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Strada: la migliore sanità del mondo

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Strada: la migliore sanità del mondo

Messaggioda flaviomob il 27/04/2013, 23:53

Fantastico Gino Strada: “Ecco perché nessuno mi ha mai chiesto di fare il ministro della Sanità”

Gino Strada: “Io mi ostino a voler fare il mio lavoro, medico e chirurgo. Mi occupo giornalmente di sanità e medicina. Se qualcuno venisse a propormi di fare il ministro della Sanità, risponderei che il mio programma è molto semplice: faccio una sanità d’eccellenza, spendendo la metà di quello che si spende oggi, eliminando il conflitto di interesse introdotto nella mia professione dalla casta politica: il pagamento a prestazione. Il nostro sistema sanitario era uno dei migliori al mondo, la casta, con la complicità dei medici, lo ha rovinato. L’interesse del medico è che la gente stia male, per fare più prestazioni. Ma nove milioni di persone non hanno più accesso alla sanità. Io eliminerei tutto questo. Ecco perché nessuno mi ha mai chiesto di fare il ministro della Sanità. A me piacerebbe in futuro aprire anche in Italia il primo ospedale di Emergency, per far rivedere agli italiani, dopo 30 anni, che cos’è un ospedale, non una fottuta azienda. La sanità è uno scandalo pubblico”

http://siamolagente.altervista.org/fant ... la-sanita/


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Re: Strada: la migliore sanità del mondo

Messaggioda franz il 28/04/2013, 8:22

flaviomob ha scritto:eliminando il conflitto di interesse introdotto nella mia professione dalla casta politica: il pagamento a prestazione. Il nostro sistema sanitario era uno dei migliori al mondo, la casta, con la complicità dei medici, lo ha rovinato. L’interesse del medico è che la gente stia male, per fare più prestazioni.

Strano concetto, quello del medico che avrebbe interesse che la gente stia male, per essere pagato di piu'.
Cosa impedisce a Strada di fare un ospedale in Italia? La mancanza di soldi.
Il suo modello non si basa sulla retribuzione di prestazioni ma sulla presenza di donazioni private oppure elargizioni del 5%%.
È il modello cristiano basato sull'elemosina e sulla pietas, che esisteva prima della nascita dello stato moderno e del suo welfare.
Ma le elemosine non bastano per curare tutti ed un ospedale in Italia costa molto di piu' che uno in afganistan (dove ne hanno piu' bisogno).
Forse se è interesse dei medici che la gente sia male, è interesse di Strada che l'Italia diventi come l'afganistan ...

PS: dal bilancio 2011 di emergency ( http://www.emergency.it/bilancio.html ) si evince che le strutture di emergency pagano 9'784'243 euro di stipendi, oneri e compensi al personale, il che sul totale di 26'134'350 di ricavi è pari al 37.44%.
Come paragone, il nostro SSN paga in stipendi il 33% del suo budget. Ed in effetti è perché paga troppo per i cosiddetti consumi intermedi (le siringhe che a palermo costano 10 vote tanto che in emilia). Ma in fondo se la critica di Strada fosse vera, anche il personale di emergency, pagato, dovrebbe avere lo stesso interesse dei medici italiani.
Vedendo il bilancio di medici senza frontiere invece, su 50 milioni di ricavi (anche loro dal 5%% e da lasciti e donazioni) le spese del personale sono circa 3 milioni e mezzo, il 6.47%.
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Re: Strada: la migliore sanità del mondo

Messaggioda Iafran il 28/04/2013, 9:36

flaviomob ha scritto:La sanità è uno scandalo pubblico

Tutti lo vedono, lo pagano e lo soffrono.
Dobbiamo continuare così con rimedi rattoppati a danno della utenza ... per sostenere alti burocrati che non rischiano un euro nonostante gli sperperi e gli scandali nelle commissioni con le ditte private, o si vuole cercare di rimediarci incominciando a considerare l'utenza come persone deboli e bisognose che si rivolgono al loro Stato per assistenza e cure?
Penso che l'esperienza maturata da Gino Strada nel campo gli permette di sapere bene quello che afferma; senza ignorare la tendenza del "notabilato" (nella medicina poi in modo particolare) di approfittarsi delle risorse pubbliche, producendo solo malasanità.
E, poi, si è messo solo a disposizione ...
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Re: Strada: la migliore sanità del mondo

Messaggioda franz il 28/04/2013, 9:52

Iafran ha scritto:
flaviomob ha scritto:La sanità è uno scandalo pubblico

Tutti lo vedono, lo pagano e lo soffrono.
Dobbiamo continuare così con rimedi rattoppati a danno della utenza ... per sostenere alti burocrati che non rischiano un euro nonostante gli sperperi e gli scandali nelle commissioni con le ditte private, o si vuole cercare di rimediarci incominciando a considerare l'utenza come persone deboli e bisognose che si rivolgono al loro Stato per assistenza e cure?

