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Mentre fa noi discute di altro, si muore di malasanità

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Scambiate le sacche di sangue muore una donna alle Molinette

Messaggioda franz il 07/09/2010, 21:30

Scambiate le sacche di sangue
muore una donna alle Molinette

L'errore di trasfusione potrebbe essere la causa del decesso, avvenuto nella notte. Le condizioni cliniche dell'anziana erano infatti "fortemente compromesse". Avviata un'indagine interna all'ospedale. Ignazio Marino ha predisposto l'invio dei Nas

Non ce l'ha fatta Irene G., 76 anni, la donna vittima di un errore di trasfusione ieri all'ospedale di Torino (LEGGI). L'episodio sabato scorso, quando la paziente è stata ricoverata per difficoltà respiratorie e una anemia cronica acuta; nella notte il peggioramento e poi il decesso.

Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, ha annunciato l'invio dei Nas a Torino per indagare su quanto accaduto. Una volta valutati i risultati dell'accertamento, non è esclusa l'apertura di una inchiesta in sede di commissione.

Da parte sua Roberto Pelisseri, figlio della vittima, non ha espresso l'intenzione di intraprendere vie legali se l'ospedale confermerà lo spirito collaborativo nell'accertare quanto accaduto. "Sono venute meno le procedure per l'identificazione del paziente", aveva infatti dichiarato il dottor Marco Rapellino, direttore della struttura qualità e gestione del rischio delle Molinette, l'ospedale più grande del Piemonte. "Un gravissimo errore - aggiunge - ma occorre aspettare l'autopsia per evidenziare il rapporto causa-effetto tra la trasfusione sbagliata e la morte".

Le condizioni cliniche dell'anziana erano fortemente compromesse. "Ma se c'è stata la responsabilità di qualcuno - sottolinea Rapellino - noi l'ammettiamo". L'ospedale ha già condotto una indagine interna dalla quale è emerso il venire meno delle procedure di identificazione del paziente.

La documentazione è stata consegnata alla Procura
, informata dallo stesso ospedale, e oggi pomeriggio la direzione sanitaria delle Molinette deciderà se sospendere in via cautelativa il medico responsabile della trasfusione, da questa mattina in ferie. "Un ottimo professionista - precisa Rapellino - che ora si sente distrutto".

(07 settembre 2010) www.repubblica.it
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Diverbio tra medici, neonato in coma

Messaggioda franz il 20/09/2010, 17:04

Non è il primo caso.
Sembra un'allegoria di quanto avviene in Italia in politica.
Gli esperti (o presunti tali) litigano ed il paziente è in coma.

Franz

Diverbio tra medici, neonato in coma
Ancora un caso a Messina

Diversità di vedute sulla scelta tra parto naturale e taglio cesareo. Il padre del piccolo ha aggredito il ginecologo

MESSINA - Un neonato è ricoverato in coma farmacologico nel reparto di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina, dove è nato, la settimana scorsa, dopo un diverbio tra due medici nella Ginecologia dell'ospedale «Papardo». La discussione - come la rissa avvenuta lo scorso 28 agosto per il caso del piccolo Antonio Molonia al Policlinico - è legata a diversità di vedute sulla scelta tra parto naturale e taglio cesareo per la puerpera 24enne, Ivana Rigano, già in avanzata fase di travaglio. Due giorni fa la donna e il marito 34 anni, Nicola Mangraviti, hanno deciso di presentare una denuncia-querela ai carabinieri e il sostituto della procura, Anna Maria Arena, ha aperto un'inchiesta, al momento, contro ignoti. Già acquisite dai carabinieri le cartelle cliniche.

IL PARTO - Il neonato - nato di oltre 4 chili - è ora intubato e tenuto in coma farmacologico, nella Terapia intensiva neonatale del Policlinico dov'è stato trasferito d'urgenza subito dopo il parto naturale al Papardo. Proprio per le sue dimensioni il piccolo sarebbe rimasto incastrato, al momento di venire al mondo, e quei secondi di mancanza di ossigenazione avrebbe creato lesioni cerebrali, ma anche agli arti. Il parto è avvenuto dopo molte ore di travaglio della 24enne. La puerpera, alla sua prima gravidanza, era in attesa del taglio cesareo deciso dal ginecologo Rosario Pino quando sarebbe intervenuto il primario Francesco Abate ed il suo aiuto Saverio Esposito che avrebbero addirittura strappato i moduli del consenso già firmato dai genitori ordinando che si procedesse invece col parto naturale. La donna ha poi potuto partorire soltanto 4 ore dopo.

LE CONDIZIONI DEL BIMBO - Il bambino intanto ha avuto una sofferenza post ischemica. «Abbiamo proceduto con la ventilazione e l'abbiamo sedato e intubato ed è in coma farmacologico», ha detto il professor Ignazio Barberi, direttore dell'unità operativa di terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina. «Il bambino - spiega Barberi - ha sofferto perché gli è mancato l'ossigeno ed è andato in asfissia. Al momento le condizioni sono serie ma in netto miglioramento, qualcosa di più preciso si potrà dire tra una settimana».

