mauri ha scritto:posso chiamarla memoria? faccio l'esempio della migrazione, non si capisce come gli uccelli si orientino durante il volo, o come sia quando fabbricano i nidi, ma si intuisce che i geni abbiano la memoria trasmessa nelle generazioni con in più l'aggiunta delle nuove esperienze e i mutamenti, ecco magari diventa incomprensibile come i geni possano memorizzare le novità, cervello? si probabilmente è il cervello l'autore di tutto ed è lui che dirige il gioco e informa i geni dei cambiamenti
La memoria a cui ti riferisci dovrebbe risultare dall'incontro di due forze: la genetica e la selezione naturale. Per ora a quanto ne so non esistono sistemi con cui il cervello possa comunicare qualche infomazione ai geni. Le cose che sappiamo muoiono con noi. Eventualmente i geni possono costruire un cervello piu' autonomo, che faccia lui piu' velocemente le cose che i geni facevano prima. Si passa da un comportamnto geneticamente determinato ad uno culturalmente determinato (un sisema misto, in realtà, dov facciamo fatica a coire cosa è inflienzato dai geni e cosa dalle informazioni apprese).
Il risultato finale pero' non deve cambiare ed è importante che l'inseme non porti la specie alla rovina. annalu aveva scritto: C'è da sperare che l'umanità nel suo complesso, composta da individui tutti differenti e portati a valutazioni differenti, sappia scegliere una via di mezzo compatibile con il progresso e la sopravvivenza (in salute) del maggior numero possibile di persone. In realtà non è che tutti insieme scelgano una particolare via di mezzo ma avviene che comunque questa via di mezzo viene raggiunta tramite la somma di migliaia di comportamenti diversi, finalizzati ad una maggiore sopravvivenza.
Uno dei comportamenti vincenti è stato quelli di dominare la natura e passare all'agricoltura, cercando la massimizzazione della produzione, addomesticando specie vegetali e modificandole pesantemente, con ogni mezzo conosciuto in ogni epoca (e l'agricoltura è stata "inventata" parallelamente in posti diversi usando piante diverse). L'agricoltura ha comportato la logica dell'accumulo (sconosciuta nelle società di cacciatori) e la logica del profitto (senza la quale non semini l'anno prossimo e non vendi al mercato i tuoi prodotti) nonché la logica della divisione del lavoro. Questo Ha portato alle grandi città e poi alla nascita dello stato. A me tutto questo pare progresso e migliore qualità della vita. Tanto che, come ottimo indicatore, ora siamo piu' di sei miliardi mentre solo 110 anni fa eravamo circa un miliardo e mezzo. E questi sei miliardi stanno mediamente meglio di come si stava alla fine del 1800. Grazie soprattutto alla industializzazione dell'agricoltura ed ai successi nel campo della genetica, dagli ibridi F1 agli OGM.
Franz