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città intelligenti - opportunità e rischi democratici

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

città intelligenti - opportunità e rischi democratici

Messaggioda trilogy il 02/09/2019, 11:50

Città intelligenti: l’italiana che rende smart Barcellona. E a Milano...

Secondo la World Bank, nei prossimi 25 anni le città arriveranno a ospitare 6 miliardi di persone. E non c’è contesto — le aree urbane — in cui sia più urgente valutare l’impatto presente e futuro della tecnologia sulle nostre vite. Basti pensare che alcune settimane fa la stampa britannica ha riportato come le telecamere a circuito chiuso della zona (centrale) londinese di King’s Cross siano state equipaggiate con un software di riconoscimento facciale «nell’interesse della sicurezza pubblica». Il Garante per la privacy britannico e il sindaco di Londra Sadiq Khan sono subito intervenuti chiedendo garanzie su «come viene esattamente utilizzata questa tecnologia» da parte di un privato (un consorzio composto da Argent, Hermes Investment Management e AustralianSuper). Ecco: quello del riconoscimento facciale è il primo esempio di come la promessa, in questo caso di sicurezza, debba viaggiare in parallelo — anzi, ancor meglio essere preceduta — da paletti chiari. Chi deve e può fare cosa e come.

Ce lo si chiede, allargando l’analisi, anche al cospetto del duello a distanza fra i due modelli più interessanti delle cosiddette smart city: la Barcellona della riconfermata sindaca Ada Colau e della chief technology e digital innovation officer, l’italiana Francesca Bria, e il progetto della controllata di Alphabet-Google Sidewalks Labs, che vuole tirare al massimo l’elastico dell’innovazione urbana nei quartieri Quayside e Villiers West del lungomare di Toronto per poi espandersi altrove. L’ambizioso piano dei californiani da 1.524 pagine è stato messo sul tavolo in giugno e attende l’approvazione delle autorità locali nei primi mesi del prossimo anno. Mountain View immagina un monitoraggio costante delle abitudini e degli spostamenti dei cittadini e un’elaborazione in tempo reale dei dati per semplificare e ottimizzare vita e servizi. Poi, più biciclette, reti 5G superveloci, alloggi economici e aria più respirabile, con una riduzione delle emissioni di gas serra dell’85 per cento rispetto al centro di Toronto. E, dice Sidewalk Labs, 44 mila nuovi posti di lavoro e un contributo di 14,2 miliardi di dollari canadesi all’anno al Pil del Paese entro il 2040. L’investimento iniziale è di 900 milioni di euro, al timone c’è l’ex vice sindaco di New York Dan Doctoroff.

Per Bria, che da settembre lavorerà con l’economista Mariana Mazzucato all’University College London, quello di Sidewalk è «un paradigma da ribaltare: loro partono dalla connettività, dai Big data e dai sensori e poi si domandano a cosa serva una città intelligente». E voi? «Noi abbiamo messo al centro i bisogni reali delle persone: con la piattaforma open source Decidim abbiamo creato un processo ibrido di partecipazione digitale e sui territori», dichiara a Bria L’Economia. I numeri: «Quarantamila persone hanno contribuito a definire il programma dell’amministrazione su temi cruciali come mobilità sostenibile, diritto alla casa o politiche culturali a cui ci siamo approcciati usando le tecnologie esistenti. Il 70 per cento delle proposte del nostro piano è venuto dai cittadini».

Intanto, il progetto canadese deve fronteggiare numerose preoccupazioni, nonostante Alphabet abbia promesso di rispettare la privacy dei cittadini e di non cedere i loro dati a terze parti. Nelle conclusioni del loro paper Urbanism Under Google: Lessons from Sidewalk Toronto, le docenti della Rutgers Law School e della University of Western Australia Law School, Ellen Goodman e Julia Powles, scrivono che «il problema non è la tecnologia di per sé o l’innovazione urbana, ma la privatizzazione, la trasformazione della piattaforma in un marketplace (platformization, ndr), il dominio e la centralità e il potere enormemente asimmetrico di un gruppo privato e il controllo che sarà in grado di esercitare su ogni aspetto della città». In parole povere, il timore è che Alphabet-Google approfitti del suo ruolo per violare i dati e i diritti e sovvertire il processo democratico. «I cittadini devono invece essere sicuri che le informazioni rimangano di loro proprietà, vengano raccolte da un’infrastruttura pubblica, in forma critptata e anonimizzate; e aperte a terzi in modo chiaro e trasparente per stimolare l’ecosistema», dice Bria.

Roberta Cocco, assessora alla Trasformazione digitale e Servizi civici di Milano, che con Barcellona fa parte della coalizione delle città per i diritti digitali — «il loro vantaggio è che sono a statuto indipendente e possono legiferare» — ritiene che si debba tenere a mente l’obiettivo: «Diversamente dagli over the top, per noi è importante dare servizi ai cittadini nel rispetto della loro privacy. Le mole di dati da gestire è notevole: si pensi solo all’anagrafe, singolo repository di tutti i dati delle persone fin dalla nascita. O alla necessità di garantire la consultazione sicura e protetta del fascicolo digitale, già visitato da più di 400 mila persone». «Oppure — prosegue Cocco — se, come è accaduto a Milano, in 70 mila danno il consenso, possono ricevere la tassa sui rifiuti e le informazioni su come pagarla direttamente via email. La protezione deve essere altissima. I dati offrono grandi opportunità ma corrispondono ad altrettanto consistenti responsabilità». Osservare come verranno onorate e gestite nel caso canadese come in quelli europei (ci) racconterà qualcosa in più su come vivremo le città di domani, nella consapevolezza che le decisioni determinanti vadano prese oggi

fonte: https://www.corriere.it/economia/consum ... 27b6.shtml
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Re: città intelligenti - opportunità e rischi democratici

Messaggioda franz il 03/09/2019, 9:02

Anche i cittadini diventano "smart" cercando di sfuggire al riconoscimento facciale :-)

I nuovi cittadini saranno così?

https://www.youtube.com/watch?v=ssbAfSE ... e=youtu.be£

E le industrie studiano e propongono prodotti nuovi

https://www.youtube.com/watch?v=HbXvZ1X ... e=youtu.be
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