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Scorta a Bentivogli, minacciato di morte.

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Scorta a Bentivogli, minacciato di morte.

Messaggioda ranvit il 15/12/2017, 11:44

8-)



http://www.linkiesta.it/it/article/2017 ... ire/36511/


Scorta a Bentivogli, minacciato di morte. La politica non nasconda la testa sotto la sabbia
L’assegnazione della scorta al sindacalista “eretico” dei metalmeccanici della Cisl non è una novità, ma un pessimo inizio della campagna elettorale. E un monito: misuriamo le parole, occupiamoci dei problemi senza dietrologie. E non schiviamoli come stanno facendo tutti i leader con l'Ilva
di Francesco Cancellato
15 Dicembre 2017 - 07:45
72 720
«Il clima di rancore e odio sta coltivando il germe di una violenza diffusa a cui occorre mettere argine. Sono saltati i freni al senso di responsabilità che dovrebbe essere la precondizione di qualsiasi dibattito pubblico». Bisogna leggerle e rileggerle, le dichiarazioni che Marco Bentivogli, segretario della Fim-Cisl, ha rilasciato a commento della decisione delle forze dell’ordine di assegnargli la scorta, a seguito di numerose minacce di morte ricevute.

Per chi non lo conoscesse - su Linkiesta è di casa da anni, ormai - Marco Bentivogli, quarantasette anni da Conegliano, è un sindacalista eretico, che si discosta dal clichè ideologico e conservatore cui ci hanno abituato altri suoi colleghi. Riformista vero, curioso, Bentivogli è soprattutto una persona capace di pensieri eterodossi. Ad esempio, è favorevole all'alternanza scuola-lavoro, molto critico nei confronti del modo in cui il sindacato sta interpretando il suo ruolo, qui e ora, soprattutto nella sua difesa di supposti diritti acquisiti, che assomigliano pericolosamente a privilegi. E invece che biasimare acriticamente le nuove tecnologie e l’automazione industriale, è uno che se la studia e che ne sa parlare con cognizione di causa.

Proviamo fin da ora a concentrare l'attenzione sui problemi, anziché fare battute infelici o alimentare sospetti e dietrologie - dai sindacati che si vendono per un piatto di lenticchie, ai ministri in cerca di occupazione. E soprattutto, a non schivarli, preferendo parlare del nulla, come stanno facendo tutti i grandi leader politici nazionali con l'Ilva e con Taranto
Se pensate che questo faccia di lui un paria, vi sbagliate di grosso. La Fim è il primo sindacato per delegati e voti nel gruppo FCA e in molte altre realtà industriali del Paese, in forte crescita pressoché ovunque, a dimostrazione che a volte il riformismo paga, che incaponirsi nel muro contro muro affinché tutto rimanga com’è a volte non è nemmeno la strada più semplice e più popolare.

Il riformismo e l'eterodossia però hanno un prezzo, e lo conosciamo bene, perché l’abbiamo già vissuto. È il prezzo, per citare le parole dello stesso Bentivogli, del «metterci la faccia per modernizzare il Paese». Ed è un prezzo altissimo, che priva della libertà e della sicurezza. Non siamo qui a indicare mandanti morali. Non ve ne sono, e non vogliamo nemmeno metterci a fare l’esegesi degli eccessi di retorica. Contribuiremmo solamente al gioco di chi la spara più grossa, che è tutto fuorché quel che serve ora.

Piuttosto - lo sappiamo, siamo banali - proviamo fin da ora a concentrare l'attenzione sui problemi, anziché fare battute infelici o alimentare sospetti e dietrologie - dai sindacati che si vendono per un piatto di lenticchie, ai ministri in cerca di occupazione. E soprattutto, a non schivarli, preferendo parlare del nulla, come stanno facendo tutti i grandi leader politici nazionali con l'Ilva e con Taranto, lasciando rogne e riflettori a ministri, amministratori locali e sindacalisti, nel contesto di una questione che ha rilevanza nazionale, sia da un punto di vista industriale e ambientale, sia da quello simbolico. Pensiamoci, siamo ancora abbondantemente in tempo. Più del clima d'odio, a Taranto, è l'indifferenza a essere velenosa.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Scorta a Bentivogli, minacciato di morte.

Messaggioda pianogrande il 15/12/2017, 16:18

Visto che l'articolo è un minestrone eterogeneo dove in nome della scorta (sacrosanta, ci mancherebbe; ci andrei anche io a proteggerlo) si vuol far passare di tutto, mi limito a commentarne un pezzettino:

"...soprattutto nella sua difesa di supposti diritti acquisiti, che assomigliano pericolosamente a privilegi"....

Ecco.

Questa storia di definire i diritti "privilegi" e cioè la vecchissima storia del livellamento verso il basso che costa molto meno del contrario, mi ha sempre fatto notevolmente schifo e me ne fa sempre di più.

E' uno dei motivi che fece passare ai miei occhi il buon Pannella da leader carismatico a traditore.

Il sottoscritto ha pienamente vissuto lotte ormai storiche e ha sempre pagato il dovuto e si incazza quando la sua pensione viene definita privilegio (perché lì si arriva).

La CISL è il mio sindacato da sempre (attivissima militanza) e, al di là dell'incolumità personale che è sacra, mi fa incazzare davvero sentire un suo esponente usare questi termini (a meno che non se lo sia inventato l'articolista).

Qui non si tratta di essere "eretici" o mettersi etichette da eroe ma si tratta di non tradire il mandato.

Niente altro da dichiarare.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Scorta a Bentivogli, minacciato di morte.

Messaggioda ranvit il 15/12/2017, 18:49

Non credo proprio che l'articolista si riferisca alle pensioni!
Piuttosto alla difesa dei lavoratori occupati nelle grandi imprese o ai dipendenti statali (scansafatiche.....ovviamente non tutti ma buona parte) fregandosene di tutto il resto dei lavoratori, che sono la maggioranza.
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