Antitrust Ue multa Intel per 1,06 mld

Secondo la ricostruzione di Bruxelles, il colosso Usa non si è limitato
ad essere scorretto, ma ha violato norme fondamentali dell'ordinamento
Antitrust Ue multa Intel per 1,06 mld
E' la sanzione più alta mai inflitta
Tra i comportamenti nel mirino del commissario Kroes gli sconti ai fabbricanti
di computer e l'accordo con il distributore, per togliere terreno alla concorrenza
BRUXELLES - Multa record dall'Antitrust Ue alla Intel per abuso di posizione dominate nel mercato dei microprocessori: il gigante americano dei chip dovrà pagare 1,06 miliardi di euro. Si tratta della sanzione più alta mai inflitta dalla Commissione europea. Il precedente "record" appartiene a Microsoft che nel 2008 fu multata per 899 milioni di euro.
Per l'Antitrust il comportamento di Intel è stato non solo scorretto, ma ha violato norme fondamentali: "Intel - ha commentato il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes - ha danneggiato milioni di consumatori europei agendo deliberatamente per tenere i concorrenti fuori dal mercato per i processori da computer per molti anni. Un'infrazione così grave e così sostenuta nel tempo delle regole antitrust Ue non può essere tollerata".
"Per tutto il periodo ottobre 2002-2007 - si legge nel comunicato diffuso a Bruxelles - Intel ha avuto una posizione dominante nel mercato mondiale dei CPU x86, per almeno il 70% della quota di mercato". L'Antitrust Ue ricorda che il mercato mondiale di questi microprocessori rappresenta circa 22 miliardi di euro l'anno, la quota europea è di circa il 30% del totale.
Inoltre la posizione dominante di Intel non sarebbe frutto del caso, a detta di Bruxelles, ma di pratiche commerciali illegali. "La Commissione - si legge infatti nel comunicato - ha ritenuto che Intel abbia fatto ricorso a due specifiche forme di pratiche illegali. Primo, Intel ha dato sconti integralmente o parzialmente occulti a fabbricanti di computer a condizione che le acquistassero la totalità o la quasi totalità dei processori x86 di cui avevano bisogno".
Inoltre, si legge ancora nel comunicato, "Intel ha effettuato pagamenti diretti in favore di un grande distributore a condizione che questo vendesse esclusivamente computer dotati di processori x86. Questi sconti e pagamenti hanno effettivamente impedito ai clienti, e, in fin dei conti, ai consumatori, di rivolgersi a prodotti alternativi".
Infine, "Intel ha effettuato pagamenti diretti a favore di fabbricanti di computer allo scopo di arrestare o ritardare il lancio di prodotti specifici contenenti processori di tipo x86 dei concorrenti e di limitare i circuiti di vendita utilizzati da questo prodotti". La Commissione cita tra i fabbricanti di computer coinvolti Acer, Dell, Hp, Lenovo e Nec. Il distributore è Media Saturn Holding, proprietario della catena MediaMarkt (in Italia MediaWorld).
E quindi, secondo l'Antitrust Ue, "riducendo la capacità dei concorrenti di fare concorrenza attraverso la qualità intrinseca dei loro prodotto, le azioni di Intel hanno minato la concorrenza e l'innovazione".
(13 maggio 2009)
www.repubblica.it
ad essere scorretto, ma ha violato norme fondamentali dell'ordinamento
Antitrust Ue multa Intel per 1,06 mld
E' la sanzione più alta mai inflitta
Tra i comportamenti nel mirino del commissario Kroes gli sconti ai fabbricanti
di computer e l'accordo con il distributore, per togliere terreno alla concorrenza
BRUXELLES - Multa record dall'Antitrust Ue alla Intel per abuso di posizione dominate nel mercato dei microprocessori: il gigante americano dei chip dovrà pagare 1,06 miliardi di euro. Si tratta della sanzione più alta mai inflitta dalla Commissione europea. Il precedente "record" appartiene a Microsoft che nel 2008 fu multata per 899 milioni di euro.
Per l'Antitrust il comportamento di Intel è stato non solo scorretto, ma ha violato norme fondamentali: "Intel - ha commentato il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes - ha danneggiato milioni di consumatori europei agendo deliberatamente per tenere i concorrenti fuori dal mercato per i processori da computer per molti anni. Un'infrazione così grave e così sostenuta nel tempo delle regole antitrust Ue non può essere tollerata".
"Per tutto il periodo ottobre 2002-2007 - si legge nel comunicato diffuso a Bruxelles - Intel ha avuto una posizione dominante nel mercato mondiale dei CPU x86, per almeno il 70% della quota di mercato". L'Antitrust Ue ricorda che il mercato mondiale di questi microprocessori rappresenta circa 22 miliardi di euro l'anno, la quota europea è di circa il 30% del totale.
Inoltre la posizione dominante di Intel non sarebbe frutto del caso, a detta di Bruxelles, ma di pratiche commerciali illegali. "La Commissione - si legge infatti nel comunicato - ha ritenuto che Intel abbia fatto ricorso a due specifiche forme di pratiche illegali. Primo, Intel ha dato sconti integralmente o parzialmente occulti a fabbricanti di computer a condizione che le acquistassero la totalità o la quasi totalità dei processori x86 di cui avevano bisogno".
Inoltre, si legge ancora nel comunicato, "Intel ha effettuato pagamenti diretti in favore di un grande distributore a condizione che questo vendesse esclusivamente computer dotati di processori x86. Questi sconti e pagamenti hanno effettivamente impedito ai clienti, e, in fin dei conti, ai consumatori, di rivolgersi a prodotti alternativi".
Infine, "Intel ha effettuato pagamenti diretti a favore di fabbricanti di computer allo scopo di arrestare o ritardare il lancio di prodotti specifici contenenti processori di tipo x86 dei concorrenti e di limitare i circuiti di vendita utilizzati da questo prodotti". La Commissione cita tra i fabbricanti di computer coinvolti Acer, Dell, Hp, Lenovo e Nec. Il distributore è Media Saturn Holding, proprietario della catena MediaMarkt (in Italia MediaWorld).
E quindi, secondo l'Antitrust Ue, "riducendo la capacità dei concorrenti di fare concorrenza attraverso la qualità intrinseca dei loro prodotto, le azioni di Intel hanno minato la concorrenza e l'innovazione".
(13 maggio 2009)
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