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Stop agli sgravi fiscali per solare e caldaie

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

MESSAGGIO DEL GOVERNO A POZNAN: ABBASSO L’EFFICIENZA ENERGET

Messaggioda mauri il 03/12/2008, 15:00

io sono pienamente d'accordo a quanto afferma il wwf in questo comunicato,
è uno schiaffo a kyoto e in questo modo l'italia si copre di ridicolo oltre a rischiare l'isolamento
forse l'obiettivo non palesato ma evidente di questo governo è mettersi fuori dalla comunità EU
la vedo brutta, mauri
PS
spero sia solo un escamotage per attirare l'attenzione sulle prime donne di questo sciagurato governo per poi rientrare nei parametri di kyoto, anche il brasile ha deciso di limitare la distruzione della grande foresta e questo è un segnale di condivisione dell'obiettivo salva terra


ANNO DEL CLIMA

WWF: IL MESSAGGIO DEL GOVERNO A POZNAN: “ABBASSO L’EFFICIENZA ENERGETICA”

Altro che anti-crisi, mette le mani nelle tasche dei cittadini il decreto contro le ‘case salva-clima’

“Ripensateci, sono provvedimenti fuori da ogni logica”: questo l’invito rivolto dal WWF al Governo dopo l’intervento, in pratica di ‘cancellazione’, sugli incentivi al risparmio energetico. La coincidenza con l’apertura del Summit sul clima a Poznan rende la cosa palesemente grave. Ma c’e’ molto di piu’: l’Europa sta per varare una direttiva sull’efficienza degli edifici e Obama, negli USA, ha gia’ annunciato interventi simili. “L’Italia e’ fuori dal mondo, politicamente e in pratica, perché non ha visione del futuro”, dice il WWF.

Il pacchetto anti-crisi contiene un vero e proprio blocco allo sviluppo della forma di energia più intelligente, a portata di mano, ovvero, quella che i cittadini possono risparmiare, e far risparmiare al Paese, con semplici interventi di efficienza energetica, come sostituzione delle caldaie, pannelli solari termici per l’acqua calda, ‘cappotti’ isolanti per pareti, pavimenti e tetti degli edifici, interventi sugli infissi (doppi vetri per le finestre, controllo degli spifferi, etc). Un freno dunque ad un percorso che, già molto in ritardo, l’Italia sembrava aver avviato per mettere in moto tante ‘fabbriche’ di energia pulita, come case, condomini, aziende e un indotto legato alle nuove opportunità di sviluppo veramente sostenibile.

Ancora più grave l’intervento visto che tutti coloro che hanno già avviato la messa in efficienza della propria casa non hanno la certezza del rimborso, visto che dovranno sottostare alla verifica dell’Agenzia delle Entrate (l’iter burocratico diventa insostenibile e scoraggiante). Inoltre la costituzione stessa del Fondo istituito per gli eventuali rimborsi ancora in pendenza è un segnale gravissimo, segno che questo Paese non riesce ad investire illimitatamente in una fonte di energia di ‘sicura rendita economica e ambientale’ come è l’efficienza energetica. Per chi ha avviato il lavori nel 2008 ci saranno poche settimane di tempo (15 gennaio-27 febbraio 2009) per presentare le domande di rimborso che verranno prese in esame in ordine cronologico, quindi, una base non equa e penalizzante per il ‘comune cittadino’ .

Anche il bonus-energia va nella direzione sbagliata: se si volessero aiutare veramente le famiglie disagiate, anziché dare un bonus una-tantum, si dovrebbero finanziare in misura elevata interventi di risparmio energetico che consentirebbe a queste famiglie un taglio ben maggiore e duraturo dei costi su energia e consumi. Proprio nel momento in cui l’Italia si sta vincolando agli impegni europei sull’efficienza energetica per la riduzione del 20% dei consumi, sia il bonus che il ritiro degli incentivi vanno esattamente in direzione opposta.

