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Due secoli fa ....

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Due secoli fa ....

Messaggioda franz il 17/02/2009, 0:04

La sfida del bicentenario: chi era più grande tra Darwin e Lincoln?
Scritto da: Alessio Altichieri alle 01:50

Tags: Abraham Lincoln, Barack Obama, Charles Darwin, Simon Jenkins

Due secoli fa, il 12 febbraio 1809, un giorno straordinario per l’umanità, nacquero due persone che avrebbero fatto il mondo così com’è oggi, Charles Darwin e Abraham Lincoln. Non avevo mai saputo di questa stupefacente coincidenza, che ho appreso leggendo sul “Guardian” un articolo di Simon Jenkins, uno di migliori columnist d’oggi. Di Darwin, naturalmente, ChelseaMia ha già scritto, quando s’aprì al National History Museum di Londra la prima delle molte mostre che celebrano i due secoli dalla nascita dell’uomo che, dimostrando come la vita s’evolva attraverso la selezione naturale, Blog_Lincoln_Darwin.jpgabolì la Creazione della Bibbia e fondò la biologia. E di Abramo Lincoln, il sedicesimo presidente americano che vinse la guerra civile e abolì lo schiavismo, facendo degli Stati Uniti le terra di libertà e uguaglianza che ancora oggi sono, malgrado i ben noti sbandamenti, ha parlato ripetutamente il primo presidente nero, Barack Obama, che evidentemente vede in Lincoln un antenato putativo.

Darwin e Lincoln, nati a distanza di un oceano, erano anche lontani per origine sociale. Nipote di uno scienziato che già aveva studiato l’evoluzione animale, figlio di una Wedgwood della dinastia manifatturiera giunta fino ai nostri giorni, Darwin stava agiatamente al centro dell’universo – Londra, il Kent – quando l’impero britannico e la rivoluzione industriale avevano fatto dell’Inghilterra la nazione guida del mondo, tanto da potersi dedicare alla scienza con occhio disincantato. Lincoln, figlio di un agricoltore quasi analfabeta del Kentucky, estrema periferia del mondo in espansione verso le praterie, dovette farsi da sé, prima avvocato, poi eletto alla Camera dei Rappresentanti, quindi presidente in virtù di un’oratoria che era pari solo alle sue convinzioni morali, e nel contempo forgiare la nazione che gl’imponeva la morale dei pionieri. Praticamente agnostico lo scienziato, religioso a modo suo lo statista, il primo morto nel suo letto, il secondo assassinato da un fanatico, hanno fatto a quattro mani il mondo.

Chi era il più grande? Jenkins pone una domanda impossibile, visto che non è lecito paragonare due mondi paralleli ed estranei, scienza e politica, come non si possono confrontare pere e mele. Eppure, nel giungere a una risposta, fa un percorso che è ricco d’insegnamenti. La scienza, cioè Darwin, ha sbaragliato gli avversari: è vero, c’è ancora tanta gente che crede che il mondo sia stato fatto in sette giorni, ma c’è pure una moltitudine convinta che Elvis sia ancora vivo, o che le Twin Towers di New York siano state abbattute dalla Cia. In realtà, mentre la teoria dell’evoluzione attraverso la selezione naturale vive quotidiane conferme, i creazionisti non sono stati in grado di scrivere un solo libro che s’opponga alla biologia. Le offensive degli oscurantisti sono di retroguardia: faziose, testarde, ma senza prospettiva di vittoria. La scienza cresce su se stessa, inesorabilmente, e piuttosto spaventa per l’accelerazione difficile da controllare.

Invece la politica non è andata avanti. Sì, lo schiavismo è stato superato, almeno a parole, perché non c’è più una società al mondo che l’ammetta o lo pratichi apertamente. E tuttavia assistiamo all’esodo di enormi masse di diseredati che, profughi o emigranti clandestini, patiscono uno sfruttamento che nemmeno i confederali americani avrebbero tollerato. Il più celebre discorso di Lincoln, quello che pronunciò nel 1863 al cimitero di Gettysburg, dove settemila uomini erano morti nella battaglia culminante della guerra civile americana, era certo alto e nobile, perché prometteva “il governo del popolo, da parte del popolo, per il popolo”, ma avrebbe potuto essere già attuale nell’età di Pericle, e resta ancora oggi una promessa. Se la scienza avanza in linea retta, la politica gira intorno a se stessa, e spesso si ritrova al punto di partenza. Diciamo così: la scienza cresce in progressione geometrica, mentre la politica è la fatica di Sisifo, costretto in eterno a riportare al monte la pietra che rotola a valle.

