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parte l'iter per la modifica della legge 157/92 sulla caccia

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

la caccia è chiusa

Messaggioda mauri il 01/02/2009, 20:22

questo è il bilancio della stagione venatoria 08/09
non è dato di sapere quanti selvatici sono stati uccisi, nè tantomeno quelli effettivamente mangiati, venduti o lasciati sul campo
e nemmeno si saprà dei casi di avvelenamento da piombo tra le persone, mentre si possono trovare notizie di selvatici morti di saturnismo

http://territorioveneto.it/greenzine/20 ... tteri-rosa

in italia facciamo fatica a recepire i cambiamenti, negli usa è dal 91 che hanno iniziato a vietare il piombo, in europa è dal 96 speriamo che da noi sia il 2009
buona settimana, mauri


Milano , 30 gennaio 2009

31 gennaio termina la stagione di caccia.
Ecatombe anche di esseri umani per lo scarso rispetto delle norme di sicurezza
Il bracconaggio resta fuori controllo in diverse aree del Paese, mentre al Senato si prepara la grande deregulation.
37 morti e 73 feriti sono il corollario di una stagione venatoria ove il rispetto delle norme di sicurezza, oltre che della fauna protetta è ancora una chimera.
Al tramonto di sabato 31 gennaio si conclude la stagione di caccia 2008/09, iniziata a settembre.
I cacciatori italiani sono passati dai 2 milioni degli anni ’60 ai circa 700.000 di oggi, ed un’attività ormai oggetto del disprezzo della maggioranza degli Italiani, di scarso interesse per i giovani d’oggi, cerca di sopravvivere ai propri errori invocando assurde deregulations , anziché concorrere alla salvaguardia del patrimonio faunistico e degli habitat.
I dati della stagione di caccia che volge alla fine attestano una sequenza impressionante di fatti di sangue o altri incidenti di caccia: 37 morti e 73 feriti per episodi correlati all’impiego di armi da caccia o all’esercizio venatorio (circa la metà nel corso di battute di caccia al cinghiale). 2 morti e 6 feriti tra gente comune coinvolta ,anche se non stava praticando la caccia.
Anche l’alto numero di cacciatori colpiti da infarto nella zone di caccia, mentre vagavano con armi cariche, dimostra la frettolosità degli esami medici per il rinnovo delle licenze, e l’inadeguatezza del Decreto del Ministero Sanità del 28/4/1998 sui requisiti psicofisici per esercitare la caccia, che nulla prescrivono o vietano in caso di malattie cardiovascolari.

L’insufficienza dell’attività di vigilanza non riesce ancora a contrastare alcune importanti sacche di bracconaggio, come nella provincia di Brescia, nei laghi costieri pugliesi, in Sardegna e nelle lagune venete, compreso in special modo il Delta del Po, nelle piccole isole tirreniche e siciliane, ove imperversano l’abbattimento di esemplari di specie protette, il mancato rispetto dei limiti di carniere, l’impiego di mezzi non consentiti (come trappole, lacci, uso di richiami acustici a funzionamento elettromagnetico).

Ancora inattuato dalle Regioni il divieto di impiego di pallini di piombo nella caccia in zone umide, previsto dalla legge 66/2006.

Sono sempre in corso due ulteriori procedure di infrazione comunitaria, avviate dalla Commissione UE, su violazioni da parte di 13 Regioni della Direttiva 79/409 CEE sulla protezione degli uccelli selvatici, per la caccia in deroga a specie protette (come fringuelli, peppole, passeri).

Nel frattempo in Commissione Territorio/Ambiente del Senato si sta elaborando il testo unificato di una decina di proposte di deregulation (quasi tutte del PDL), per aumentare i periodi di caccia, depenalizzare sia l’uccisione di specie protette, sia l’uso dei bocconi avvelenati e lo sparo dagli autoveicoli, e per incrementare la mobilità interregionale dei cacciatori di animali migratori.

Lega Abolizione Caccia, Ufficio Stampa
http://www.abolizionecaccia.it/
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il bilancio definitivo delle vittime della caccia

Messaggioda mauri il 05/02/2009, 19:59

se la 157 dovesse essere modificata credo che per la prossima stagione di caccia le vittime raddoppieranno
auguri, mauri



Una nota dell'Associazione Vittime della Caccia

Caccia – 41 morti e 85 feriti

«Di fronte a questa allarmante realtà c'è chi nel nostro paese si fa promotore di proposte di legge di modifica della legge 157/92 in materia venatoria che vanno nella direzione opposta, ancora più permissive e meno vincolanti; addirittura in un Disegno di Legge del 28 gennaio 2009 (del relatore Franco Orsi, senatore del PdL) si avanza la possibilità di cacciare all'età di sedici anni»

In un comunicato l'Associazione Vittime della Caccia fa un bilancio delle vittime e commenta alcune scelte politiche paventate.
«Relativamente ai morti e feriti strettamente connessi all'esercizio dell'attività venatoria – si legge – appare evidente che ormai gran parte delle campagne battute da gente armata sono luoghi antropizzati, dove già le distanze tra una casa e l'altra e una strada, non permetterebbero, a rigor di legge e di buon senso, questa pericolosa e invasiva attività di una minoranza armata».

