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Finalmente una buona notizia ...

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Finalmente una buona notizia ...

Messaggioda franz il 09/03/2009, 18:39

California del Sud in fiore
e finalmente tornano le api


Dopo anni di allarme, gli insetti si sono ripresentati in massa nei campi fioriti. E allevatori, agricoltori ed esperti tirano un sospiro di sollievo. Einstein avrebbe detto: "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita"

BUONE notizie dagli Stati Uniti: nella California del Sud, ricoperta ora di campi e alberi fioriti, sono tornate le api; proprio lì dove avevano iniziato a scomparire tre anni fa facendo preoccupare ambientalisti ed esperti climatici. Un allarme esteso anche all'Europa, che non aveva risparmiato neppure l'Italia, dove nel giro di un anno la popolazione delle api si è dimezzata.

Nel 2006 negli Stati Uniti fu lanciato il primo grido d'allarme perché gli insetti si erano presentati all'appuntamento con la primavera a ranghi molto ridotti: dal 30 al 50 per cento in meno. I fiori si seccavano e cadevano dagli alberi, gli agricoltori erano disperati e gridavano alla catastrofe. Ci fu chi citò la frase attribuita ad Einstein: "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita". Fatti i conti, fino al 2010.

Ora, a tempo quasi scaduto, il pericolo sembra scongiurato. Questa primavera, di fronte ai miliardi di fiori sbocciati si sono inaspettatamente schierate intere divisioni di api operaie pronte a fare il loro dovere fino in fondo e a salvare, così, il mondo, l'umanità, ma soprattutto il ricchissimo mercato delle mandorle californiane, pari all'80 per cento delle mandorle di tutto il mondo.

La ragione per cui siano tornate rimane un mistero, come ancora non si è chiarito il motivo della loro scomparsa: si è parlato degli ogm, dell'inquinamento, dell'effetto serra, dei pesticidi e dei cellulari. Una ricerca commissionata dalla Fao conclude: "per la maggior parte dei tipi di impollinatori i dati a lungo termine della popolazione sono insufficienti, ed incompleta è la conoscenza della loro ecologia di base". Tradotto: non si sa. Forse ha ragione chi ha fatto notare in questi anni che si può parlare di una serie di fattori incrociati, dall'insorgere di alcune epidemie negli alveari al fatto che in California le api si nutrono sempre degli stessi nettari (mandorle e grano), il che le ha alla lunga debilitate.

Sul ritorno in massa delle api potrebbe aver influito, in modo indiretto, anche la crisi economica. Tra agosto e dicembre i prezzi delle mandorle sono crollati del 30 per cento, gli agricoltori hanno tagliato i costi e si sono messi a dar loro la pastura alle api autoctone senza "assumerne" di stagionali. Ne hanno migliorato la dieta, così, ed aumentato il numero, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti.

Immagine

(9 marzo 2009)
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Re: Finalmente una buona notizia ...

Messaggioda Nico Guzzi il 09/03/2009, 19:09

Per cui il nostro destino dipende dai mandorlai?
Su questi temi l'approccio o è scientifico o è da bar, l'articolo sembra aver seguito la seconda strada, non mi sembra altro che un copia-incolla di un comunicato stampa, di un'agenzia e su queste tematiche è quanto di più nocivo si possa fare.

P.s. Potrei dire che sono tornate le api visto che venerdì scorso una mi ha punto sul collo...la seconda parte è vera purtroppo
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Re: Finalmente una buona notizia ...

