/09/2009, 10:09
da Gab
Forse e' tempo di riprendere tematiche come queste.
Sviluppo, occupazione, ambiente.
Si parla di governi inadempienti, sviluppo futuro del nord del paese, possibile occupazione e progetti "antichi" con impatti ambientali notevoli.
Insomma una serie di cosette che dovrebbero essere a noi care.

Gab



Così il Nord perde il treno per l'Europa
Il porto di Genova: partito il bando per i nuovi moli
da lastampa.it

Marsiglia può "rubare" a Genova il corridoio per Rotterdam
FERRUCCIO SANSA
GENOVA
Una buona notizia e una cattiva. La prima: le risorse per le infrastrutture che farebbero decollare l'economia del Nord ci sono. La seconda: i soldi sono in Olanda. È uno dei paradossi italiani: secondo gli studi della Bocconi, almeno 800 milioni di euro l'anno di tasse doganali per merci destinate all’Italia vengono incassati dai porti del Nord. Motivo? Le navi scelgono gli scali olandesi, Rotterdam e Anversa in particolare. Passano da Nord, nonostante il viaggio richieda cinque giorni di viaggio in più.

Ma il peggio deve ancora venire: il Corridoio 24 Genova-Rotterdam, la grande opera che, secondo gli esperti, potrebbe collegare efficacemente le industrie e i porti del Nord Italia con il resto d'Europa, rischia di essere «scippato» dalla Francia. Mentre da noi le opere vanno a rilento, i cugini d'Oltralpe corrono veloci. Il corridoio franco-spagnolo, Ferrmed, che da Algeciras (sullo Stretto di Gibilterra) collega Barcellona, Marsiglia e Lione, rischia di arrivare prima, tagliando fuori dai giochi Genova e tutto il Nord Italia, soprattutto il Piemonte.

«È vero, c'è il pericolo che la Francia arrivi prima di noi. Siamo tutti e due in Europa, ma questo non vuole dire. La concorrenza rimane, vince chi realizza prima le opere. La Francia fa il suo interesse, noi dobbiamo fare il nostro, arrivare prima», è l'allarme del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. Che, però, assicura: «Adesso il governo ha stanziato 500 milioni per il Terzo Valico tra Liguria e Pianura Padana, l'opera partirà entro l'anno». Mancano gli altri 5 miliardi necessari: «Tutte le grandi opere partono con una parte soltanto dei finanziamenti», assicura Matteoli. Insomma, tra ritardi, mancanza di fondi e polemiche l'Italia sta perdendo un'occasione unica di sviluppo. Parliamo di Liguria e Piemonte, visto che il Corridoio 24 nelle due regioni vale 30 mila posti di lavoro, ma il collegamento con l'Europa è essenziale per le imprese di tutto il Nord. La linea parte da Genova e arriva nel Basso Piemonte dove si biforca. Un ramo va a Milano, l'altro tocca le province di Alessandria e Novara.

Quindi la Svizzera e il cuore dell'Europa, fino a Rotterdam. Lo scopo, per l'Italia, è semplice: fermare l'emorragia di traffici che invece di arrivare nei porti liguri vanno nel Nord Europa. Di più: creare un «porto lungo», cioè una zona di raccolta, lavorazione e smistamento delle merci che coinvolga il Piemonte. Per capire basta andare a Rivalta Scrivia. In mezzo alla pianura ecco già centinaia di container: appena sbarcati a Genova sono stati portati qui, perché i porti oggi non finiscono in riva al mare.

«Un'occasione straordinaria. Mancano, però, diversi tasselli: l'adeguamento della linea tra Alessandria e Novara e del nodo ferroviario di Genova (che, però, è a buon punto)», racconta Alberto Cappato, segretario dell'Istituto Internazionale delle Comunicazioni. Il nodo - scorsoio, pare, che rischia di strozzare l'opera - è il tanto contestato Terzo Valico che collega la Liguria alla Pianura Padana. Il tempo sta per scadere: «La Svizzera ha promesso che per il 2018 terminerà il tunnel del Gottardo, se non partiamo adesso arriveremo in ritardo, le opere da realizzare richiedono almeno dieci anni», avverte Paolo Filippi (centrosinistra), presidente della Provincia di Alessandria. E racconta: «Da sette anni assistiamo a false partenze. Si fanno ancora promesse, mancano, però, i soldi: ci sono 500 milioni, ma divisi in tre anni, bastano appena per le strade di cantiere. Degli altri 5 miliardi non si sa nulla. E pensare che per Alessandria la logistica sarebbe un'occasione straordinaria, un volano senza uguali. A Rivalta, Novi, Arquata e Pozzolo sono già stati realizzati o progettati centri di smistamento e lavorazione merci che darebbero lavoro a migliaia di persone».

L'altro nodo essenziale del percorso sarà a Novara: «Qui il Corridoio 24 incrocerà il numero 5, Torino-Lione», spiega il sindaco Massimo Giordano (Lega). E prevede: «Se il progetto sarà realizzato avremo il problema di trovare manodopera, a noi non interessa essere un luogo di transito e smistamento. La merce sarà lavorata a Novara», è sicuro Giordano. Quasi sicuro, perché ammette: «Il governo è inadempiente, siamo in ritardo, non soltanto con il Corridoio 24, ma anche con le infrastrutture collegate».

Se non si farà presto, le merci prenderanno altre strade. La Francia, ma non solo. «Per Genova il corridoio europeo significa sopravvivenza, altrimenti perderemo i traffici con l'Africa che andranno a Marsiglia e Barcellona», è la paura di Luigi Merlo, presidente dell'Autorità Portuale. Bisogna correre, dunque. Con un rischio ambientale, sostiene Stefano Lenzi, responsabile legislativo del Wwf Italia. Il nodo è proprio il Terzo Valico: «Avrà un impatto pesante sull'ambiente». In nome dell'urgenza si punterà su un progetto che lascia perplessi molti. Dopo un secolo di batti e ribatti: il primo progetto per il nuovo Valico risale al 1903.

Re: Così il Nord perde il treno per l'Europa

MessaggioInviato: 07/09/2009, 16:47
da pianogrande
Eh sì.
Questi non sono problemi che si risolvano dalle pagine di Libero o dagli studi di canale cinque.
Questi problemi richiedono competenza decisione e tanta motivazione (e tanti soldi "veri").
Fatemi un nome, in quella ccozzaglia di cortigiani e maggiordomi, che abbia "interesse" a dedicarsi ad azioni del genere.
"Il governo è inadempiente" si dice in qualche punto dell'articolo.
Questa dichiarazione è palesemente falsa.
Come si fa a definire l'accozzaglia di cui sopra "il governo"?