Da anni vado proponendo, quando ne ho l'occasione, soluzioni radicali in campo sanitario che non sono rattoppi ma che trasformano la nostra sanità nella direzione dello stesso modello che c'è in Francia, Germania, Olanda, Svizzera, Austria etc.
Se comunque il modello pre bismarkiano della sanità cristiana caritatevole dovesse interessare, preferisco di gran lunga "Medici senza frontiere". http://www.medicisenzafrontiere.it/ che è decisamente piu' laico e apolitico.
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Re: Strada: la migliore sanità del mondo

Messaggioda Iafran il 28/04/2013, 10:12

Non si può morire per strada in un'autoambulanza o in un corridoio d'ospedale.
La carità cristiana o laica non verrebbe proprio toccata.
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Re: Strada: la migliore sanità del mondo

Messaggioda franz il 28/04/2013, 13:46

Iafran ha scritto:Non si può morire per strada in un'autoambulanza o in un corridoio d'ospedale.

Non capisco perché no. Quando uno è in ambulanza è perché sicuramente c'è un'emergenza: infarto, ictus, incidente in strada, a casa o sul lavoro. Morire li' è assolutamente probabile, sul piano statistico. Nel corridio invece qui hai ragione. Per l'ospedale o si muore in stanza oppure in sala operatora o nelle cure intensive. Il corrididoio è luogo atipico che capita solo quando l'ospedale è intasato. Vuoi per carenza di posti vuoi in caso di epidemie per eccesso di ricoveri. In italia c'è anche una casistica di morti in ascensore, per non vedenti precipitati nella tromba dell'ascensore per le porte lasciate aperte sul vuoto con segnaletica non visibile per un cieco.
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Re: Strada: la migliore sanità del mondo

Messaggioda flaviomob il 30/04/2013, 23:21

Due milioni in fuga dalle cure
non hanno i soldi per il ticket


L'Italia era seconda solo alla Francia per la copertura assistenziale, ora invece si va verso il collasso del sistema. "I medici mi dicono che i loro assistiti non hanno soldi. O mangiano o si curano" denuncia Luca Coletto, assessore alla Salute del Veneto. Contemporaneamente, i bilanci delle Regioni, già fiaccati dalla spending review rischiano di finire in rosso
di MICHELE BOCCI e FABIO TONACCI
ROMA - A Francesco mancano i denti per sorridere. "Ero ingegnere, avevo tutto. Poi le cose hanno preso una brutta piega, ho perso il lavoro e i denti. Avevo bisogno di cure, anche per una congiuntivite cronica. Ma dal giorno alla notte, non so come, mi sono ritrovato espulso dal sistema sanitario nazionale". Sessant'anni, ferrarese e un reddito di 38 mila euro che lo ha incastrato in una terra di nessuno. Troppo "giovane" e "ricco" per essere esentato dal ticket. Figuriamoci se ha i soldi per rimborsare i 750 euro della protesi dentale. "Ho provato a chiedere un prestito in banca, invano. E senza denti non posso nemmeno andare ai colloqui di lavoro". Ormai conserva la tessera sanitaria nel portafoglio solo per abitudine. Giusto per ricordarsi di tanto in tanto che la sua salute una volta era tutelata dallo Stato. Che c'era un tempo in cui anche per lui l'articolo 32 della Costituzione aveva un qualche senso. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo. "No, guardi, lasci perdere... ormai non è più così". Nel 2012 si stima che 1,8 milioni di cittadini italiani abbiano abbandonato il sistema sanitario pubblico, rinunciando a esami, visite, analisi. Non era mai successo prima.

ESPULSI DALLA SANITÀ - Non esistono solo gli esodati della pensione. Ci sono anche quelli del sistema sanitario pubblico, espulsi per quei ticket diventati all'improvviso troppo onerosi. Come Francesco, che dopo una sfilza di no e di porte sbattute in faccia, è stato costretto a rivolgersi al poliambulatorio di Emergency di Marghera, dove ha avuto la fortuna di essere curato gratis. Un'eccezione. In Italia infatti ci sono una valanga di persone per le quali i 45 euro del ticket per farsi vedere da un'oculista o i 65 euro per sottoporsi a una ecografia sono diventati troppi.