In totale, sono 41 morti e 85 i feriti per armi da caccia (17 morti e 23 feriti tra la gente comune); mentre, nel solo ambito venatorio sono 91 le vittime (tra morti e feriti); l'allarme sociale è ai massimi livelli e di vera e propria emergenza si tratta.
«Ricondurre tutto alla falsa e tendenziosa “tragica fatalità” non è più tollerabile – denuncia Daniela Casprini dell'Associazione –. Non è “accidentale” ciò che è ponderabile, prevedibile, prevenibile! Sicurezza e garanzia d'incolumità per tutti i cittadini, costituiscono priorità in uno stato di Diritto, sancito anche dalla Costituzione».

«Di fronte a questa allarmante realtà – si osserva ancora nella nota – c'è chi nel nostro paese si fa promotore di proposte di legge di modifica della legge 157/92 in materia venatoria che vanno nella direzione opposta, ancora più permissive e meno vincolanti; addirittura in un Disegno di Legge del 28 gennaio 2009 (del relatore Franco Orsi, senatore del PdL) si avanza la possibilità di cacciare all'età di sedici anni».
L'Associazione Vittime della Caccia, nel rimarcare ancora una volta i tanti rischi strettamente connessi al possesso e all'uso di armi da caccia, ribadisce la necessità di sviluppare su un piano normativo e legislativo un'azione atta a garantire la tutela e la sicurezza dei cittadini da una minoranza di doppiette (circa 790.000) a partire dal DDL 510 dei sen. Poretti e Perduca (Radicali italiani) che prevede l'abolizione dell'articolo 842 del Codice Civile, che consente ai cacciatori di entrare nei fondi agricoli privati.

(Fonte Associazione Vittime della Caccia)

(04 Febbraio 2009)
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Re: parte l'iter per la modifica della legge 157/92 sulla caccia

Messaggioda mauri il 20/02/2009, 19:56

di male in peggio, oramai quelli fanno ciò che vogliono e a tutto campo, questa magari può sembrare una questione secondaria ma invece è fondamentale per la conservazione dell'ambiente e per la sua salute che coinvolge tutti gli esseri viventi, fauna e flora, se non si capisce questo sono vanificati tutti gli obiettivi di kyoto
cosa si può fare d'altro?
una mobilitazione generale per difendere il nostro patrimonio ambientale, informazione e un passaparola
buona serata, mauri


Caccia - Le associazioni al senatore Orsi: è sempre il momento di parlare
Biodiversità - Caccia

Roma 18 Febbraio 2009

Amici della Terra, Fare Verde, Legambiente, Lipu e WWF sulla lettera aperta del senatore Orsi, relatore del disegno di riforma della legge 157/92 sulla protezione della fauna e la caccia.

Il senatore Franco Orsi, nella lettera aperta del 13 febbraio scorso (che alleghiamo in calce alla presente), affronta alcuni argomenti che richiedono qualche considerazione.

A partire dal titolo dato all’intervento: “E’ arrivato il momento di parlare”. Cosa intende il senatore Orsi con tale espressione? Forse che fino ad oggi non abbia parlato in modo del tutto libero e sincero?

Con tutta evidenza si tratta di un interrogativo non irrilevante, che spinge a chiedersi come vada inteso ciò che il senatore Orsi ha affermato nelle settimane scorse, cioè prima di questo momento di verità. Ad esempio, come si debbano interpretare le cose dette nel corso delle audizioni in Comitato ristretto, o negli incontri con il Tavolo degli Stakeholders, o nei numerosi colloqui avuti con i rappresentanti di quel Tavolo, o negli interventi pubblici, o nei documenti scritti e diffusi.

E a proposito dei documenti del senatore Orsi, ci domandiamo: come dovremmo leggere quello intitolato “Temi di aggiornamento della legge 157” che il senatore consegnò al Tavolo degli Stakeholders nella riunione del 9 dicembre scorso, per esporre i capitoli su cui avrebbe aggiornato la 157/92? Caccia di selezione, miglioramento della raccolta dati sulla pressione venatoria, irrobustimento degli esami di abilitazione, riconoscimento giuridico degli ATC, vincoli urbanistici da apporre nei SIC - Siti di Importanza Comunitaria, riconoscimento dei cittadini dell’UE ad iscriversi agli ATC, multifunzionalità dell’impresa agricola. Questi sarebbero dovuti essere, a scorrere lo scritto del senatore Orsi, i 7-8 punti su cui egli avrebbe impostato il testo di riforma.

Salvo poi leggere la prima versione del suo disegno di legge, diffusa il 21 gennaio, e scoprire tutt’altro: la cancellazione dell’interesse nazionale per la tutela della fauna, la scomparsa della definizione di specie superprotette, la liberalizzazione dei richiami vivi e la sparizione degli anellini di riconoscimento, la liberalizzazione dell’imbalsamazione per tutti i 700.000 cacciatori, la comunalizzazione delle deroghe, la sostituzione dell’ex INFS con istituti regionali, la caccia in deroga nei parchi, la caccia a 16 anni, il piombo nichelato nelle zone umide, la sostanziale cancellazione degli ATC, il ritorno all’uso degli animali come zimbelli, la caccia in presenza di neve e ghiaccio, la liberalizzazione totale dell’attività venatoria nelle aziende private e così via. Insomma, una qualche leggera discrepanza.

Analogamente, come dovremmo considerare l’impegno assunto dal senatore di lasciare al Tavolo, per la formulazione delle proprie proposte, tempo fino al 10 febbraio (“i giorni della merla”, si disse), quando il senatore Orsi un testo lo avrebbe invece diffuso il 21 gennaio, cioè ben tre settimane prima di quella data? “Parola più parola meno, il testo ufficiale è questo”, ci dirà il senatore. E l’annunciata volontà di attendere le proposte del Tavolo?

