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Anche l'ENEL tra i conservatori?

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Anche l'ENEL tra i conservatori?

Messaggioda pianogrande il 30/03/2012, 13:38

L'ENEL dice che, con questo sviluppo delle rinnovabili (e la diminuzione della domanda), sono a rischio gli impianti convenzionali.

http://www.repubblica.it/ambiente/2012/ ... ef=HREC1-3

Intanto, sarebbe interessante sapere <quali> impianti convenzionali sono a rischio.
Secondo me, se definiamo convenzionale l'idroelettrico, questo è, invece, data la sua flessibilità, il miglior complemento alle altre rinnovabili ancora troppo stagionali e comunque ad andamento pulsante.
Fermo restando che il solare termico, se si prosegue su quella strada, diventa meno pulsante tra giorno e notte.

Detto questo, la vedo come una bellissima notizia.
Se le energie alternative non rimpiazzassero quelle convenzionali, tanto alternative non sarebbero.

Se poi fosse a rischio il nucleare sarei solo contento e all'ENEL non direi neanche quel mi dispiace dettato dalla buona educazione.
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Re: Anche l'ENEL tra i conservatori?

Messaggioda pianogrande il 30/03/2012, 17:27

Forse non avevo letto tutto o è stato aggiornato l'articolo che mi sembrava più breve.
Un articolo che dice tantissime cose su quello che si muove dietro il business energetico.
Si parla specificamente degli impianti a combustibili fossili.
L'ENEL auspica una "razionalizzazione degli incentivi".
Lo dicevo io che le parole si trovano sempre ma quello che conta è chi ha più potere.
razionalizzazione degli incentivi.
Che perla! (No, no! Volevo proprio dire che perla).

Quando i potenti vedono all'orizzonte il licenziamento per motivi economici diventano conservatori, anacronistici, del secolo scorso (se gli conviene, ne sono sicuro, diventano anche comunisti).
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Re: Anche l'ENEL tra i conservatori?

Messaggioda pianogrande il 01/04/2012, 9:34

Il mercato è saturo e non oso pensare a cosa sarebbe successo se fosse andato in porto il progetto di costruire centrali nucleari per aggiungere un altro 25 per cento di produzione elettrica".
Clini, ministro dell'ambiente

http://www.repubblica.it/dal-quotidiano ... ref=HREA-1

Che brutta immagine che mi sto facendo dell'ENEL.

L'arroganza con cui sosteneva il nucleare come ancora di salvezza, a questo punto, diventa queasi comica se non fosse, appunto, arroganza.

Volevano vincere la corsa con le rinnovabili appoggiati da un governo che per rovinare il paese non ci dormiva di notte.
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Re: Anche l'ENEL tra i conservatori?

Messaggioda franz il 01/04/2012, 10:02

Il mercato sarà saturo (anche perché la crisi economica abbatte i consumi) ma ci si dimentica che importiamo un mucchio di energia elettrica: il massimo possibile rispetto alla portata degli elettrodotti, tanto che il 28 settembre 2003 qualche cosa andò storto perché un albero toccò fili in Svizzera e l'Italia rimase senza corrente per 12 ore, in alcune zone anche 24.
Chiaramente la importiamo mica gratis.
Il 75% viene da Francia e Svizzera ed il 40% di quella svizzera e l'87% di quella francese è prodotta da centrali nucleari.
Importiamo sempre, anche se la domanda è bassa, perché conviene spegnere vecchie centrali inquinanti ed importare energia dall'estero per ripompare acqua negli invasi (e di notte il sole non c'è, per cui questo compito non puo' essere svolto dal solare, e non sempre c'è vento, da noi: non siamo la danimarca).
Secondo questa voce di wiki http://it.wikipedia.org/wiki/Produzione ... _in_Italia importiamo 44 TWh, quasi il 13%, ma quando l'economia tira si importa anche di piu'.



Penso che si possa approfittare di questo thread per parlare degli aumenti delle bollette (10%).
Che le energie alternative (ottima cosa) fossero molto care credo fosse noto ma uno lo tocca con mano quando vede la bolletta. In questo caso pero' l'aumento è sostanzianziamene dovuto all'aumento del prezzo del petrolio. Siamo ancora troppo dipendenti dal petrolio e cio' che lo puo' sostituire è ancora piu' caro.
Che gli incentivi distorcano il mercato ed alla fine si paghino da qualche parte, pure. Non ci sono pasti gratis.
Dietro le rinnovabili ci stanno floridi business e tanti posti di lavoro; questo ultimo aspetto è stato propagandato come fatto positivo da molti, senza pero' far capire che "molti posti di lavoro" significa prodotti piu' cari e bollette piu' alte.

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... 32552094-6
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Re: Anche l'ENEL tra i conservatori?

Messaggioda flaviomob il 01/04/2012, 15:38

Qual è la quota di mercato di Enel? Si può dire che de facto continui a esercitare in posizione di monopolio?


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Re: Anche l'ENEL tra i conservatori?

Messaggioda franz il 01/04/2012, 16:46

flaviomob ha scritto:Qual è la quota di mercato di Enel? Si può dire che de facto continui a esercitare in posizione di monopolio?

No, non credo.
Non posside piu' la rete (ora è Terna che la gestice)
In Italia possono operare circa 100 fornitori
Attualmente operano sul mercato elettrico italiano, uno dei più liberalizzati d'Europa, circa 100 operatori, tra i quali i maggiori gruppi europei come le francesi Électricité de France (EDF) e Gaz de France-Suez, le tedesche E.on e RWE AG, le svizzere Alpiq[14] e Repower,[15] l'austriaca Verbund.[16]

http://it.wikipedia.org/wiki/Enel#Il_mo ... oncorrenza
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Re: Anche l'ENEL tra i conservatori?