Messaggioda pianogrande il 10/03/2009, 0:15

Mi è capitato di sentir dire che l'uomo è il padrone del creato, l'essere più evoluto e più intelligente.
Questi episodi fanno riflettere.
Le api, ed altri esseri o fenomeni che, assolutamente, non conosciamo e tanto meno dominiamo, hanno in mano le nostre vite.
Ogni tanto, un po' di umiltà fa bene alla salute.
Fotti il sistema. Studia.
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Il divieto dei pesticidi killer riporta le api in Pianura Pa

Messaggioda mauri il 07/05/2009, 11:14

non sono sciami numerosi come erano 10 anni fà ma è un inizio, speriamo nell'intelligenza umana perchè le api hanno dimostrato di averne molta di più
ciao, mauri


Il divieto dei pesticidi killer
riporta le api in Pianura Padana
Da settembre sono proibite alcune sostanze usate in agricoltura. Con risultati evidenti: dopo anni di crisi, l'apicoltura è in ripresa. "Vittoria sulle multinazionali"

ROMA - Dopo anni di crescente e sempre più drammatica crisi dell'apicoltura, le api sono tornate in Pianura Padana. Secondo Francesco Panella, presidente dell'Unaapi, Unione apicoltori, si tratta dei primi effetti dello stop ai pesticidi, i neonicotinoidi, sostanze killer utilizzate in agricoltura, vietate dal settembre scorso.

"Le api hanno vinto i giganti delle multinazionali", dice entusiasta il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, apicoltore per passione durante il tempo libero. "L'apicoltura è un segmento essenziale dell'agricoltura del futuro, ma anche una grande passione, che regala ai consumatori prodotti di qualità eccezionale e inimitabile".

La Francia e la Germania avevano già bandito quelle sostanze tossiche dall'agricoltura dei loro Paesi. L'Italia è arrivata con un po' di ritardo ma adesso trionfa convinta di aver imboccato la strada giusta. Una terapia d'urto per una malattia che aveva le caratteristiche di un'epidemia mondiale. Tra il 2007 e il 2008 la popolazione di api si era dimezzata. Nel 2007 una moria diffusa aveva ridotto le api del 30-50 per cento in Europa, e del 60-70 per cento in alcune aree degli Stati Uniti.

Una crisi ambientale che ha messo a rischio milioni di raccolti "frenati" dalla ridotta opera di impollinazione affidata alle api e contratto pesantemente l'economia di circa 50 mila apicoltori italiani. I calcoli li ha fatti Matteo Ansanelli, agronomo della Cia: se un melo è a una distanza massima di 300 metri da un alveare produce 26 chili di mele all'anno, se è invece in un raggio di un chilometro e mezzo dall'alveare produce solo nove chili di mele all'anno.

"Ora che è stato dimostrato il legame diretto tra neonicotinodi e vita degli insetti - dice Panella - il divieto all'uso di certe sostanze, finora temporaneo e limitato al mais, deve essere reso definitivo e allargato alle altre colture".

(5 maggio 2009) Tutti gli articoli di Scienze e Ambiente
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Re: Finalmente una buona notizia ...

Messaggioda pagheca il 07/05/2009, 11:55

Nico Guzzi ha scritto:Su questi temi l'approccio o è scientifico o è da bar,


se interessa la prima opzione, consiglio come punto di partenza questo articolo uscito sul numero di maggio di Scientific American (che sara' in edicola tra un paio di mesi in italiano su Le Scienze).

http://www.scientificamerican.com/artic ... e-honeybee

Ho solo il tempo di tradurre l'abstract e fare un riassuntino:
1) milioni di arnie in tutto il mondo si sono svuotate poiche' le api da miele stanno misteriosamente scomparendo, mettendo a rischio circa 100 tipi di raccolti diversi che richiedono impollinazione
2) le ricerche evidenziano un complesso di disturbi complesso che dipende da una combinazione di fattori, inclusi gli attuali metodi di allevamento, che rendono le api vulnerabili ai virus.
3) La cura particolare dell'igiene delle arnie sembra alleviare il problema. La ricerca di medicine antivirali potrebbe portare a soluzioni farmacologiche.

l'articolo ricorda che 1/3 della produzione agricola attuale dipende dall'ape da miele europea (Apis mellifera), la piu' comune in Occidente. Nessun singolo fattore e' stato identificato come causa del problema. Le api che soffrono di questa sindrome (detta CCD, o colony collapse disorder), tendono a essere infestate da patogeni multipli, ma questi sembrano solo specie patogene opportunistiche, come per esempio la polmonite che uccide i malati di AIDS. Non sembrano esservi soluzioni semplici e dirette al problema.

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