e infatti è nato l'allevamento, l'agricoltura, silvicoltura...
io mi riferivo all'oggi, >si mantengono gli equilibri dell'ecobiosistema, almeno quelli che sono rimasti<
salvare il salvabile se possibile, uno dei tanti es
http://www.wwf.it/client/render.aspx?ro ... &content=0se tutti gli scarichi invece di finire nei mari-fiumi fossero raccolti e trattati s'invertirebbe l'antropizzazione con grande sollievo di tutti i suoi abitanti, non credo sia così difficile, investire in questo si crea ricchezza e nuovi posti di lavoro, torniamo finalmente a fare il bagno nei fiumi, oggi con una manciata di euro di tassa scaricano a piacimento, sono dei criminali e ancora più criminali sono le leggi che lo permettono e noi che non diciamo nulla
il wwf fa questo per il 2009
http://www.wwf.it/client/render.aspx?co ... &root=3178ed è un fare grazie al contributo di tutti i soci attivi e non
http://www.panda.org/la notizia che riporto certamente è da prendere con le molle ma è inconfutabile la conclusione finale, ricerca e tecnologia innovativa
ciao, mauri
ps
il paradosso e l'estremo è che in un'ora di internet ho prodotto 120 gr di co2
Metà della popolazione mondiale a rischio crisi alimentare
Venerdì 09 Gennaio 2009
"Il sistema agricolo globale non si adatterà ai cambiamenti climatici in atto" è quanto prevede uno studio americano pubblicato su Science, questo significa che tre miliardi di persone, non solo nei Paesi più poveri, saranno costretti a fronteggiare una crisi alimentare senza precedenti entro la fine del secolo.
La ricerca, coordinata da David Battisti dell'università di Washington a Seattle e da Rosamond Naylor dell'università di Stanford ha considerato 23 modelli climatici sui quali si è basato l'Intergovernmental Panel on Climate Changes 2007 ( IPCC) per le previsioni delle temperature climatiche del pianeta fra il 2050 e il 2090.
Combinando questi dati con osservazioni dirette, la ricerca ha calcolato che vi è oltre il 90% delle probabilità che fra il 2080 e il 2100 gli eccessi di circa 3,7 gradi centigradi, registrati raramente nel secolo scorso, rappresenteranno la media stagionale nelle fasce tropicali e subtropicali del pianeta.
La zona rossa in cui, secondo i due ricercatori, ci si potrebbe trovare ad avere serie difficoltà, è oggi apopolata dalla metà della popolazione globale, tre miliardi di persone ( secondo le stime destinate a raddoppiare per la fine del secolo) molte delle quali già soffrono gli stenti delle crisi alimentari, vivono con meno di due dollari al giorno e dipendono per il sostentamento in primo luogo dall'agricoltura.
L'area si estende dal sud degli Stati Uniti, fino al Nord dell'Argentina e al sud del Brasile; e dall'India settentrionale fino alla Cina meridionale e al sud dell'Australia, prendendo tutta l'Africa. Per prevedere l'impatto dei cambiamenti climatici sulla popolazione che abita queste regioni la ricerca ha anche tenuto conto di tre recenti esempi di temperature estreme stagionali che hanno danneggiato il sistema dell'agricoltura. Come l'estate del 2003 nell'Europa Occidentale (compresa l'Italia) quando l'anomalia fu di circa 3,5 gradi rispetto alla media con gravi effetti sulla produzione alimentare, l'estate del 1972 nell'Unione Sovietica che fu la grande responsabile dell'impennata del prezzo del grano e la siccità nel Sahel (a sud del Sahara) che negli anni Settanta e Ottanta fu causa di una terribile carestia nella fascia di terra africana che separa il deserto dalla zona più umida. Nel futuro, è l'allarme dei due scienziati, secondo quanto riportato dall'Ansa, "quando l'innalzamento delle temperature sopra le medie stagionali non sarà un fenomeno sporadico ma più frequente e diffuso a causa soprattutto dei gas serra, la crisi della produttività dei raccolti e del bestiame diventeranno un fenomeno globale".
L'unica salvezza, secondo i ricercatori, potrebbe venire dalla ricerca e dalla tecnologia. È chiara la direzione in cui sta andando il termometro del pianeta, sottolinea Naylor, e per questo "dovremmo investire nell'adattamento per sviluppare nuove varietà di piante resistenti al calore e alla siccità e sistemi di irrigazione innovativi".
fonte greenplanet.net