La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Eolico: pro e contro

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Eolico: pro e contro

Messaggioda franz il 28/04/2010, 21:43

Ma in Italia si bloccano le iniziative, anche per motivi non tecnici
Eolico: in Germania il più grande
impianto off-shore del mondo

Secondo uno studio l'energia dal vento riduce non solo le emissioni di CO2, ma anche i prezzi dell’elettricità

Ma in Italia si bloccano le iniziative, anche per motivi non tecnici

MILANO - I principali Stati europei stanno puntando sull'eolico per almeno quattro motivi: riduce le emissioni di CO2, è rinnovabile, non dipende dall'estero e, soprattutto, fa abbassare i prezzi dell'elettricità. Ma sembra che l'Italia vada nella direzione opposta. Sono di questi giorni, infatti, quattro notizie di segno diverso. È stato inaugurato martedì in Germania il più grande parco eolico off-shore al mondo, in grado di fornire energia a 50 mila abitazioni. Nello stesso giorno il rapporto Wind Energy and Electricity Prices afferma che l'energia prodotta dal vento riduce non solo le emissioni di anidride carbonica, ma anche i prezzi dell’elettricità. In Gran Bretagna è stato reso noto che i parchi eolici hanno superato la soglia dei mille MW di potenza installata e il Canada (grande produttore mondiale di petrolio e uranio) potrebbe arrivare a coprire il 20% di energia con il vento nel 2025. Questo mentre in Italia un deputato del Pdl rivolge al governo l'appello per bloccare il progetto di un impianto eolico nel golfo di Oristano e la procura della Repubblica di Cagliari, dopo quella di Roma, acquisisce gli atti riguardanti le domande per progetti sull'eolico in Sardegna.

GERMANIA - Alpha Ventus, questo il nome del parco eolico tedesco, ha conquistato alcuni primati mondiali. È il più grande off-shore e il più lontano dalla costa, 45 km a nord dell'isola di Borkum. L'inaugurazione si è svolta il 27 aprile su una piattaforma nel mare del Nord. Alpha Ventus è formato da dodici torri da 5 MW ciascuna, alte tra 148 e 155 metri, che appoggiano su basi di 700 tonnellate ancorate sul fondo marino a 30 metri di profondità. Per costruire Alpha Ventus sono stati impiegati 350 specialisti dei due colossi energetici E.on e Vattenfall, assistiti durante i lavori da 25 navi. Nel 2008 i tecnici hanno dovuto interrompere ripetutamente la costruzione a causa delle onde e del forte vento. Il rincaro del prezzo dell'acciaio ha invece fatto salire i costi a 250 milioni di euro, rispetto ai 190 milioni previsti. Il governo tedesco ha già autorizzato la costruzione di altri 24 parchi off-shore per un totale di 1.650 torri, 21 nel mare del Nord e tre nel Baltico. Ci sono progetti per altri 60 impianti in mare, anche perché sono numerose le proteste dei cittadini contro la costruzione di parchi eolici sulla terraferma per il rumore e il forte impatto ambientale. Contro i parchi eolici off-shore si schierano invece gli ambientalisti, che li ritengono un pericolo per gli uccelli migratori, soprattutto di notte, mentre sott'acqua gli ancoraggi minaccerebbero i cetacei.

GRAN BRETAGNA
- I parchi eolici offshore del Regno Unito hanno superato la soglia dei mille MW di potenza installata grazie all'entrata in funzione in aprile degli impianti di Robin Rigg e di Gunfleet Sands. Lo riferisce l’associazione Renewable UK. «Nei primi tre mesi del 2010 gli investimenti privati dell’eolico off-shore hanno raggiunto i 500 milioni di sterline (circa 575 milioni di euro)», ha spiegato Maria McCaffery, direttore esecutivo di Renewable UK. I progetti off-shore presentati ammontano a una potenza complessiva di circa 40 mila MW, di cui 4 mila in costruzione o già approvati. «Stiamo ponendo le condizioni per sfruttare al massimo il potenziale delle nostre risorse eoliche, in modo da creare migliaia di posti di lavoro e produrre energia pulita e affidabile con i nostri mezzi», ha affermato Ed Miliband, ministro britannico dell'Energia e ambiente.