Messaggioda pianogrande il 01/04/2012, 17:47

Se importiamo tutta quella energia, quale è il problema dell'ENEL?
Faccia centrali meno inquinanti e più competitive.
Se è per avere energie dal comparto rinnovabili sono disposto anche a pagare una bolletta più cara.
Se non sbaglio, però, anche le non rinnovabili ricevono o hanno ricevuto incentivi.
Questo è un sovrapprezzo che pago molto meno volentieri.
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Re: Anche l'ENEL tra i conservatori?

Messaggioda flaviomob il 03/04/2012, 0:38

http://www.ambienteambienti.com/news/20 ... 63161.html

Spettacolare, come ci ha abituati ed efficace azione di Greenpeace per lanciare al colosso italiano dell’energia, il messaggio con il quale chiede a Enel il ritiro immediato dei progetti per gli impianti a carbone di Porto Tolle e Rossano Calabro, e non aumentare la produzione a carbone nel Sulcis, la progressiva eliminazione della produzione elettrica da carbone entro il 2030 e la sua sostituzione con energie rinnovabili.

Questa mattina attivisti di Greenpeace sono entrati in azione davanti la sede dell’Enel a Roma e tre attivisti si sono calati dal tetto lungo la facciata dell’edificio e hanno aperto uno striscione di oltre 70 metri quadri con la scritta “ENEL KILLER DEL CLIMA” sul quale è rappresentata l’arma con la quale Enel commette molti dei suoi crimini ambientali: il carbone.

Gli specialisti del Reparto Investigazioni Climatiche (R.I.C.) di Greenpeace hanno anche transennato l’ingresso dell’edificio per marcare la “scena del crimine” e consegnato ai vertici dell’azienda un “avviso di garanzia” nel quale si ipotizza il “reato di grave danno ambientale, climatico e sanitario, reato di profitto indebito tramite danno sanitario e ambientale a persone ed ecosistemi”.

Spettacolarizzazione a parte, da poche settimane, quattro dirigenti della centrale di Brindisi – la centrale a carbone Federico II è l’impianto industriale più inquinante in Italia per emissioni in atmosfera (il diciottesimo in Europa) – sono indagati per omicidio colposo e lesioni colpose, in relazione agli impatti mortali e patologici che le emissioni della centrale avrebbero sulla popolazione del territorio; mentre 12 dirigenti della stessa centrale sono indagati, tra l’altro, per gettito pericoloso di cose e danneggiamento alle colture.

Per diffondere quanto più possibile l’inchiesta tra l’opinione pubblica, Greenpeace lancia oggi una piattaforma online, www.FacciamoLuceSuEnel.org, con la quale recluta “investigatori” per seguire e partecipare a tutta l’indagine che i R.I.C. di Greenpeace condurranno nei prossimi mesi.


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Re: Anche l'ENEL tra i conservatori?

Messaggioda trilogy il 05/04/2012, 10:30

qualche cosa va rivista. gl'incentivi come sono concepiti in Italia, sono molto onerosi e non favoriscono lo sviluppo di impianti e tecnologie più innovative.
Aggiungerei, che è un falso fare confronti con il petrolio. Le fonti concorrenti delle rinnovabili sono gas e carbone, non il petrolio.


[..] il fotovoltaico ha un costo del sussidio mediamente superiore ad altre energie rinnovabili
(410 €/MWh contro una media di 125) e soprattutto che tale costo è in Italia superiore rispetto ad
altri paesi europei. Nel 2010, contro una spesa italiana di 410 €/MWh per sussidio al solare
fotovoltaico tradizionale (cristallino, ndr), in Germania i consumatori hanno speso ben la metà (210
€/MWh), i francesi 370 M€/kWh, spagnoli e inglesi 380 €/MWh. Oltre a un riallineamento del
sussidio al costo, è necessario che gli incentivi vengano rivisti anche per rallentare fenomeni
speculativi di installazione di soluzioni poco efficienti e soprattutto per non ostacolare l'ingresso nel
mercato delle innovazioni incrementali che caratterizzano fortemente lo sviluppo della tecnologia
fotovoltaica mondiale.[..]

fonte: http://portale.unibocconi.it/wps/allega ... nalisa.pdf
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Re: Anche l'ENEL tra i conservatori?

Messaggioda pianogrande il 05/04/2012, 17:49

Grazie Triology.

Io penso che bisogna far sì che nessuno si addormenti sugli incentivi.
Gli incentivi hanno una ragione di esistere solo se finanziano i costi iniziali di una innovazione che darà i suoi benefici su tempi più lunghi.
Per quanto riguarda le energie rinnovabili c'è, però, anche un altro fattore che è il fatto di essere alternative.
Costi più alti ma meno petrolio e gas e carbone.
Vale la pena di pagare un prezzo solo perché questo processo si avvii.
Sicuramente, dovrà arrivare un momento in cui queste stesse alternative dovranno andare in competizione tra di loro.
Al momento, però, se le mettiamo da subito in competizione col petrolio, il petrolio vince e intanto il tempo passa ed un giorno rimarremo a piedi.
Un equilibrio tra incentivo alla innovazione ed alla alternativa va trovato dalla politica (anche se mi vengono i brividi).

Ti sarei grato se tu mi spiegassi quella differenza tra petrolio e gas/carbone.
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