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La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l'Iva

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La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l'Iva

Messaggioda ranvit il 24/03/2016, 10:49

Perchè no? A me sembra una buona idea.

http://www.repubblica.it/economia/2016/03/23/news/policy_aumento_iva-136156245/

La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l'Iva?La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l'Iva?
La Corte dei conti spiega cosa succederebbe lasciando scattare le clausole di salvaguardia: da un aumento dell'Iva al 13 e al 24 per cento si incasserebbero 15,1 miliardi (420 euro a famiglia), l'inflazione salirebbe di 1,4 punti e si indirizzerebbero risorse alle buste paga

di ROBERTO PETRINI
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Re: La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l

Messaggioda pianogrande il 24/03/2016, 11:24

E se combattessimo la corruzione e le disefficenze e l'evasione fiscale?

L'aumento degli introiti IVA non sono un tanto mi dà tanto perché c'è sempre il rischio che diminuiscano i consumi perché se aumenta l'inflazione questo diminuisce la capacità di spesa delle famiglie.

Inoltre, aumentare l'IVA a chi già la paga va ad arricchire ancora di più gli evasori che ingrasseranno di concorrenza sleale e quello è un problema politico di uguaglianza dei cittadini che lo stato dovrebbe tutelare.

Insomma e sempre, aumentare le tasse in un paese dove c'è una evasione fiscale che grida vendetta, è innanzitutto un errore politico e un allontanamento da quella entità che si chiama stato di diritto.

Se Renzi non risolve niente di questa disuguaglianza tra cittadini anzi la esaspera e gli resta sufficiente consenso, ecco un'altra dimostrazione di quanto sia marcio il paese e di come lui ci si adagi sopra.

Le alternative saranno anche peggio, OK ci vuole tempo, ma almeno non vorrei vedere segnali di arretramento.
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Re: La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l

Messaggioda pianogrande il 24/03/2016, 12:45

Pardon.
Mi è scappata una gaffe di cui chiedo scusa ed è tardi per modificare.
Non volevo dire che tutti i sostenitori di Renzi sono "marci" ma che chi esaspera le disuguaglianze ha sicuramente il sostegno di quelli che sono favoriti e gli evasori fiscali sono marci e sono tanti.
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Re: La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l

Messaggioda franz il 24/03/2016, 12:51

pianogrande ha scritto:E se combattessimo la corruzione e le disefficenze e l'evasione fiscale?

L'aumento degli introiti IVA non sono un tanto mi dà tanto perché c'è sempre il rischio che diminuiscano i consumi perché se aumenta l'inflazione questo diminuisce la capacità di spesa delle famiglie.

Completamente d'accordo. I consumi diminuiscono perché, lo dice la stessa Corte, l'aumento costerebbe 420€ a famiglia. Visto che i soldi non crescono sugli alberi, le famiglie a parità di reddito, dovrebbero consumare meno prodotti (meno quantità) o rinunciare a certi consumi. Quei 15 miliardi che incasserebbe lo stato verrebbero a mancare sul lato della vendita (aumento delle giacenze di magazzino e prima o poi diminuzione della produzione e licenziamenti). Diminuirebbe il fatturato e a naso il PIL diminuirebbe dell'1%. Poi c'è l'effetto inflazionistico che teme pianogrande e che è addirittura auspicatato dalla Corte (che pero' non mi risulta abbia questo ruolo propositivo in politica economia e fiscale). Secondo me questo è piu' dubbio. Una cosa è l'aumento dei prezzi (e questo sarebbe innegabile) altra cosa è l'inflazione. Ne abbiamo a lungo discusso in passato. L'inflazione avviene se per motivi diversi i consumatori si ritrovano piu' denaro in tasca. Allora possono spendere di piu'. Se il QE di Draghi raggiungesse le famiglie, ecco che potrebbe cominciare un po' di inflazione. Sempre che il cittadino consideri che il maggior flusso di soldi sia spendibile. Se si fida poco della effettiva stabilità della misura, potrebbe anche decidere di capitalizzare, mettere da parte. E quindi niente inflazione. Solo un generalizzato aumento dei prezzi per un buon 2% ed una diminuzione del PIL reale dell'1%.

La soluzione invece è proprio quella di diminuire la spesa pubblica (non con tagli lineari o semilineri ma con una seria rivisitazione dei compiti dello stato) ed ovviamente di tagliare (questi si') sprechi ed inefficenze. Ammettiamo di poter tagliare la spesa pubblica di un buon 10% in 10 anni. Potremmo parimenti diminuire la pressione fiscale almeno della metà (l'altra metà serve a diminuire il debito pubblico). Cosi' i cittadini avrebbero piu' soldi in tasca da spendere e sempre che si fidino della stabilità nel tempo di queste misure fiscali, potrebbero anche spendere un po' di piu' i soldi che hanno in tasca. Soldi veri, frutto di un risparmio (stesso reddito ma meno tasse). Sul fronte della spesa pubblica è innegabile anche meno spesa significa meno PIL tuttavia se questo "meno spesa" avviene tramite una ridiscussione del ruolo dello stato (cosa fa lo stato, cosa fanno i privati) la quota di PIL "liberata" dallo stato andrebbe ai privati, che forniranno pari se non miglior servizio, pagandoci pure le tasse.

