Ricercatori di Scienze a Firenze contro la legge 133
Noi Ricercatori della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
dell'Università di Firenze protestiamo contro la situazione creatasi per
le Università pubbliche italiane con i provvedimenti finanziari
contenuti nella legge 133 del 6 Agosto 2008.
Tali provvedimenti si configurano come il definitivo affossamento del
sistema formativo pubblico in tutti i suoi livelli, già così
colpevolmente trascurato e sottofinanziato da tutti i governi negli
ultimi 15 anni.
Per l'Università, il previsto pesantissimo taglio del finanziamento
pubblico (Fondo di Finanziamento Ordinario) nei prossimi 5 anni ed il
blocco al 20% del turnover del personale, avranno un effetto devastante:
molti Atenei italiani saranno tra breve tempo posti di fronte
all'alternativa tra la chiusura e la trasformazione in Fondazione
privata. In questo ultimo caso il modo per risanare i problemi di
bilancio sarà inevitabilmente un aumento consistente delle tasse imposte
agli studenti. Ne risentirà inevitabilmente anche la libertà ed
indipendenza della ricerca e del dibattito culturale che è stato motore
di innovazione e di progresso tecnologico e sociale.
Oltre allo snaturamento del sistema universitario, ciò che i Ricercatori
ritengono molto grave è che ancora una volta siano stati presi
provvedimenti in assenza di un esplicito progetto di riforma
dell'Università. La Legge 133/2008 si presenta come un provvedimento di
natura esclusivamente economica che con i suoi tagli colpisce tutto il
sistema in modo indiscriminato, ovvero senza tenere conto né delle
diverse problematiche professionali, né di parametri quali efficienza e
merito.
Mentre le Facoltà Scientifiche delle Università continuano ad essere la
culla primaria della ricerca scientifica più avanzata, come più volte
certificato da molti organismi di valutazione italiani e stranieri, esse
sono costrette a subire un taglio durissimo del personale e dei fondi di
cui è difficile capire la logica. Dobbiamo, ancora una volta di più,
ricordare come la ricerca scientifica italiana, basata sul sistema
formativo pubblico, abbia prodotto risultati di altissimo livello e si
sia confrontata quotidianamente con la competizione internazionale,
nonostante le scarsissime risorse investite in questo campo. A
testimonianza dell'alta qualità della formazione pubblica italiana si
pensi anche ai tanti nostri colleghi che hanno trovato collocazione in
Università straniere.
Come potremo in futuro proseguire il nostro lavoro scientifico? Come
potremo formare in modo adeguato studenti e collaboratori? A fronte di
un simile quadro per molti di noi, come per i giovani, si prospetta solo
la speranza di una carriera all'estero, aggravando ulteriormente e
drammaticamente il ben noto fenomeno della "fuga dei cervelli" che
impoverisce il livello culturale e scientifico del nostro Paese, e che
trasferisce all'estero una preziosa ricchezza.
La situazione si presenta ancora più grave per l'Università di Firenze
che si trova alle prese, da diverso tempo, con una situazione
finanziaria critica. In pochi anni rischiano letteralmente di sparire
interi Dipartimenti, sedi primarie dell'attività di ricerca, e sarà
impossibile attivare molti Corsi di Laurea. Ciò porterà il nostro Ateneo
a un sostanziale declassamento e ad una ulteriore diminuzione dei fondi
a disposizione.
In questa situazione noi Ricercatori della Facoltà di Scienze
Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Firenze abbiamo
deciso di ritirare la disponibilità a ricoprire gli insegnamenti
ottenuti in affidamento a titolo volontario e gratuito.
Questa decisione e' stata presa per rendere manifesto agli studenti,
alle loro famiglie e alla opinione pubblica l'inevitabile impoverimento
dell'attività di ricerca e dell'offerta formativa universitarie prodotta
dalla legge n.133/2008. Inoltre vogliamo manifestare il nostro profondo
malessere per provvedimenti che, invece di valorizzare la nostra
attività, non la riconoscono sotto nessun aspetto e calpestano la
dignità di chi ha svolto con scrupolo e dedizione il proprio lavoro
anche quando non dovuto, per il bene del nostro Paese.
Ricerca e didattica formano da sempre un'unità inscindibile nelle
Università di tutto il mondo. I Ricercatori universitari, oltre ad
essere i principali attori dell'attività di ricerca universitaria, hanno
garantito in questi anni, su base strettamente volontaria e gratuita,
una didattica di alto livello in concorso con il resto del corpo
docente. Tuttavia questo contributo non è stato finora riconosciuto a
nessun livello nel nostro Paese (a tutt'oggi i Ricercatori Universitari
non hanno uno stato giuridico).
Chiediamo che il nostro lavoro sia valutato in modo oggettivo e
stringente, confrontato con quello dei paesi più sviluppati, e
conseguentemente sostenuto a livello finanziario, tenendo conto delle
necessità di un paese industrializzato. Innovazione significa sviluppo,
occupazione, maggior benessere e maggiore competitività sui mercati.
Convinti che tali considerazioni riflettano un sentire comune vi
invitiamo ad aderire alla nostra azione di protesta. E' inammissibile
infatti che si continuino a mortificare tutti quei dipendenti pubblici
che svolgono egregiamente il loro lavoro nonostante retribuzioni e
condizioni svantaggiose rispetto a quelli di altri paesi europei.
Chiediamo che qualunque riforma parta col riconoscere i meriti di tutti
coloro che permettono lo svolgimento di servizi fondamentali.
Contatti:
ricercatoriSMFNfirenze@gmail.com
http://universita-ricerca.wetpaint.com