Il WWF, nella sua Campagna “GenerAzione Clima-Un milione di condomini efficienti” ha calcolato come l’edilizia civile divora in Italia ogni anno circa il 30% dei consumi energetici e ben il 70% di questi sono impiegati per riscaldare le nostre case. Oltre il 21% dei consumi riguarda proprio il settore residenziale che è responsabile di circa il 27% delle emissioni nazionali di gas serra di cui il 10% proveniente dagli impianti di riscaldamento, maggiore causa di inquinamento urbano dopo il traffico.

“Altro che salva-crisi, questo provvedimento mette le mani direttamente nelle tasche dei cittadini, quelli più virtuosi e che avrebbero beneficiato del taglio dei costi in bolletta grazie agli interventi di efficienza nella propria casa. Il segnale invece e’ che saranno proprio i cittadini a pagare i conti del nucleare, a scapito dell’indipendenza energetica e dell’efficienza diffusa – prosegue il WWF– Va bene aiutare l’industria, ma bisogna aiutare anche i cittadini. Nel decreto anti-crisi andrebbe introdotto il principio che subordina ogni aiuto alle imprese al taglio delle emissioni di CO2 e andrebbero previsti sostegni concreti per le famiglie disagiate per aiutarle risparmiare energia, non a consumarne di piu’: e’ quello che sta facendo il resto del mondo, un modo per aiutare la lotta ai cambiamenti climatici, ma anche per aiutare davvero l’economia a ripartire su basi nuove. Occorre avere finalmente una visione strategica. Il segnale sconfortante che viene dal decreto !
anti-crisi si scontra ‘frontalmente’ con la parte consistente d’Italia che stiamo incontrando in questi giorni nel road show sull’Anno del Clima (Comuni, Regioni e tanti cittadini), desiderosa di essere in linea con Kyoto e in attesa di strumenti
e strategie concrete per poter agire concretamente sul taglio di emissioni.”.

Il WWF prosegue gli incontri per la consegna del Calendario dell’Anno del Clima incontrando oggi le amministrazioni della Regione Piemonte (Assessore Ambiente Nicola De Ruggiero), il Comune di Torino (Assessore Ambiente Domenico Mangone), domani la Regione Veneto (Assessore Ambiente Giancarlo Conta) ed a chiusura di Poznan con la Provincia Autonoma di Bolzano.

Roma, 1 dicembre 2008 - Ufficio stampa WWF Italia – 06-84497377, 265, 213,463

http://generazioneclima.wwf.it
mauri
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Re: stop agli sgravi fiscali per solare e caldaie

Messaggioda Perrynic il 03/12/2008, 17:00

franz ha scritto:
Perrynic ha scritto:Questa misura che blocca e addirittura elimina gli sgravi fiscali, sarà un grosso incentivo a ritornare a fare lavori in nero.

Non credo. Come tu stesso riporti si parla di "82.7 milioni per il 2008, 185.9 milioni per il 2009 e 314.8 milioni per il 2010".
Quindi i fondi ci sono e sono crescenti, quindi c'è solo il rischio di arrivare quando i fondi sono finiti.
Cosa che con un po' sd sana organizzazione (lo so, chiedo tanto) è evitabile.
Bisogna quindi vedere cosa sceglie il consumatore tra il rischio di essere beccato mentre fa un'operazione in nero ed il rischio di non avere un rimborso totale perché i fondi sono finiti.

Ciao,
Franz


In un intervento precedente si parla di 230.000 interventi tra 2007 e 2008 tenendo presente che il 2008 non è ancora finito e ci sono ben 60 o 90 giorni di tempo per mandare la comunicazione all'Enea a fine lavori quindi appena entro marzo 2009 si saprà l'entità vera dei lavori per il 2008.

In un articolo del sole 24ore si diceva che tale tipo di interventi erano in costante aumento.

Ma teniamo per buoni eventuali 230.000 interventi eventuali tra 2008 e 2009 con una finanziamento disponibile di 82.7 + 185.9 = 268,6 milioni.