E che dire poi delle ripetute considerazioni del senatore Orsi (anche nel corso dell’incontro del 9 dicembre) in merito all’articolo 18? “E’ inutile perdere tempo su una specie di Oca in più”; “Le date non sono un aspetto importante”. “L’articolo 18 non ci interessa”, o addirittura “l’articolo 18 non è il tema della riforma”. “Da posticipare”, ci dirà il senatore Orsi, “è la chiusura serale e non la chiusura stagionale”. Pensieri espressi in varie occasioni, dinanzi ai rappresentanti del Tavolo o in molti colloqui con i suoi componenti. Salvo poi leggere il senatore Orsi, nella missiva in oggetto, che ragiona di caccia a febbraio.

Ora però tali discrepanze sembrano avere una spiegazione: il senatore Orsi, per qualche ragione a noi ignota, non aveva parlato liberamente. Adesso, invece, “è venuto il momento di parlare”. Per parte nostra ne siamo felici, e anzi raccoglieremo l’invito alla chiarezza, alla libertà di parola e alla trasparenza, che a noi mai sono mancate ma che tuttavia vogliamo rilanciare, perché troppo delicata è la materia del contendere e nessuna zona d’ombra, né argomento strumentale, devono in alcun modo oscurarla.

E dunque ci pare necessaria, a tal proposito, una considerazione su un altro tema toccato dal senatore Orsi: i danni da fauna. Tema complesso, da approfondire nella genesi, nelle dinamiche e nelle dimensioni ma da affrontare con soluzioni efficaci e tutt’altro che propagandistiche. Ma ci chiediamo: se il senatore Orsi ritiene che il punto chiave sia questo, e che riscontri rapidissimi vadano dati ad agricoltori ed amministratori, cosa c’entrano i richiami vivi, le civette usate come zimbelli, la tassidermia fai da te, la riduzione della vigilanza, la caccia alle oche o il mese di febbraio, insomma tutte quelle avventatezze che corrompono il suo testo e non fanno e faranno che complicarne il percorso, ostacolarlo, procurargli fondatissime critiche e inevitabili attacchi?

Se il problema urgente sono davvero i danni da fauna, allora dedichi gli sforzi a quel tema. Di più: favorisca lo specifico lavoro già avviato in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, sgomberando il campo dal pesante dubbio che la questione dei danni sia solo strumentale a ciò che in realtà gli interessa: la rimozione dei vincoli venatori. Peraltro, è lo stesso senatore Orsi, in questo momento di verità, a generare in tal senso un sospetto: “Pensare di affrontare una riforma senza allentare i vincoli venatori è improponibile”. Tradendo così una visione davvero meccanica e per certi versi arcaica – sia detto rispettosamente - del concetto di ambiente e persino del concetto di riforma.

Perché riforme possibili ce ne sono eccome. Perché ci sono cose rilevanti su cui la buona legge 157 avrebbe bisogno di essere migliorata: una governance seria che sostituisca l’attuale sistema volutamente ingolfato; la soluzione delle infrazioni comunitarie, che un Paese civile non dovrebbe mai far tardare; il rafforzamento della scienza e della conoscenza; la lotta per la legalità ambientale; l’attivazione di strumenti di concertazione e mediazione sociale e, appunto, le questioni legate al mondo agricolo. Questi sono i temi veri su cui tracciare lo strettissimo solco della riforma. Non la rimozione dell’interesse nazionale. Non le civette legate per zampe e ali! Il Tavolo degli Stakeholders, composto da 11 sigle del mondo agricolo, venatorio e ambientalista ha avviato un lavoro serio e importante. Difficile, complesso, delicato, persino doloroso ma molto serio e importante. Un lavoro che in anni e anni non era mai avvenuto e che guarda al presente e soprattutto al futuro del Paese.

Se il senatore Orsi pensa di svestire i panni del “senatore”, come da lui stesso dichiarato, e vestire quelli del “cacciatore”, è una sua scelta. Se ritiene di battere la strada dei richiami vivi piuttosto che quella della soluzione ai problemi, è un suo diritto anch’esso. Insomma, se più che riformare la legge intende deformarla, ci provi e se ne assuma gli oneri.

Noi, per intanto, raccogliamo il suo invito a “parlare”. Parleremo al Tavolo, alla politica, alla gente. Racconteremo gli eventi, esporremo i dati e i fatti. Racconteremo quanti territori e habitat hanno perso gli animali selvatici, quanti ostacoli e difficoltà devono superare, quante specie soffrono, quali risposte di civiltà e vera modernità dovremmo dare in tal senso e cosa ci chiedono l’Unione europea e la comunità internazionale e non è stato ancora fatto. E racconteremo ciò che accade in questa vicenda: il tentativo di riforma, o forse controriforma della 157/92.

Perché ci sia chiarezza e informazione su una materia che interessa i cittadini, e non ci siano zone d’ombra, in un mondo in cui il confine tra interesse sociale e interesse “politico”, tra riforma e propaganda, tra gioco ad unire e gioco a dividere è più labile di quanto appaia, in prima battuta, a chiunque.

Amici della Terra - Fare Verde – Legambiente - Lipu - WWF

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Intervento del Sen. Orsi il 13 febbraio 2009

Orsi: E’ venuto il momento di parlare.

