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c'è chi fà nonostante tutto

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

c'è chi fà nonostante tutto

Messaggioda mauri il 21/05/2009, 14:03

ciao, mauri



In difesa di Moby Dick

Attraverso i mari ghiacciati dell'Antartico pattugliano immense distese oceaniche per fermare i cacciatori di frodo. Un gruppo di temerari della Sea Sheperd Society armati di passione si lanciano contro le navi giapponesi. Le attaccano. Le speronano. E rischiano la vita per salvare le balene

Mi aveva salvato la vita. In mare. Ci siamo guardati negli occhi e ho intuito che lei capiva, anche se era solo una balena... La passione del capitano Paul Watson è cominciata con uno sguardo e una promessa: che per il resto della vita avrebbe lottato per proteggere le balene. Trent'anni dopo, il capitano parte ancora all'arrembaggio per impedire che vengano cacciate tra le acque ghiacciate dell'Antartico.

Ora la sua storia viene raccontata in una serie televisiva in onda su Animal Planet in sette episodi (ogni venerdì alle 22 sul canale 421 di Sky). Per tre mesi una troupe televisiva ha seguito le avventure del capitano Watson e del suo equipaggio mentre cercano di fermare la pesca di frodo delle navi giapponesi che in beffa alle leggi fanno razzie nei mari del Sud.

I nemici di Watson sono i barconi norvegesi, giapponesi, danesi e non solo, che violano le norme internazionali in materia di caccia dei cetacei, mettendo in pericolo l'ecosistema. A rischio non ci sono solo le balene, ma anche delfini, orche e molte altre specie che fanno gola. La carne di balena finisce nei piatti di ristoranti esclusivi, il suo olio serve perfino come lubrificante per i missili balistici.

Niente di nuovo. Una storia che nasce mille anni fa quando sono state scoperte le proprietà di questi animali che cantano e amano, hanno un cervello grosso quasi come quello umano e quattro lobi a differenza dei tre della maggior parte dei mammiferi.

Centinaia di anni dopo l'epoca in cui le ossa di balena servivano per i bustini e per il sapone e soprattutto l'olio per le lampade e i motori che hanno acceso la rivoluzione industriale, le balene, cacciate con mezzi sempre più sofisticati, continuano a morire, nonostante la scoperta del petrolio. Se non fosse per la Sea Shepherd Conservation Society
, che Watson ha fondato nel 1977, dopo essere stato, cinque anni prima tra i fondatori di Greenpeace, nell'ultimo anno, nel mondo sarebbero morte 500 balene in più. Ne restano poche decine di migliaia.

E i paladini delle balene sono pronti quasi a tutto per proteggerle. Vere e proprie operazioni di pattugliamento, in alcuni casi insieme alla guardia costiera, ma spesso soli quando ci si trova in mezzo al nulla polare. Pattugliano, localizzano. Cercano navi e poi le bloccano. Le assaltano. Le fermano. Le disturbano. Le sabotano.

La lotta tra la vita e la morte delle balene si fa ogni giorno più serrata e la guerra è impari: "Ci chiamano ecoterroristi, ci chiamano pirati, chiamateci come volete, noi non lasceremo morire questi animali". Spesso collaborano con la guardia costiera. Ma non essere un'istituzione li rende sospetti a molti.

Per uccidere una balena ci vogliono 25 minuti strazianti. Di urla, di lamenti, di giravolte nel mare. Mentre i compagni scappano nelle profonde oscurità del mare, chi muore resta solo, in balia delle fiocine e degli arpioni, dei cavi che tirano e la sollevano su una barca dove gli uomini la faranno a pezzi. Il capitano Watson, accompagnato da una trentina di volontari (più di 4 mila negli ultimi tre decenni) provenienti da tutto il mondo, tenta di fermare il massacro.

La diplomazia non è il loro forte. Speronano, usano cannoni d'acqua. "Non siamo violenti, ma siamo aggressivi", dice il capitano che in vita sua non ha mai fatto male a nessuno: "Attaccare oggetti non è violenza. Fare danni non è terrorismo". Dei suoi, invece, due sono stati rapiti, lui si è preso una pistolettata, molti sono stati minacciati e inseguiti. Anche il solo esserci può dare fastidio. E se vengono aggrediti dalle baleniere, sono pronti subito a informare la stampa, qualsiasi cosa pur di informare.

In nome delle balene. Accanto a lui, uomini e donne audaci devoti alla causa, molti vegetariani, molti ambientalisti e animalisti, ma quasi tutti con un vita regolare. Dall'avvocato all'informatico, dal fotografo al soldato. Uno di loro, Christopher Aultman, pilota di elicottero, 38 anni, prima di unirsi al team di Sea Shepard ha prestato sei anni alla Marina americana. Veterano della prima guerra del Golfo, ha conosciuto l'effetto disastroso di milioni di barili scaricati nel golfo Persico durante la guerra.di Barbara Schiavulli
(20 maggio 2009)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ck/2082771
mauri
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Re: c'è chi fà nonostante tutto

Messaggioda pianogrande il 22/05/2009, 23:05

I giapponesi sono un popolo, per me, un po' indecifrabile.
Resto male pensando a danesi e norvegesi.
Prendiamo sempre ad esempio la Scandinavia e dintorni per livello di civiltà e di benessere del cittadino ma anche loro i loro difettacci ce li hanno.
Comincio a vederli circondati da un accecante alone di egoismo ed ipocrisia.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: c'è chi fà nonostante tutto

Messaggioda mauri il 25/05/2009, 8:44

pianogrande ha scritto:Comincio a vederli circondati da un accecante alone di egoismo ed ipocrisia.


rivolgi il tuo pensiero anche a noi italiani

http://guardieambientali.splinder.com/t ... a+illegale

http://www.e-coop.it/portalWeb/coop.por ... E_PAGE=YES

purtroppo l'unico male che affligge la terra è l'avidità di noi umani, le soluzioni sono 2
abolire il businnes
eliminare gli umani
buona settimana, mauri
mauri
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