Faccio una semplice operazione: 268.600.000 : 230.000 = 1.167,82 euro a testa di eventuale rimborso.

Quindi 1.167,82 euro rappresenterebbero il 55% di un eventuale intervento dal costo di 2123,31 euro.

Con quella cifra ci cambi si e no 2 o 3 finestre oppure mezza caldaia ad alto rendimento o qualche pannello solare qui e li.

Quindi come vedi i soldi non basteranno per tutti.

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Re: Stop agli sgravi fiscali per solare e caldaie

Messaggioda Perrynic il 03/12/2008, 17:04

franz ha scritto:
In realtà avresti risparmiato lo stesso, avendo gli infissi a prezzo di mercato invece che al prezzo alto drogato dagli aiuti statali. In pratica ci guadagana anche lo stato perché se l'IVA è su un prezzo piu' alto avrà maggiore gettito (tralasciando la variabile evasione).

Ciao,
Franz


E chi ha bloccato preventivi con i prezzi più alti dando una caparra magari del 30% che fa si attacca???

Ti faccio presente che siamo a fine anno e per i preventivi bloccati in questi ultimo mese i lavori di sicuro iniziano nel 2009 ed il pagamento anche.

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Re: Stop agli sgravi fiscali per solare e caldaie

Messaggioda ranvit il 03/12/2008, 17:33

Dal Corriere.it :

----------------------
Efficienza, Tremonti si corregge
"No a taglio bonus retroattivo"
La scure sugli incentivi per solare e nuove caldaie partirà dal 2009. Veltroni: "Clamoroso errore strategico"



Dispersione termica dagli edifici
ROMA - Sparisce la parte più odiosa del provvedimento, ma non la filosofia di fondo che l'ha ispirato. Sul taglio degli sgravi fiscali a sostegno dell'efficienza energetica inserito dal governo nel decreto anticrisi, il ministro del Tesoro Giulio Tremonti ha annunciato una correzione. Il Parlamento, ha spiegato durante un'audizione alla Camera, toglierà la "retroattività" dalla norma che introduce modifiche al bonus fiscale del 55%.

Il testo uscito da Palazzo Chigi la scorsa settimana rende infatti discrezionale e non più certa la detraibilità di oltre la metà della spesa sostenuta per installare caldaie meno energivore, infissi isolanti, impianti solari per il riscaldamento dell'acqua e altri interventi di efficienza. Il decreto prevede (prevedeva) in particolare che per i lavori effettuati dopo il 31 dicembre 2007 i contribuenti debbano inviare all'Agenzia delle entrate, esclusivamente in via telematica, "un'apposita istanza per consentire il monitoraggio della spesa e la verifica del rispetto dei limiti di spesa complessivi". Il Tesoro si riserva inoltre la possibilità di non rispondere alle domande, precisando che decorsi i 30 giorni senza esplicita comunicazione di accoglimento "l'assenso si intende non fornito" e il cittadino non potrà usufruire della detrazione.

Tremonti ha ammesso che "la retroattività non ci può essere e il Parlamento la correggerà", ma ha poi aggiunto: "Per il futuro voglio ribadire un criterio: i crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat. Troppe volte sono stati utilizzati come bancomat". Tremonti ha definito "incivile" l'introduzione di crediti di imposta che poi non sono sufficientemente coperti: "questo non accadra con il nostro governo".

Contro queste misure era tornato a protestare stamane il segretario del Pd Walter Veltroni, definendo tra l'altro il provvedimento "un'ingiustizia nei confronti di tutti quei cittadini italiani che avevano giustamente scelto l'impiego di fonti di energia rinnovabili". "La retroattività della norma per tutto il 2008 - aggiungeva Veltroni - produce un serio danno economico a centinaia di migliaia di nostri concittadini". Il segretario dei democratici allargava poi la sua critica. "L'insufficiente e sbagliata manovra anti crisi decisa dal governo - osservava - contiene al suo interno anche una norma particolarmente dannosa che rischia di provocare a catena effetti molto gravi per il nostro Paese. Il taglio alle detrazioni del 55% per gli interventi edilizi a favore dell'efficienza energetica e sull'impiego delle fonti rinnovabili, oltre ad essere di fatto un aumento della tassazione a carico dei cittadini, rappresenta un clamoroso errore strategico che può provocare danni devastanti".