"Oggi si apre ad Arezzo la Conferenza regionale sulla caccia della regione Toscana. In essa la Giunta guidata dal PD ne con forza il problema della compatibilità delle presenze faunistiche di alcune specie con le produzioni agricole e con la tutela della biodiversità. Leggo su un’agenzia che si teorizza la necessità del controllo delle popolazioni di lupi che, in alcune aree, cominciano a creare gravi problemi all’allevamento di pregio. In Toscana si è fatto una politica di grande promozione del “agriturismo venatorio” e si è realizzato un sistema di mobilità dei cacciatori per la caccia alla migratoria.

Leggo che è stata approvata la nuova legge regionale dell’Emilia Romagna (retta dal PD) che, nei limiti dell’attuale legge nazionale cerca di dare risposta alle medesime esigenze. L’Assessore all’agricoltura della Liguria (governa il PD), scrive al Governo affinché si possa intervenire sugli storni e si prolunghi la caccia al cinghiale. Il Parco nazionale dello Stelvio è stato costretto ad adottare un piano di abbattimento di oltre 1000 cervi, è stata aperto un dossier di infrazione verso l’Italia per il mancato controllo dello scoiattolo grigio (alloctono) che sta distruggendo il tipico e protetto scoiattolo rosso italiano.

L’INFS ha presentato un progetto INTERREG per contenere i gabbiani causa della drastica diminuzione delle specie di acquatici di maggiore pregio nelle zone umide tutelate e vietate alla caccia. Il WWF ha scritto a tutte le regioni italiane per conoscere le cifre del drammatico fenomeno dei danni alle produzioni agricole prodotti dalla fauna selvatica, e la Commissione agricoltura della Camera dei deputati ha, sullo stesso tema, avviato una indagine conoscitiva da cui si ricavano dati allarmanti. Nella painura padana si cerca (con gli scarsi strumenti offerti dalla legge) di abbattere l’immenso numero di nutrie che scavano negli argini e fanno crollare i ponti! I sindaci di molte grandi città cercano di intervenire contro storni e piccioni e nelle campagne vi è un numero di corvidi mai visti prima ed è vicina la scomparsa delle specie di nidificazione in Italia da essi predate. Tutte le cronache locali sono ricche di articoli che evidenziano i problemi causati dalla fauna e, dopo il grave incidente all’aereoporto di Roma/Ciampino anche le testate giornalistiche nazionali e la TV si sono accorti che siamo in un’emergenza anche per la sicurezza di molti aereoporti per gli stormi presenti nei periodi di passo.

Tutte le nazioni europee che stanno alla nostra latitudine hanno calendari venatori che, per talune specie, consentono il prelievo a febbraio. Devo continuare?

La 157 era una buona legge 16 anni fa! Per le condizioni faunistiche del nostro paese anche in relazione al numero di cacciatori. La 157 ha prodotto pienamente i propri obbiettivi di conservazione tanto è vero che, oggi, il problema principale della fauna selvatica è l’aumento incontrollato di talune specie. In questi 16 anni l’ideologia ambientalista ha prodotto solo riduzioni e ulteriori limiti rispetto ai contenuti della 157: aumento dei territori vietati alla caccia, riduzione delle specie, nuovi divieti… Non vi è paese d’Europa in cui questo sia avvenuto!

Il tema della riforma della legge che tutela la fauna omeoterma (è il titolo della 157) non è più un confronto tra cacciatori e animalisti; è un tema della nostra economia rurale, è il tema della tutela della biodiversità e dell’equilibrio nell’ambiente, è sempre più un tema di sicurezza pubblica.
Pensare di affrontare una riforma senza allentare i vincoli venatori è improponibile e non può, l’intera società rurale italiana essere vittima delle pregiudiziali ideologiche degli animalisti.
IL PD attacca la riforma: è IRRICEVIBILE. Le regioni che ho citato e che sono governate dal PD cercano di dare le stesse risposte che la bozza presentata vuole valorizzare. Che scrivano all’on. Cenni e ad Andria gli amministratori regionali del PD! Non al Governo che ha la consapevolezza dei problemi e che sta cercando di risolverli guardando con attenzione alle iniziative parlamentari.
Veniamo al tavolo degli stakeolders, esso, che poteva diventare uno strumento utile, è divenuto il braccio operativo dei NO a prescindere del PD nazionale che è appiattito sulle posizioni animalambientaliste.

E’ IRRICEVIBILE la proposta afferma il tavolo, lo stesso linguaggio, copia e incolla, usato dal Sen.Della Seta. Questo tavolo ha prodotto in molti mesi solo documenti generici, dove si dice e non si dice o, peggio, dove ciascuno dei propri componenti può leggere quello che ritiene di pensare lui! Il PD vuole che si deleghi agli stakeolders la riforma della caccia ma nel “tavolo” si è visto che tirano le file gli ambientalisti! Ma si può pensare che siano gli animalisti a risolvere i problemi che la fauna produce nelle nostre campagne!! Lo ripeto la riforma della caccia è principalmente un bisogno della nostra economia rurale non un contentino per i cacciatori!
Nel tavolo vi sono anche associazioni agricole e venatorie.

