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Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda franz il 27/01/2012, 14:39

flaviomob ha scritto:Intanto non capisco dove Martone dimostri l'assioma che laurearsi tardi equivalga a entrare tardi nel mondo del lavoro: molti iniziano a lavorare prima della laurea e proprio per questo motivo ritardano gli esami e la discussione della tesi. Poi bisogna dire che l'università italiana è piuttosto anomala rispetto ai paesi più avanzati d'Europa, in cui si incentiva il giovane a studiare e a trovar casa nelle città universitaria, mentre da noi si debbono affrontare tasse universitarie sempre crescenti, affitti abnormi, mantenersi agli studi e per chi non vive con i genitori

Immagino che l'entrata nel mondo del lavoro come laureato sia un po' diversa, in linea di principio, di quella precaria durante gli studi. Quindi se questo è vero (perché se non lo fosse allora cosa serve laurearsi?) non serve che Martone dimosti una cosa che tu stesso, capisci da solo, come ognuno di noi. In secondo luogo l'uni italiana è anomala per tanti motivi (baronie e nepotismo, dequalificazione rispetto agli standard internazionali, salvo piccole eccezioni che non devono essere usate come foglia di fico) ma non per quello che dici tu, che non riguarda l'Università bensi' il sistema di welfare. Borse di studio e prestiti allo studio infatti non sono un problema dell'università "tal dei tali" ma del sistema nazionale o locale di sostegno allo studio. So bene a cosa ti riferisci (e sono d'accordo) ma non è un'anomalia universitaria. Le università (pubbliche o private) non devono guardare a come uno ha i soldi o meno per studiare, ma devono dare un servizio uguale per tutti. È la collettività che deve mettere tutti in condizione di studiare.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda Stefano'62 il 27/01/2012, 14:45

lucameni ha scritto:Ma andando appunto sul concreto, al di là del personaggio che ha espresso giudizi così disinvolti e sbrigativi, questo signore ha fatto un quadro realistico di com'è l'Università italiana? Ubiversità che - continuo a dire - vive gravi problemi.
Niente se non frase che pare voler addossare le magagne in capo ai "fannulloni".
Mi pare approccio alla Brunetta, del quale non a caso il nostro Michel era sodale.

Giusto.
Poi io penso che uno possa anche pensare che uno che si laurea tardi perchè giocherella invece di studiare sia uno sfigato,opinione personale più o meno condivisibile,ma sempre legittima come tale.
Il punto però è che ci sono tanti altri motivi per cui uno può laurearsi tardi,e che comunque i problemi veri sono altri.
E questa generalizzazione arbitraria non contribuirà a risolverli.
Alla Brunetta,appunto.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda franz il 27/01/2012, 15:32

Stefano'62 ha scritto:Il punto però è che ci sono tanti altri motivi per cui uno può laurearsi tardi,e che comunque i problemi veri sono altri.

Ok, ma il confronto è internazionale e possiamo vedere in quant anni si laurea un tedesco, un francese, un inglese.
Questo è un dato preciso. I problemi sono altri? OK, ma quali? Se il 40% ' fuori norma (un ritardo di due anni sulla laurea di te!!!) è tutta colpa della società cinica e bara, della sfiga di montezuma? E chi paga (domanda retorica: la risposta è noi contribuenti) il fatto che uno ci metta 4 o 5 anni invece di tre ad evere una laurea? Quanto costa ogni anno di studi al sistema universitario?
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda Stefano'62 il 27/01/2012, 16:02

Mah,io penso che uno studente fuori corso non faccia nessun danno all'Ateneo.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda flaviomob il 27/01/2012, 16:07

In secondo luogo l'uni italiana è anomala per tanti motivi (baronie e nepotismo, dequalificazione rispetto agli standard internazionali, salvo piccole eccezioni che non devono essere usate come foglia di fico) ma non per quello che dici tu, che non riguarda l'Università bensi' il sistema di welfare.