Jenkins fa la sua scelta: proprio perché la scienza non ha contenuto etico (come l’arte, se Auden diceva che “nessuna poesia ha salvato un solo ebreo dalle camere a gas”), tocca alla politica farsi carico del mondo. Simbolicamente, infatti, Darwin morì nel suo letto, mentre Lincoln fu ammazzato prima che finisse il mandato. “Ecco perché Darwin ha la mia ammirazione, ma Lincoln ha il mio voto”, conclude Jenkins. Davvero? Forse vale anche la tesi opposta: poiché la politica non è in grado di risolvere definitivamente alcun problema (la democrazia, come sappiamo, va difesa ogni giorno), almeno la scienza ci dà risultati concreti. C’è materia di riflessione, no?

Pubblicato il 15.02.09 01:50
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oggi...

Messaggioda mauri il 18/02/2009, 15:43

ed ecco un risultato concreto della scienza che la politica strumentalizza per fini personali e di categoria e per quattrini che sempre tiriamo fuori noi della "collettività"
questo ne è un piccolo ma significativo esempio che unito alla caccia alle nutrie crea uno spaccato di quanto sia carente la cultura, anche ambientale, nei cervelli dei ns dirigenti, scoiattoli, nutrie e chissà quali altri animali esotici che per scopo di lucro vengono commercializzati e poi abbandonati quando le mode finiscono
gli allevatori, i commercianti e i compratori devono pagare i mezzi che servono per risolvere questi problemi
ma sicuramente non esiste una banca dati sui possessori di animali esotici e quindi paghiamo noi il divertimento di alcune persone che hanno trovato un altro giocattolo crudele, adulti infantili e mai cresciuti
ciao, mauri



Comunicato stampa LAV 17 febbraio 2009

SCOIATTOLI GRIGI: MINISTERO AMBIENTE PROPONE A REGIONI PIEMONTE E LOMBARDIA PROTOCOLLO D’INTESA PER STERMINARLI IN MASSA.

LAV ANNUNCIA AZIONI LEGALI E CHIEDE UN PIANO DI PREVEZIONE: DIVIETO D’IMPORTAZIONE E COMMERCIO PER TUTTE LE SPECIE ESOTICHE E STERILIZZAZIONE. LA FAUNA SELVATICA E’ PATRIMONIO INDISPONIBILE DELLO STATO

Cattura con trappole e successiva uccisione per gli Scoiattoli grigi, una specie esotica d’origine nordamericana introdotta in Piemonte nel 1948 e in anni più recenti anche in Lombardia, dove si è riprodotta entrando in competizione con lo scoiattolo rosso, specie autoctona: il progetto è allo studio del Ministero dell’Ambiente che intende proporre un sanguinario Protocollo d’Intesa alle Regioni Piemonte e Lombardia, ai Parchi Valle del Ticino, di Nervi, Nontevecchia e Valle Curone, in collaborazione con ISPRA e Università dell’Isubria, per la soppressione degli Scoiattoli grigi.

Ma la LAV annuncia azioni legali al fine di proteggere gli Scoiattoli grigi da eventuali provvedimenti illegali e cruenti di “eradicazione” e chiede un decreto ministeriale urgente che finalmente, e in modo coerente, vieti l’importazione e il commercio di tutte le specie animali esotiche con lo scopo di proteggere queste da un commercio squallido sul piano etico e pericoloso per il loro benessere, tutelando così anche l’equilibrio delle specie nostrane. A livello locale, là dove siano accertati effettivi danni causati da specie esotiche, si possono attuare piani di sterilizzazione.

“Non devono essere questi animali a pagare, con una morte violenta , colpe tutte umane: la colpa di coloro che arbitrariamente e impunemente li hanno immessi nel nostro habitat dove gli Scoiattoli grigi si sono poi naturalmente adattati; la colpa di coloro che non hanno ancora adottato provvedimenti preventivi come il divieto di importazione e commercio di animali esotici e adeguati piani di sterilizzazione per le specie immesse sul territorio con effetti realmente problematici per l’equilibrio ambientale”, dichiara Nadia Masutti, responsabile nazionale LAV settore Animali Esotici, Zoo e Circhi.

“In questo caso il paradosso che denota il grave vizio di motivazione del provvedimento è che nel Programma ministeriale di conservazione dell’autoctono Scoiattolo rosso europeo si scarta il metodo della sterilizzazione chirurgica degli Scoiattoli grigi, e cioè il metodo non cruento, a causa di un ipotetico rischio di mortalità di circa il 10% degli Scoiattoli sterilizzati, preferendo così lo sterminio dell’intera specie – dichiara Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV settore Caccia e Fauna selvatica – Non è accettabile e soprattutto non sarà privo di responsabilità il fatto che il Ministero dell’Ambiente o altri enti possano ignorare o tentare di aggirare il fondamentale principio normativo che definisce la fauna selvatica ‘patrimonio indisponibile dello Stato’ (legge 157/92, art.1): la legge 157/92 ‘per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio’ non fa distinzione tra specie autoctone e specie alloctone, come ribadito anche dalla Suprema Corte di Cassazione, e comunque una specie importata in Italia e qui ambientatasi da decenni è indubbiamente tutelata dalla normativa nazionale”.

17 febbraio 2009

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