Certo che tra le prime cose su cui intervenire io ci metterei gli stipendi della Corte dei Conti e dela Corte Costituzionale, l'avvocatura dello Stato, gli alti magistrati. Non so se sono dati aggiornati ma trovate molte cifre qui: http://www.lastampa.it/2014/04/13/itali ... agina.html

Ora capite perché i signori della corte dei conti preferiscono far scattare le clausole di salvaguardia, impostate proprio nel caso in cui la diminuzione della spesa pubblica non raggiungesse i termini previsti?
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Re: La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l

Messaggioda pianogrande il 24/03/2016, 14:09

Questa differenza tra aumento di prezzi ed inflazione, sinceramente, mi sfugge; per me sono sinonimi, ma non è mai troppo tardi per imparare.
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Re: La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l

Messaggioda franz il 24/03/2016, 15:02

pianogrande ha scritto:Questa differenza tra aumento di prezzi ed inflazione, sinceramente, mi sfugge; per me sono sinonimi, ma non è mai troppo tardi per imparare.

Hai ragione. Sono sinonimi perchè sui media sono interscambiabili. Sai come ai tempi scolastici quando ti insegnavano a non ripetere la stessa parola nel discorso (non sta bene) e di cercare invece dei sinonimi? Ecco, sui media costo della vita e inflazione sono praticamente uguali. Se il costo della vita aumenta di tot a Torino, ecco che si dice "aumenta l'inflazione a Torino". Invece sono cose diverse e separate, pur avendo un consistente insieme comune.

L'inflazione è
L'aumento generalizzato e prolungato dei prezzi che porta alla diminuzione del potere d'acquisto della moneta e quindi del valore reale di tutte le grandezze monetarie.

Non basta quindi che i prezzi salgano (a torino, per le patate e le zucchine) per parlare di inflazione. L'aumento deve essere generalizzato e prolungato. Generalizzato significa che tutti i prezzi salgono. Se in diversi comparti (auto, carburanti, elettronica) scendono, l'aumento non è generalizzato. Poi deve essere prolungato. E qui per me è chiaro che puo' essere prolungato solo ed esclusivamente se meccanismi vari (di compensazione automatica e/o di maggiore stampa di denaro) mettono piu' soldi in tasca ai consumatori. Se hai piu' soldi in tasca (prima guadagnavi 100, ora 102) puoi spendere come prima, fregandotene del fatto che tutto costa il 2% in più. Se hai gli stessi soldi di prima (perché la produttività impedisce aumenti salariali e/o la banca nazionale non vuole stampare di notte a go-go) allora l'aumento dei prezzi si traduce per te in una necessita di risparmiare (quantità e qualità) per rispettare il tuo vincolo di bilancio.
La voce italiana è striminzita https://it.wikipedia.org/wiki/Vincolo_di_bilancio ma per chi sa l'inglese questa va meglio: https://en.wikipedia.org/wiki/Budget_constraint
Se quindi i soldi in tasca sono gli stessi di prima direi proprio che non si innesca alcun effetto prolungato. Anzi, i produttori cercheranno tutti i modi (sconti, svendite, offerte speciali, diminuzioni di prezzo, ottimizzazioni produttive) per non perdere quote di mercato.
Quindi addio inflazione, ma anche maggior incasso IVA, direi.
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Re: La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l

Messaggioda trilogy il 24/03/2016, 18:40

Burocrati che cercano le risorse per aumentarsi gli stipendi sulle spalle della collettività con proposte del piffero
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Re: La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l

Messaggioda pianogrande il 24/03/2016, 19:06

Grazie Franz.
Debbo guardarmela con calma.
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Re: La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l

Messaggioda ranvit il 25/03/2016, 8:17

Forse ho letto male, ma mi sembra che la proposta è di far scattare le aliquote ma di abbassare le tasse :roll:

Ps Abbassare gli stipendi ai Magistrati? D'accordissimo :lol:
Ma la Corte non potrebbe appellarsi ai "diritti acquisiti"? :twisted:
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Re: La Corte dei Conti al premier Renzi: e se aumentassimo l

Messaggioda franz il 25/03/2016, 9:54

ranvit ha scritto:Forse ho letto male, ma mi sembra che la proposta è di far scattare le aliquote ma di abbassare le tasse :roll:

No, hai letto bene.
Si, l'Europa e taanti altri consigliano di aumentare le imposte indirette (come IVA) ed abbassare le dirette.

Io non ne sono molto convinto perché mentre le imposte dirette sono progressive, e quindi gravano piu' su redditi medi e medio alti, con una zona di esenzione dei redditi bassi, le indirette sono proporzionali, quindi ricco e povero pagano il pane uguale e tasse (IVA) uguale. In termini tecnici si dice che le imposte proporzionali hanno un effetto regressivo, cioe' gravano piu' sul bassi redditi che sugli alti. Da considerare che l'aliquota del 10% (prodotti turistici, alcuni prodotti alimentari e particolari opere di recupero edilizio) passerebbe al 13% e quindi ci sarebbe effetto anche su alcuni generi alimentari (ma non so quali).

Chiaro che aumentando IVA ma diminuendo IRPEF ci potrebbe essere un effetto compensatorio, ma va studiato molto bene, perché se riduci in modo lineare IRPEF fai un bel regalo agli alti redditi (i magistrati di cui sopra) e lasci i bassi a battagliare contro l'inflazione, che erode il loro potere d'acquisto. Piuttosto invece mi potrebbe andare bene l'idea di convertire l'aumento di IVA (che vale 15 miliardi) in un nuovo sistema di calcolo dei contributi INPS (anche questo sono una tassa proporzionale) ed in un ampliamento della no-tax zone dell'IRPEF.

In pratica farei come in UK, dove esiste una no-tax zone anche per i contributi previdenziali ed una certa scalarità (quindi progressione) nei contributi per i bassi salari. Questo mette molti piu' soldi in tasca ai lavoratori di basso reddito di quanto ne facciano gli 80 euro, direi. E potrebbe diventare un modo per sconfiggere quel sommerso di necessità che oggi cerca di sfuggire a trattenute previdenziali altissime (e questo i cari signori della corte dei conti non lo dicono, anche perché quelle trattenute servono a pagare loro future pensioni d'oro).

Che ne pensate?
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