IL PADRE DI ANTONIO - Sull'argomento è stato interpellato anche Matteo Molonia, padre del bambino nato in sala parto al Policlinico di Messina mentre due medici litigavano. «È un dolore che si rinnova, un'esperienza che si ripete e sulla quale occorre che l'informazione resti con i riflettori accesi. È come vivere nuovamente quella drammatica esperienza - aggiunte Molonia - e come se quello che è accaduto fosse stato già dimenticato. Per questo continuo la mia battaglia per ottenere giustizia e affinchè il mondo dell'informazione continui a fare luce su quello che accade: non è per me o mia moglie, ma per le madri e i bambini di Messina».

MARINO - Sul fronte politico non mancano le reazioni al nuovo caso di malasanità: «In un mese due liti tra medici, due vite compromesse e due madri traumatizzate e sofferenti nella stessa città. Le notizie che arrivano dall'ospedale «Papardo»di Messina mi lasciano allibito e scioccato: ho avviato un'ulteriore istruttoria attraverso i carabinieri appartenenti al nucleo Nas della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale», dice in una nota, Ignazio Marino senatore del Pd e Presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale. Poi aggiunge: «I documenti che ne deriveranno andranno ad aggiungersi agli atti acquisiti dopo le tragiche vicende del Policlinico di Messina e di Policoro, Piove di Sacco e Reggio Emilia. Chi parla di errori umani e minimizza dovrebbe - aggiunge - cambiare idea definitivamente. È una emergenza, una falla del sistema che sta diventando letale per il nostro Paese. C'è bisogno di azioni concrete: la regolazione dell'intramoenia (già disciplinata con la legge 120 del 2007, di cui questo Governo ha ritardato l'applicazione fino all'inizio del 2013) e il mancato rispetto dei protocolli hanno fatto già abbastanza vittime, attendere ancora potrebbe soltanto lasciare spazio a nuove tragedie».

Redazione online
20 settembre 2010
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Malasanità anche al nord....

Messaggioda ranvit il 29/09/2010, 10:48

Non che la cosa mi allieti...

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http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... ef=HRER1-1

BERGAMO
Lite tra dottoresse per il cesareo
neonata nasce invalida al 100%
Il padre della bimba: "Abbiamo assistito a una discussione molto accesa. Fino a che è cambiato il turno dei medici e i nuovi arrivati hanno optato per il taglio. Ma ormai era tardi: mia moglie aveva l'utero lacerato e la bambina è nata con gravissimi problemi"


BERGAMO - Una bimba albanese è nata invalida agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dopo una presunta lite tra due dottoresse per decidere se intervenire o meno con un parto cesareo.

Secondo il padre della piccola, Saimir Zekaj, 38 anni, operaio albanese da 16 anni in Italia, la moglie sarebbe stata lasciata due giorni in sala travaglio con dolori fortissimi.

La bimba, nata al termine di una gravidanza tranquilla, è invalida praticamente al cento per cento e la madre non potrà più avere figli, a causa di lesioni all'utero.

La notizia, riferita questa mattina dal quotidiano online 'Bergamonews', risale al 30 gennaio scorso. Da allora la piccola Samantha è in ospedale con malformazioni gravi, nutrita da un sondino nell'addome. Un'indagine è stata avviata dopo la denuncia dei genitori.

"Abbiamo assistito a una discussione molto accesa tra due dottoresse - spiega il padre della bambina - una invitava a fare il cesareo, l'altra no. Fino a che è cambiato il turno dei medici e i nuovi arrivati hanno optato per il cesareo. Ma ormai era tardi: mia moglie aveva l'utero lacerato e la bambina è nata con gravissimi problemi".
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Malasanità anche al nord....

Messaggioda pianogrande il 29/09/2010, 11:46

Queste liti sul cesareo sono, ormai, troppo frequenti per essere una pura coincidenza.
Mi viene un dubbio.
Che esista una "cricca" del cesareo?
Sarebbe terribile una strumentalizzazione delle nascite e delle vite delle madri e dei bambini.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Malasanità anche al nord....

Messaggioda ranvit il 29/09/2010, 12:51

Da tempo si sa che esiste la "cricca del cesareo". Ci sono ospedali dove il cesareo è ampiamente maggioranza. Ci sono anche molte donne che vi ricorrono per ridurre i dolori.
Ma in questo caso.....è successo il contrario.

Vittorio
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Re: Malasanità anche al nord....

Messaggioda franz il 29/09/2010, 13:28

La malasanità è strutturale e quindi esiste ovunque, con % diverse.
Anche nel settore privato (ricordate l'incidente della camera iperbarica al galeazzi, 11 morti?)
Il tema è già trattato (da unn anno) in un altro thread e propongo di unificare il tutto, altrimenti sembra c he nell'altro si parli solo di malasanità al sud.
viewtopic.php?p=16380#p16380

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Re: Malasanità anche al nord....

