
Ma ora bisogna diminuire ai minimi termini il lavoro a tempo determinato

I dati dell'istituto di statistica: aggiornato ancora il record storico degli occupati dal 1977. In miglioramento il dato relativo ai giovani
di FLAVIO BINI
MILANO - Dati positivi sul fronte del mercato del lavoro nel mese di novembre. Secondo i nuovi dati diffusi dall'Istat, il tasso di disoccupazione è sceso all'11% dall'11,1% di ottobre, al livello più basso dopo settembre 2012, e il numero degli occupati è cresciuto di 65 mila unità a 23.183.000, aggiornando il record dal 1977, data di partenza delle serie storiche dell'istituto di statistica.
Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, cioè il rapporto tra il numero di persone che non hanno un impiego e lo cercano sul totale della forza lavoro, migliora anche il dato giovanile (15-24 anni), in calo al 32,7% di 1,3 punti rispetto a ottobre. Il tasso di occupazione in questa fascia di età è al 17,7% con un aumento di 0,5 punti rispetto a ottobre e di 1,4 punti rispetto a novembre 2016.
BALZO DEGLI OCCUPATI, SOPRATTUTTO A TERMINE
Sul fronte degli occupati, l'incremento di 65 mila unità si deve esclusivamente ai dipendenti (+68 mila) il cui aumento è marginalmente compensato da un calo degli indipendenti (-3 mila), cioè liberi professionisti, autonomi e imprenditori. Tra i dipendenti, come già da molti mesi, è prevalente l'incremento dei posti di lavoro a termine (+54 mila) rispetto a quelli stabili (+14 mila). Molto positivo anche il netto calo degli inattivi (-61 mila), la quota di popolazione in età lavorativa che non cerca né trova un lavoro. Segnale, normalmente, di una maggiore predisposizione alla ricerca di un impiego.
IL MIGLIORAMENTO PER I GIOVANI
Dando uno sguardo ai dati per fascia di età, spicca rispetto ai trend tradizionali il miglioramento per quanto riguarda i giovani. Come sempre la voce più rilevante della crescita degli occupati riguarda la fascia di età degli over 50 (+52 mila), per via soprattutto dell'innalzamento dell'età pensionabile che mantiene sempre di più al lavoro persone che già hanno un impiego. La seconda fascia che cresce di più è però quella dei giovani (27 mila), seguita da quella 25-34(+12 mila) mentre risulta in calo la fascia 35-49 (-27 mila).
Dando uno sguardo invece ai dati tendenziali, anno su anno e quindi con un orizzonte temporale più ampio, il miglioramento del dato giovanile risulta confermato. Il tasso di disoccupazione giovanile nell'ultimo anno è sceso del 7,2% e il numero di disoccupati nella fascia di età più ampia 15-34, "ripulito" dagli effetti demografici e quindi di un progressivo invecchiamento della popolazione, è diminuito da novembre 2016 del 14,6%.
http://www.repubblica.it/economia/2018/ ... P1-S1.8-T1