(3 dicembre 2008)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Stop agli sgravi fiscali per solare e caldaie

Messaggioda franz il 03/12/2008, 18:17

Perrynic ha scritto:E chi ha bloccato preventivi con i prezzi più alti dando una caparra magari del 30% che fa si attacca???

Ti faccio presente che siamo a fine anno e per i preventivi bloccati in questi ultimo mese i lavori di sicuro iniziano nel 2009 ed il pagamento anche.

Senti, io cerco di non essere partigiano a prescidere; quando Tremonti dice cavolate non sono certo mai stato tenero con lui. Se dice che i crediti d'imposta non sono un Bancomat, ha mille volte ragione. E poi tra l'altro penso che i prezzi dimuiranno, sia perché calando le detrazioni caleranno anche gli effetti distorsivi del mercato, sia perché con la crisi attuale i prezzi tenderanno a diminuire. Non capisco quindi perché dare caparre per bloccare prezzi. Se dovessero salire capirei bloccarli ma ...... che vuoi che ti dica, se un venditore un po' spigliato ha convinto un cliente del contrario, che dire? Si, direi proprio che quel cliente si attacca.

Dall'articolo postato da Ranvit vedo che in 30 giorni quel cliente dovrebbe avere la conferma della possibilità di avere il credito d'imposta. Se non lo avrà non credo che preferisca perdere il 30% di caparra quindi farà lo stesso il lavoro e si accorderà per un pagamento rateale o cose del genere. Il vantaggio dovuto all'isolamento termico lo avrà lo stesso per cui farà lo stesso il lavoro.
Lo dico chiaramente e senza peli sulla lingua, tanto non sono un politico: ma è possibile che nel nostro paese si debba essere cosi' spiantati che non si fanno le spese per il risparmio energetico che tutti in Europa hanno fatto nei decenni scorsi se lo Stato italiano non caccia il grano?
Con questa "coscienza ecologica" d'accatto non credo che andremo mai avanti.

Ciao,
Franz
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Re: Stop agli sgravi fiscali per solare e caldaie

Messaggioda gippi il 03/12/2008, 21:12

purtroppo credo che i fornitori diminuiranno i prezzi solo se il cliente decide per far eseguire i lavori "in nero".....evviva l'evasione fiscale!!
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Re: Stop agli sgravi fiscali per solare e caldaie

Messaggioda Perrynic il 04/12/2008, 15:28

franz ha scritto:Dall'articolo postato da Ranvit vedo che in 30 giorni quel cliente dovrebbe avere la conferma della possibilità di avere il credito d'imposta. Se non lo avrà non credo che preferisca perdere il 30% di caparra quindi farà lo stesso il lavoro e si accorderà per un pagamento rateale o cose del genere.

Ciao,
Franz


Si accorderà per fare il lavoro in nero .... stanne certo.

Comunque ritengo offensivo che il ministro consideri le detrazioni una specia di bancomat.

Paghiamo un sacco di imposte e tasse con dei servizi scadenti, una volta tanto che un governo decide di restituirci un po' di imposte con le detrazioni non vedo quale scandalo dovrebbe creare ..... non capisco questa sindrome alla tafazzi .... più ti bastonano e più bisogna essere contenti.

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per chi volesse mettere una firma

Messaggioda mauri il 05/12/2008, 11:49

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Re: Stop agli sgravi fiscali per solare e caldaie

Messaggioda franz il 05/12/2008, 13:11

Perrynic ha scritto:Comunque ritengo offensivo che il ministro consideri le detrazioni una specia di bancomat.