Gli italiani scappano dagli ambulatori, oppure sono gli ambulatori a scappare da loro. Questa tendenza si era già vista nel 2011, ma lo scorso anno si è manifestata in tutta la sua drammaticità. Sono i dati sui ticket sanitari a raccontarlo. Nel 2012, tra attività pubblica e convenzionata, l'incasso per le Regioni è stato di 2 miliardi e 285 milioni, cioè 549 milioni in meno di quanto era previsto. E siccome in media un italiano spende 150 euro all'anno in ticket, significa che 3,6 milioni di persone hanno rinunciato a pagarli. Qualcuno si è rivolto alle cliniche private, qualcun altro è entrato tra gli esenti per reddito ed età (guadagnano meno di 36 mila euro e hanno più di 65 anni). Ma la metà di loro, 1,8 milioni, hanno proprio rinunciato a curarsi perché pur non essendo esenti non hanno i soldi per pagarsi il ticket. Esodati. Si tratta di numeri, dietro i quali ci sono i malati e le loro storie. "I medici di medicina generale - denuncia Luca Coletto, assessore alla Salute del Veneto - mi dicono che i loro assistiti non hanno soldi. O mangiano o si curano".

Contemporaneamente, in un effetto perverso, i bilanci delle Regioni, già fiaccati dalla spending review rischiano di finire in rosso anche per colpa dei ticket non riscossi. Le Asl italiane vedono un calo della domanda di prestazioni specialistiche del 5-10 per cento, ma non possono certo eliminare i servizi. Eppure non più tardi del 2000 l'Italia era al secondo posto nel mondo per copertura assistenziale, seconda solo alla Francia. Lo sosteneva l'Organizzazione mondiale della sanità. Come siamo arrivati a questo punto? A chi si rivolge chi ha abbandonato le strutture pubbliche? Cerca di risparmiare o aspettare meno prima di consultare il medico?

LA CRISI DEL SISTEMA SANITARIO - Per la prima volta nel 2013 il Fondo sanitario nazionale, la grande torta del finanziamento statale divisa equamente tra le Regioni in base al numero dei cittadini e alla loro età, è diminuito. Era di 107,8 miliardi lo scorso anno, è sceso a 106,8. Un miliardo tondo in meno. Un taglio pesantissimo, più profondo di quanto hanno fatto gli altri paesi europei. "Quest'anno lo Stato nemmeno è riuscito a garantire l'adeguamento all'inflazione", osserva Amerigo Cicchetti, direttore dell'Alta Scuola di economia e management dei sistemi sanitari. Tutte le Regioni si sono ritrovate con meno soldi, obbligate a un taglio lineare del 5 per cento delle spese sostenute dalle Asl. "Il risultato - sostiene ancora Cicchetti - è stato che invece degli sprechi, sono diminuiti i servizi. Lazio e Abruzzo, per esempio, hanno ridotto i piani vaccinali e i programmi di screening sulla popolazione. Sono aumentati i ticket, si è ridotta l'assistenza domiciliare agli anziani. Scelta molto miope, tra qualche anno avremo più malati di adesso e quindi più spese da sostenere. Invece di combattere gli sprechi, si è deciso di diminuire l'offerta". Da qui al collasso del sistema, il passo è breve. Sarà impossibile garantire gli stessi livelli con le casse dello Stato sempre più vuote.

