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ENERGIA - Il nuovo corso virtuoso

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

ENERGIA - Il nuovo corso virtuoso

Messaggioda ranvit il 23/04/2009, 19:31

ENERGIA
Il nuovo corso virtuoso
dei Paesi in via di sviluppo
Documento della Banca Mondiale presentato al G8 di Siracusa: diventa concreto l'impegno della Cina e degli altri stati di nuova industrializzazione
dal nostro inviato ANTONIO CIANCIULLO

SIRACUSA - La partita energetica si apre a tutto campo. Dopo l'ingresso sulla scena di un big player come gli Stati Uniti di Obama si moltiplicano i segnali di cambiamento. E a sorpresa, nel documento presentato dalla Banca Mondiale al G8 di Siracusa, i paesi di nuova industrializzazione non figurano più solo alla voce "problemi". E' vero che l'87 per cento della crescita dei consumi sarà concentrata in questi Paesi, un processo inevitabile visto che oltre un miliardo di nuovi consumatori si apprestano a entrare nel mercato. Ma l'impegno dei governi comincia a diventare concreto aprendo così uno spiraglio di ottimismo per il vertice di Copenaghen che a dicembre dovrà tracciare la mappa del rilancio degli impegni di Kyoto coinvolgendo - in vario modo - Stati Uniti e Paesi di nuova industrializzazione.

Ad esempio, se si prova a misurare il peso percentuale delle misure pro green economy sull'intero pacchetto fiscale, si scopre che la Corea del Sud sta all'81 per cento, la Cina al 38 per cento, la Francia al 21, la Germania al 13, gli Stati Uniti al 12, il Canada all'8, il Regno Unito al 7, la Spagna al 6. E l'Italia? L'Italia è ferma a quota 1,3 per cento.

Se aggiungiamo che la Cina ha adottato un target di aumento dell'efficienza energetica del 20 per cento tra il 2005 e il 2010, che conta la maggiore industria mondiale nel campo del fotovoltaico, che ha il record di solare termico e il più alto tasso di crescita dell'eolico, otteniamo la misura del cambiamento di rotta del gigante asiatico. Mentre il Brasile ha per la prima volta proposto di abbattere drasticamente il tasso di deforestazione dell'Amazzonia che costituisce il principale problema climatico dell'America meridionale.

La partita si apre anche perché in ballo c'è una torta che suscita molto interesse. Secondo la Banca Mondiale sarebbe opportuno prevedere il prossimo anno un stimolo fiscale verde globale da 400 miliardi di dollari. Nei Paesi in via di sviluppo bisognerà poi investire 220 miliardi di dollari all'anno per mitigare gli effetti del cambiamento climatico (rilanciando soprattutto efficienza energetica e rinnovabili) e 30 miliardi di dollari l'anno per l'adattamento alle conseguenze negative ormai inevitabili (il danno può essere significativamente ridotto ma non annullato).

La non azione del resto avrebbe un costo insostenibile. Secondo il rapporto "Diritto alla sopravvivenza" realizzato da Oxfam Internazionale e diffuso in Italia da Ucodep, nel 2015 potrebbero essere 375 milioni le persone colpite ogni anno da calamità legate al cambiamento climatico (oggi sono 250 milioni).

(23 aprile 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
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Re: ENERGIA - Il nuovo corso virtuoso

Messaggioda mauri il 24/04/2009, 11:33

ottime nuove dal fronte, sperem, intanto a scansano hanno fatto della potenziale discarica un parco giochi
una mappa dei depositi temporanei
http://italy.indymedia.org/news/2003/11/429883.php

e le 4 nostrane
http://www.geocities.com/energia_nucleare/

che potremmo trasformarle in mausolei per...
ciao, mauri


Nucleare giù, rinnovabili ok
Energia, l'Italia cambia
Dati sorprendenti dalla relazione ministeriale sullo stato dell'ambiente presentato al G8 di Siracusa. Ma la questione più delicata restano i trasporti dall'inviato ANTONIO CIANCIULLO

SIRACUSA - "L'energia nucleare perde quote di mercato, passando dal 15 per cento nel 2006 al 13 per cento entro il 2015 e al 10 per cento entro il 2030. La quota di energia rinnovabile aumenterà considerevolmente, passando dal 18 per cento del totale di energia elettrica nel 2006 al 20 per cento nel 2015 e al 23 per cento nel 2030". Non è un testo di Greenpeace, ma la relazione sullo stato dell'ambiente preparata dal ministero dell'Ambiente in occasione del G8 ambiente di Siracusa. Un dato che non collima perfettamente con l'enfasi che in questa tre giorni di dibattito viene dedicato al tema nucleare nel contesto italiano.

Anche perché proseguendo la lettura si ha la percezione delle conseguenze positive in campo economico e occupazionale legate alla crescita progressiva delle rinnovabili: la produzione di elettricità da rinnovabili sorpasserà il gas diventando la seconda fonte a livello globale (dopo il carbone) prima del 2015. Cioè domani in termini industriali. La produzione di energia eolica crescerà di 11 volte diventando il numero due nel campo delle rinnovabili (al primo posto resterà l'idroelettrico) entro il 2010. Nella Ue la quota di energia eolica raggiungerà il 14 per cento entro il 2030.

L'osso duro nella battaglia per contenere gli sprechi energetici diventeranno sempre più nettamente i trasporti. I tre quarti del previsto aumento della domanda di petrolio a livello mondiale verranno assorbiti dal boom della mobilità che continua a crescere in modo irrazionale, largamente orientata sulla modalità gomma e sul trasporto privato. Tra il 2005 e il 2030 si passerà da 650 milioni di veicoli sulla scena mondiale a 1,4 miliardi: oltre il doppio.

Quanto all'Italia finora i tentativi di ridurre la dipendenza energetica sono falliti: si è passati dall'82,8 per cento del 1990 all'85,8 del 2007. Qualche segnale positivo è comunque arrivato negli ultimi tempi. Nel 2007, ad esempio, la domanda di energia elettrica è aumentata solo dello 0,7, la metà rispetto all'aumento del Pil (un dato in parte legato a un clima invernale più mite). L'altro elemento positivo è dato dalla diminuzione delle emissioni serra che in Italia, per il terzo anno consecutivo, sono in calo.
http://www.repubblica.it/2009/04/sezion ... fonda.html
mauri
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