A parte che proprio tu, un mesetto fa, contestavi proprio la mia affermazione che le politiche di inclusione allo studio facessero parte del welfare e non del grande capitolo istruzione, ma vabbé.... :lol:

Assodato che fanno parte delle politiche sociali in generale, una persona che ricopre un ruolo politico di rilievo dovrebbe essere in grado di fare un'analisi sul sistema di welfare e su come conciliare inclusione, diritto allo studio, qualità delle risorse, formazione e selezione per ottenere l'eccellenza (e farla rimanere). Invece la realtà ci parla costantemente di fuga dei cervelli, di raccomandazioni, di disoccupazione giovanile ai massimi storici. Poi per la cronaca io mi sono laureato in tre anni, anche se ho iniziato tardi (a 34 anni) e mi ritrovo a guadagnare la metà di quando ero diplomato, questo per indicare la coerenza di questo paese, che per lavorare nel sociale ti impone di prendere un titolo di studio e poi ti retribuisce meno di una stiratrice (con tutto il rispetto, anch'io stiro...) :lol:


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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda franz il 27/01/2012, 16:36

flaviomob ha scritto:A parte che proprio tu, un mesetto fa, contestavi proprio la mia affermazione che le politiche di inclusione allo studio facessero parte del welfare e non del grande capitolo istruzione, ma vabbé.... :lol:

Contestavo (e confermo) e ti rispondevo che lo sono (parte del sistema di welfare) solo ed esclusivamente se lo studente ha reddito insufficente per iniziare continuare gli studi, cosa che nei paesi occidentali puo' al massimo riguardare il 5-10% della popolazione sotto la soglia della povertà e non certo quel 40% che da noi si laurea in ritardo, anche se sono figli di papà.
Tra l'altro queste politiche poi sono locali (semplici borse di studio, mica chissà cosa), non spettano al sistema di welfare nazionale.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda franz il 27/01/2012, 16:45

Stefano'62 ha scritto:Mah,io penso che uno studente fuori corso non faccia nessun danno all'Ateneo.
Caso mai lo fa alla sua famiglia.

Quindi se un ateneo ha 10'000 iscritti non dovrebbe predisporre corsi per 10'000 studenti, con tanto di aule, professori, laboratori, perché tanto il 40% è fuori corso e manco frequenta? :o
Capisco perché l'uni italiana è cosi' disastrata ... ma questo è altro tema.
1) borse di studio per i meritevoli e bisognosi
2) Non si va fuori corso ma si ripete l'intero anno (e qui salta la borsa di studio, per l'anno ripetuto).
3) chi perde due anni è fuori da quell'università e non puo' piu' reiscriversi
4) abolire il valore legale del titolo di studio
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda lucameni il 27/01/2012, 17:22

Ma un sistema del genere, a parità di valore legale di studio, è destinato a non funzionare o dare effetti distorti.
Se in un'Università per la stessa materia vengono assegnate il quintuplo dei testi di studio (crf. Padova e Urbino) rispetto ad un'altra, magari pagine scritte malissimo e opera - guarda caso - proprio del titolare della cattedra; è inevitabile che ci siano distorsioni (ed effetti disgusto) che stanno tutto in capo agli studenti.
Una riforma che sia tale dovrebbe pensare anche a questo: che l'autonomia delle Università non diventi una sfida al buon senso.
Esempi eclatanti se ne sono avuti in facoltà ch economia o giurisprudenza; dove nel giro di pochi anni, a fronte degli opuscoletti che si studiavano negli anni '70, c'è stata una crescita esponenziale dei toomi da studiare. Praticamente dal poco al ...malloppo.
E per di più roba spesso scritta con i piedi.
Quindi anche certi confronti tra annni post '68 e almeno gli anni '90 proprio non funzionano per la diversità di selezione (spesso sulla quantità che sulla qualità) operata.
E alla fine ci si riduce alla sparata di Martone?
Continuo a dire che è un semplicismo che non fa onore a questi signori del palazzo.
Fin tanto la sparata la fa un povero pirla che non sa di cosa parla, ok.
Ma questi ci vivono nelle università e se semplificano è legittimo pensare che lo facciano in malafede.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda franz il 27/01/2012, 17:44

lucameni ha scritto:Ma un sistema del genere, a parità di valore legale di studio, è destinato a non funzionare o dare effetti distorti.

Quale sistema del genere? Quello che ho proposto sopra? ma se ho scritto di abolire il valore legale?
Cosa vuol dire "a parità" di una cosa che viene abolita?
Per me nulla.
Quello che conta sarà la reale preparazione delo studente e la qualità reale dell'università, non il fatto che uno abbia preso 110 in una qualsiasi università italiana.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda flaviomob il 27/01/2012, 21:59

Franz, nell'università italiana non ha senso "ripetere" un anno di studi, gli esami si danno singolarmente e si può ritentare, se si viene bocciati, in tempi relativamente brevi. In Svizzera è completamente diverso il sistema, ci sono le annualità e gli esami, tutti insieme, al termine dell'anno accademico. Sicuramente quest'ultimo è più selettivo come sistema, ma ricordiamoci anche che gli ingegneri italiani, ad esempio, sono ricercatissimi in tutto il mondo.


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