Pazienza, vi procurerete i soldi necessari andando a lavorare in una acciaieria che emetta 1/2 chilo di diossina all'anno (come l'Ilva solo fino a 7 anni fa....oggi 3 grammi all'anno) o in un inceneritore (ma di quelli tradizionali)

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franz ha scritto:lucameni ha scritto:Quindi, come nel caso della mafia, se prima hanno dormito che dormano anche ora.
Logica che non fa una grinza. E quindi prendiamocela con chi adesso fa rispettare la legge. Pretendere le omissioni in quanto consuetudine.
Non male. Logica cristallina, complimenti.
Veramente sulla mafia i giudici, a che mi risulta, non hanno mai dormito. Infatti molti sono le vittime nella magistratura.
Sull'acciaieria di Taranto invece si. Se esiste un obbligo di azione penale, non è stato esercitato quando l'acciaieria si chiamava "Italsider". Questo vuol dire che oggi la legge non debba essere fatta rispettare? Si, certo che che va fatta rispettare ma con il buon senso. Non si puo' chiudere dall'oggi al domani uno stabilimentio che dà lavoro, indotto compreso, a 24'000 persone e rappresenta il 75% del reddito di una città. Quindi chi è stato colpevolmente inerte in passato (che sia un politico oppure un giudice) sa che deve agire con gradualità, anche perché nel frattempo la situazione dell'inquinamento è oggettivamente migliorata. Se esiste discrezione nell'azione penale, come in quella politica, si puo' e si deve procedere per gradi. Cosa che si sta facendo da vari anni con notevoli invenstimenti.
Ci sono mille modi per farlo e bloccare la produzione non è certo il piu' intelligente.
lucameni ha scritto:La legge o si rispetta o non si rispetta. Non ci sono vie di mezzo.
lucameni ha scritto:Le Fiamme gialle partono dall'ormai famoso incontro fra Archinà e Lorenzo Liberti - consulente tecnico dei magistrati che secondo la Procura avrebbe ricevuto da Archinà diecimila euro per favorire il gruppo siderurgico nelle relazioni da consegnare ai pubblici ministeri - e finiscono col disegnare uno scenario inquietante di accordi sottobanco, tentativi di condizionamenti, versioni da costruire a tavolino per la stampa
... Liberti aspetta dall'Arpa (Agenzia regionale protezione e ambiente) alcuni dati sui rilevamenti della diossina. «E diamoglieli noi, dai!» dice Fabio Riva. E Archinà: «In modo che io potrei lavorargli... a dire... sulla quantità piuttosto che sul profilo». «Darglieli in anteprima - traducono i finanzieri - significa che così Archinà potrà iniziare a lavorare sul Liberti affinché (...) attesti che comunque le emissioni di diossina prodotte dal siderurgico siano in quantitativi notevolmente inferiori a quelli accertati all'esterno».
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