Come si è visto Coldiretti si distingue e non firma i documenti vedrete che presto sarà seguità nei distinguo dagli altri “agricoltori”… E poi c’é Federcaccia che mi attacca pesantemente firmando il documento di censura alla mia proposta insieme a LIPU, WWF e compagnia. Come Senatore della Repubblica non giudico l’atteggiamento della più importante associazione venatoria italiana, ne prendo atto ben cosciente del peso politico che Federcaccia esercita quando in Italia si parla di caccia.
mauri
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firma l'appello contro ddl sen Orsi, legge 157/92 sulla cacc

Messaggioda mauri il 24/02/2009, 13:57

ho trovato questa da firmare, passaparola se siete d'accordo, e lo spero

http://www.baseverde.org/petizioni/peti ... si-caccia/

ciao mauri
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Re: parte l'iter per la modifica della legge 157/92 sulla caccia

Messaggioda mauri il 11/03/2009, 11:16

è interessante il sondaggio non solo sulla caccia ma anche sulla conservazione e salvaguardia dell'ambiente
http://download.repubblica.it/pdf/2009/ ... _def21.pdf

potete rispondere anche voi a quelle domande, sarebbe interessante fare un sondaggio anche qui

favorevoli all'aumento del 20-30 xcento delle volumetrie? si no
favorevoli alla caccia? si no
.....

ciao mauri


Caccia, licenza d'imbalsamare
scontro sulla proposta del Pdl
Nel progetto di legge doppiette ai sedicenni, accesso nei parchi e uso di animali-esca di ANTONIO CIANCIULLO

UN'AQUILA reale imbalsamata in salotto. Un fucile in mano a un ragazzo di 16 anni, lo stesso a cui non si affida né un volante né una scheda elettorale. Le porte dei parchi aperte alle doppiette. L'uso senza limiti degli zimbelli, civette lasciate appese per le zampe ad agitarsi per ore, in modo da attirare con la loro sofferenza altre prede. È l'Italia della libera caccia, così come dovrebbe uscire dalla controriforma che ieri è arrivata in commissione Ambiente del Senato. Un terremoto che spazza via l'equilibrio faticosamente raggiunto con la legge quadro del 1992 e rischia di inasprire il contenzioso con l'Europa. Per l'Enpa (Ente nazionale protezione animali) è un ritorno al Medioevo.

Per Jane Goodall, una delle più famose etologhe, il segno di una sconfitta culturale: "Per quanto possa sforzarmi, alla mia età non riesco ancora a capire come persone civilizzate possano provare piacere nell'uscire di casa, togliere la vita a creature bellissime e poi appenderne la testa in salotto, per decorazione".
"La notizia della liberalizzazione dell'imbalsamazione l'ha colpita profondamente", racconta la scrittrice Margherita D'Amico - fondatrice della agenzia non governativa "La vita degli altri" che si occupa di trovare punti di incontro tra il mondo degli animali, quello degli uomini e quello dell'ambiente - che ha intervistato Jane Goodall nell'ambito del documentario sulla caccia "A ferro e fuoco" girato "per rompere il silenzio sulla trasformazione dei 700 mila cacciatori in imbalsamatori e sul rischio crescente per chiunque vada in campagna, visto che già l'ultima stagione venatoria è costata 42 morti e 85 feriti".

Il testo appena arrivato a Palazzo Madama è il frutto di una sintesi di varie proposte di legge presentate dalla forze di maggioranza. L'autore della stesura finale, Franco Orsi (Forza Italia), ritiene che le modifiche non restringano l'elenco delle specie tutelate, fatta eccezione per i danni prodotti all'agricoltura e per i rischi "all'incolumità pubblica". Di fatto saranno i sindaci e i prefetti a stabilire di volta in volta se i lupi o gli orsi costituiscono una minaccia da arginare premendo il grilletto.

La nuova legge trova l'opposizione degli ambientalisti, degli agricoltori e persino delle associazioni che raccolgono la maggioranza dei cacciatori (Arcicaccia e Federcaccia). Lipu, Lav e Enpa urlano allo scandalo parlando di "nuovo Medioevo". "Tutte le categorie direttamente coinvolte sono contrarie perché la legge quadro aveva messo fine alla guerra ideologica sulla caccia, ora si rischia di riaprire una lunga stagione di conflitti", nota il senatore del Pd Roberto della Seta. Bocciato dai diretti interessati, il nuovo disegno di legge sarà forse frutto di un sondaggio segreto?

Per scoprirlo Legambiente, Lipu e Wwf hanno commissionato un sondaggio pubblico all'Ipsos. Ecco la sintesi. Il primo dato riguarda l'orientamento generale: il 69 per cento è fortemente contrario alle doppiette, il 21 per cento neutrale, il 10 per cento favorevole. Prolungare il periodo di caccia e aumentare i luoghi in cui si può sparare: 86 per cento contrari. Ridurre le sanzioni per chi uccide specie protette: 86 per cento contrari. Aree private in cui è possibile sparare agli animali: 89 per cento contrari. Doppiette nei parchi: 91 per cento contrari. Autorizzare a sparare agli uccelli migratori: 93 per cento contrari. Rilasciare la licenza di caccia a chi ha 16 anni se accompagnato: 94 per cento contrari. Se la maggioranza anti caccia era prevedibile, la misura del dissenso rispetto alla controriforma risulta particolarmente alta. E un'altra sorpresa arriva quando si analizza l'orientamento politico di chi risponde. In una serie di casi gli elettori di centrodestra sono ancora più contrari alla controriforma di quelli di centrosinistra. Solo il 5 per cento di chi vota per la maggioranza è favorevole ad autorizzare la caccia a specie protette contro un 7 per cento di elettori del centrosinistra. Solo il 3 per cento di chi vota per il Pdl vuole che i cacciatori possano sparare ai migratori contro il 6 per cento di chi vota per l'opposizione. Solo il 5 per cento di chi è schierato con il governo vede con favore l'idea di dare una doppietta a un ragazzo di 16 anni contro il 6 per cento di chi è schierato con l'opposizione.