Sostiene Coletto che "la metà di quelli che non si rivolgono più alle strutture pubbliche lo fa perché non se lo può permettere. Quindi non si cura. Del resto il sistema dei ticket così com'è non funziona". Una ricerca interna commissionata da tutte le Regioni per spiegare cosa sta succedendo negli ambulatori, si conclude così: "La riduzione è dovuta ad un effetto generale della crisi economica e della scarsità di risorse in sanità ed è probabilmente indotta più dall'offerta che dalla domanda, dal probabile trasferimento verso gli acquisti privati dovuto alla popolazione benestante, dall'allontanamento dalle prestazioni per soggetti per i quali il pagamento del ticket creava delle difficoltà". Il secondo punto fa luce su un altro effetto importante della tassazione sempre più alta. Ormai in tutte le Regioni ci sono privati sanitari che offrono visite, esami e analisi a prezzi concorrenziali con quelli delle Asl, in certi casi inferiori. E così si finisce per scegliere queste strutture, dove la risonanza costa 80-100 euro, poco di più del ticket, o dove la visita cardiologica te la fanno con 35 euro, cioè come nel pubblico. E in più i tempi di attesa sono sensibilmente ridotti. Nella rossa Toscana, che ha fatto del sistema sanitario pubblico una bandiera, le associazioni di volontari Misericordie e Pubbliche Assistenze fanno ormai concorrenza agli ospedali con super ambulatori e radiologie che offrono prestazioni in tempo reale. La mattina si telefona per fissare l'ecografia, il pomeriggio si trova posto. Esiste una possibilità di ottenere un appuntamento senza pagare niente, anche se non si rientra nella categoria degli esenti?

L'ULTIMA SPIAGGIA - C'è chi cerca l'ultima spiaggia, che paradossalmente ha un nome che evoca paesi in guerra, crisi umanitarie, terzo mondo. Gli ospedali di Emergency. Ce ne sono due in Italia, a Marghera e a Palermo. Un terzo lo apriranno a Polistena, Reggio Calabria. E ci sono due ambulatori mobili che girano l'Italia. Già questo dovrebbe dire qualcosa di come sta il sistema sanitario nazionale. Nella struttura veneta, in affitto a canone agevolato per grazia del Comune, ogni giorno, dalle 9 alle 18, c'è la fila davanti alle porte dello studio pediatrico, dell'oculista, del ginecologo. Per non parlare dei due ambulatori di odontoiatria, sempre affollati il giovedì. Fanno quello che possono. Moltissimi extracomunitari, molti senza tetto. E poi gli esodati della sanità. "Il venti per cento dei nostri pazienti è cittadino italiano e ha in tasca la tessera sanitaria", spiega Mimmo Risica, cardiologo e responsabile della Medical Division di Emergency. Dal 2006 ad oggi hanno curato 20 mila pazienti, erogando più di 100 mila prestazioni gratuitamente. "Una protesi dentaria di ottima qualità, ad esempio, a noi costa 300 euro e la impiantiamo gratis. Una Asl invece la paga non meno di 700 euro, e chiede un rimborso al paziente. Perché?". I poliambulatori vivono grazie alle donazioni private e ai proventi del 5 per mille. Si finisce qui perché si è nullatenenti, o disorientati dai vari grovigli burocratici del sistema sanitario pubblico. Oppure perché pagare il ticket è diventato insostenibile. In queste condizioni, cosa succederà nei prossimi anni ai conti del sistema sanitario, già in grave difficoltà?

UN FUTURO INQUIETANTE - Il peso dei ticket, già altissimo per i cittadini e per il sistema sanitario, è destinato a crescere. La manovra Berlusconi nel 2011 ha previsto che dal 2014 le Regioni si accollino altri 2 miliardi di euro da recuperare attraverso la "compartecipazione" dei pazienti alle spese sanitarie. Passare da 2,8 miliardi a 4,8 è impensabile. Rischia di crollare tutto. "L'ho detto molte volte che i nuovi ticket non erano sostenibili, per le famiglie e per il sistema". Renato Balduzzi è il ministro alla Sanità uscente e per mesi ha lavorato per trovare misure alternative ai ticket. "Il meccanismo non funziona, ce ne vuole uno diverso. Ho proposto quello basato sulla franchigia". Si tratta di calcolare quanto può dare un cittadino alla sanità e fargli pagare fino a un certo numero di visite ed esami. Superata la soglia otterrà prestazioni gratuite. "Per un sistema del genere - dice Balduzzi - ci vuole un Isee (il sistema di calcolo della ricchezza, ndr) che funzioni. Abbiamo lavorato anche su questo ma sono necessarie delle modifiche". Balduzzi sottolinea come malgrado i problemi il sistema sanitario italiano sia ancora efficiente. "Chi ha una patologia seria può contare su una sanità pubblica con livelli di qualità elevati". C'è però un'erosione su attività talvolta meno complesse ma comunque importanti, come quelle diagnostiche. "Dobbiamo approfittare di questa situazione per lavorare sull'appropriatezza, cioè per eliminare le prestazioni inutili che vengono chieste da molti cittadini". Ottavio Davini è un medico radiologo che ha fatto il direttore sanitario alle Molinette di Torino e di recente ha pubblicato "Il prezzo della Salute". "L'iperconsumo sanitario danneggia la nostra salute. Anche se stiamo affrontando una decrescita sanitaria molto infelice ed era meglio intervenire prima, già che ci siamo dobbiamo provare a salvare il nostro welfare sanitario distinguendo tra le prestazioni che servono e quelle che non servono e garantendo solo le prime. Introducendo criteri di buonsenso nel procacciarsi le prestazioni sanitarie si potrebbero risparmiare molti soldi e forse si otterrebbe più salute. Senza mettere in dubbio l'universalità della sanità". E senza dover perdere i denti e la dignità.