Messaggioda ranvit il 29/09/2010, 16:07

Per me va bene.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Malasanità, la metà dei casi da due regioni

Messaggioda franz il 27/10/2010, 14:02

IL RAPPORTO
Malasanità, la metà dei casi da due regioni

ROMA - Sono 262 i casi di malasanità denunciati alla Commissione parlamentare sugli errori nella sanità e più della metà vengono da due sole regioni: Calabria e Sicilia. Sul totale dei casi, ben 163 riguardano vicende concluse con la morte del paziente.


I dati della Commmissione parlamentari su errori e disservizi. Da fine aprile 2009 a metà settembre 2010 registrati 242 episodi. In oltre la metà il paziente è morto. Dopo le due regioni del Sud si piazzano in coda Lazio, Campania, Puglia e Lombardia
http://www.repubblica.it/salute/2010/10 ... ef=HRER1-1


Malasanità, un caso ogni due giorni
Metà delle vittime in Calabria e Sicilia

Da aprile 2009 a metà settembre 2010 si contano 242 episodi: 163 hanno fatto registrare la morte del paziente

I numeri della commissione sugli errori in campo sanitario

MILANO - Un caso di malasanità ogni due giorni. E dunque 15 al mese. Sono i numeri finiti sotto la lente d'ingrandimento della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, diffusa dall'Adnkronos Salute. In poco più di un anno, dal primo ufficio di presidenza di fine aprile 2009 a metà settembre 2010, si contano 242 casi all'esame. Episodi di presunta malasanità, di cui 163 hanno fatto registrare la morte del paziente. O per errore diretto del personale medico e sanitario, o per disservizi o carenze strutturali. Episodi che dopo un esposto, una segnalazione, o magari un articolo di giornale, arrivano sul tavolo del presidente della Commissione Leoluca Orlando.

I NUMERI - Ben 163 vittime di cui 88 - praticamente la metà - concentrate in due sole regioni: Calabria (50) e Sicilia (38). L'analisi, se da una parte fa emergere il grande lavoro e la capillare attenzione da parte della Commissione, dall'altra mostra un lato sinistro della sanità nazionale: su 242 casi 'attenzionatì, ben 64 si sono verificati in Calabria, 52 in Sicilia, 24 nel Lazio, 15 in Campania, Puglia e Lombardia, 14 in Veneto, 12 in Toscana, 9 in Emilia Romagna, 8 in Liguria, 6 in Piemonte, 2 in Friuli Venezia Giulia e in Abruzzo, 1 in Trentino Alto Adige, Umbria, Marche e Basilicata. (fonte: Adnkronos)
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Re: ... si muore anche di "troppa sanità"

Messaggioda Iafran il 29/10/2010, 9:34

CLINICA MILANO: 15,6 ANNI A BREGA MASSONE
'Sono il capro espiatorio di una situazione piu' ampia'
http://temporeale.libero.it/libero/news ... 20021.html

E si dice che la sanità non interviene!
Quando se ne può fare a meno ... bisognerebbe farne a meno, se non ci fosse il dio denaro.
Quante ne fa questo dio, fa venire la vista (con un’operazione) ... a chi ci vede benissimo!
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Re: Mentre fa noi discute di altro, si muore di malasanità

Messaggioda Iafran il 13/01/2011, 16:50

http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... 75280/?rss

Costringeva i pazienti a operazioni inutili
Arrestato primario dell'ospedale di Ragusa

Il medico è accusato di avere effettuato interventi chirurgici per patologie inesistenti, di avere redatto false diagnosi e di avere indotto alcuni ricoverati a scegliere di essere operati a pagamento
di MASSIMO LORELLO
- - -

E come si risponde ai buchi del SSN?
Non controllando i bilanci e verificando le ragioni delle spese sostenute (opportunisti e ladri sono dappertutto in Italia) ma chiudendo gli ospedali e concentrando l'utenza in pochi presidi ("centri di eccellenza"), che scoppieranno di richieste di ricovero (ma anche di raccomandazioni politiche e di ... bustarelle: la salute non ha prezzo!).
Le interminabili code (per le prenotazioni) e le lunghe attese (per il posto letto) garantiranno un servizio migliore all'utenza? I casi di malasanità non si verificheranno più o saranno sempre all'ordine del giorno?

Quelli che ne pagheranno le conseguenze saranno i barellieri, gli autisti delle autoambulanze e i medici del Pronto Soccorso chiamati sempre a dare spiegazioni per gli immancabili "ritardi ad intervenire", però, più di loro, patiranno le conseguenze i malati (quelli delle parti periferiche ancora di più), che si vedranno sballottati fra un centro di eccellenza e l'altro. Ma, si sa, loro sono i "pazienti" e aspetteranno buoni buoni il loro turno!
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