(11 marzo 2009) http://www.repubblica.it/2009/03/sezion ... ibera.html
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Re: parte l'iter per la modifica della legge 157/92 sulla caccia

Messaggioda ranvit il 11/03/2009, 11:41

Che orrore!

Spero che Franceschini prenda spunto dalla contrarietà della maggioranza degli italiani per sparare a zero contro questa modifica legislativa.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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il testo orsi ora è ufficiale

Messaggioda mauri il 12/03/2009, 21:15

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/f ... &id=403875

sui giornali, corriere e repubblica ma anche nel web c'è la possibilità di dire la propria e di rispondere ai sondaggi
passaparola, grazie, mauri


Senato della Repubblica COMMISSIONE TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

MERCOLEDÌ 11 MARZO 2009 - 71ª Seduta Presidenza del Presidente D'ALI'

La seduta inizia alle ore 14,40. IN SEDE REFERENTE

(276) CARRARA ed altri. - Legge quadro per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio

(330) CARRARA ed altri. - Norme per il prelievo venatorio dei cervidi e dei bovidi con il cane da seguita

(397) BENEDETTI VALENTINI. - Nuova disciplina per l'esercizio dell'attività venatoria e per la protezione della fauna selvatica

(398) BENEDETTI VALENTINI. - Modifica all'articolo 14 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di accesso dei cacciatori negli ambiti territoriali di caccia

(480) MASSIDDA. - Modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio

(510) PORETTI ed altri. - Modifiche al codice civile e alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di abolizione del diritto di accesso al fondo altrui per l'esercizio della caccia

(1029) BENEDETTI VALENTINI. - Abrogazione della legge 11 febbraio 1992, n. 157 e nuova disciplina dell'attività venatoria

(1104) CASTRO ed altri. - Modifiche alla legge statale 11 febbraio 1992, n. 157, recanti nuova disciplina per l'esercizio dell'attività venatoria

(1122) CORONELLA. - Modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recanti nuova disciplina per l'esercizio dell'attività venatoria

(1224) FLERES. - Modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, nonché alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, in materia di nuova disciplina dell'attività venatoria - e della petizione n. 273

(Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge nn. 276, 330, 397, 398, 480, 510, e 1029, esame dei disegni di legge nn. 1104, 1122 e 1224, nuova congiunzione e rinvio.)

Riprende l'esame congiunto sospeso nella seduta del 22 ottobre 2008.

Il presidente D'ALI' comunica che successivamente alla seduta del 22 ottobre 2008, sono stati assegnati alla Commissione i disegni di legge nn. 1104, 1122, 1224, tutti relativi alla materia del prelievo venatorio. In considerazione dell’identità dell’oggetto, propone di procedere alla discussione congiunta dei disegni di legge nn. 276, 330, 397, 398, 480, 510, 1029, 1104, 1122 e 1224 e della attinente petizione n. 273.

La Commissione conviene.

Il presidente D'ALI' fa quindi presente che nella scorsa settimana si sono conclusi i lavori del Comitato ristretto, costituito nella seduta del 28 ottobre 2008, nell’ambito del quale si è svolto un approfondito esame sia delle tematiche evocate dai disegni di legge all’esame della Commissione, sia di un testo unificato predisposto dal relatore, senatore Orsi, sul quale il rappresentante del Gruppo del Partito democratico ha espresso un giudizio negativo.

Il relatore, senatore ORSI (PdL), dopo aver evidenziato gli aspetti salienti della normativa recata dai disegni di legge nn. 1104, 1122 e 1224, illustra il testo unificato da lui proposto precisando che esso si configura come una novella alla legge n. 157 del 1992. Rileva quindi che tale testo modifica soltanto alcune delle disposizioni della vigente normativa e si sofferma ad elencare le parti della citata legge n. 157 che non subiscono variazioni ed, in particolare, l'articolo 1, comma 6, l'articolo 2, comma 1, lettere a) e c), l'articolo 3, l'articolo 4, commi 1 e 6, l'articolo 6, commi 1, 2 e 3, l'articolo 7, commi 3 e 4, l'articolo 8, comma 3, l'articolo 10, commi 2, 4, 5, 8, lettere a), c), d) e g), 9, 10, 11, 12, 13 e 14, l'articolo 11, commi 2 e 4, l'articolo 12, commi 1, 2, 4, 6, 7, 10 e 11, l'articolo 13, commi 2, 3, 4, 5 e 6, l'articolo 14, commi 1, 2, 11, lettere b) e c), 14 e 17, l'articolo 15, commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8, 9 e 10, l'articolo 16, commi 1, lettera b), e 3, l'articolo 17, l'articolo 18, commi 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 8, l'articolo 19, commi 1 e 2, l'articolo 19-bis, l'articolo 20, l'articolo 21, commi 1, lettere a), d), e), f), g), h), o), q), r), s), t), v), aa), cc), dd), ee) ed ff), e 2, l'articolo 22, commi 1, 2, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10 e 11, l'articolo 23, commi 2, 3, 4 e 5, l'articolo 24, commi 2, 3 e 4, l'articolo 25, commi 2, 3, 4 e 5, l'articolo 26, commi 2, 3 e 4, l'articolo 27, commi 1, lettera b), 6 e 7, l'articolo 28, commi 2, 3, 4 e 5, l'articolo 29, l'articolo 30, l'articolo 31, commi 1, lettere b), c), d), f), g), h), i), l) ed m), 2, 3, 4, 5 e 6, l'articolo 32, l'articolo 33, l'articolo 34, commi 1, 2, lettere a) e b), 3, 4 e 6, l'articolo 35 e l'articolo 36, commi 2, 3, 4 e 7. Il testo unificato reca poi l'abrogazione delle disposizioni recate dai seguenti articoli: articolo 5, comma 5; articolo 6, comma 4; articolo 7, comma 6; articolo 8, comma 4; articolo 9, comma 2; articolo 10, comma 17; articolo 12, comma 5, lettera c); articolo 14, comma 6; articolo 19, comma 3; articolo 22, comma 6; articolo 28, comma 6; articolo 31, comma 1, lettera a); articolo 36, comma 6.