Non le ritiene lui, .... sono gli utenti che le ritengono cosi' e lui se ne lamenta. Rileggi meglio.
Ciao,
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Clima, la Merkel affianca l'Italia

Messaggioda mauri il 09/12/2008, 12:35

mah, invece di far nascere il nuovo businnes frenano, dunque prevalgono gli interessi sul clima, la natura non fa conti, i preavvisi ci sono, aumento temperature, scioglimento ghiacci e ghiacciai... bse, ogm, maiali diossinati... tutte cosette che causiamo noi e la somma di tutto poi avrà l'effetto che la natura ci presenterà il conto finale e definitivo
ciao, mauri


Berlino - Mancano due giorni al prossimo vertice europeo dove uno dei temi di maggiore attrito sarà il varo del piano a protezione del clima che nel gergo comunitario è stato catalogato come «piano 20 più 20 più 20» perché prevede che ogni Paese si impegni a ridurre del 20% le emissioni di gas serra, ad aumentare del 20% la produzione di energia derivante da fonti alternative pulite e il tutto entro l’anno 2020. Un piano estremamente ambizioso e costoso, soprattutto in una fase di recessione generale, che ha diviso gli inquilini della casa europea tra ecologisti a oltranza, e quindi favorevoli ad approvare il piano senza cambiamenti e aggiunte, e chi, più realisticamente, ritiene necessario adeguare il piano all’attuale momento economico rendendolo più sopportabile per le industrie. Settimane e settimane di negoziati alla ricerca di un compromesso non hanno prodotto nessun risultato apprezzabile. Però improvvisamente alla vigilia del vertice si è aperto uno spiraglio.
La novità viene da Berlino dove Angela Merkel, un tempo soprannominata« la cancelliera verde» per il suo impegno ecologista, ha cambiato idea e sembra aver abbandonato il campo dei sostenitori a oltranza del piano. In un’intervista al Bild Zeitung, il più diffuso quotidiano tedesco, la Merkel ha detto: «Non darò mai il mio consenso a misure che siano a danno della congiuntura economica, che comportino appesantimenti insopportabili per le imprese e abbiano ricadute negative sull’occupazione». Parole che rappresentano una vera e propria marcia indietro. Basti ricordare che al vertice straordinario di Bruxelles di ottobre la Merkel premeva per accelerare il varo del piano sul clima, opponendosi a qualsiasi ritocco, tanto che Silvio Berlusconi dovette ventilare l’eventualità di un veto italiano se non ci fosse stata una revisione dei costi del piano.
Da allora non è passato molto tempo ma sono successe tante cose. Le ricadute della crisi finanziaria sull’economia si sono fatte più pesanti per tutti e per la Germania in particolare spingendo Frau Merkel a prendere atto, seppure con un po’ di ritardo, di uno scenario che non consente al mondo imprenditoriale di affrontare troppi sacrifici. In altre parole la Merkel parla oggi lo stesso linguaggio dei governanti italiani. Ieri il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha ribadito la volontà dell’Italia di arrivare a un accordo ma deve essere un accordo «che soddisfi alcune richieste imprescindibili per il nostro paese» come la difesa di quei settori dell’industria manifatturiera sui quali ricadrebbe il peso delle misure restrittive.
Nell’intervista al Bild Zeitung, Angela Merkel, ha ipotizzato di accompagnare il piano con investimenti, decisi a livello europeo, per sostenere quelle imprese costrette a sostituire i vecchi impianti inquinanti con impianti capaci di produrre solo quantità limitate di gas serra. L’Italia chiede, invece, che i costi del piano, una volta accertati, siano ripartiti equamente tra tutti i Paesi beneficiari in modo che a pagare non siano solo i paesi manifatturieri (e il nostro sarebbe in prima fila) mentre quelli agricoli si troverebbero nella comoda posizione di chi ha i vantaggi senza sborsare un soldo. Non sono due vie inconciliabili. Ciò che importante è che sia prevalso il realismo. Come dimostra l’improvvisa conversione di Frau Merkel, che un tabloid berlinese ha definito l’ex cancelliera verde.
Il giornale martedì 09 dicembre 2008
mauri
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