http://inchieste.repubblica.it/it/repub ... -57450028/


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Re: Strada: la migliore sanità del mondo

Messaggioda Iafran il 01/05/2013, 0:29

flaviomob ha scritto:Ma la metà di loro, 1,8 milioni, hanno proprio rinunciato a curarsi perché pur non essendo esenti non hanno i soldi per pagarsi il ticket.

Se non hanno di che sfamarsi possono concedersi questi "lussi"?
I "saggi" forse non conoscevano questa realtà ed hanno pensato ai problemi delle intercettazioni telefoniche da proibire ai magistrati e al rimborso elettorale ai partiti. :lol:

flaviomob ha scritto:Ormai in tutte le Regioni ci sono privati sanitari che offrono visite, esami e analisi a prezzi concorrenziali con quelli delle Asl, in certi casi inferiori. E così si finisce per scegliere queste strutture,

Se io avessi fatto le analisi del sangue e delle urine in una struttura pubblica avrei pagato un ticket di 46 € più 30 € per le 3 ricette del medico curante (10 euro per ogni ricetta), in una struttura privata ho pagato solo 46 euro con fattura.

franz ha scritto:Quando uno è in ambulanza è perché sicuramente c'è un'emergenza: infarto, ictus, incidente in strada, a casa o sul lavoro. Morire li' è assolutamente probabile, sul piano statistico.

I morti nelle autoambulanze si possono verificare normalmente anche per incidente stradale dell'autoambulanza, ma non si dovrebbero causare per ritardato ricovero alla ricerca di un posto libero da un ospedale all'altro. :o
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Re: Strada: la migliore sanità del mondo

Messaggioda franz il 01/05/2013, 8:59

In fondo il problema è sempre questo: in Italia abbiamo creato sistemi di welfare che sono duali. Non sono universali.
Abbiamo sistemi corporativi, non universali.
Cosi' il lavoratore della grande azienda metalmeccanica ha la cassa integrazione; gli atri si attaccano al tram
Le aziende oltre un certo numero di lavoratori hanno diritti diversi dagli altri.
Anche sulla sanità da noi c'è questa distinzione tra sanità pubblica e privata che non trovi nel resto dell'europa.
Il sistema sanitario tedesco (le casse malattia) rimborsa tutte le spese, sia quelle sostenute presso le strutture pubbliche sia quelle private. Non c'è differenza e non ci sono ticket sulla singola prestazione ma solo franchige annuali.
Chi non ce la fa a pagare è assistito dallo stato.

Ragioniamo un attimo e facciamo un esercizio di memoria: nel 1997 (primo governo prodi) la Commissione Onofri propose tutta una serie di riforme. Io lessi tutta la documentazione ed apprezzai il fatto che si andava verso sistemi di welfare europei ed universali. Anche nella sanità. Ma qualcuno disse di no. Un no che non aveva mezzi termini.

E siamo ancora qui a contare ticket e morti in ambulanza.
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Re: Strada: la migliore sanità del mondo

Messaggioda flaviomob il 01/05/2013, 9:28

E la franchigia che cos'è, se non un "ticket" nascosto, un sovraccarico di costo sulle spalle di chi si ammala. Inoltre abbiamo già dimostrato, su questi schermi, che i sistemi Bismarck spesso sono più costosi e non rimborsano interamente alcune prestazioni. Per non parlare dei fiumi di denaro in tangenti e prebende varie (vacanze di Formigoni comprese) che la sanità privata ha fatto girare in Italia. E' evidente che proprio chi boicotta il SSN fa gli interessi dei privati, chissà che "giro d'affari" c'è dietro. Peccato che poi siano gli ospedali pubblici a doversi far carico dei costi del pronto soccorso, dei TSO eccetera...


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