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Approvato l'uso della RU486 in Italia?

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Approvato l'uso della RU486 in Italia?

Messaggioda pagheca il 31/07/2009, 12:18

Il punto interrogativo e' di dovere. C'e' da chiedersi se l'impiego di questo dispositivo sara' effettivamente approvato o se all'ultimo momento qualche scendiletto governativo del vaticano non riuscira' a imporre il suo volere.

La RU486 e' approvata in Europa in Francia (dove e' stata inventata, dal 1988), United Kingdom (1991), Sweden (1992), Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Olanda, Spagnia Svizzera (1999), Norvegia, USA, Russia e Ucraina (2000), Bielorussia, Lituania (2002), Estonia (2003), Moldavia (2004), Albania, Ungheria (2005), Portogallo (2007), Romania (2008). A tutto il 2000, piu' di 620,000 donne solamente in Europa ne hanno fatto uso con un numero limitatissimo di danni (da confrontare con quelli da parto e da aborto con altre tecniche). Se si tratta di soli 29 casi come sostiene il Vaticano e' veramente un farmaco miracoloso piu' innocuo dell'aspirina!

Al di fuori dell'Europa e' approvata in un gran numero di paesi che non sto qui a elencare.

In quasi tutti questi paesi il suo uso e' permesso fino a 49 o 63 (UK e Svezia) giorni di gestazione. Comunque, e' il caso di dirlo... Alleluia!


saluti

da http://www.repubblica.it

Lunga discussione votazione (4-1) nell'agenzia del farmaco
Potrà essere utilizzata solo in ambito ospedaliero ed entro la settima settimana
Ru486, via libera dall'Aifa
La pillola abortiva in Italia


Ru486, via libera dall'Aifa La pillola abortiva in Italia
ROMA - Via libera a maggioranza dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla pillola abortiva Ru 486. Il Consiglio di amministrazione dell'Aifa ha infatti approvato l'immissione in commercio del farmaco in Italia. La pillola è già commercializzata in vari paesi.

La votazione si è risolta con un risultato di quattro contro uno a favore della vendita. L'ok è venuto dal presidente del Cda dell'Agenzia Italiana del Farmaco, Sergio Pecorelli, e dai consiglieri Giovanni Bissoni, Claudio De Vincenti e Gloria Saccani Jotti. Ad esprimersi negativamente è stato invece Romano Colozzi, assessore alle Risorse e Finanze della Regione Lombardia.

La Ru486 potrà essere utilizzata in Italia solo in ambito ospedaliero, così come la legge 194 prevede per le interruzioni volontarie di gravidanza. Lo ha spiegato al termine della lunga riunione, Giovanni Bissoni, assessore alla Sanità dell'Emilia Romagna e componente del Cda.

Nelle disposizioni, ha aggiunto Bissoni, c'è un "richiamo al massimo rispetto della legge 194 e all'utilizzo in ambito ospedaliero. Dopo una lunga istruttoria è stato raccomandato di utilizzare il farmaco - ha aggiunto - entro il quarantanovesimo giorno, cioè entro la settima settimana". Entro questo termine, infatti, le eventuali complicanze sono sovrapponibili a quelle dell'aborto chirurgico.

Le prime reazioni corrispondono alle posizioni degli schieramenti da tempo in campo. L'Aied (Associazione italiana per l'educazione demografica) plaude la decisione del Cda dell'Aifa: "Ci si allinea con i paesi europei, recuperando un ritardo che ha penalizzato le donne italiane".

Durissimo, dall'altra parte, il senatore dell'Udc, Luca Volonté: "Con la commercializzazione della
pillola assassina trionfa la cultura della morte. E non è sicura: ricorrendo all'aborto chimico, donne e ragazze italiane che vogliono evitare una gravidanza indesiderata non faranno altro che uccidere di sicuro una vita umana mettendo in pericolo anche la propria. Mentre i decessi per l'assunzione della 'kill pill' sono accertate, le proprietà del farmaco restano ancora avvolte nel mistero. La mancata pubblicazione del dossier da parte della Exelgyn è un occultamento della verità scientifica che aggrava la totale mancanza di trasparenza nell'operazione messa a segno oggi".

(30 luglio 2009)
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