I bagni a scuola troppo sporchi "Li puliscano i bambini"

[franz]

POLEMICA
I bagni a scuola troppo sporchi
"Li puliscano i bambini"
Il preside dell'elementare "Ardigò" di Padova, non potendo risalire ai responsabili, ha deciso la punizione collettiva. "Così i bambini capiranno il significato dei comportamenti vergognosi di alcuni compagni". Ed è rivolta fra i genitori

PADOVA - Una "punizione collettiva" che fa già discutere, anche perché coinvolge bambini che hanno al massimo dieci anni. E' quella decisa dalla scuola elementare "Ardigò" di Padova, dove i bagni sono stati ridotti in condizioni tali da non poter lasciare indifferente la dirigenza scolastica. E così, saranno proprio i piccoli alunni a doverli ripulire poiché - almeno questo pare essere l'assunto - solo loro possono aver conciato i servizi così.

Il fatto è che non si può risalire a chi sia il vero "colpevole", impossibile scovarne nome e cognome, e allora, ha deciso il preside, "se ne faccia esperienza concreta" per far comprendere ai bambini "il significato dei comportamenti vergognosi di alcuni compagni".

Scontata la protesta dei genitori dei piccoli "condannati". Come riferisce Il gazzettino, madri e padri sono stati informati della decisione attraverso il libretto usato per le comunicazioni tra famiglie e scuola. E hanno potuto leggere di "inqualificabili atti che riducono i servizi igienici in condizioni indegne", "pericolose per la salute di tutti" e "gravemente irrispettose nei confronti dei compagni, dei docenti e degli operatori".

Ma un padre, infuriato, ha scritto alla preside, al Provveditorato e al sindaco. E minaccia di fare ricorso al Tribunale. "E' scioccante è tutt'altro che educativo - osserva - questo metodo mi ricorda quello secondo il quale l'azione di uno ricadeva per rappresaglia sulla testa di tutti. E qui stiamo parlando di bambini che hanno al massimo 10 anni. Io ho proibito a mio figlio di pulire i gabinetti - conclude - e diffido la preside a costringerlo".

(01 maggio 2010) www.repubblica.it

[franz]

Se i bagni sono ridotti in quello stato non puo' essere l'azione di un bambino solo.
Quindi è giusto che l'incuria generale venga evidenziata, che si cerchi di sensibilizzare il bambino al vivere civile ed in comunità.
Sicuramente poi dietro a bambini maleducati ci sono genitori che non sono da meno per cui visto che uno si è offeso e minaccia di andare in Tribunale, spero che questo succeda e che un giudice saggio costringa tutti genitori a pulire quello che i loro figli fanno. Visti i tempi lunghi della giustizia dubito che pero' questo accada. Meglio sarebbe quindi recapitare ai genitori in casa o davanti all'uscio, la produzione "scolastica" della loro figliolanza. Invece della pagella.

Franz

[Stefano'62]

Quello delle punizioni collettive è un tema complesso.
In linea di principio sarebbero assolutamente sbagliate (anzi è accertato che lo sono,se diamo retta alle più accreditate teorie in materia di educazione e psicologia),soprattutto quando rappresentano l'escamotage dell'insegnante vigliacco che non ha il fegato di prendere di petto,a tu per tu,l'alunno discolo che disturba (e mette in discussione il suo ruolo),e preferisce dare una parvenza di risposta punendo la classe intera,come se ci si trovasse in una caserma,invece che in aula dove si deve educare le persone alla convivenza in una democrazia,dove la responsabilità è personale.

Però in questo caso credo sia stata la scelta più giusta.
Di fronte all'impossibilità concreta di trovare i responsabili,e vista la necessità di porre rimedio ad un evento che colpisce tutti in un luogo di interesse comune,la scelta più educativa era esattamente quella di coinvolgere nella pulizia tutti coloro che hanno interesse a tenere sano detto luogo.
Non tanto per una ripicca punitiva (un ingiusto sparo nel buio),quanto per un sano prinicipio solidaristico,e per innescare una futura repulsione nei confronti di chi in futuro tornasse a mostrare disprezzo dei luoghi e delle attrezzature comuni.

Il genitore che si oppone a questo vorrebbe forse che suo figlio imparasse a fregarsene di cose che lo riguardano direttamente,rinunciando a sviluppare nel figlio il senso di appartenenza ad una comunità di suoi pari ?
Purtroppo lo ritengo molto probabile,e che questo sia esattamente l'atteggiamento alla base della situazione di quei bagni.

Ciao

[pianogrande]

Le punizioni generalizzate avevano (avevano?) lo scopo di creare ostilità, fino all'isolamento, nei confronti dei colpevoli.
Atteggiamento che avrebbe dovuto sostituire l'inefficienza o la codardia di chi avrebbe dovuto scoprire e punire il colpevole vero.
Normalmente, chi ha fatto il militare (o è andato a scuola o in colonia o in collegio) me lo confermerà, il risultato era complicità, solidarietà fino all'emulazione.
Era, comunque, una lotta tra "forti" (il colpevole ed il superiore) nei confronti dei "deboli" (tutti gl altri).
Anche la lotta tra stato e cittadini adulti (genitori) si risolve allo stesso modo (sui bambini e non è la prima volta).
Il vincitore è sempre lui (il colpevole, il furbo).
Che cosa imparano i bambini da questa "lezione"?
Semplicissimo: a farsi furbi.