CANADA - Il Canada nel 2025 potrebbe arrivare a coprire il 20% della domanda elettrica grazie all'energia prodotta dal vento. Lo sostiene un rapporto realizzato dalla Confindustria canadese insieme all'Associazione canadese dell'energia eolica (Canwea). Gli investimenti necessari porterebbero un indotto di almeno 3 miliardi di dollari canadesi (2,25 miliardi di euro) solo per i servizi e la manutenzione degli impianti.

RIDUZIONE COSTI - Il rapporto Wind Energy and Electricity Prices, commissionato dall'Associaizone europea energia eolica (Ewea), analizzando il mercato dell’energia in Europa e in particolare in Germania, Belgio, Danimarca e Spagna, afferma che «una maggiore presenza dell’eolico riduce il prezzo dell’elettricità». Il risparmio varia fra 3 e 23 euro al MWh a seconda del contesto e della quantità di energia eolica prodotta. «È ben noto che l’energia eolica abbatte le emissioni di anidride carbonica. Ora abbiamo prove chiare che riduce anche il prezzo dell’elettricità per i consumatori», ha commenta il direttore esecutivo di Ewea, Christian Kjaer.

ITALIA - Ma in Italia, e in Sardegna in particolare, la resistenza all'eolico è forte anche a causa di procedure dubbie e personaggi dal passato discusso. Il deputato del Pdl Mauro Pili ha rivolto un appello al governo affinché blocchi il progetto dell'impianto eolico off-shore di Alba Rossa nel golfo di Oristano: 20 torri alte 180 metri su una superficie marina totale di 6,65 chilometri quadrati. Pili il 24 aprile ha presentato un'interrogazione urgente ai ministri competenti per chiedere lo stop alle autorizzazioni avviate dalla società Raddusa Energy di Bergamo. «La spregiudicatezza dei signori del vento non ha limite», scrive Pili. «Devono comprendere che la Sardegna non è una colonia» e, «se vi è unanime parere contrario» per «palese e conclamata violazione delle procedure e norme vigenti», «recedano dal malsano intento di portare avanti il progetto». Venerdì 23 aprile anche la procura della Repubblica di Cagliari, dopo quella di Roma, ha acquisito documenti relativi alla valutazione di impatto ambientale per un parco eolico in Sardegna presentato dalla società Vento Macchiareddu di Napoli. A Roma la procura indaga su episodi di presunta corruzione e al centro dell'inchiesta c'è il faccendiere Flavio Carboni. La giunta regionale sarda guidata da Ugo Cappellacci (Pdl) lo scorso anno ha bloccato le domande dei privati per parchi eolici e ha escluso la realizzazione di impianti off-shore.

Redazione online
28 aprile 2010 http://www.corriere.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Eolico: pro e contro

Messaggioda franz il 28/04/2010, 22:52

Come nel thread sul nucleare, vediamo i pro ed i contro.

Pro:
riduce le emissioni di CO2,
è rinnovabile,
non dipende dall'estero e,
soprattutto, fa abbassare i prezzi dell'elettricità

Ho dubbi solo sull'ultimo, perché i dati indicati sono: "3 e 23 euro al MWh a seconda del contesto e della quantità di energia eolica prodotta" il che significa pochi centesimi al KWh e non è chiaro quanto sia il contributo dei sussidi. Ricordo che i sussidi pubblici si pagano comunque da altre parti (tasse). Per i primi tre punti sono d'accordo, anche se la riduzione di CO2 è solo nell'esercizio. Ricordiamoci che la costruzione di quei giganti in cemento ed acciaio ha comunque un costo in termini di inquinamento. Sicuramente minore rispetto al costo del fotovoltaico. Poi nella gestione quotidiana le cose dette sono vere.