Procede quindi ad illustrare le parti del testo proposto che modificano la legge n. 157 del 1992, riservandosi di procedere ad un esame più approfondito nel corso della discussione. Tali modifiche riguardano la cattura temporanea e l'inanellamento, l'esercizio venatorio da appostamento fisso ed i richiami vivi, la definizione della zona faunistica delle Alpi, le forme di prelievo venatorio specialistico, la gestione programmata della caccia, la mobilità per l'esercizio della caccia alla fauna migratoria, la disciplina delle aziende faunistico-venatorie e delle aziende agrituristico-venatorie, la gestione degli ungulati selvatici, la caccia alle specie opportunistiche ed invasive, il controllo faunistico, i divieti di caccia, la licenza di porto di fucile per uso di caccia e l'abilitazione all'esercizio venatorio, le tasse di concessione regionale, il fondo di garanzia per le vittime della caccia ed il risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica e dall'attività venatoria, la vigilanza venatoria e le sanzioni amministrative.

Si riserva, in fine, l'intenzione di presentare emendamenti migliorativi dello stesso testo.

Il senatore DELLA SETA (PD) osserva che purtroppo il relatore, invece che ricercare soluzioni condivise all'interno del Comitato ristretto, ha preferito percorrere la strada dell'elaborazione autonoma di un testo unificato, non tenendo neppure conto nel redigere quest'ultimo delle indicazioni formulate in sede di audizioni. La scelta del relatore va valutata negativamente perché la complessità e la delicatezza delle tematiche del prelievo venatorio e della tutela della fauna selvatica avrebbero sicuramente richiesto un approccio ampiamente condiviso. Il Gruppo del Partito democratico, che considera il testo proposto dal relatore una provocazione nei confronti dell'opinione pubblica e del modo di intendere la dialettica parlamentare, non ha avanzato una proposta di testo unificato nella convinzione che non occorra riscrivere la legge n. 157 del 1992, bensì limitarsi ad aggiornare e rivedere singoli puntuali aspetti di essa. Fa presente, infine, che la Commissione dovrebbe procedere ad un nuovo ciclo di audizioni avente ad oggetto i contenuti del testo unificato oggi illustrato dal relatore.

Il senatore MONTI (LNP) ricorda che in sede di Comitato ristretto il relatore ha modificato in alcuni aspetti il testo inizialmente predisposto tenendo conto di indicazioni critiche formulate dal senatore Della Seta ed osserva che il testo oggi illustrato dal relatore è comunque suscettibile dei miglioramenti che il prosieguo dei lavori in Commissione dovesse far emergere come opportuni.

Il presidente D'ALI' ribadisce che l'adozione del testo unificato proposto dal relatore si rende necessaria per poter proseguire l'esame in vista della definizione di un provvedimento che sintetizzi i contenuti delle numerose proposte presentate in materia venatoria. Il testo proposto dal relatore, articolato nella forma di novella alla citata legge n. 157 del 1992, risponde all'esigenza di non procedere alla riscrittura della legge-quadro, bensì di limitarsi ad un suo opportuno aggiornamento e permette inoltre di evidenziare soltanto le parti effettivamente interessate da modifiche ed è suscettibile di miglioramenti sulla base degli spunti che potranno emergere nel corso del dibattito e di un eventuale ciclo integrativo di audizioni.

La Commissione approva quindi la proposta di adottare il testo unificato proposto dal relatore quale testo base per il seguito dell'esame.
mauri
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Blitz in Senato: saltano le date limite della caccia

Messaggioda mauri il 23/03/2009, 11:04

sparite le date che ponevano i limiti alla stagione di caccia tra il 1 settembre e il 31 gennaio: si spalanca la possibilita' per ogni Regione di giocare a proprio piacimento con il calendario venatorio. Il provvedimento deve passare ora alla Camera. Introdotto il divieto di distruggere uova e nidi, ma senza una specifica sanzione (23/03/09)
l'Aula del Senato il 17 marzo ha dato via libera alle "Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2008" (Atto Senato 1078) che ora passa alla Camera dei deputati.
con un blitz dell'ultimo momento saltano le date limite alle Regioni per inizio e fine della stagione venatoria (che sino ad oggi sono inderogabilmente nell'arco 1 settembre - 31 gennaio). Il limite compreso tra il 1 settembre e 31 gennaio è sostituito dalle parole: «I termini devono comunque garantire il rispetto della direttiva 79/409/CEE per le specie in essa tutelate».
ci sarà la carica delle Regioni per tentativi di prolungamento della caccia a febbraio, col solito ritornello dei pareri INFS disattesi e dei ricorsi al TAR?
la magrissima consolazione è l'introdizione del divieto di distruggere nidi e uova, ma senza sanzioni statali, a meno che non vi sia una sanzione regionale che si adatti allo scopo.

cacciatori PD siete favorevoli' contrari?
ciao, mauri


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Il testo licenziato dal senato

Art. 16.

(Modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio in attuazione della direttiva 79/409/CEE)

1. All’articolo 1 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) dopo il comma 2 è inserito il seguente:
«2-bis. Lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano si adoperano, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, per mantenere o adeguare le popolazioni delle specie di uccelli di cui all’articolo 1 della direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, ad un livello corrispondente alle esigenze ecologiche, scientifiche e culturali, tenendo conto delle esigenze economiche e ricreative secondo i dettami della “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici“ della Commissione europea quale documento di orientamento relativo alla caccia per un prelievo praticato in forma sostenibile, a norma della direttiva 79/409/CEE del Consiglio e delle modifiche in prosieguo proposte, nel rispetto del testo della direttiva e dei princìpi generali sui quali si basa la legislatura comunitaria nella specifica materia.»;
b) dopo il comma 7 è aggiunto il seguente:
«7-bis. Il Ministro per le politiche europee, di concerto con i Ministri interessati, trasmette alla Commissione europea tutte le informazioni a questa utili al fine di coordinare le ricerche e i lavori riguardanti la protezione, la gestione e la utilizzazione delle specie di uccelli di cui all’articolo 1 della direttiva 79/409/CEE, nonché quelle sull’applicazione pratica della presente legge, limitatamente a quanto previsto dalla direttiva 79/409/CEE».
2. Al comma 2 dell’articolo 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, il primo periodo è sostituito dal seguente: «I termini di cui al comma 1 possono essere modificati per determinate specie in relazione alle situazioni ambientali delle diverse realtà territoriali, anche al fine di garantire la tutela delle specie di uccelli di cui all’articolo 1 della direttiva 79/409/CEE nel periodo di nidificazione e durante le fasi di riproduzione e di dipendenza e, nei confronti delle specie migratrici, durante il periodo di riproduzione e durante il ritorno al luogo di nidificazione».

3. Al comma 2 dell’articolo 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, il terzo periodo è sostituito dal seguente: «I termini devono comunque garantire il rispetto della direttiva 79/409/CEE per le specie in essa tutelate».
4. Al comma 3 dell’articolo 20 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «e, per quanto concerne le specie di uccelli che non vivono naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri dell’Unione europea, previa consultazione della Commissione europea».
5. All’articolo 21, comma 1, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) alla lettera o), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «; distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova, nonché disturbare deliberatamente le specie protette di uccelli, fatte salve le deroghe e le attività venatorie previste dalla presente legge»;

b) alla lettera bb), dopo le parole: «detenere per vendere,» sono inserite le seguenti: «trasportare per vendere,».
mauri
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una guida al dl orsi

Messaggioda mauri il 24/03/2009, 12:24

per seguirne gli sviluppi e per capire

http://www.tutelafauna.it/Materiali/App ... ge_Orsi.kl

nulla vieta di spedire mail contro il dl orsi ai senatori della commissione, anzi
sempre se i cacciatori pd sono d'accordo
ciao mauri
mauri
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Associazioni a Camera, Approvare Emendamenti Per Evitare Cao

Messaggioda mauri il 21/04/2009, 12:20

speriamo bene e incrociamo le dita anche sorretti dal momento elettorale, visto la pressione di tutte queste associazioni che sono formate di migliaia di iscritti che votano
certo che è assurdo andare contro il buon senso
ciao, mauri


Caccia: Associazioni a Camera, Approvare Emendamenti Per Evitare Caos

(ASCA) - Roma, 21 apr - Animalisti italiani, Amici della Terra, Enpa, Fare Verde, Greenpeace, Italia Nostra, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, WWF e altre 10 associazioni si appellano alla Commissione Agricoltura della Camera dei deputati: ''Approvi gli emendamenti per fermare l'allungamento dei tempi di caccia ed eviti all'Italia una nuova stagione di caos''. ''Chiediamo all'onorevole Paolo Russo, presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, e a tutti i parlamentari che compongono la Commissione di fare propri e votare gli emendamenti all'articolo 16 della Legge Comunitaria, presentati da deputati di maggioranza e opposizione per consentire il corretto recepimento della direttiva Uccelli (79/409) e il superamento delle procedure d'infrazione in atto contro l'Italia in materia di caccia''. Cosi' il cartello di venti associazioni si rivolge ai parlamentari della Commissione Agricoltura chiamata a discutere proprio in queste ore della legge comunitaria (C.2320) nella quale si votera' la modifica della legge 157 sulla caccia. ''E' anzitutto indispensabile sanare la grave ferita alla 157 inferta al Senato con l'emendamento dei senatori Carrara e Vetrella che ha indebitamente cancellato dalla legge nazionale il limite temporale 1 settembre - 31 gennaio, prevedendo un allargamento della stagione di caccia, in particolare ai mesi di febbraio e di agosto, che rappresenterebbe un nuova fortissima pressione sugli uccelli migratori e un concreto pericolo per la stessa sicurezza degli italiani. ''Un emendamento, il Carrara-Vetrella, che peraltro appare del tutto inammissibile con i regolamenti della legge Comunitaria (che prevedono unicamente interventi su quelle parti della legislazione che sono oggetto di contestazioni comunitarie) e che anzi va ad aprire le porte a nuove procedure di infrazione e un vero e proprio caos normativo a livello regionale''.
mauri
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