[franz]

Che cosa imparano i bambini da questa "lezione"?
Semplicissimo: a farsi furbi.

Ok, ma imparassero per lo meno a farla nel vaso, sarebbe già un passo avanti.

Franz

[annalu]

Io in questa storia trovo sbagliata una sola cosa: parlare di "punizione".
In molti paesi del mondo (ed anche in parecchie scuole materne italiche, almeno ai tempi dei miei figli) ai bambini si danno compiti di gestione e pulizia degli spazi comuni, allo scopo di responsabilizzarli ed abituarli all'idea che spazio comune significa "spazio di tutti" e non "spazio di nessuno", come i furbi vorrebbero credere.
Ovviamente non so se l'idea migliore sia cominciare dai bagni (nel senso di wc), più che altro per motivi igienici che potrebbero mettere a rischio la salute dei bambini, ma che sia dato loro, collettivamente, il compito di mantenere pulti alcuni spazi mi sembrerebbe doveroso e sacrosanto.
E non condivido l'idea che un compito collettivo debba portare all'isolamento dei "colpevoli": ovviamente non conosco la situazione di quella scuola, ma tutti i bambini sporcano, tutti i bambini a volte combinano piccoli o grandi guai, trovo quindi giusto che la responsabilità sia divisa tra tutti.
Tra l'altro, ricordiamo la famosa teoria dei "vetri rotti" per il mantenimento del decoro dei quartieri cittadini: insegnare ai bambini ad essere responsabili della pulizia degli spazi comuni equivale ad insegnare loro a sostituire immediatamente ogni "vetro rotto", e quindi a fare meno danni possibili.
Certo, come sa chiunque abbia avuto bambini intorno, insegnare ai bimbi a mettere in ordine è molto più impegnativo e faticoso per gli adulti che non farlo loro personalmente. Ma gli educatori (genitori, insegnanti ma anche zii, nonni e bidelli) hanno proprio il compito di educare, quindi anche insegnare ai piccoli la buona gestione degli spazi collettivi.

annalu

[Stefano'62]

Sì sono d'accordo.
Giusta osservazione sull'uso improprio del termine punizione,perchè più che altro si sarebbe dovuto infatti parlare di provvedimento educativo,perchè quello è lo scopo finale,e non invece di una rivalsa nei confronti di un gruppo di ragazzini,maleducati finchè si vuole,ma che proprio per questo non devono associare il concetto di punizione al concetto di pulizia o salvaguardia di uno spazio comune.

Ciao

[franz]

Io in questa storia trovo sbagliata una sola cosa: parlare di "punizione".

Perfettamente d'accordo, anche se non so se il termine sia stato usato in primis dal direttore scolastico oppure dal giornalista che deve enfatizzare e "strillare" la notizia.

E non condivido l'idea che un compito collettivo debba portare all'isolamento dei "colpevoli": ovviamente non conosco la situazione di quella scuola, ma tutti i bambini sporcano, tutti i bambini a volte combinano piccoli o grandi guai, trovo quindi giusto che la responsabilità sia divisa tra tutti.

nell'ambito della normale pulizia è doveroso che tutti a turni contribuscano. Se pero' qualcuno esagera e lo fa ripetutamente, allora deve essere individuato e responsabilizzato. Le sue maleffatte non devono ricadere sugli altri. Credo che per un normale senso di giustizia nessuno voglia pagare per la maleducazione di pochi. Mi pare pero' di capire che in quella scuola, se è vero che la situazione è quelle dipinta a tinte fosche (anzi ... marroni) non sia il caso di uno o due ma il caso di molti bambini. Il che implica, a mali estremi, estremi rimedi. Sicuramente dovuto alla maleducazione deli genitori e ad una non rapida reazione iniziale della scuola.

Certo, come sa chiunque abbia avuto bambini intorno, insegnare ai bimbi a mettere in ordine è molto più impegnativo e faticoso per gli adulti che non farlo loro personalmente. Ma gli educatori (genitori, insegnanti ma anche zii, nonni e bidelli) hanno proprio il compito di educare, quindi anche insegnare ai piccoli la buona gestione degli spazi collettivi.

Corretto. Ed è per questa incapacità genitoriale ad insegnare (oso spingermi il là e dire che è un altro frutto del berlusconismo d'assalto) che la scuola si trova sbianciata a proporre l'ABC del vivere civile.

Franz

[Stefano'62]

Ed è per questa incapacità genitoriale ad insegnare (oso spingermi il là e dire che è un altro frutto del berlusconismo d'assalto) che la scuola si trova sbianciata a proporre l'ABC del vivere civile.

Lo penso anche io:il moderno genitore rampante individualista ed egoista,trova più facile contrabbandare le proprie assenze come strategia per sviluppare nel figlio una "sana" indole individualista (per renderlo capace di arrangiarsi e di farsi largo nel mondo a sgomitate),piuttosto che farsi il mazzo ad educarlo e controllarlo.
Atteggiamento stupido che crea stupidi egoisti e maleducati che non sono intellettivamente attrezzati (proprio come i loro genitori) per riuscire a capire che gli spazi comuni sono patrimonio di tutti,e appartengono anche a loro.

Ciao