Contro:
energia instabile, salvo dove c'è sempre un forte vento,
rumore, salvo gli off-shore
danni al paesaggio, impatto ambientale
danni alla natura (uccelli e pippistelli)

Particolarità italiane.

In Italia la mappa dei venti (che era stata postata qui tempo fa) indica che solo nelle coste occidentali di sicilia e sardegna c'è vento a sufficenza per impianti eolici come quelli del mare del nord. Tuttavia se nel mare del nord l'andamento del fondale consente di situare lontano dalla riva questi impianti (off-shore) senza dover prevedere ancoraggi profondi, cose cambiano drasticamete con i fondali ripidi del tirreno. Nell'Adriatico, che avrebbe le carattersistiche di fondale adeguate, c'è poco vento. Per quanto riguarda il mediterraneo occorre anche ricordare il tema della sicurezza della navigazione.

Considerazioni generali:

1) la differenza tra potenza installata a potenza prodotta. Tutti gli articoli che parlano di rinnovabili evidenziano la potenza installata e segnalano che è enorme, superiore (come crescita della stessa) alle altre forme di energia. Occorre pero' considerare che se una fonte di energia è disponibile solo alcune ore al giorno ed in termini variabili, la potenza installata non corrisponde mai alla potenza erogata realmente. L'esempio è quello di paragonare una Ferrari 599 GTO di 670 cavalli ed una fiat 500, di 69 cavalli. Se la Ferrari la possiamo usare solo un'ora al giorno mentre la 500 la possiamo usare 24 ore su 24, la 500 batte la Ferrari di 2 volte e mezza sul piano della potenza giornaliera realmente erogata, anche se sul piano di quella "installata" la Ferrari batte la Fiat 500 di quasi 10 volte. Attenzione quindi ai venditori di fumo.
Una centrale termica (gas, carbone, petrolio) funziona 24 ore su 24, salvo le brevi manutenzioni programmate. Lo stesso dicasi per una centrale nucleare. Qui il rapporto tra potenza installata e potenza erogata è prossimo a 1:1
Per il vento invece siamo ad un rapporto 4:1 il che significa che per pareggiare la potenza occorre sovra-dimensionare gli impianti per 4 (dato il rendimento del 25%) e questo incide sui costi, sull'impatto abientale.

2) la potenza non regolabile
. Solare e eolico sono gratuiti in fatto di produzione ma non sono regolabili da noi. Mentre per idroelettrico, termoelettrico, nucleare, siamo noi a regolare la quantità di energia prodotta in funzione della domanda delle utenze domestiche ed industriali, l'energia eolica dipende dal vento. Questo è un problema non solo quando non c'è vento ma anche quando il vento è troppo forte. Quando capita questo, se la domanda delle utenze è inferiore alla produzione, sono costretti a spegnere le pale eoliche. Quindi per assurdo nelle giornate di forte vento puo' capitare di vedere, anche a mezzogiorno, momento di massimo consumo, una buona metà degli impianti completamente fermi.
Questo è il risultato del sovradimensionamento degli impianti, calibrati in modo da fornire il massimo di potenza anche quando c'è poco vento. Con vento forte la produzione cresce di un fattore 20. Col risultato che se il vento fosse sostenuto oppure forte si produrrebbe troppa corrente. Siccome non è possibile produrre piu' corrente di quanta se ne consumi, In pratica la Ferrari GTO durante le poche ore al giorno in cui cammina, deve andare al minimo. È come se in una giornata di forte sole, si dovessero mettere delle coperte sui pannelli solari per evitare la sovra produzione. Anche qui si tratta di un problema collegato al fatto che il rapporto tra potenza installata ed erogata non è 1:1 e che la produzione non direttamente legata alla domanda delle utenze.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58


Torna a Ecologia, Energia, Innovazione, Ricerca

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti

cron