Una nuova scuola "modello lombardo"?
Intesa Gelmini-Formigoni: unificate istruzione e formazione professionale
Una novità di grandissimo rilievo giunge dalle Regione Lombardia, dove il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e il presidente della Regione Roberto Formigoni hanno sottoscritto questa mattina un'Intesa che dà il via libera alla piena attuazione del governo regionale dell'istruzione e formazione professionale.
A partire dall'anno 2009-2010, quindi in anticipo rispetto alla riforma del secondo ciclo, verrà sperimentata infatti l'unificazione del sistema dell'istruzione professionale statale (IPS) con quello dell'istruzione e formazione professionale (Ifp) regionale, ma sotto il governo regionale.
Di conseguenza cadono il ricorso del Governo contro la legge lombarda di riforma dell'istruzione (legge regionale n. 19 del 2007) e i ricorsi di segno opposto della Regione Lombardia contro le disposizioni della legge finanziaria del 2007 e la legge n. 40 sempre del 2007, volute dal governo Prodi.
Secondo Formigoni ''questa decisione chiude di fatto un contenzioso lungo due anni, durante i quali la Lombardia aveva contestato al Governo nazionale il tentativo di ricondurre indebitamente l'intera materia dell'istruzione professionale nella sfera delle competenze statali. E' un segnale promettente, per la Lombardia, di un'autentica attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione".
Questo modello, secondo il governatore della Lombardia, "potrà essere di riferimento, se lo vorranno, anche per le altre Regioni d'Italia" e "può essere la risposta migliore alle richieste del mondo produttivo che lamenta la carenza di profili tecnici specifici''.
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Intesa Gelmini-Formigoni: ecco il modello lombardo
La sperimentazione, come informa il sito della Regione Lombardia, si attuerà sulla base dell'adesione volontaria degli Istituti Professionali Statali (circa 170 in Lombardia) al sistema IFP (Istruzione e formazione professionale) regionale. L'obiettivo è quello di "garantire la continuità e l'unitarietà dell'offerta di istruzione e formazione professionale nel rispetto della libertà di scelta delle famiglie tra le istituzioni scolastiche e formative".
L'attuazione prevede due fasi. Nella prima (anno scolastico 2009-2010), la IFP regionale verrà offerta anche dagli Istituti professionali statali in aggiunta ai loro tradizionali percorsi di Istruzione professionale. Permarranno quindi i percorsi di istruzione professionale statale accanto a quelli della IFP regionale. Già dall'anno scolastico 2009-2010 le istituzioni scolastiche e formative potranno rilasciare il diploma professionale di tecnico: la Lombardia sarà la prima Regione in Italia a rilasciare questo diploma.
In una seconda fase (anno scolastico 2010-2011) si attuerà un più stretto raccordo, con la possibilità di avere per i primi 4 anni i percorsi di IFP regionale e di attivare un quinto anno per il raggiungimento del diploma di Stato. Le qualifiche professionali verranno rilasciate solamente in esito ai percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale.
Importanti sono anche gli aspetti che riguardano la contrattazione integrativa regionale: la Regione, limitatamente al personale degli istituti professionali, interverrà in ambiti quali la contrattazione territoriale integrativa, la formazione del personale, i criteri di utilizzazione del personale, la premialità in rapporto a risultati conseguiti, i criteri di allocazione e utilizzo di risorse attribuite alle scuole. Un modello che si avvicina per molti aspetti a quello realizzato nella provincia autonoma di Trento.
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Bastico (PD): accordo Lombardia 'vuoto e pericoloso'
La responsabile scuola del PD, Mariangela Bastico, critica l'accordo sottoscritto tra il Ministro Gelmini e il Presidente Formigoni definendolo "vuoto nelle risorse e pericoloso negli effetti, che rischiano di essere disastrosi per il settore".
L'Intesa presenta fra l'altro - secondo l'ex viceministro - profili di illegittimità visto che si pone in deroga alla legislazione nazionale vigente, affidando in pratica alla Regione Lombardia la titolarità dell'istruzione professionale.
"Sono assolutamente contraria a ciò", dichiara la sen. Bastico, "se costituisce un'anticipazione del federalismo scolastico da applicarsi in tutto il Paese. Trasferire alle Regioni gli oltre 1.400 istituti professionali di Stato (con quasi un terzo degli studenti) significa spezzare l'ordinamento nazionale dell'istruzione superiore e indebolire proprio quella scuola che spesso accoglie i ragazzi più in difficoltà e offre titoli di studio con buoni sbocchi professionali".
da tuttoscuola.com